R Recensione

8/10

Le Orme

Collage

Le Orme sono uno tra i più longevi complessi rock italiani.

Prima di diventare, nel 1971, uno dei primissimi gruppi a pubblicare un disco di progressive rock nello Stivale, nonché un importante punto di riferimento per quel genere musicale, erano stati per alcuni anni autori di un buon beat a tinte psichedeliche, e avevano raggiunto il loro apice con Ad Gloriam (1969), un coloratissimo punto di equilibrio tra il pop e il lisergico.

Dopo aver assistito al concerto storico tenutosi all’isola di Wight, il gruppo rimase affascinato dall’esibizione degli Emerson Lake & Palmer a tal punto da decidere per un cambio di rotta nel loro percorso musicale. La nuova line-up si assestò dunque intorno alle figure di Aldo Tagliapietra (basso, voce, chitarra acustica), Tony Pagliuca (tastiere, hammond, piano) e Michi Dei Rossi (batteria, percussioni); i tre giunsero a questo “Collage” nella primavera del 1971.

Non è difficile immaginare quale innovazione compositiva, quale sconvolgimento stilistico dovette aver portato questo disco nel panorama musicale italiano di inizio ’70, a partire dalla copertina, che sì ritraeva gli artisti come innumerevoli altre del tempo, ma in una maniera talmente disincantata e originale (a torso nudo davanti a un cimitero, con una croce in mano) da farli apparire come tre anime discese dal cielo, candide come la loro musica.

Ma ciò che salta all’occhio più di tutto è la loro indubbia originalità dal sapore mediterraneo, che ha saputo trarre ispirazione dal rock sinfonico e barocco di Nice, Quatermass, ELP senza risultare semplicemente dei cloni come molte altre band dell’epoca che avevano fatto del sound anglosassone la loro principale caratteristica.

L’apertura dell’album è affidata all’ omonima “Collage”, brano interamente strumentale con un epilogo trionfale (a mo’ di inno) caratterizzato da un intermezzo classicheggiante che sta tra il Rondo emersoniano e le sonate per clavicembalo di Scarlatti.

Segue la commovente “Era Inverno”, dalle evidenti sonorità pop-melodiche e intermezzo percussivo dai sapori tribali, con un testo davvero audace per l’epoca.

Famosa anche per le tematiche ecologiste trattate, la successiva “Cemento armato” evidenzia, oltre che un indubbio gusto melodico, le ottime capacità tecniche dei tre, che si manifestano con liberi intrecci nel lungo intermezzo strumentale prima che, quasi magicamente, vada a riallacciarsi il cantato di Tagliapietra. Davvero notevole.

Ma la quintessenza del sound delle Orme è tutta racchiusa nell’onirica “Sguardo verso il cielo”, la “21st century schizoid man” del prog nostrano, che detta i canoni di quel nuovo rock progressivo nascente pur mantenendo la classica struttura canzone: compattezza sonora e preziosismi negli arrangiamenti.

Evasione totale” è pura sperimentazione che, riuscita o no, indica ottimamente il cammino che il gruppo ha intrapreso: evidente padronanza nei passaggi strumentali, specie nei giochi di moog, aloni psichedelici ben riproposti, ma una resa finale che risulta priva di mordente, e lascia un po’ l’amaro in bocca.

La morbida e delicata “Immagini” riesce ad esulare dal banale pur mantenendo una struttura ripetitiva che fa leva sull’evocativa voce di Tagliapietra e su liriche descrittive e trasognate, come ci vuole far capire il titolo stesso.

Settima e ultima traccia, la triste melodia pop dal finale celebrativo di “Morte di un fiore” ancora risente delle sonorità beat passate, ma forse è stata una scelta voluta, a giudicare dall’analisi del testo che ci parla della tragica scomparsa di una giovane hippie (“hanno detto che per te la musica è finita tra le quattro e le cinque del mattino”). Toccante.

È quindi d’obbligo affermare che decenni dopo la sua pubblicazione, “Collage” suona ancora fresco e scorrevole, e ha ben superato la fatidica prova del tempo.

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Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 26 voti.

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giovannivincenzonatoli (ha votato 8 questo disco) alle 0:08 del 30 aprile 2007 ha scritto:

ottima

ottima chiara esaustiva. bel lavoro

Arnold Layne, autore, alle 4:00 del 30 aprile 2007 ha scritto:

Grazie

Ringrazio lo staff di Storia della Musica per aver pubblicato questa mia recensione. Cercherò di collaborare ancora con voi, poichè il vostro mi sembra un sito davvero interessante. Riguardo alla recensione, ho cercato di essere il più obbiettivo possibile, dato che si tratta di uno dei miei gruppi preferiti. Grazie anche a Giovanni Natoli per il commento.

Moon alle 10:33 del 30 aprile 2007 ha scritto:

lo conosco ancora troppo poco per votarlo, come del resto conosco poco tutto il prog italiano che non mi ha mai esaltata più di tanto . la recensione è eccellente!

Marco_Biasio alle 18:08 del 30 aprile 2007 ha scritto:

Tutto secondo previsioni

Recensione eccellente, e sinceramente dubbi ne avevo pochi. Se continuerai a collaborare con noi, sarai più che ben accetto

PierPaolo (ha votato 8 questo disco) alle 18:38 del 30 aprile 2007 ha scritto:

Ottima

Ottima recensione Arnold.

Per amare compiutamente le Orme bisogna possedere l'enzima specifico per digerire la voce di Aldo Tagliapietra: ha un'enfasi tutta sua (e tutta italiana), che caratterizza fortemente il gruppo, ma risulta anche assai stucchevole.

Per il misurato sperimentalismo progressive e la linearità nell'uso degli strumenti, ho sempre ritenuto che le cose che facevano al tempo i Rare Bird (Rare chi?...) fossero la fonte di ispirazione più prossima.

DonJunio alle 20:22 del 30 aprile 2007 ha scritto:

oh yeah!

bene tra pierpaolo e vittorio abbiamo una valorosa batteria di esperti prog e non solo....spero i vostri interventi e le vostre recensioni illuminino ulteriormente il sito.

Roby86 (ha votato 9 questo disco) alle 19:05 del primo maggio 2007 ha scritto:

Ottimo album

Grande album questo "Collage"... contiene dei momenti eccellenti come la titletrack e "Cemento Armato" giusto per citarne un paio. Delle Orme mi piaciono molto le parti strumentali che ricordano molto lo stile dei mitici EL&P - Bravo Arnold, ottima recensione

mirkoxp (ha votato 8 questo disco) alle 12:51 del 13 maggio 2007 ha scritto:

lisergico

ottimo disco e una grna scoperta quella delle orme, soprattutto per un giovane come me.Sembra quasi di ascoltare passaggi dei Pink Floyd e in cui risulta evidente la mano dell'Immenso Alan Parson.

Arnold Layne, autore, alle 21:59 del 14 maggio 2007 ha scritto:

?

scusa mircoxp a quali passaggi in particolare ti riferisci?

swansong (ha votato 9 questo disco) alle 17:22 del 5 febbraio 2008 ha scritto:

bellissimo

ragazzi siamo veramente vicini all'eccellenza in ambito prog italiano...e dal vivo, ancora oggi, spaccano di brutto e hanno un sound ultra moderno consiglio veramente tutti di vederli suonare almeno una volta...e poi vi gusterete Michi Dei Rossi che dà lezioni di batteria ad ogni concerto...mostruoso!

cthulhu (ha votato 7 questo disco) alle 0:05 del 14 ottobre 2008 ha scritto:

Il disco ha un'importanza storica notevole ma l'apice delle Orme IMHO è "Felona e Sorona".Complimenti per la rece.

dalvans (ha votato 7 questo disco) alle 15:29 del 23 settembre 2011 ha scritto:

Discreto

Non eccezionale

Utente non più registrato alle 12:51 del 19 gennaio 2013 ha scritto:

Gruppo e disco dal notevole valore storico ed intrinseco che, insieme a Banco dMS e PFM formarono la triade italica più conosciuta, ma non necessariamente i migliori (mi riferisco soprattutto a Orme e PFM).

Autori di almeno 3 album favolosi, se ricordiamo anche L'Uomo di Pezza e Felona e Sorona (anche in inglese con testi di Peter Hammill), a cui aggiungerei anche il live con suite inedita.

Gli ottimi La Maschera di Cera con l'ultimo "Le porte del domani" si sono proposti la prosecuzione della lotta tra i 2 pianeti ...

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8,5 questo disco) alle 20:24 del 7 agosto 2013 ha scritto:

... veramente striminzita la rappresentanza delle recensioni riguardanti i gloriosi dischi storici del prog italiano! ... peccato, perché ancora oggi rimangono i momenti più alti nella Storia della musica della nostra peninsula ... isole comprese.

Utente non più registrato alle 12:03 del 9 agosto 2013 ha scritto:

Dici bene...e questa verità vale per tutto il progressive, qui poco rappresentato, eppure......

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8,5 questo disco) alle 18:36 del 10 agosto 2013 ha scritto:

... ma parliamone a bassa voce ... potremmo infastidire gli addetti ai lavori.

Strano il destino del progressive! ... tutti affermano di conoscerlo per averlo amato alla follia, pochi ne riconoscono ancora la grandiosità e ... oserei dire ... la contemporaneità per la freschezza e l'originalità dei suoni.

... e pensare che la maggior parte della musica odierna potrebbe essere siglata con un neologismo inconfutabile: ... "regressive"!!

Utente non più registrato alle 11:52 del 11 agosto 2013 ha scritto:

Anche se questo siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

Sono entrato in questo sito poco più di un anno fa, e trovo che l'atteggiamento di qualcuno verso il prog e i suoi sostenitori, sia francamente incomprensibile e sopra le righe...

Ho qualche dubbio che sia conosciuto nella sua ampiezza come meriterebbe, altrimenti non mi spiego alcune critiche e alcuni luoghi comuni che sembrano rifarsi ad una certa critica musicale imperante...

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8,5 questo disco) alle 12:45 del 11 agosto 2013 ha scritto:

... agli inizi anch'io ebbi modo di discutere appassionatamente di prog e dintorni ... ricordo bene che un caporedattore di SdM, certamente il migliore per oculatezza di giudizio e senso critico (... privacy quanto mai opportuna! ...), mi piazzò la sua veduta con relativa crisi di identità da parte mia ... mi ci vollero due mesi per ritornare alle mie certezze!!

... te la propongo testualmente per vedere non di nascosto l'effetto che fa ... (?):

-"Il progressive-rock è una trappola: lo ami quando non vuoi sentire altro, lo odi quando ti accorgi che non conosci altro. Prendila come una sorta di fase adolescenziale, uno step verso una più ampia concezione e visione della musica …

Il prog-rock è però anche fango, anzi no, sabbie mobili: ci trascina inesorabilmente verso il basso, verso il centro della terra, progressivamente, facendoci perdere di vista la giungla di meraviglie artistiche che abbiamo intorno e che ancora non abbiamo avuto modo di adorare."-

... passo e chiudo ... fatti sentì!

Utente non più registrato alle 14:05 del 11 agosto 2013 ha scritto:

...ricordo d'averla letta da qualche parte, ma a me non ha provocato nulla...le mie certezze sono rimaste intatte...

Quando non vengono usati toni sprezzanti verso il genere e gli ascoltatori, le critiche o le varie considerazioni sono legittime...

Cmq devo dire che, per me, apprezzare il prog non vuol dire non vedere e non sentire altra musica, se questa riesce ad entusiasmarmi...e non avere due pesi e due misure...

Amo il prog quando riesce a "trasportarmi altrove", a stupirmi, ad emozionarmi, non lo apprezzo quando non riesce a farlo..e questo vale anche per gli altri generi

swansong (ha votato 9 questo disco) alle 15:12 del 12 agosto 2013 ha scritto:

Caro Giuseppe, effettivamente quella frase, che pure io avevo letto ed apprezzato nel suo subliminale contenuto tempo fa, riesce a colpire nel segno Da amante del prog-rock quale sono un che di destabilizzante me lo ha suscitato, ma tutto sommato mi sento immune a quel tipo di "sabbie mobili". Forse perché al prog (e VDGG ne sa qualcosa..) ci sono arrivato per gradi e passando prima da altri generi, non mi sento affatto un fruitore musicale "mono-tematico", nel senso che non vivo certo di prog e basta, anzi! E difatti, la metafora delle "sabbie mobili", per quanto suggestiva, parte da un assunto, almeno per quel che mi riguarda, errato: ovvero che tutti gli ascoltatori di prog ascoltino solo quel genere musicale e (poco) altro e ciò perché quel (poco) altro di interessante che c'è in ambito rock e derivati, sarebbe - a loro dire - comunque artisticamente inferiore al prog-rock. Il che magari spesso è vero, ma non sempre..io dico che la differenza la fa il piacere di ascoltare, tutto qua. Ti piace quel genere? Bene, accomodati! Ti provoca godimento? Ancora meglio! Ascolti solo quello e niente altro?.Beh, secondo me sbagli, ma sono affari tuoi!

Io posso solo dire che sono fiero di provare vero godimento auditivo nell'ascolto dei Metallica così come dei Genesis, degli Opeth, così come della PFM o delle Orme, degli Anathema o dei Tool, così come dei King Crimson e dei Van Der Graf Generator, dei Led Zeppelin, dei Pearl Jam, ecc

Ma nemmeno vorrei essere etichettato quale uno che, in quanto "onnivoro", ascolta di tutto senza capire un cazzo di musica, solo perchè, magari, secondo il comune senso del pudore musicale è impossibile che ti piacciano gli Iron Maiden e ti lascino indifferente Dylan o Waits.

Alla fine, sono solo i gusti e le sensazioni che ognuno di noi avverte all'ascolto di una certa proposta ciò che conta, anche se altri potrebbero non avere le medesime nostre reazioni.

Dr.Paul alle 16:26 del 12 agosto 2013 ha scritto:

quella frase quotata ha fatto epoca, dura e sprezzante più d'ogni altra considerazione...ma abilmente infiocchettata non crea sussulti! lol! solitamente swan chi ama il prog apprezza anche hard rock, psichedelia e talvolta metal, evidentemente la parrocchia è quella! sai non è come dire amo prog e punk/wave o prog e synthpop, o prog e tropicalia, o prog e japanese-pop, o prog e soul r'n'b o prog e britpop....credo!

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8,5 questo disco) alle 10:14 del 12 agosto 2013 ha scritto:

... il senso dell'affermazione va a scandagliare delle motivazioni ben più profonde ... riguarda forse quella sorta di "dipendenza" affettiva che il prog provoca ... legando il nostro gusto a determinate sonorità che tendono ad escludere e a banalizzare le altre (?) ... poi a livello di orientamento pratico tutto va in direzione ovvia e scontata ... e smettere di ascoltare il progressive non è difficile come smettere di fumare!

Utente non più registrato alle 12:10 del 12 agosto 2013 ha scritto:

Forse sono un uomo semplice..evidentemente non riesco a cogliere la profondità di tale affermazione e a cosa voglia portare questo ragionamento... Se mi parli di sonorità è indubbio che sono affascinato, non dipendente, da alcune piuttosto che da altre; l'hammond per me avrà sempre più fascino ed attrattiva rispetto ad una tastierina usata negli anni '80, una batteria ben suonata m'intriga di più rispetto a quella elettronica, etc...e questo non ha nulla a che fare con la predisposizione all'ascolto del prog.

Come già detto, non scarto a priori gli altri generi (anche se ce ne sono che proprio non digerisco), se riescono a comunicarmi qualcosa, e di Musica ne ho ascoltata e ne ascolto tanta...

Non vedo per quale motivo dovrei arrovellarmi il cervello perché mi piace il prog invece che il metal, il punk o l'elettronica...

La musica è varia ed ognuno può trovare quello che cerca...

Ho un mio "gusto personale" che finora non è stato intaccato da niente e da nessuno e senza problemi, con infinito piacere, continuo ad ascoltare principalmente jazz, psichedelia, prog, jazz-rock, funky, hard-rock. Ciao

Utente non più registrato alle 17:05 del 12 agosto 2013 ha scritto:

...Giuseppe uno dei tanti errati luoghi comuni sugli amanti del prog, è quello di non saper/voler ascoltare nient'altro.

Per quanto mi riguarda, così non è...i Talking Heads, gli Happy Mondays, gli Smiths, i Tindersticks, i Verve, i Mandrill, i Tower of Power, i Funkadelic, Marvin Gaye, Isaac Hayes (cito a caso), non sono prog...eppure rientrano a pieno diritto nella mia discografia...ariciao

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8,5 questo disco) alle 19:26 del 12 agosto 2013 ha scritto:

… forse è stato smarrito il nucleo centrale della questione nata dalla considerazione, proferita per giunta a bassa voce, che il progressive meriti più attenzione e spazio recensivo in un sito importante e propositivo quale è SdM … sempre sia lodato!

... chi ama veramente il prog, non ascolta solo prog! … un po’ come nella sindrome della Regina cattiva … c’è bisogno di interrogare continuamente lo specchio delle brame per riscoprire che è la musica più bella del Reame!

… anche la frase incriminata del recensore “onnivoro” è un inno all’attrazione fatale del progressive ... distogliente come il fascino della ninfa di Ogigia … e ccà Nisciuno è fess e Itaca è ancora molto lontana!

Utente non più registrato alle 23:55 del 12 agosto 2013 ha scritto:

...mah! guarda sul fatto che su questo sito non si dedichi molta attenzione al prog è fuori di dubbio, da una parte la considero una pecca, dall'altra chissene...

La farei molto più semplice. Alla fine la "divisione" è fra Buona e cattiva Musica, che viene filtrata attraverso la propria sensibilità, la predisposizione, i gusti se vuoi..senza bisogno di specchi e/o sirene ...

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8,5 questo disco) alle 11:42 del 13 agosto 2013 ha scritto:

... There is two kinds of music the good and bad. I play the good kind ... il teorema di Satchmo pareggia il conto con la scoperta dell'acqua calda ... può andare bene per il nostro cane che scodinzola alla vista dei croccantini buoni e piscia su quelli del discount ... per noi umani c'è la condanna del confronto, della capacità di ascolto delle vedute altrui che spesso sono anche più valide ... c'è la voglia rischiosa di Nessuno, appunto, che seppure preavvisato dal recensore di turno si impone l'ascolto personalizzato del canto delle Sirene ... è il giusto prezzo per la propria crescita ... l'uomo non è solo istinto "palatale" ... questo elemento mi piace/non mi piace ... il forum musicale, SdM non è facebook ... ma deve essere l'occasione di vedere magari le vecchie terre con occhi nuovi ... il tentativo di costruire una pedagogia della Musica ... non l'ennesima occasione per discriminare generi, artisti e finanche singoli pezzi ... - questo andrebbe sfrondato ... salverei 2/3 pezzi ... il resto lo diamo al gatto assieme al paté di fegato! - ... oltretutto oggi chi fa musica non ha nemmeno la pretesa di venderti il suo prodotto come succedeva nell'Era del cinghiale bianco e nero (... alé ohohoh! ... ) vinilico ... basta recuperare comodamente, a costo zero e poi aggiungere un secondo numero fino a dieci, ma con parsimonia.

... scusa VDGG, non voglio cambiare il tuo punto di vista ... ho solo voluto parteciparti il mio ... perché la Musica fortunatamente non è "divisione"!

Utente non più registrato alle 11:54 del 13 agosto 2013 ha scritto:

beh allora sono d'accordo con Armstrong...di nulla Giuseppe, anch'io ho voluto semplicemente dire la mia...se vuoi cambia divisione con scelta...

Buona giornata

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8,5 questo disco) alle 12:08 del 13 agosto 2013 ha scritto:

... sigh&sob! ... che triste destino il mio!!

Utente non più registrato alle 12:52 del 13 agosto 2013 ha scritto:

???!!!...

ProgHardHeavy (ha votato 8,5 questo disco) alle 1:34 del 8 settembre 2014 ha scritto:

Il mio voto sarebbe 8,8, ma dato che non si può mettere, dò 8,5. grandissimo album di una delle migliori band, italiane e non, di sempre.

Ekphrasys alle 10:47 del 6 maggio 2015 ha scritto:

Io invece grazie al Progressive ho poi scoperto sempre all'interno dello stesso genere (o sottogenere) il Free Jazz, la Fusion, il JazzRock il quale poi mi ha portato ad ascoltare il Jazz (Bebop, Hardbop, cool, free, ecc..ecc...), a (ri)scoprire la Classica, ad espandere tanto i miei confini che oggi passo dal metal alla dark ambient, passando per ChillOut, Lounge, elettronica con una certa disinvoltura....

Grazie al Progressive tra l'altro ho anche potuto apprezzare i nostri cantautori degli anni '70 (Battisti, De Gregori, Battiato, Dalla, il primo Venditti, ecc...ecc...) che erano comunque IMBEVUTI di Progressive.....Persino i più commerciali Baglioni, e financo ai famigerati gruppetti "da balera" (Collage, Cugini di campagna) erano marci di progressive!!

Quindi direi che si, il progressive è il trampolino di lancio, è il "mind melter", l'alfa delle crescita musicala (sana) del ragazzino brufoloso....

Io scoprii il genere con i Pink Floyd ascoltati dai miei genitori (che ascoltavano anche Orme, cat Stevens, Beatles, Dylan e tanti altri), sui 16 anni....Da q

Ekphrasys alle 10:49 del 6 maggio 2015 ha scritto:

Io invece grazie al Progressive ho poi scoperto sempre all'interno dello stesso genere (o sottogenere) il Free Jazz, la Fusion, il JazzRock il quale poi mi ha portato ad ascoltare il Jazz (Bebop, Hardbop, cool, free, ecc..ecc...), a (ri)scoprire la Classica, ad espandere tanto i miei confini che oggi passo dal metal alla dark ambient, passando per ChillOut, Lounge, elettronica con una certa disinvoltura....

Grazie al Progressive tra l'altro ho anche potuto apprezzare i nostri cantautori degli anni '70 (Battisti, De Gregori, Battiato, Dalla, il primo Venditti, ecc...ecc...) che erano comunque IMBEVUTI di Progressive.....Persino i più commerciali Baglioni, e financo ai famigerati gruppetti "da balera" (Collage, Cugini di campagna) erano marci di progressive!!

Quindi direi che si, il progressive è il trampolino di lancio, è il "mind melter", l'alfa delle crescita musicala (sana) del ragazzino brufoloso....

Io scoprii il genere con i Pink Floyd ascoltati dai miei genitori (che ascoltavano anche Orme, cat Stevens, Beatles, Dylan e tanti altri), sui 16/17 anni....Da quel momento ho abbandonato in un colpo Duran, spandau, Wham e tutta la musica della mia generazione (che paradossalmente ho riscoperto molto più avanti...e anche lì c'erano gioiellini mica da ridere) ed ho ascoltato solo quello per 3 anni di fila comprando tonnellate di dischi, poi cd....

Non me ne pento...

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8,5 questo disco) alle 10:03 del 7 maggio 2015 ha scritto:

... che poi, se non si era capito, al ragazzino anche i brufoli vanno via definitivamente grazie ai ripetuti ascolti di progressive!

... scherzi a parte, la tua dichiarazione è veramente un atto di fede/amore verso questa musica che non finirà mai di stupirci ... sei invitato ufficialmente al forum "... croce o delizia" ... mi sa che per la fine dell'anno supereremo la mezza dozzina di proggers praticanti!

Utente non più registrat (ha votato 4 questo disco) alle 17:23 del 6 aprile 2021 ha scritto:

Le Orme... caspita, che mediocri. E con Felona e Sorona non andrà molto meglio.

zagor (ha votato 7,5 questo disco) alle 19:53 del 6 aprile 2021 ha scritto:

dai, 4 a questo disco è uno scherzo, uno dei migliori lasciti dello spaghetti-prog.

Utente non più registrat (ha votato 4 questo disco) alle 20:10 del 6 aprile 2021 ha scritto:

Ma io te lo giuro: non lo sopporto (il disco in questione e Le Orme in generale) in nessun suo/loro momento