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R Recensione

9/10

Genesis

Foxtrot

Aprile 1972: i Genesis in tournée italiana sull’onda degli ottimi riscontri di vendita del recente “Nursery Cryme” sbarcano nella mia città al palasport, una specie di hangar dalla pessima acustica assicurata da copertura in ferro e tribune montate su impalcature di tubi Innocenti.

Il concerto è fissato per la sera, nel tardo pomeriggio passo di lì a curiosare e incontro Tiziano, giovanissimo come me e batterista di un complessino che suona nelle sale da ballo della zona. I Genesis stanno provando, si sente il boato proveniente dall’interno del palasport e allora ci facciamo coraggio troviamo una porticina incustodita e ci intrufoliamo dentro, appiattendoci sotto una tribuna e non osando avvicinarci al palco.

Tre del gruppo, batterista bassista e chitarrista, sono ai loro strumenti ad eseguire reiteratamente lo stesso brano, stoppandosi frequentemente ogni volta che un tizio, capellone come loro e girovagante fra le varie tribune vuote del palasport, indica a gesti di fermarsi ed aspettare che cambi posizione.

La musica che stanno eseguendo è molto ritmica, tostissima. Il mio amico Tiziano è rapito da quel batterista biondo e mancino e non sta nella pelle “Senti che roba!... è un tempo dispari!... guarda come suona il biondo!…” Intanto il tizio che girava per le tribune a controllare i suoni scende, va a parlare un attimo col fonico al mixer e poi guadagna il palco, si infila dietro il castello delle tastiere e allunga le mani su una di esse…

Parte una bordata di mellotron così carica di bassi che il tubo Innocenti al quale sono appollaiato mi trema sotto il sedere. Un accordo dopo l’altro, di una potenza e drammaticità uniche, siamo tutti e due a bocca aperta, coi peli dritti, felici. Due minuti buoni di questa magia poi il volume della tastiera si ritrae per fare spazio agli altri tre strumentisti per quella stessa figura ritmica appena sentita… Io ed il mio amico non lo sappiamo ancora, ma stiamo assistendo ad una fase della composizione di “Watcher Of The Skies”.

Cioè il brano di apertura di questo album, parto felice di quella tournée italiana. La ouverture di Tony Banks che aveva fatto tremare il palasport ed il mio cuore è a disposizione di tutti appena spinto il comando play, pomposa e magnifica ad introdurre la struttura ritmica in 9/8 entro la quale l’allora biondo Phil Collins, come già raccontato sopra, ci sguazza e sulla quale Peter Gabriel interpreta un testo fantascientifico (non suo ma dello stesso Banks, quello che andava in giro per le tribune del palasport non soddisfatto dei suoni, nonché di Mike Rutheford il bassista).

Time Table” che segue è una ballata pianistica logica farina del sacco di Tony Banks, il testo stavolta è favolistico e piuttosto lineare, si canta di cavalieri e di onore.

Il primo contributo sostanzioso di Gabriel è in “Get’Em Out By Friday”, denuncia di espropri edilizi e di soprusi nella quale il carismatico cantante riversa tutta la propria teatralità, dando voce diversa a vari personaggi ed infine assoggettando completamente la musica alla propria dilagante verbalità. La storia è lunga e articolata e non c’è respiro strumentale per gli altri quattro musicisti, che evidentemente concedono al loro grande cantante questo sfogo pronti a rifarsi in altre tracce.

Ad esempio in quella successiva “Can Utility And The Coastliners”, una minisuite a firma Steve Hackett, primo importante suo contributo al gruppo. Deliziosa e complessa, priva di appeal commerciale e quindi assai sottoesposta nella memoria storica dei fans del gruppo, ha ottimi passaggi quali l’introduzione guidata dalla 12 corde e soprattutto la porzione strumentale centrale, chiaramente sviluppata da una jam session di gruppo, in particolare nei passaggi dove l’organo di Banks duetta alla grande con la batteria di Collins.

Ancora Hackett sugli scudi per il celebre saggio sulla sei corde classica (seppur molto effettata) “Horizons”, due minuti di magici arpeggi derivati da un’aria bachiana e con grande utilizzo di armonici al settimo e al dodicesimo tasto. Una palestra per legioni di praticanti della chitarra.

Quando il Sol basso finale del saggio chitarristico si spegne e d’improvviso esordisce la magnifica voce di Gabriel contornata da ben tre chitarre a 12 corde (Banks che è il compositore + Rutheford + Hackett), siamo al passaggio più bello del disco, forse della discografia Genesis, forse forse del progressive tutto. “Supper’s Ready” è una delle riconosciute perle di questo genere, per molti irraggiungibile (per Gabriel, ad esempio), per altri un pelino lunga e un poco tediosa. I Genesis ci aprirono i concerti italici del 1981 e ancora mi ricordo il boato di sorpresa e approvazione dei ventimila convenuti a Tirrenia per vederli. La suite ha la caratteristica di avere un testo così surreale che non si capisce ancora oggi dove vada a parare, continue immagini di realtà quotidiana e mondi paralleli, Peter Gabriel è proprio una persona complessa.

Dischi così la mamma non ne fa più, è non è neanche il migliore dei Genesis: ha chiare carenze di produzione (alcuni volumi non proprio indovinati, il suono chioccio e poco corposo dell’elettrica di Hackett, i riverberi molto confusi, ma il budget era ancora limitato…). Con il successivo “Selling England By The Pound” andrà tutto a posto, o quasi.

Per poi andare tutto a ramengo a inizio anni ottanta con “Abacab”, ma questi sono altri capitoli della storia.

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Voto degli utenti: 9,1/10 in media su 67 voti.

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Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 10:55 del 26 marzo 2007 ha scritto:

Bellissima rece

nonostante io non sia un fervente ammiratore dei Genesis me la sono proprio goduta. Dimmi solo una cosa: mi spieghi quel "I Genesis ci aprirono i concerti italici del 1981 e ancora mi ricordo il boato di sorpresa e approvazione dei ventimila convenuti a Tirrenia per vederli"?

Cos'è abbiamo un membro di un gruppo storico italiano e non ne sapevamo nulla? ))

PierPaolo, autore, alle 11:27 del 26 marzo 2007 ha scritto:

Ah ah, ti spiego Peasy

il pronome "ci", nella frase che citi, sta per "con essa" e non per "a noi" e si riferisce al fatto che con "Supper's Ready" aprirono a sorpresa quel concerto. Nessun gruppo storico italiano, nell'81, poteva farsi aprire il concerto dai Genesis, convieni?

Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 21:24 del 26 marzo 2007 ha scritto:

RE: Ah ah, ti spiego Peasy

ah beh volevo ben dire.

Eh sembrava. Poi oh scritto la mattina presto appena alzato ))

Max64 alle 21:34 del 12 settembre 2020 ha scritto:

Giusto per onore alla verità il concerto di Tirrenia dell'81 si apri con "Dance on a Volcano". Io c'ero. Eravamo più di 20k. Ovviamente Hackett e Gabriel non erano più nel gruppo. Saluti.

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 12:48 del 26 marzo 2007 ha scritto:

Yes!

Ottima recensione davvero, complimenti. Il disco lo trovo un po' pesante: personalmente gli preferisco Thick As A Brick e A Passion Play, molto pesanti pure quelli, ma a mio parere più godibili.

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 16:15 del 26 marzo 2007 ha scritto:

Sia chiaro comunque che...

So benissimo che i dischi da me citati sono dei Jethro Tull, questo per non essere frainteso. Infatti preferisco i Jethro Tull ai Genesis.

ozzy(d) (ha votato 9 questo disco) alle 23:48 del 28 marzo 2007 ha scritto:

foxtrot....

x me anche migliore del celebrato successore....bravo!

Moon (ha votato 10 questo disco) alle 20:39 del 26 aprile 2007 ha scritto:

mah!

la recensione è precisa e fatta bene ma non aggiunge nulla su questo capolavoro (come selling england). su supper's ready , che insieme a close to the edge, lemmings, e poche altre, è l'apice del prog britannico , ci sarebbe da dire ad esempio che la suite è ispirata da un fatto insolito accaduto alla moglie di Gabriel che aveva quasi del soprannaturale, da soffermarsi di più sulla struttura stessa del brano , uno dei più vari e complessi del prog , sia a livello strumentale, vocale e lirico. non mi ha soddisfatta questa recensione mi dispiace.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 16:34 del 23 agosto 2007 ha scritto:

Un capolavoro di album!

La recensione è molto sentita e curata. Ottimo lavoro!

rael (ha votato 9 questo disco) alle 16:40 del 5 settembre 2007 ha scritto:

non il mio preferito ma oh, non ce ne è per nessuno! hackett fa scuola!

conte max (ha votato 8 questo disco) alle 12:54 del 4 novembre 2007 ha scritto:

musica per menti aperte

Caro Farina;

NON HO LETTO LA RECENSIONE E LO FARO' PRESTO ,NON AVERCELA, MA QUESTO DISCO EMANA UN FASCINO TALE CHE ANCHE CHI NE SCRIVE NE RIMANE CONTAGIATO; QUINDI BENE DISCO E RECENSIONE

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 18:27 del 21 dicembre 2007 ha scritto:

il miglior genesis

questo è il mio disco preferito di un gruppo che non

ascolto più molto

unico appunto alla rece: horizon's è ispirata ad un preludio di bach ( il primo movimento della prima suite per solo violoncello è un preludio) più che ad una aria bachiana

voto otto

Giuliano (ha votato 8 questo disco) alle 13:10 del 13 giugno 2008 ha scritto:

bellissimo. Peter Gabriel è stato probabilmente la voce più intensa ed ispirata della sua generazione. Ironico, fantasioso, epico, surreale, c'è tutto. I Genesis di quegli anni, una fusione di talenti irripetibile!

cthulhu (ha votato 9 questo disco) alle 14:46 del 4 settembre 2008 ha scritto:

Foxtrot

Niente da dire, capolavoro del progressive e recensione molto accurata anche se preferisco sempre"Nursery Cryme".

Truffautwins (ha votato 10 questo disco) alle 3:17 del 21 ottobre 2008 ha scritto:

my Password

Album con dentro sogni e non è poco. Uno dei migliori non solo del progressive ma del rock tutto. Da Time Table all' Hammond di Can-Utility and the Coastliners, dagli accordi di Horizons al caleidoscopio di suoni di Supper's Ready, non si butta via nulla. Forse la prova più lucida della grandezza dei Genesis. Gabriel e Banks avevano vent'anni e si sente. Forse il loro disco meno accessibile insiema a Lamb Lies Down on Broadway, ma gli sforzi saranno ampiamente ripagati.

lev (ha votato 10 questo disco) alle 9:18 del 26 ottobre 2008 ha scritto:

un capolavoro assoluto, uno di quei dischi x cui vale la pena di vivere.

4AS (ha votato 10 questo disco) alle 17:15 del 26 novembre 2008 ha scritto:

opera d'arte.

defilord alle 23:38 del 3 gennaio 2009 ha scritto:

Bella recensione, è il disco che preferisco dei Genesis :]

Preferisco anche "Nursery Crime" agli incensati ultimi due dischi dell'era-Gabriel, soprattutto a "The Lamb", che trovo un po' blasonato (sarà la mia idiosincrasia per i doppi album :])

icominto alle 14:47 del 7 gennaio 2010 ha scritto:

CAPOLAVORO!

bart (ha votato 7 questo disco) alle 12:47 del 15 aprile 2010 ha scritto:

Pur contenendo momenti molto belli, lo trovo inferiore al precedente. La lunghissima suite finale poteva durare decisamente di meno.

rob (ha votato 10 questo disco) alle 18:52 del 4 luglio 2012 ha scritto:

dal distacco con cui ne parli si intuisce quanta poca attenzione tu abbia dedicato a questo disco. quella che tu chiami lunghissima suite è uno dei momenti più alti di tutto il rock progressive !

Cirotti (ha votato 10 questo disco) alle 22:07 del 23 aprile 2014 ha scritto:

Non voglio mancare di rispetto a nessuno ma ti rendi conto di quello che hai scritto?

Mushu289 (ha votato 10 questo disco) alle 16:02 del 29 settembre 2015 ha scritto:

Supper's Ready è senza dubbio il miglior pezzo scritto da loro, saranno anche gusti, ma cazzo toglierli minuti assolutamente no

unknown (ha votato 9 questo disco) alle 11:40 del 25 aprile 2010 ha scritto:

grandi

quasi capolavoro

egon72 (ha votato 10 questo disco) alle 13:40 del 20 agosto 2010 ha scritto:

che dire

li ho scoperti tardi purtroppo,colpa de collins e degli anni 80

scimmiadigiada (ha votato 8 questo disco) alle 12:29 del 31 gennaio 2011 ha scritto:

Meglio "Foxtrot" che "Selling Enland"

L'apice creativo del gruppo, insieme con "Nursery Cryme". Concordo col pensiero espresso da defilord. Negli anni ho finito per ridimensionare tanto "Selling England by the Pound" quanto "The Lamb lies down on Broadway"; l'uno e l'altro viziati, a mio giudizio, da alcuni (forse troppi) passaggi deboli. A questi due lavori preferisco il trittico che va da "Trespass" a "Foxtrot". Se proprio dovessi individuare un difetto in "Foxtrot", allora convengo con quanto rilevato da bart: la suite finale è un po' troppo "estesa" (ma rimane tra le cose migliori della band). Un'ultima osservazione: ho sempre preferito "Get'em Out By Fryday" all'iniziale "Watcher Of The Skies", che non mi ha mai fatto impazzire. Quanti la pensano come me?

dalvans (ha votato 10 questo disco) alle 14:59 del 23 settembre 2011 ha scritto:

Enorme

Il secondo capolavoro dei Genesis

Utente non più registrato alle 2:09 del 5 febbraio 2012 ha scritto:

Immenso, straordinario. Quando ri-ascolto l'assolo finale dell'organo di Banks su Supper's Ready, la pelle d'oca è matematica

CIMI (ha votato 9 questo disco) alle 18:49 del 30 ottobre 2012 ha scritto:

Personalmente lo ritengo inferiore al successivo irrangiungibile album pur considerandolo un'opera di tutto rispetto, contenente probabilmente nella complessa Supper's ready l'apice dei genesis. Sul testo di quest'ultima si potrebbero sostenere infiniti dibattiti,quindi preferisco non espormi al rischio di divagare, concludendo il commento complimentandomi per la recensione, probabilmente la migliore sui genesis presente in storia della musica .

alekk (ha votato 9,5 questo disco) alle 12:15 del 11 novembre 2012 ha scritto:

un disco pressochè perfetto.non c'è una canzone fuori posto. per me anche troppo perfetto,quindi 9,5,il 10 lo riservo solo a Nursery Cryme.

alekk (ha votato 9,5 questo disco) alle 12:30 del 29 novembre 2012 ha scritto:

supper's ready è comunque la più grande opera progressive di tutti i tempi

tramblogy alle 23:25 del 8 marzo 2013 ha scritto:

uff...vorrei sapere perchè per tutti è il migliore dei genesis....

Giuseppe Ienopoli alle 10:48 del 9 marzo 2013 ha scritto:

... perché alle 17:27 del 21 dicembre 2007 lo ha stabilito la premiata agenzia di rating discografico "Gassed&Stoked" che, nonostante i peti neri e turchini, è stabilmente prima in classifica!!

tramblogy alle 10:53 del 9 marzo 2013 ha scritto:

Eppure ...lo sento il meno melodico...glaciale...non capisco proprio...

Giuseppe Ienopoli alle 11:05 del 9 marzo 2013 ha scritto:

... allora prova con questa ... tutto merito della copertina a libro che riproduce perfettamente l'attuale situazione politica italiana e, forse, anche quella calcistica... resta solo da stabilire chi sia la signora volpe in rosso braccata dai cani ... "Gassed&Stoked" ci verrà in soccorso!?

tramblogy alle 11:30 del 9 marzo 2013 ha scritto:

L interpretazione della copertina e' un po' complessa, per me, che mi piace molto...trovo solo che sia una visione piu ampia di nursery ....geniale...sulla donna in rosso?...Mha?..dovrei mettermi a tradurre testi che già di per se sono un po' misteriosi...

Giuseppe Ienopoli alle 11:47 del 9 marzo 2013 ha scritto:

... per te e solo per te ...

Non bisogna pensare che le tematiche esoteriche nelle canzoni vengano trattate solamente da gruppi hard rock o heavy metal, o comunque da personaggi con atteggiamenti provocatori ed antireligiosi espliciti e spesso scontati come Madonna o Marilyn Manson. É il caso, ad esempio, dei Genesis, gruppo che non ha bisogno di presentazioni, autori di alcuni tra i dischi che hanno fatto la storia del progressive rock negli anni ’70 (in particolare tutti i gli album compresi tra Trespass, 1970, e Seconds Out, 1977), e passati poi ad un rock via via più leggero e commerciale negli anni ’80, ma che permise loro di arrivare in vetta alle classifiche di vendita di tutto il mondo. La musica dei Genesis degli anni ’70 (nel periodo con Peter Gabriel e Steve Hackett) era molto elaborata, ma al tempo stesso assai raffinata, spesso basata su pezzi piuttosto lunghi, che alternavano temi più vivaci ad altri più lenti all’interno dello stesso brano, sul modello di una suite o di una sinfonia di musica classica. Niente a che vedere quindi con certi gruppi dagli atteggiamenti esageratamente provocatori e con gli eccessi tipici dell’epoca.

Va ricordato inoltre che durante i concerti il leader Peter Gabriel, dotato di una grande presenza scenica, indossava strane maschere e bizzarri costumi intimamente legati al significato dei brani (a lato Gabriel con una corona di spine!!). In questo modo, il messaggio sottostante veniva lanciato pure in maniera simbolica (anche se non sempre esso veniva compreso appieno). Occorre infine una doverosa precisazione: i testi dei Genesis sono spesse volte assai complessi, vi sono frasi di non facile interpretazione 1, frequenti giochi di parole, riferimenti a volte colti (come i richiami alla mitologia classica 2 o ai poeti inglesi 3), a volte meno nobili, ma risalenti a fatti dell’epoca ormai poco noti (come ad esempio la pubblicità dei dadi per il brodo 4).

Ci rendiamo perciò perfettamente conto che mettersi ad analizzare i lavori di questo gruppo vuol dire esporsi al rischio di commettere qualche errore, di fare qualche affermazione imprecisa, di forzare l’interpretazione di alcune frasi. Ma a nostro avviso, al di là di qualche possibile sbavatura, mettendo insieme i testi dei brani, le copertine degli album e ulteriori informazioni reperibili in interviste e articoli vari, riteniamo che, con altissima probabilità, i significati reconditi di alcuni pezzi dei Genesis siano di matrice esoterica e chiaramente anticristiani. Uno dei lavori più importanti del periodo progressive fu l’album Foxtrot, uscito nel 1972. La formazione di allora era costituita da Peter Gabriel (voce, flauto), Mike Rutherford (basso), Tony Banks (organo, mellotron, piano, ecc…), Steve Hackett (chitarre) e Phil Collins (batteria). La seconda facciata del vinile, era quasi interamente occupata da un brano, intitolato Supper’s Ready, una lunga suite di quasi ventitre minuti, suddivisa in sette parti:

I – Lover’s Leap;

II – The Guaranteed Eternal Sanctuary Man;

III – Ikhnaton and Itsacon and their Band of Merry Men;

IV – How Dare I Be So Beautiful?;

V – Willow Farm;

VI – Apocalypse in 9/8 (Co-Starring the Delicious Talents of Gabble Ratchet);

VII – As Sure as Eggs is Eggs (Aching Men’s Feet);

Il brano è stato da molti interpretato in maniera un po’ sbrigativa come un pezzo riguardante la lotta tra il bene e il male, forse a causa di alcuni espliciti richiami alla Bibbia. Ma non è facile orientarsi in questo testo assai lungo e particolarmente difficile, ricco di metafore e giochi di parole, e che attinge, oltre che all’Apocalisse di San Giovanni, alla mitologia greca, alla spiritualità orientale, e ad esperienze personali vissute dal leader del gruppo Peter Gabriel. Per cominciare ad addentrarci in quest’opera forse conviene partire dall’analisi della copertina dell’album, il cui autore é l’inglese Paul Whitehead, che aveva realizzato anche quelle di due loro dischi precedenti, Trespass (1970) e Nursery Cryme (1971).

La copertina di Foxtrot aperta.

Ecco le dichiarazioni del disegnatore rilasciate in una recente intervista su internet 5: «Foxtrot era il seguito di Nursery Crime e l’obiettivo era di continuare a usare le immagini di copertina che prendevano in giro l’alta società britannica (quella stessa da cui provenivano Peter, Mike e Tony). La copertina di Nursery Crime mostrava un ritratto spaventoso del gioco del croquet, pezzo forte del divertimento dell’aristocrazia; così scegliemmo un’altra delle attività preferite dalle classi agiate, la caccia alla volpe, come tema principale del nuovo album. Per creare quella continuità che stavamo cercando, però, ho incluso anche una scena dell’album precedente – il torneo di croquet – sullo sfondo di queste nuove immagini». (E tra l’altro, tra le onde è presente proprio una mazza da croquet).

Ma in seguito, quando Whitehead prese confidenza con la materia dei brani, essa venne modificata e ampliata. Infatti, egli stesso racconta il suo modo di lavorare col gruppo:

- Domanda: «I suoi disegni sono stati ispirati dalla musica dei Genesis? E comunque, come sono nate le idee per le immagini di quelle copertine»?

- Risposta: «Sì, mi davano le canzoni e talvolta ero presente quando le suonavano per la prima volta o persino quando scrivevano le parti durante le prove. Poi – quando la band faceva una pausa – facevamo delle sessioni di brainstorming – avevo le braccia cariche di libri d’arte che ci stimolassero e così iniziavamo a campare idee in aria, niente veniva escluso finché non arrivavamo a un concetto che per tutti aveva senso. Una volta stabilito il concetto, io me ne andavo e realizzavo il disegno, spesso aggiungevo piccoli dettagli sullo sfondo. I ragazzi si divertivano a scovare questi piccoli scarabocchi nei disegni».

Whitehead poi prosegue raccontando alcuni dettagli: «Aggiungendo una nuova dimensione al tema della caccia alla volpe, ho sistemato le quattro figure principali sul lato sinistro come libera interpretazione dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse 6. “La morte cavalca un cavallo bianco” – noterete che il personaggio sul cavallo bianco sta piangendo – e ha anche un’enorme gobba sulla spalla (probabilmente è l’unico personaggio ad essere nominato nella Bibbia)»!. L’interpretazione é un po’ libera, per ammissione dello stesso Whitehead. Nel passo biblico che narra di questo cavaliere non si parla infatti di pianto: «Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora» (Ap 6, 2).

Il fatto che vi siano riferimenti alla Bibbia non tragga in inganno, visto che l’interpretazione gabrieliana del testo biblico, vedremo che non sarà poi tanto canonica… Continua ancora Whitehead: «Questi personaggi hanno inseguito la volpe fino alla sponda dell’oceano; poiché le volpi sono conosciute per la loro astuzia, questa si è travestita con un vestito rosso ed è fuggita ai cacciatori e ai loro cani rifugiandosi su una banchisa di ghiaccio 7. A quel tempo in America le belle ragazze erano chiamati “volpi”, e questa è un’altra delle ragioni per cui ho scelto di dare un tocco femminile all’astuta fuga della volpe». E infatti il vestito presenta un’ampia scollatura e lascia le spalle scoperte, a sottolineare l’aspetto sensuale di questa donna-volpe.

Lo stesso Gabriel, ancora prima dell’uscita di Foxtrot, durante alcuni concerti indossava un vestito rosso appartenente a sua moglie Jill. Oggi è piuttosto facile reperire su internet un video di un concerto risalente al 1973 con lo spezzone finale del brano The Musical Box, presente nel disco precedente (Nursery Cryme, 1971), in cui si può vedere appunto Gabriel vestito da donna con una maschera da volpe sul volto 8.

Ma torniamo all’intervista di Paul Whitehead: «Visto che cercavamo sempre di fare qualcosa per far sorridere e sfuggire il controllo della censura, sono particolarmente fiero di come in questo disegno siamo riusciti a compiere quest’impresa. Probabilmente avrete visto questa copertina centinaia di volte, ma scommetto che non avete mai fatto caso a quanto sia entusiasta il quarto cavallo (quello più a destra, cavalcato dal cacciatore con la faccia verde) di essere così vicino alla volpe [...]. Ancora oggi vinco le scommesse con persone che hanno visto e rivisto il dipinto, ma non si sono mai accorte di questa piccola astuzia prima»! In effetti, il cavallo ha una vistosa erezione. In realtà, non si tratta solo di una semplice burla; vedremo più avanti che è molto attinente col significato del testo di Supper’s Ready.

Nel disegno vi sono poi anche altri particolari, ma si riferiscono ad altri brani o a episodi vissuti dal gruppo, che esulano dal nostro discorso, per cui meglio analizzare il testo del brano principale dell’album Supper’s Ready, appunto. Peter Gabriel stesso confermò che la canzone aveva una base religiosa: «Finii a leggere l’Apocalisse nella Bibbia. Questo spiega il pezzetto apocalittico alla fine di “Supper’s Ready”. Penso che fosse una delle prime volte che mi sentivo come se stessi realmente cantando dall’anima – quasi come stessi cantando per la mia vita». Il titolo della canzone si riferisce all’Apocalisse (Ap 19, 9): «Allora l’angelo mi disse,”Scrivi: “Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell’Agnello”»! («Blessed are those who are invited to the wedding supper of the Lamb»!) 9. Solo che dire «la cena é pronta» riferito ad un tale banchetto, sembra perlomeno una sorta di presa in giro. La traduzione del testo in italiano, a parte qualche piccola modifica, é quella pubblicata su una rivista piuttosto celebre all’epoca (Ciao 2001) e venne realizzata da Armando Gallo, il quale ebbe la collaborazione di Peter Gabriel per le note introduttive alle varie sezioni.

La si può trovare anche sul sito www.dusk.it

Supper’s Ready

I – Lover’s Leap

La cena è pronta

I – Il salto degli innamorati

Nota introduttiva

Due innamorati si fissano profondamente negli occhi perdendosi l’uno nell’altro.

Si ritrovano completamente trasformati in corpi differenti.

Può essere interpretato come reincarnazione in un salto nel tempo.

Walking across the sitting-room, I turn the television off.

Sitting beside you, I look into your eyes.

As the sound of motor cars fades in the night time,

I swear I saw your face change, it didn’t seem quite right.

…And it’s hello babe with your guardian eyes so blue

Hey my baby don’t you know our love in true.

Coming closer with our eyes,

A distance falls around our bodies.

Out in the garden, the moon seems very bright,

Six saintly shrouded men move across the lawn slowly.

The seventh walks in front with a cross held high in hand.

… And it’s hey babe your supper’s waiting for you

Hey my baby don’t you know our love is true.

I’ve been so far from here,

Far from your warm arms.

It’s good to feel you again,

It’s been a long time. Hasn’t it?

Camminando attraverso il salotto, spengo la televisione.

Mi siedo accanto a te, e guardo nei tuoi occhi.

Mentre il rumore del traffico si perde nella notte.

Giuro che ho visto il tuo viso cambiare, sembrò tutto molto strano.

… Ed è ciao baby con i tuoi attenti occhi blu

Ehi amore mio, non sai che il nostro amore è sincero?

I nostri occhi si avvicinano sempre più, e i nostri corpi si separano.

Fuori in giardino la luna sembra molto luminosa.

Sei uomini ammantati come santi camminano lentamente sul prato,

il settimo cammina avanti tenendo alta una croce.

… Ed è ehi baby la tua cena ti sta aspettando

Ehi amore mio, non sai che il nostro amore è sincero?

Sono stato così lontano da qui,

Lontano dalle tue calde braccia.

È bello sentirti di nuovo.

È passato così tanto tempo. Non è vero?

Questa prima parte fa riferimento ad un’esperienza paranormale accaduta qualche tempo prima a Peter Gabriel, alla sua prima moglie Jill e al produttore del gruppo John Anthony nell’appartamento dei genitori di lei. Ecco il racconto fatto da due dei tre protagonisti dell’episodio 10:

- Peter Gabriel: «La prima sequenza riguardava una scena che accadde a me e a Jill (all’epoca la moglie di Gabriel)…».

John Anthony, il produttore della casa discografica Charisma, era amico di Gabriel e di Jill molto più che del resto della band. Una notte, Anthony andò con Jill e Peter nell’appartamento dei genitori di lei all’Old Barracks a Kensington Palace.

- Peter Gabriel: «Accadde una notte nella casa dei genitori di Jill a Kensington, quando tutti erano andati a letto… avevamo appena parlato con John… c’era questa strana stanza nella casa di Kensington… Lì non riuscivo mai a dormirci. Era decorata in turchese e viola, che sono entrambi colori abbastanza alti nella gamma delle frequenze, e penso che fosse come una cassa di risonanza per quello che stava accadendo. Era notte inoltrata, eravamo stanchi, ecc…, così era abbastanza facile per noi avere allucinazioni o qualcosa di simile… Non avevamo bevuto e non avevamo assunto droghe, ma… c’era questa ragazza che era una vecchia fidanzata di John e che stava cercando di vendicarsi di lui, e si interessava di magia e di quel tipo di cose».

- John Anthony: «Jill e io stavamo discutendo di potere, forza e volontà. Improvvisamente fui consapevole che l’atmosfera dell’intera stanza era cambiata, Jill era entrata in una sorta di trance. Improvvisamente la finestra si spalancò, seguita da un freddo estremo, seguita da questo fenomeno psichico».

- Peter Gabriel: (Jill e io) «vedemmo delle altre facce in ciascuno di noi; in realtà io ero molto spaventato. Era quasi come se qualcos’altro fosse venuto dentro di noi e ci stesse usando come un punto d’incontro. La tenda sventolò del tutto, sebbene non ci fosse vento, e la stanza divenne fredda come il ghiaccio».

- John Anthony: «Né Peter, né Jill, né io stavamo assumendo droghe o alcolici. Capii che era un’apparizione fondamentale (?!). L’avevo già vista prima, la stanza era piena di freddo fumo astrale, etere psichico. La cosa che mi spaventava era che aveva cominciato a muoversi nella forma di un turbine – la grande ruota che proietta gli spiriti nell’astrosfera (?!). É una cosa che non ha niente a che fare con la morte. È un fenomeno che può accadere a persone con una forte psiche. Se ci passi attraverso c’è una buona possibilità che, se torni indietro, tu non sia mai più lo stesso».

- Peter Gabriel: «Ebbi l’impressione di aver visto delle figure all’esterno, figure in bianchi mantelli, e il prato su cui li vidi non era il prato che c’era lì fuori. Era proprio come in un film horror della Hammer, a parte il fatto che era una cosa reale… Stavo tremando come una foglia, e stavo sudando freddo. Jill all’improvviso divenne una medium, e iniziò a blaterare con una voce diversa… É molto strano quando qualcuno con cui vivi all’improvviso comincia a parlare con un’altra voce, e alla fine feci una croce con un candelabro e qualcos’altro e la sollevai verso Jill quando stava parlando con questa voce… E in un certo senso reagì come un animale selvaggio. John e io dovemmo immobilizzarla. Nel seguito della notte alla fine la calmammo, le preparammo una tazza di the, e provammo a discutere con lei. Poi si addormentò nel salotto al piano di sotto, ma né io né John chiudemmo occhio quella notte. Per fortuna da allora non é più successo, perché la cosa l’aveva terrorizzata. Allo stesso tempo nel posto dove lavorava e a casa sua successero delle cose strane. Questi segni arrivavano con delle date… La sua data di nascita e un’altra data che sarebbe arrivata nel giro di un mese. Potevamo solo supporre che fosse questa ragazza che stava cercando di vendicarsi su di lei. Avevamo molta paura quando la scadenza arrivò, e rimasi con Jill tutto il giorno, controllando che non fosse… che niente potesse accaderle… che nessuno potesse venire e la uccidesse, o qualcosa del genere. Per fortuna, quella data passò, venne la mezzanotte e terminò la giornata, e fui molto felice. In ogni caso, ecco come iniziai a pensare al bene e al male, e alle forze che lavorano l’una contro l’altra. Quello era il tipo di cose con cui Supper’s ready… veniva nutrita. Questa era la faccenda, capisci. Questo era il perché venni gettato realmente in questa disposizione d’animo, solo perché la croce aveva funzionato. La croce, come oggetto, non significava niente per me. Lo feci perché avevo visto i film horror, e… proprio nient’altro che potesse realmente funzionare. Avevo sperimentato un senso di male a tal punto – non so quanto di questo stava accadendo nella mia testa e quanto stesse realmente accadendo, ma fu un’esperienza che non posso dimenticare e fu il punto di partenza per una canzone sulla lotta tra il bene e il male». Gabriel è stato anche citato da qualcuno per aver detto di essersi sentito «guidato» alle varie fonti usate nel mettere assieme i versi della canzone. E questo spiega da dove viene l’idea dei sei uomini ammantati come santi («six saintly shrouded men»), e del settimo che porta una croce, che vengono inclusi nel disegno, esattamente sulla spiaggia, vicino al titolo.

Si notino i particolari salienti del racconto:

- una ragazza pratica la magia e vuole vendicarsi in qualche modo dell’ex fidanzato (anche se in effetti non è chiaro perché avesse colpito la moglie di Gabriel e non John Anthony. Sarebbe necessario avere altre informazioni, ma per i nostri scopi la cosa ha scarsa rilevanza);

- Gabriel racconta di aver avuto la sensazione di qualcuno che entrasse in loro, si manifestasse nei loro volti e li stesse in qualche modo usando;

- la moglie di Gabriel, Jill, inizia a parlare con una voce diversa dalla sua;

- Gabriel fa una specie di croce e la moglie reagisce come un animale selvaggio;

- Gabriel dichiara di aver sperimentato una sensazione di male.

Anche senza avere molta fantasia, quest’episodio ha tutta l’apparenza di una vera e propria possessione diabolica! Il brano prosegue con la seconda sottosezione:

Supper’s Ready

II – The Guaranteed Eternal Sanctuary Man

La cena è pronta

II – L’uomo del santuario garantito eterno

Nota introduttiva

Gli innamorati arrivano in una città dominata da due persone; una è un generoso pastore o contadino («potrebbe essere Cristo», secondo Gabriel), mentre l’altro è il capo di una religione scientifica altamente disciplinata. Questi si fa conoscere come Guaranteed Eternal Sanctuary Man e professa falsamente di conoscere il segreto per lottare il fuoco. Sempre secondo Gabriel, «questi potrebbe rappresentare le forze del male, potrebbe essere il diavolo, ma potrebbe in futuro rappresentare qualsiasi persona detentrice di segreti scientifici non comprensibili alle masse».

I know a farmer who looks after the farm.

With water clear, he cares for all his harvest.

I know a fireman who looks after the fire.

You, can’t you see he’s fooled you all.

Yes, he’s here again, can’t you see he’s fooled you all.

Share his peace,

Sign the lease.

He’s a supersonic scientist,

He’s the guaranteed eternal sanctuary man.

Look, look into my mouth he cries,

And all the children lost down many paths,

I bet my life, you’ll walk inside

Hand in hand,

Gland in gland

With a spoonfull of miracles,

He’s the guaranteed sanctuary man

We will rock you, rock you little snake,

We will keep you snug and warm.

Conosco un contadino che cura la sua campagna,

con acqua pulita ha cura dei suo raccolto.

Conosco un pompiere che sorveglia il fuoco.

Voi, non vi accorgete che vi ha fatto tutti fessi?

Sì, è di nuovo qui, non vi accorgete che vi ha fatto tutti fessi?

Dividete la sua pace,

firmate il contratto.

È uno scienziato supersonico,

è l’uomo che garantisce il santuario eterno.

Guardate, guardate dentro la mia bocca, lui grida.

E tutti i figli persi in molti cammini,

giuro sulla mia vita che camminerete dentro la mia bocca

mano nella mano,

organo dentro organo (libertà sessuale promessa)

con un pizzico di miracolo,

è l’uomo che garantisce il santuario eterno.

Ti culleremo, ti culleremo piccolo serpente ti terremo avvolto, e al caldo.

In questa seconda parte la figura centrale è «l’uomo del santuario garantito eterno», cioè il capo di una religione organizzata che si spaccia per scientifica. Qui Gabriel ha in mente alcuni guru che in passato hanno spacciato le loro discipline religiose come aventi basi scientifiche 11. Ma molto presumibilmente tra tutti questi Gabriel prende di mira solo quelli che affermano falsamente «di conoscere il segreto per combattere il fuoco» (ecco il riferimento al pompiere «che vi ha fatto tutti fessi»). Ma cosa sarebbe questo fuoco? L’ipotesi più convincente é che si tratti di quell’energia denominata kundalini. É un concetto preso da alcune religioni orientali e dalle forme di pseudo-spiritualità da esse derivate. Si tratta di un’energia penetrante che risiederebbe alla base della spina dorsale. Viene perciò spesso rappresentata da un serpente addormentato avvolto intorno alla base della colonna vertebrale in tre giri e mezzo. Il suo nome deriva dalla parola kundala, che significa «avvolto», «arrotolato», «spiraliforme». É inoltre una potente energia sessuale che si può attivare e trasformare per vari scopi. Vi sono ad esempio alcuni gruppi di hare krishna e altri che praticano lo yoga che vedono questo fuoco, questa energia sessuale in maniera negativa, tanto che dev’essere contrastata per raggiungere l’illuminazione spirituale. Altri invece affermano al contrario che questa energia deve invece essere risvegliata, o che se diretta all’esterno possa far sorgere il desiderio sessuale.

Nel nostro caso Gabriel perciò se la prende con quelli che hanno in mente un ideale ascetico, o contro quelli che in qualche modo pretendono di «conoscere il segreto per lottare contro il fuoco», nel senso di dominare gli impulsi sessuali 12. Questo spiega anche il significato degli ultimi due versi con la filastrocca recitata dai bambini che vogliono cullare il serpente («We will rock you, rock you little snake/ We will keep you snug and warm»). Riguardo alla spiegazione introduttiva, c’é il dubbio che Gabriel abbia volutamente mescolato un po’ le carte e lanciato messaggi un po’ fuorvianti, per seminare dubbi e non dire esplicitamente cose che all’epoca avrebbero suscitato scandalo. Gabriel non era il tipo di rockstar che amava farsi pubblicità con iniziative provocatorie. Era piuttosto un personaggio di una certa cultura che preferiva dire le stesse cose di altri, ma in maniera più velata, attraverso i riferimenti più disparati. Ad esempio, il contadino, che per sua ammissione potrebbe essere Cristo, cura la sua campagna con acqua pulita (acqua benedetta?): é ovvio che chi usa l’acqua potrebbe essere un pericolo per il fuoco. Ma Gabriel non lo dice esplicitamente. Anzi, nel racconto sembra dimenticarlo quasi subito e lo fa seguire dall’uomo del santuario garantito eterno, al quale dà una connotazione diabolica. In effetti, vi sono alcune caratterizzazioni che potrebbero far pensare al demonio : «firmate il contratto» fa pensare ad un patto col diavolo; «camminerete dentro la mia bocca», fa pensare alle molte immagini pittoriche dell’inferno con Satana che divora letteralmente le anime dei dannati. Ma qui Gabriel parla di un «uomo». E soprattutto se questo personaggio fosse veramente il demonio non si spiegherebbe perché mai dovrebbe contrastare il «fuoco». Anzi, è noto che i piaceri della carne sono una delle sue armi di seduzione preferite. In conclusione, a nostro avviso l’immagine demoniaca serve solo a dare una connotazione simbolica negativa al personaggio. Per ora limitiamoci perciò a riassumere il fatto che il «fuoco» viene contrastato sia dal contadino-Cristo, che dall’uomo del santuario garantito eterno. Ma attenzione: la visione del bene e del male di Gabriel non é certo quella cristiana; egli non ha una visione negativa di questo «fuoco», come vedremo meglio nelle sezioni successive.

Supper’s Ready

III – Ikhnaton and Itsacon and Their

Band of Merry Men

La cena è pronta

III – Ikhnaton e Itsacon e la loro banda di matti

Nota introduttiva

Ikhnaton e Itsacon sono due generali dell’Uomo che garantisce il santuario eterno. Itsacon significa «è un imbroglione». I due innamorati vedono una radura purpurea: è l’esercito delle forze del male che attende il segnale per attaccare coloro che non hanno ancora firmato la pace e che non hanno ancora una «Polizza di Santuario Eterno» ottenibile negli uffici dell’Uomo che garantisce il Santuario Eterno.

Wearing feeling on our faces while our faces took a rest,

We walked across the fields, to see the children of the West

But we saw a host of dark skinned warriors

Standing still below the ground,

Waiting for battle.

The fight’s begun, they’ve been released.

Killing foe for peace…bang, band, bang. Bang, bang bang…

And they’re giving me a wonderful potion,

‘Cos I cannot contain my emotion.

And even though, I’m feeling good,

Something tells me, I’d better activate my prayer capsule.

Today’s a day to celebrate, the foe have met their fate.

The order for rejoicing and dancing has come from warlord.

Mostrando sui nostri visi sentimenti differenti da quelli dentro noi,

camminammo tra le campagne per vedere i figli dell’Ovest.

Ma vedemmo un’orda di neri guerrieri

che stavano ancora al di sotto del suolo,

aspettando la battaglia.

La battaglia iniziò, furono sciolti.

Uccidendo il nemico per la pace … bang, bang, bang, bang, bang….

E mi stanno dando una meravigliosa pozione,

perché non posso contenere la mia emozione.

E sebbene ora mi stia sentendo bene,

qualcosa mi dice che è meglio che attivi la mia capsula di preghiera

Oggi è un giorno da celebrare, il nemico ha incontrato il suo destino

L’ordine di gioire e danzare è venuto dal nostro comandante.

La sezione successiva, «Ikhnaton ed Itsacon e la loro banda di matti», prosegue sugli stessi argomenti. Vi è un esercito che esce dal sottosuolo al comando dei generali dell’uomo del santuario garantito eterno, Ikhnaton ed Itsacon, per attaccare tutti quelli che non si sono ancora affidati a questa nuova religione. Ikhnaton (1379–1362 a. C.) era un faraone egizio, il cui nome originario era Amenhotep IV, marito della famosa Nefertiti, il quale portò avanti il culto solare di Aton cercando di sradicare le altre divinità egizie e inimicandosi così gran parte della casta sacerdotale e della popolazione. Riguardo ad Its-a-con, va fatto notare che si tratta di un gioco di parole: its-a-con significa «è un imbroglione», confermando ancora una volta la visione negativa dell’uomo del santuario garantito eterno e dei suoi seguaci 13. Quello che importa, nel senso generale del brano, è che questi personaggi combattono contro tutti quelli che non aderiscono alla loro «religione scientifica».

Supper’s Ready

IV – How Dare I Be So Beautiful?

La cena è pronta

IV – Come oso essere così bello?

Nota introduttiva

I due intrepidi eroi vagano sui campi di battaglia e si imbattono in una solitaria figura ossessionata dalla propria immagine. Come Narciso, essa viene tramutata in un fiore non appena si specchia nell’acqua.

Wandering in the chaos the battle has left,

We climb up the mountain of human flesh,

To a plateau of green grass, and green trees full of life.

A young figure sits still by her pool,

He’s been stamped «Human Bacon» by some butchery tool.

(He is you)

Social Security took care of this lad.

We watch in reverence, as Narcissus is turned to a flower.

A flower?

Vagando nel caos che la battaglia ha lasciato.

ci arrampichiamo sulla montagna di corpi umani,

fino ad una radura di verde erba e verdi alberi pieni di vita.

Una giovane figura siede immobile presso un laghetto,

È stata marchiata «Prosciutto umano» con qualche arnese da macello,

(Lui è te)

Gli uffici della Sicurezza Sociale si sono presi cura di questo ragazzo

Noi guardiamo con riverenza, come Narciso viene tramutato in un fiore.

Un fiore?

Questa sezione è la meno interessante: il titolo si riferisce al loro primo manager, Jonathan King, che pare avesse l’abitudine di guardarsi nello specchio e chiedersi: «Come oso essere così bello»? Finita la battaglia, i due amanti incontrano Narciso, che secondo la mitologia classica si era innamorato della propria immagine riflessa sull’acqua, e dal quale prese il nome il fiore. E anch’essi finiscono risucchiati nel lago.

Supper’s Ready

V – Willow Farm

La cena è pronta

V – La fattoria di Willow

Nota introduttiva

I due innamorati come Narciso, sono stati risucchiati dal laghetto e quando ne escono fuori si trovano in un mondo diverso. È tutto colorato e ogni cosa possiede un’enorme vitalità propria. Con un fischio ogni singola cosa cambia in un’altra.

If you go down to Willow Farm,

To look for butterflies, flutterbyes, gutterflies

Open your eyes, it’s full of surprise, everyone lies,

Like the focks on the rocks,

And the musical box.

Oh, there’s Mum & Dad, and good and bad,

And everyone’s happy to be here.

There’s Winston Churchill dressed in drag,

He used to be a British flag, plastic bag, what a drag.

The frog was a prince, the prince was a brick, the brick

Was an egg, and the egg was a bird

Hadn’t you heard?

Yes, we’re happy as fish, and gorgeous as geese,

And wonderfully clean in the morning.

We’ve got everything, we’re growing everything,

We’ve got some in

We’ve got some out

We’ve got some wild things floating about

Everyone, we’re changing everyone,

You name them all,

We’ve had them here,

And the real stars are still to appear.

ALL CHANGE!

Feel your body melt;

Mum to mud to mad to dad

Dad diddley office, Dad diddley office,

You’re all full of ball.

Dad to dam to to dum to mum

Mum diddley washing, Mum diddley washing

You’re all full of ball.

Let me hear your lies, we’re living up to the eyes.

Momma I want you now.

And as you listen to my voice

To look for hidden doors, tidy floors, more applause.

You’ve been here all the time,

Like it or not, like what you got,

You’re under the soil,

Yes deep in the soil.

So we’ll end with a whistle and end with a bang

And all of us fit in our places.

Se tu vai nella campagna di Willow,

in cerca di farfalle, flutterballe, gatterfalle,

apri i tuoi occhi, è tutto colmo di sorprese, tutti mentono, come le volpi sulle rocce,

e il carillon.

Oh,c’è mamma e papà, e il buono e il cattivo, e tutti sono felici di essere qui.

C’è Winston Churchill vestito da donna,

una volta era la bandiera inglese, busta di plastica, che noia.

La rana era un principe, il principe era un mattone,

il mattone era un uovo, e l’uovo era un uccello

non l’hai sentito?

Sì, siamo felici come pesci e belli come oche, e meravigliosamente puliti al mattino.

Abbiamo avuto ogni cosa, stiamo facendo crescere ogni cosa,

ne prendiamo un po’

ne diamo un po’

abbiamo un sacco di cose che galleggiano pazzamente intorno

tutti, stiamo cambiando tutti,

tu nominali tutti, e noi li abbiamo avuti qui, e i grossi nomi devono ancora apparire.

TUTTO CAMBIA!

Senti il tuo corpo che si scioglie;

Mamma diverta fango, pazzo, papà

Papà fa l’ufficio, papà fa l’ufficio,

Sei tutto pieno di balle.

Papà diventa muto, una diga, mamma

Mamma fa il bucato, mamma fa il bucato

Sei tutto pieno di balle.

Fammi ascoltare le tue bugie, stiamo vivendo ciò solamente con gli occhi

Mamma ti voglio ora.

E mentre ascolti la mia voce

per cercare porte nascoste, pavimenti puliti, più applausi.

Sei stato qui tutto questo tempo, ti piaccia o no, come quello che hai, sei sotto il suolo,

Così finiremo con un fischio e finiremo con uno scoppio e tutti noi calzeremo nei nostri posti.

Nella seguente Willow Farm, Gabriel indossava il suo costume a «fiore» – ispirato tra l’altro ad un personaggio di uno show televisivo per bambini (Little Weed). I due amanti, finiti nel laghetto, escono e trovano un mondo bizzarro in cui ogni cosa subisce continui cambiamenti, nulla resta più come prima. La trasformazione viene sottolineata anche dai giochi di parole e dai nonsense (butterflies, flutterbyes, gutterflies).

È il continuo mutamento la chiave di questa sezione, é in atto una sorta di rivoluzione, di sovvertimento della realtà e dei suoi valori di riferimento, confusa, ma ritenuta necessaria, che porterà alla fase successiva, punto cruciale di tutto il brano 14.

Supper’s Ready

VI – Apocalypse in 9/8 (Co-Starring the Delicious Talents of Gabble Ratchet)

La cena è pronta

VI – Apocalisse in 9/8 (con la partecipazione dei deliziosi talenti di Gabble Ratchet)

Nota introduttiva

Ad un fischio gli innamorati diventano semi per terra, dove riconoscono negli altri semi delle persone che provengono dal loro mondo originario. Mentre aspettano la primavera, vengono fatti ritornare al loro vecchio mondo in cui l’Apocalisse di San Giovanni è in pieno sviluppo. I sette trombettisti fanno sensazione, gettano continuamente 6,6 e 6 (666 Il numero dell’Apocalisse). Pitagora, una comparsa greca, riesce a scrivere una canzone, ma questa nuova melodia non è altro che quella vecchia dell’inizio di Supper’s Ready, il mondo rigira su sé stesso…

With the guards of Magog, swarming around,

The Pied Piper takes his children underground.

The Dragon’s coming out of the sea,

With the shimmering silver head of wisdom looking at me.

He brings down the fire from the skies,

You can tell he’s doing well, by the look in human eyes.

You’d better not compromise.

It won’t be easy.

666 is no longer alone,

He’s getting out the marrow in your back bone,

And the seven trumpets blowing sweet rock and roll,

Gonna blow right down inside your soul.

Pythagoras with the looking-glass, reflecting the full moon,

In blood, he’s writing the lyrics of a brand new tune.

And it’s hey babe, with your guardian eyes so blue,

Hey my baby, don’t you know out love is true,

I’ve been so far from here,

Far from your loving arms,

Now I’m back again, and baby it’s going to work out fine.

Con le guardie di Magog in giro a portar violenza,

il pifferaio magico porta i suoi bimbi sottoterra.

Il dragone esce fuori dal mare,

con la luccicante testa d’argento della saggezza, guardandomi,

Egli porta giù il fuoco dai cieli.

Sai che sta facendo bene, basta che guardi negli occhi dalla gente attorno.

È meglio che tu non cerchi un compromesso.

Non sarà facile.

666 non rimane più a lungo solo,

ti sta togliendo il midollo dalla spina dorsale,

e le sette trombe suonano un dolce rock & roll,

ti arriverà direttamente nel profondo dell’anima.

Pitagora con lo specchio che riflette la luna piena,

sta scrivendo col sangue le liriche di una melodia nuova di zecca.

Ed è ehi amore, con i tuoi attenti occhi così azzurri,

ehi amore mio, non sai che il nostro amore è sincero?

Sono stato così lontano da qui, lontano dalle tue amorevoli braccia,

ora sono di nuovo tornato, e amore tutto si risolverà bene.

Cominciamo dal sottotitolo tra parentesi: abbiamo trovato due spiegazioni, non necessariamente in contrasto tra di loro. Secondo la prima, più probabile in quanto ci sarebbero dei riscontri in alcune note sui programmi dei concerti dell’epoca 15: «Il Dizionario delle locuzioni e dei miti Brewer, sotto “Gabble Ratchet” informa “Vedi Gabriel’s Hounds” (“I segugi di Gabriel”). Da cui “Oche selvatiche”. Il rumore delle oche in volo è come quello di una muta di cani da caccia ululanti. La leggenda dice che esse sono le anime dei bambini non battezzati che vagano per l’aria fino al Giorno del Giudizio». In effetti, nel brano, dopo circa 18′ 49″, dopo un lungo intermezzo strumentale carico di tensione e dal ritmo incalzante, subito prima che Gabriel riprenda a cantare («666 is no longer alone…») si sentono degli effetti onomatopeici che ricordano delle oche.

Ma ve n’è anche un’altra che non sarebbe da escludere 16: «Nel suo libro sulla magia nera “Witchcraft and Demonology”, Francis X. King ci dice che i “gabble ratchet” (per l’esattezza “gabriel ratchets”) – probabilmente dal medievale “gabares” (cadavere) e “rache” (cani da caccia) – sono una muta di “cani infernali”. La leggenda in origine identifica i “cani infernali” proprio come una muta di cani da caccia alla volpe, e si tramanda come credenza popolare per molti secoli; talvolta identificando in “Satana” l’unico cavaliere che sempre la tradizione vuole guidasse nelle solitarie scorribande notturne invernali i “gabriel ratchets”».

E ricordiamo che i segugi sono anche raffigurati nella copertina.

Ovvio poi che l’espressione «con la partecipazione dei deliziosi talenti di Gabble Ratchet» sia un voluto gioco di parole che sfrutta l’assonanza con il nome di Gabriel, per cui i talenti in questione non possono che essere che quelli appunto di Peter Gabriel. Ma proseguiamo e veniamo al testo. I due protagonisti del racconto secondo le note esplicative in un certo senso rinascono dalla Terra e si ritrovano proiettati nuovamente nel nostro mondo nel momento in cui é in corso l’Apocalisse, con le guardie di Magog che seminano morte. È forse opportuno riportare direttamente i passi biblici che sembrano aver ispirato Gabriel, sempre tenendo presente che vengono però interpretati in maniera non convenzionale, per cui in alcuni casi potrebbe non essere rispettata la logica del testo originario.

Ecco quello corrispondente a Magog: «Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magog, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare. Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d’assedio l’accampamento dei santi e la città diletta» (Ap 20, 7-9). Questo passo viene interpretato come il momento in cui le nazioni pagane guidate da Satana attaccheranno la Chiesa alla fine dei tempi. Il Dragone che esce dal mare che porta il fuoco dal cielo: «Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo» (Ap 13, 1). «Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande» (Ap 13, 2). «E gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: “Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa”»? (Ap 13, 4). «Vidi poi salire dalla terra un’altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini» (Ap 13, 11-13). Alla fine della prima strofa inizia un intermezzo strumentale dai toni cupi e drammatici di circa due minuti e mezzo. Nei concerti dal vivo ciò permetteva a Gabriel di avere il tempo di sparire per indossare un altro dei suoi famosi travestimenti: una maschera a tetraedro di colore rosso e un lungo mantello nero. Quando riappariva sul palco, riprendeva a cantare dal verso «666 is no longer alone…».

Tutti ovviamente sanno che il 666 è il numero della Bestia, associato al demonio: «Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della Bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei» (Ap 13, 1.

In un video di concerto dell’epoca si vede inoltre sullo sfondo il muso di un grosso serpente, tanto per restare in tema. Inoltre, può sembrare una coincidenza, ma qualcuno afferma che se si va a calcolare il valore numerologico secondo la Cabala della parola «fox» si ottiene proprio 666. Secondo alcuni, questa cosa sarebbe stata confermata dallo stesso Gabriel. E guarda caso qui siamo alla sezione numero 6 del 6° brano dell’album. Ma cosa vuol dire Gabriel con «666 non rimane solo più a lungo, ti sta togliendo il midollo dalla spina dorsale, ecc…»? Per dare una risposta occorre riprendere alcuni argomenti trattati in precedenza:

1) Innanzitutto, l’interpretazione del «fuoco» riportata durante l’analisi della seconda sezione (The Guaranteed Eternal Sanctuary Man): la kundalini, l’energia spiraliforme situata alla base della spina dorsale, risvegliata con la pratica sessuale.

2) Riprendiamo in mano la Bibbia: «Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: “Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione”. L’angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d’oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: “Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra”. E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù» (Ap 17, 1-6).

3) Ricordiamo quanto già detto riguardo alla copertina: la donna volpe, vestita in modo sensuale, grazie alla sua astuzia, sfugge ai quattro cavalieri. Il cavallo di uno di essi però ne è allo stesso tempo attratto sessualmente.

Finalmente ecco svelato il trucco: quasi certamente Gabriel propone un parallelo tra la donna-volpe del disegno e la prostituta vestita di scarlatto dell’Apocalisse. Ma contrariamente alla visione cristiana la vede in maniera positiva, come simbolo della liberazione sessuale, del «sacro fuoco» (la kundalini). Citiamo ancora dal già segnalato e assai illuminante saggio She’s a Lady 17: «Ecco allora l’identificazione della “donna” con la “Bestia/666″: immagine potentissima come accusa nei confronti di un pensiero bigotto e misogino che nei secoli ha frequentemente identificato la sessualità, in particolare femminile, come qualcosa di legato al “maligno” […]. I “deliziosi talenti” (vedi sottotitolo originale) sono quelli del leader del gruppo Peter Gabriel che partecipa all’esecuzione di Apocalypse in 9/8 in veste di guest-star. Una sorta di “stregone/mago” in atto di celebrare il rito di “rovesciamento“, ossia lo smantellamento-denuncia di significati misogino-reazionari legati a simbologie millenarie che identificano la sessualità come qualcosa di “bestiale”, quindi da condannare. Il che renderebbe anche più intellegibili i passi del testo citati: “Six six six is no longer alone”, dove ciò che “non è più solo e sta per arrivare”, ciò che “ti prosciugherà le forze dalla spina dorsale” e che “piomberà esplodendo fin dentro la tua anima” (impossibile rendere la forza dell’originale “Gonna’ blow right down inside your soul) non è il maligno nella sua rappresentazione numerologica (“666″), secondo una visione “cristiano-cattolica” (infatti, questi, casomai s’impossessa dell’anima e ti dà una “forza del diavolo”, almeno questa è la rappresentazione che se ne dà comunemente), bensì un’arditissima metafora che lega la simbologia del “666″, traducendola, rivelandola per noi, come “impulso sessuale”, forza primordiale “animale”, “bestiale” per così dire, e troppo spesso identificata […] con qualcosa di lussurioso e immondo, quindi portatore del “male” nel mondo». É chiaro che l’Autore del saggio condivide la visione di Gabriel, che è in completa opposizione alla visione cristiana, come rimarcato ancora più esplicitamente in un punto successivo: «Il “666″ è qui metafora del vigore sessuale maschile, che trapassa la carne lasciandoti in balia del piacere che ti porterà all’orgasmo finale. Sia chiaro, Supper’s Ready non è una “messa nera”, ma piuttosto la consumazione celestiale dell’atto sessuale nella sua totale libertà di piacere fisico e estatico. La possibile valenza negativa del “666″, nel nostro caso, è da ricondursi alla “scorretta pratica” dell’atto sessuale, ossia ad una sessualità vissuta in maniera malsana all’interno di una società castrante e conservatrice di stampo cattolico-reazionario che, non in grado di gestire la prorompente forza naturale e cosmica della sessualità, da secoli ne reprime gli aspetti più vitali additandoli come manifestazioni del “maligno”». A questo punto, diventano più chiari la trasformazione (rivoluzione), seppur confusa, della realtà circostante (della società) in Willow Farm, e il costume con mantello nero e maschera dello stregone Gabriel che celebra appunto una sorta di rituale di rovesciamento (dei valori). Si spiega inoltre il significato sarcastico dell’eccitazione del cavallo nella copertina: un’accusa di ipocrisia a tutti coloro (religiosi e laici) che pur condannando esteriormente la sessualità (dando la caccia alla donna-volpe), in realtà, nei fatti avrebbero gli stessi desideri morbosi o addirittura gli stessi comportamenti, seppur in segreto, di coloro che criticano. A questo punto arriviamo alla parte conclusiva:

Supper’s Ready

VII – As Sure as Eggs is Eggs (Aching Men’s Feet)

La cena è pronta

VII – Tanto sicuro come l’uovo è uovo 18

(mentre i piedi degli uomini fanno male)

Nota introduttiva

Esiste la sicurezza che queste nuove forze del bene sono quelle buone,

che condurranno alla Nuova Gerusalemme, luogo di pace.

Can’t you feel our souls ignite

Shedding ever changing colours, in the darkness of the

Fading night,

Like the river joins the ocean, as the germ in a seed grows

We have finally been freed to get back home.

There’s an angel standing in the sun, and he’s crying with a

Loud voice,

“This is the supper of the mighty one”,

Lord Of Lords,

King of Kings,

Has returned to lead his children home,

To take them to the new Jerusalem.

Non senti che le nostre anime si accendono

spargendo un’immensità di colori nel buio della notte che scompare?

Come il fiume che si unisce all’oceano, come il germe cresce nel seme

siamo stati finalmente liberati per tornare a casa.

C’è un angelo in piedi nel sole,

e sta gridando

a gran voce:

“Questa è la cena dell’onnipotente”.

Signore dei Signori,

Re dei Re,

è tornato per ricondurre a casa i suoi figli,

per portarli alla nuova Gerusalemme.

Il titolo di questa ultima sezione si riferisce alla poesia And did those feet in ancient time, di William Blake (1757-1827), oggi più nota come Jerusalem 19, musicata da Hubert H. Parry nel 1916. Durante i concerti dal vivo, infatti, veniva narrata da Gabriel e colleghi una bizzarra storiella fischiettando questo pezzo prima di iniziare Supper’s Ready. L’idea originaria del testo di Blake è una leggenda secondo la quale Gesù Cristo, accompagnato da Giuseppe d’Arimatea, da giovane sarebbe giunto in Inghilterra, più precisamente a Glastonbury. Eccone la prima strofa:

And did those feet in ancient time

Walk upon England’s mountains green?

And was the Holy Lamb of God

On England’s pleasant pastures seen?

E nei tempi antichi calcarono quei piedi

Le verdeggianti montagne d’Inghilterra?

E fu visto il sacro Agnello del Signore

Nei pascoli felici d’Inghilterra?

Si potrebbe formulare l’ipotesi, data l’ironia che contraddistingue molti brani dei Genesis, che allora il fatto che questi piedi (di Gesù) facciano male sia dovuto ai tanti chilometri percorsi dalla Palestina per giungere in Inghilterra. Un’altra interpretazione li considera invece i piedi di coloro che faticano per costruire la Nuova Gerusalemme promessa dalla Sacra Scrittura, visto che il testo di Blake si conclude così:

I will not cease from mental fight

Nor shall my sword sleep in my hand

Till we have built Jerusalem

In England’s green and pleasant land

Io non smetterò di lottare col pensiero

Né dormirà la spada nella mia mano

Finché non avremo innalzata Gerusalemme

Nelle verdeggianti contrade felici d’Inghilterra

Tornando ai Genesis, vi sono poi altri due versi che completano il significato della sezione precedente: «Can’t you feel our souls ignite» indicherebbe l’estasi degli amanti, mentre «We have finally been freed to get back home» indicherebbe la liberazione sessuale ottenuta o forse una liberazione dalla carne e dalla materia e un ritorno ad una condizione originaria in senso gnostico. Gli ultimi versi sono degli altri richiami alla Bibbia: «Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiama “Fedele” e “Verace”: egli giudica e combatte con giustizia […]. Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: “Re dei re e Signore dei signori”. Vidi poi un angelo, ritto sul Sole, che gridava a gran voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: “Venite, radunatevi al grande banchetto di Dio”» (Ap 19, 11-17). «Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo» (Ap 21, 2). A questo punto, appare chiaro che anche la Nuova Gerusalemme, per Gabriel non possa proprio essere quella cristiana, ma sia solamente un’immagine simbolica del «paradiso» che aspetterebbe l’umanità finalmente liberata dall’oppressione del cristianesimo. La conclusione del brano nell’esecuzione dal vivo vedeva Gabriel, liberatosi dal mantello nero e vestito di bianco, prendere un tubo luminoso e innalzarlo a mo’ di spada, in senso di celebrazione (vedi foto sotto). In un video in particolare ne usa uno che si illumina ruotando su se stesso disegnando una specie spirale, confermando il riferimento all’esplosione della kundalini 20. Alla luce di tutto quanto detto fin qui, anche il titolo stesso del brano, Supper’s Ready, cioè la cena è pronta, sembrerebbe una presa in giro nei confronti del cosiddetto banchetto dell’Agnello. A titolo di curiosità, segnaliamo infine che Supper’s Ready verrà richiamata anche in due ulteriori album. Nel successivo Selling England by the Pound (1973), vi é una frase riportata nei testi scritti del libretto alla fine del brano finale Aisle of Plenty che forse non viene nemmeno cantata (o perlomeno non si capisce). «It’s scrambled eggs». Quale ne è il significato? Ancora una volta si deve all’ironia (o forse sarebbe più corretto al sarcasmo) del gruppo. Vi sarebbe una domanda senza risposta in Foxtrot: Cosa c’era per cena in Supper’s Ready? «Uova strapazzate», sarebbe la risposta scherzosa 21. In un altro celebre disco uscito nel 1976, il primo dopo la dipartita di Gabriel dal gruppo, A Trick of the Tail, nel pezzo di chiusura, lo strumentale Los Endos, si sente proprio alla fine una sola frase cantata, che va via via sfumando con la musica: «There’s an angel standing in the sun, free to get back home» («C’è un angelo che si staglia nel Sole, libero di tornare a casa»). In pratica Supper’s Ready non sarebbe altro che un altro tassello della grande battaglia intrapresa a partire dagli anni ’60 dai vari gruppi rock per diffondere la Rivoluzione Sessuale, sovvertendo così i valori (castità, famiglia, indissolubilità del matrimonio, difesa della vita, ecc…) di quella che fino agli anni ’50 si poteva definire una società profondamente cristiana. Oggi la Rivoluzione Sessuale ha vinto su tutti i fronti e la mentalità è cambiata radicalmente rispetto ad un tempo. Ma dopo cinquant’anni sarebbe il caso di fare un’onesta valutazione dei fatti e lasciar perdere i luoghi comuni, ponendosi qualche domanda. Si diceva una volta che la prostituzione e la pornografia esistevano in conseguenza del fatto che i costumi sessuali erano troppo repressi. Forse che oggi la prostituzione e la pornografia sono diminuite? Si diceva che la famiglia cattolica tradizionale era troppo opprimente e «castrante». Oggi che le famiglie si sfaldano e i figli sono lasciati a se stessi forse che le cose vanno meglio? È una gran vittoria sapere che i ragazzi fanno le loro esperienze sessuali sempre più precocemente e magari poi mettono i loro filmati su internet? È un gran risultato sapere che ci sono adolescenti che si vendono per una ricarica telefonica? È una conquista avere la libertà di risolvere le eventuali complicazioni con l’aborto? Forse che tali comportamenti sarebbero stati possibili o anche solo immaginabili cinquant’anni fa? O tutto sommato «si stava meglio quando si stava peggio»?

l Conclusione

Vorremmo concludere a modo nostro ricordando altri due passi biblici, i quali, secondo l’interpretazione canonica, nonostante si pensi ormai all’Apocalisse solo come qualcosa di terrificante, sono invece grandi segni di speranza. Lasciando perdere le donne-volpe e le prostitute scarlatte:

«Nel cielo apparve un segno grandioso: una Donna vestita di Sole, con la Luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle» (Ap 21, 1-4);

Ed é molto bella la promessa della consolazione che seguirà ogni tribolazione:

«Vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: “Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno il suo popolo, ed egli sarà il “Dio-con-loro”. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate”» (Ap 21, 1-4).

Note

1 Per i riferimenti all’interpretazione esoterica di alcuni brani dei Genesis abbiamo attinto ampiamente dal libro The Rock & Holy Rollers: the Spiritual Beliefs of Chart Topping Rock Stars in Their Lives and Lyrics, di Geoffrey D. Falk, 2006, e dal saggio She’s a Lady, pubblicato sul sito www.artrocketpopstudies.it

2 Per citare solo un paio di esempi, il mito di Ermafrodito in The Fountain of Salmacis (da Nursery Cryme, 1971), o la Leggenda di Tiresia in The Cinema Show (da Selling England by the Pound, 1973).

3 Anche solo per fare un esempio: «I wandered lonely as a cloud», primo verso di The Colony of Slippermen (da The Lamb Lies Down on Broadway, 1974) è anche il primo verso della poesia Daffodils di William Wordsworth, uno dei più importanti poeti romantici inglesi.

4 I Knights of the Green Shield («Cavalieri dello Scudo Verde»), in Dancing with the Moonlit Knight (da Selling England by the Pound, 1973) erano i personaggi di uno spot pubblicitario sui dadi per il brodo che andava in onda nella TV inglese in quegli anni.

5 L’intervista a Paul Whitehead, dalla quale sono state tratte questa dichiarazione e quelle successive, si può trovare in italiano alla pagina web

http://www.wuz.it/intervista-musica/1207/paul-whitehead-genesis.html

6 Per i Quattro Cavalieri nel testo biblico vedi Ap 6, 1-8.

7 Altrove Whitehead avrebbe anche affermato: «Il ghiaccio che galleggia sull’acqua è come l’anima che fluttua nel corpo umano» (vedi nota nº 1).

8 Vedi http://www.youtube.com/watch?v=dEbqT95IPGY

9 Cfr. The Rock & Holy Rollers: the Spiritual Beliefs of Chart Topping Rock Stars in Their Lives and Lyrics, cap. 29, di Geoffrey D. Falk, 2006.

10 Il testo originale è reperibile alla pagina web

http://www.songmeanings.net/songs/view/1620/1/DESC

11 Ad esempio. Maharishi, Paramahansa Yogananda, ma anche Ron Hubbard con la sua Scientology, e molti altri personaggi di culto come Timothy Leary, Robert Anton Wilson, Antero Ali, le cui teorie, derivanti dal cosiddetto illuminismo scientifico di Aleister Crowley, mescolano concetti scientifici con pratiche magiche (vedi nota nº 1).

12 In effetti, «mano nella mano, organo in organo», non sembra un atteggiamento ascetico, ma semmai contraddice quanto detto prima!

13 Per completezza, segnaliamo anche che alcuni vi hanno letto un riferimento alla International Society for Krishna Consciousness – ISKCON – chiamati più comunemente Hare Krishna, (l’organizzazione ha il suo quartier generale nel Regno Unito al Bhaktivedanta Manor, a Nord-Ovest di Londra).

14 La trasmutazione nei suoi aspetti alchemico-esoterici verrà trattata anche nel disco forse più importante dei Genesis, il doppio album The Lamb Lies Down on Broadway, uscito nel 1974.

15 Cfr. G. D. Falk, The Rock & Holy Rollers: the Spiritual Beliefs of Chart Topping Rock Stars in Their Lives and Lyrics, 2006 e da http://www.songmeanings.net/songs/view/1620/1/DESC

16 Vedasi ancora She’s a Lady, sul sito www.artrocketpopstudies.it

17 Vedi sito web www.artrocketpopstudies.it

18 Espressione equivalente alla nostra «sicuro come 2+2 fanno 4».

19 Gli appassionati di progressive ne ricorderanno sicuramente il rifacimento di Emerson Lake & Palmer in Brain Salad Surgery (1973).

20 Vedi filmato alla pagina web http://www.youtube.com/watch?v=upi6wpANBh4&feature=related

21 Si veda la nota nº 23 alla traduzione di Aisle of Plenty sul sito www.dusk.it

41 1 1 191

Nerolupo70 alle 14:08 del 26 aprile 2015 ha scritto:

È da notare che i nomi dei componenti del gruppo sono quelli di importanti figure della Chiesa: Peter Gabriel (Pietro/Gabriele), Mike Rutherford (Michele), Steve Hackett (Stefano), Tony Banks (Antonio). Anthony Phillips (Antonio) era un doppione, quindi è stato sostituito. Una casualità?

Nerolupo70 alle 14:08 del 26 aprile 2015 ha scritto:

È da notare che i nomi dei componenti del gruppo sono quelli di importanti figure della Chiesa: Peter Gabriel (Pietro/Gabriele), Mike Rutherford (Michele), Steve Hackett (Stefano), Tony Banks (Antonio). Anthony Phillips (Antonio) era un doppione, quindi è stato sostituito. Una casualità?

Utente non più registrato alle 21:33 del 26 aprile 2015 ha scritto:

Musica celestiale per eletti...

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 21:43 del 26 aprile 2015 ha scritto:

...democraticamente o per diritto divino?

tramblogy alle 12:12 del 9 marzo 2013 ha scritto:

Ellamadonna!!!!!

tramblogy alle 12:17 del 9 marzo 2013 ha scritto:

Ma tu cosa pensi del disco?,...indipendentemente dal suo profilo filosofico , sui testi, la poetica e sul racconto della copertina, musicalmente non ti pare inferiore a lamb?...io lo trovo freddino..

Giuseppe Ienopoli alle 13:15 del 9 marzo 2013 ha scritto:

... mi vuoi riportare al serio!!?? ... ci provo ... ti premetto che appartengo alla "scuola di pensiero" che ritiene i Genesis migliori quelli con Peter ... pertanto di quella produzione non discriminerei alcun disco ... sono i miei preferiti in assoluto e, come si fa con il maiale, anche di questi non si butta via niente! ... effettivamente Foxtrot risente di una registrazione quasi in presa diretta e di una subordinazione eccessiva al concept album in voga in quegli anni ... aggiungi la complessità delle tematiche trattate ... il risultato è di un album che soddisfa completamente gli interessi e il gusto di Gabriel e un po' meno quello di tanti estimatori rimasti ancora abbagliati dalla lucentezza eccelsa di Nursery ... non a caso il seguito di Foxtrot sarà Selling (il mio preferito ... se mi costringi!) ... capolavoro di incisione e di "arie" di infinità dolcezza e immediatezza ... Foxtrot 2 ... la vendetta ... sarà infine The Lamb con Rael/Peter a scorazzare nei meandri della mente e a celebrare il canto del cigno dei veri Genesis! ... concludendo ... Foxtrot, a mio avviso, rimane il disco più importante nella storia dei primi Genesis ma, per i motivi accennati, non il più bello in assoluto ... ultima considerazione ... la vera essenza musicale di Foxtrot si coglie perfettamente nella performance live più che sul vinile ... un concerto dei Genesis sarebbe impensabile e improponibile senza l'apertura di Watcher of the Skies e la chiusura di Supper's Ready ... fammi sapere, ma parla piano altrimenti se ne accorge Rebby e passo un guaio!

tramblogy alle 14:15 del 9 marzo 2013 ha scritto:

Hahahahaha...ho trovato uno che smonta un po' foxtrot!...nonostante tutto , certo bravissimi, certo meglio peter, ma selling e lamb superiori!...direi di fondare il gruppo: foxnot.

The musical box alle 17:53 del 16 marzo 2013 ha scritto:

Peter Gabriel non occorre dire altro..il genio dei nostri tempi

alekk (ha votato 9,5 questo disco) alle 14:32 del 20 marzo 2013 ha scritto:

la complessità di supper's ready sotto ogni punto di vista(testuale,compositivo) è incredibile. apocalypse in 9/8 costruita su tempi dispari e con un assolo incredibile di banks è da leggenda. quando scaruffi dice..il sound non era più cosi rivoluzionario...mi viene da chiedermi se ne capisce qualcosa di musica. i genesis erano tra i pochi che non suonavano in 4/4 come praticamente tutti gli altri,anzi,al 4/4 si aggiungono pezzi in 7/8 9/8 13/8. il sound non era più cosi rivoluzionario sta cippa!

Cirotti (ha votato 10 questo disco) alle 18:34 del 20 aprile 2014 ha scritto:

Appena risentito, come almeno una volta al mese, ed ogni volta piango dall'emozione da più di 35 anni.

Giuseppe Ienopoli alle 0:40 del 21 aprile 2014 ha scritto:

... signor Cirotti, i primi due commenti ed entrambi entusiastici per due "genesis a.C." ... (ndr. avanti Collins) ... !

Inutile dirle che Lei ha superato brillantemente il test di ammissione nella ristretta cerchia di qualità di abitanti in Prog-Landia di SdM ... benvenuto e complimenti!

Io e il presidente VDGG siamo lieti di invitarla a partecipare anche all'apposito spazio sottostante del forum titolato "PROGRESSIVE ROCK: croce o delizia?" ... a presto!

Utente non più registrato alle 13:08 del 23 aprile 2014 ha scritto:

Ciao Giusè, encomiabile ma vano, in questo sito, allargare la "cerchia", anche per l'attitudine "carbonara" di taluni amanti del genere.

Giuseppe Ienopoli alle 16:17 del 23 aprile 2014 ha scritto:

... mah Presidé ... speriamo che non sia stato annientato da una overdose emotiva di Foxtrot!

I nostri amici antiprog, che ormai conosciamo benissimo, ci ricorderebbero che nel progressive manca la figa ... ma non la sfiga mortale!

Utente non più registrato alle 20:35 del 23 aprile 2014 ha scritto:

In effetti un cucchiaino di biiip loro se li potrebbero anche fare..non credi?!

Giuseppe Ienopoli alle 23:00 del 23 aprile 2014 ha scritto:

... amico Cirotti ... non ho ben capito a chi o a cosa tu ti riferisca, ma penso che sia io che VDGG, con il quale evidentemente mi sento in perfetta sintonia musicale, abbiamo scambiato "due cosucce a salve", opinabili certamente ma che, con un minimo di umorismo, non avrebbero dovuto ferire la sensibilità di alcuno ... se è successo non s'è fatto apposta ... ti chiederei di darci la possibilità di rimediare ... almeno capendo meglio le tue ragioni.

Utente non più registrato alle 0:21 del 24 aprile 2014 ha scritto:

Mah guardi, se si riferisce a me, è del tutto evidente che la mia era una battuta; lei è arrivato da poco, quindi all'oscuro di certe dinamiche/situazioni, e può averla interpretata in maniera più negativa di quanto volesse essere...compresa quella di Giuseppe.

Non credo ci sia nulla da "rimediare"...c'è di peggio...glielo posso garantire...

Notte.

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 8:58 del 24 aprile 2014 ha scritto:

Non è che soffrite (Giuseppe e tu) un pochino di "mania di persecuzione" ? . Cirotti sarà anche arrivato da poco, ma ha già capito come usare la funzione rispondi eheh e si è rivolto a Bart, sembrerebbe evidente, immagino perché ritiene prolissa Supper's ready.

Giuseppe Ienopoli alle 10:09 del 24 aprile 2014 ha scritto:

... l'ho sempre detto: "meno male che Re-bby c'èèè!! ... (canta in tonalità "Silvio con accendino acceso e azzurro in ogni dove" ...)

Se è come tu hai fiutato, allora l'amico Cirotti più che la funzione Rispondi ha attivato una sorta di seduta spiritica e, come da manuale, avrebbe potuto concludere: "Bart se ci sei barti un colpo!"

In ogni caso meno male ... un persecutore in più avrebbe turbato i miei sonni e, ancor di meno, quelli di VDGG!

Utente non più registrato alle 13:21 del 24 aprile 2014 ha scritto:

NO guarda nessuna mania di persecuzione...la visualizzazione dei post non mi dà modo di vedere a chi eventualmente ha risposto (altrimenti non avrei commentato, che dici?!); essendo i nostri gli ultimi msg ho pensato si potesse rivolgere a me o a Giuseppe...tutto qui.

Per quanto riguarda l'atteggiamento di qualcuno, credo che tu, essendo qui dentro da più tempo di me, ne sia pienamente consapevole...ho letto delle cose veramente assurde, attacchi personali solo perchè si ha gusti musicali diversi...quindi la "mania di persecuzione" sarebbe meglio attribuirla a qualcun'altro.

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 14:53 del 24 aprile 2014 ha scritto:

Dico che siccome l'intervento di Cirotti è posizionato esattamente come risposta a Bart non ci dovrebbero esser dubbi...

Per quanto riguarda la mania di persecuzione l'ho virgolettata e lollata eheh....

E' vero che sono qua da molto tempo e che quindi ne ho lette di tutti i colori (non sempre anch'io gradisco, ma penso sia normale), ma se qualcosa non ti quadra credo sia meglio rispondere a tono all'interessato senza generalizzare o nascondere "messaggi criptici" in interventi, tra l'altro, di molto posteriori... Lo dico, concittadino, con estremo rispetto per i tuoi gusti musicali, anche quando non coincidenti con i miei. Dall'esperienza che mi son fatto in questi sette anni credo che gli scazzi qui, nella maggior parte dei casi nascono più da avversioni agli atteggiamenti (a volte anche per mala interpretazione eh) che ai gusti degli utenti.

@iena Silvio per fortuna si è infortunato ghgh stasera non gioca, tifiamo tutti per i bianconeri che altrimenti il Portogallo ci supera nel ranking europeo eheh a tifare per gli azzurri (gli unici da me legittimati ad usare questo appellativo sono i membri della nazionale, chiunque altro lo ritengo un impostore) ci penseremo quest'estate.

Utente non più registrato alle 15:45 del 24 aprile 2014 ha scritto:

Guarda per me i gusti, in quanto personali, non costituiscono minimamente un problema.

M'infastidisce quando si "contrastano" i gusti altrui rendendoci partecipi di "attività corporali"...e quant'altro...spesso salendo in cattedra con presunzione ed arroganza francamente ingiustificata.

Lungi da me dal generalizzare, e quando purtroppo è capitato, ho risposto...nessun msg criptico, men che meno a posteriori.

In questo caso, come ho già detto, non vedo il msg come risposta a qualcuno e cmq non avrei avuto bisogno di rispondere, non so se sono stato chiaro.

Concittadino?!

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 0:04 del 25 aprile 2014 ha scritto:

Magari ricordo male, ma mi sembra di ricordare che in precedenza nel tuo profilo fosse indicata Mantova come provenienza, se così non è: connazionale eheh

Per quanto riguarda il resto: tu ti domandavi se Cirotti si rivolgesse a te (e che potesse averti interpretato in maniera più negativa di quanto potesse essere, hai scritto, da li la lollosa virgolettata mania di persecuzione), io ti ho fatto notare che il suo intervento era posizionato come risposta a Bart, tu mi hai fatto notare che qui hai letto "delle cose veramente assurde, attacchi personali solo perché si ha dei gusti musicali diversi" (messaggio criptico, perché chi legge, almeno nella stragrande maggioranza e pure io con sicurezza, non sa a chi ti riferisci, ed a posteriori, perché riguarda scazzi successi in precedenza sotto altre recensioni).

Mi sono ripetuto eh, ma spero adesso di esser stato più chiaro.

Utente non più registrato alle 10:10 del 25 aprile 2014 ha scritto:

Mi era già chiaro senza la ripetizione

Forse sono io che non riesco a spiegarmi e/o non voglio essere ancor più esplicito...ma pare che anche tu non gradisca certe uscite che per me NON sono normali...

Vabbè buona giornata

ThirdEye (ha votato 10 questo disco) alle 14:11 del primo dicembre 2015 ha scritto:

Assieme a 'Nursery Cryme' il mio preferito dei Genesis. Forse gli unici due che davvero ho amato.

tonysoprano (ha votato 10 questo disco) alle 16:49 del 15 aprile 2016 ha scritto:

Il migliore album dei genesis,superiore a Selling England By The Pound

Giuseppe Ienopoli alle 23:27 del 15 aprile 2016 ha scritto:

... rimane da stabilire quale sia il peggiore ...

Giuseppe Ienopoli alle 15:57 del 24 dicembre 2017 ha scritto:

... un video che aiuta a gustare meglio la cena.

... da riporre in archivio con la giusta considerazione ... in ogni caso un bel documento!

brogior (ha votato 9,5 questo disco) alle 16:58 del 10 gennaio 2018 ha scritto:

il capolavoro, la summa del suono Genesis!

brogior (ha votato 9,5 questo disco) alle 17:07 del 10 gennaio 2018 ha scritto:

rimango comunque del parere che i Genesis fossero il gruppo più facilmente assimilabile insieme ai Pink Floyd (che hanno pure mandato un pezzo in 7/8 in cima alle classifiche ma era Money, non certo la quintessenza del progressive!!!), Beatles, Moody Blues e primi King Crimson avevano aperto la strada a certe atmosfere e i Genesis hanno perfezionato in virtù di un gusto innato per la melodia, l'arrangiamento e l'amalgama di gruppo stesso. Certo era più difficile incontrare il favore delle masse se suonavi come ELP, Gentle Giant, Yes, King Crimson o VDGG però è incontestabile il loro valore assoluto ed anche il grande merito per lo sdoganamento di un genere musicale che, a parte il fenomeno Yes, era stato sempre bistrattato dalle masse, un grazie speciale ai Genesis per questo!

Utente non più registrat (ha votato 6,5 questo disco) alle 18:49 del 29 aprile 2018 ha scritto:

Senza dubbio il miglior lavoro dei Genesis. Trespass è talvolta pesante mentre Selling England è più raffinato e assieme più vuoto. Qui complessità e godibilità sono alte per tutte le canzoni.

plutonio75 (ha votato 10 questo disco) alle 21:38 del 30 novembre 2018 ha scritto:

il piu' grande conoscitore dei Genesis e' stato Armando Gallo , autore dell' opera massima su di loro, il libro I know what i like semplicemente magnifico, che ogni loro fan dovrebbe avere, ritiene che questo sia il massimo lavoro del gruppo per genialita', spontaneita' e creativita'; credo a distanza di tanti anni di essere con lui d' accordo , non c'e' disco che ancora oggi mi emozioni di piu'.

Giuseppe Ienopoli alle 13:56 del 6 dicembre 2018 ha scritto:

I pareri di Armando Gallo sono certamente di grande affidabilità e meritano il rispetto del fan_Genesis ... il libro poi è ormai diventato leggendario e oggetto di culto per i collezionisti disposti a pagare cifre iperboliche per una delle poche copie in vendita sparse in tutto il mondo.

Io ne posseggo una rara copia in francese (GENESIS - Je sais ce que j'aime ) ... comunque il maggior pregio del libro rimane il patrimonio fotografico in bianco e nero ma soprattutto a colori e in carta patinata ... il contributo di Gallo_fotografo rimarrà ineguagliabile.

Oggi c'è anche l'app di I Know What I Like ... "ma un libro è sempre un libro!"

Giuseppe Ienopoli alle 12:55 del 13 settembre 2020 ha scritto:

... il concerto di Tirrenia si è tenuto esattamente il 6 settembre 1982, ti allego un servizio rai che ha contato più di 30k ... diciamo che senza Steve e Peter hai goduto di un buon 40% di Genesis ... sempre meglio di niente!

Se vuoi c'è anche l'intero concerto in audio con la scaletta al completo ...

00:00 - Dance On A Volcano;

05:36 - Behind The Lines;

11:08 - Follow You Follow Me;

15:47 -Dodo/Lurker;

24:36 - Abacab

34:00 - Supper's Ready;

01:00:49 - Misunderstanding;

01:05:01 - Man On The Corner;

01:09:49 - Who Dunnit;

01:14:17 - Band Intros/In The Cage Medley;

01:28:17 - Afterglow;

01:33:09 - Turn It On Again;

01:39:03 - Drum Duet/Los Endos;

01:49:22 - The Lamb Lies Down On Broadway/Watcher Of The Skies.

https://youtu.be/zU-grvcUjTU