Portishead
Dummy
"Dummy" è uno dei più importanti frammenti di storia della musica degli anni '90. Colonna portante e fondamento del movimento trip hop, quello più reciclante che attingeva la propria linfa dalle colonne sonore anni 60 e dalle cadenze sporche e pressanti della cultura hip hop d'oltremanica, Dummy s'impone prepotentemente come punto di svolta oggettivo agli albori di quella rivoluzione elettronica che caratterizzò i successivi 2, 3 anni a venire. La freddezza dei suoni, l'eleganza degli arrangiamenti, la sensualità catatonica della voce, mista ad una buona dose di modernità retrò hanno fatto di questo disco un pezzo indispensabile per tutti gli appassionati di musica di ogni genere. Tutt'ora insuperato Dummy è uno spaccato di storia della musica: Bristol, il contesto culturale, l'atmosfera che si respirava in quegli anni ruggenti in Inghilterra, tutto ha contribuito a fare di quest'opera un classico da avere e mai rinunciare.
Miglior album nel '95 e vincitore di innumerevoli premi in tutto il mondo Dummy porta l'ascoltatore in un'antro umido, decadente, sensuale, in cui le figure compaiono sbiadite, mai nette, dove la sostanza si tinge di noir e la mente perde consistenza incamerata in un fitto tunnel sensoriale dove la fine appare distante e offuscata, sempre più in basso, fin nelle viscere dell'inconscio, dove la musica, quella buona arriva veramente e difficilmente se ne va.
Dummy (insieme a Mezzanine e pochi altri) è la massima espressione di ciò che significava fare ottima musica in quegli anni. Indispensabile.
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