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R Recensione

7/10

Joe Jackson

The Duke

Joe Jackson è un musicista unico nella storia della musica pop e “The Duke”, il suo ultimo lavoro, ne è un'ennesima dimostrazione. L'artista inglese è passato dal pop rock semplice ed essenziale dei primi due album ("Look Sharp"-1979 e “I'm the man”-1979) al pop complesso e orchestrato del capolavoro “Night and day”-1982, per arrivare ad album vicini alla musica classica (“Will Power”-1987, “Night music”-1994 e “Simphony no 1”-1999).

Adesso decide di fare un tributo ad uno dei suo eroi musicali, Duke Ellington e lo fa in modo che le sue cover siano il più possibile diverse di brani originari. Così per prima cosa elimina le trombe, che erano lo strumento principale nei brani di Duke Ellington e poi si circonda di uno stuolo di musicisti e cantanti di altissimo livelo, dal chitarrista Steve Vai alla cantante iraniana Sussan Deyhim, dalla violoncellista Regina Carter alla cantante soul Sharon Jones, dal chitarrista Vinnie Zummo alla cantante Lilian Vieira, del trio portoghese Zuco 103, fino al duetto finale con “l'iguana del rock” Iggy Pop.

The Duke” è un'album molto bello, dove Joe Jackson unisce (come ha sempre fatto durante tutta la sua carriera) in modo creativo e altamente originale gli stili di musica più diversi, così si passa da sonorità vicine al jazz e alla musica classica per arrivare al pop e al rock, si va dal soul alla musica afro-americana e brasiliana. Si parte con “Isfahan”, bel brano strumentale, lento e di grande atmosfera, intessuto dal suono della splendida chitarra di Steve Vai e molto bella anche la successiva “Caravan”, portata avanti da un ritmo di percussioni indiavolato e dalla splendida voce dell'iraniana Sussan Deyhim. Tutti i brani sono di valore ma se dovessi scegliere i migliori forse direi “I ain't got nothing but the blues/do nothin 'till you hear from me” cantanta da Sharon Jones (un brano soul da brividi), la splendida “Satin Doll”, portata avanti dal cantato sexy di Lilian Vieira e il magnifico strumentale “The mooche/Black and tan fantasy”.

In conclusione un'album da sentire e risentire, per gustarne tutte le preziose sfumature e che conferma Joe Jackson come uno dei più geniali musicisti pop venuti fuori con l'ondata new wave di fine anni '70.

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Voto degli utenti: 6,7/10 in media su 3 voti.
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