Jackson Browne
Late for the Sky
Jackson Browne, figlio di un militare americano nato in Germania nel 1948, è un poeta colto e raffinato prestato quasi per caso alla musica rock; o forse, più semplicemente, è un cantautore di grande, grandissima classe, che da voce alla propria sfera intima e personale utilizzando gli strumenti espressivi della propria epoca. E lo fa in modo eccellente: Browne deve infatti annoverarsi fra i massimi artisti americani degli anni 70, potendo tranquillamente figurare - almeno nei suoi momenti più alti, che non sono pochi - al fianco di gente del calibro di Young, Springsteen e compagnia bella.
Browne è immenso perché riesce nel miracolo di far confluire nelle proprie composizioni l'epica americana della frontiera e degli spazi sterminati, la delicatezza del sound west-coast (per intenderci del Neil Young di After the Gold Rush) e il carattere intimo, sussurrato e personale di un Nick Drake. Il tutto, condito da una cantabilità in stile Elton John.
E nel 1974, dopo due ottimi lavori già pubblicati per la Geffen (Jackson Browne del 1972 e For Everymen del 1973), lartista regala al suo folto pubblico il capolavoro di una vita, ovvero Late for the Sky, opera contrassegnata da un sognate pop-folk profondamente malinconico che sviluppa una sofferta rassegna autobiografica.
I problemi che attanagliano la vita e la psiche dellautore, circoscritti peraltro quasi integralmente alla sfera amorosa, vengono affrontati di petto, senza falsi pudori e senza edulcorare i propri sentimenti per rendere il tutto più appetibile. E forse, proprio in questa assoluta sincerità sta il segreto dellintensità emotiva dellalbum, che mette davvero a nudo lanima dellautore, e che ad ogni ascolto strappa una lacrima al sottoscritto così come a tutti gli inguaribili romantici del mondo.
Ascoltare per credere la struggente Late for the Sky, sei minuti che racchiudono il commovente resoconto di una storia damore e del suo capolinea, con liriche di bellezza assoluta: How long have I been sleeping How long have I been drifting alone through the night How long have I been running for that morning flight Through the whispered promises and the changing light Of the bed where we both lie Late for the sky. Lassolo di chitarra è da annoverarsi fra le creazioni più belle del disco, tanto suona raffinato, sospeso, eseguito in maniera pulitissima e impeccabile. Non è un caso se un tale Martin Scorsese deciderà di utilizzare questa incredibile composizione in Taxi Driver: pochi altri pezzi possiedono una forza espressiva tanto dirompente e insieme dolente, la canzone è davvero un affresco dello smarrimento dellessere umano, non solo nei rapporti di coppia. La magia della prima traccia è rinnovata dalla maestosa Fountain of Sorrow, decisamente più vivida nel suo incedere sincopato, altro capolavoro crepuscolare, ricco di immagini toccanti e di ricordi struggenti.
Leggermente più scontata è la successiva Further On, che rimane in ogni caso un pezzo per cui un buon 80% degli altri cantautori del globo farebbe carte false. Anche The Late Show regala un refrain commosso ed elegante, arricchito da background voices di stampo soul. La seconda facciata è più tradizionalmente folk-rock e un filo meno brillante, alcuni pezzi suonano calibrati in maniera meno impeccabile. Ma il canto innodico, assorto e struggente di Browne è sempre un valore aggiunto, specie in un pezzo come For a Dancer, colorato da eleganti fraseggi di violino e che evoca in qualche modo la perfezione delle prime due tracce e forse pure alcune cose di Van Morrison. Il disco si chiude sulle note di Before the Ludge, pezzo che si colloca sulla medesima falsariga delle composizioni precedenti, accentuando tuttavia la componente rock e soul.
Purtroppo, il tono prevalentemente lamentoso e triste di questo lavoro farà da preludio ad una tragedia personale del giovane Browne (il suicido della moglie), e lo svuoterà di quella forza espressiva che ha reso inarrivabile "Late for the Sky", impedendo allautore di ripetersi.
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