A Michael Jackson - Monografia

Michael Jackson - Monografia

MICHAEL JACKSON - 1958 - 2009 - Cenni biografici su una delle più grandi icone pop del XX secolo

 

Michael Jackson, il cantante che più di qualsiasi altro è riuscito a sdoganare la black music facendola diventare un fenomeno di massa non solo per il popolo di colore, è nato a Gary (Indiana) il 29 Agosto del 1958.

Dopo le prime apparizioni locali, sotto la guida dei genitori Joseph e Katherine, ad appena undici anni era già una star come principale voce dei Jackson Five, boy band composta insieme ai fratelli Jackie, Jermaine, Tito e Marlon.

I Jackson Five sul finire degli anni ’60 furono messi sotto contratto dalla Motown, la più importante casa discografica soul del mondo, e grazie alla spinta di un team così valido divennero rapidamente famosissimi in tutti gli Stati Uniti.

Il loro Rhythm & Blues allegro e spensierato li portò più volte ai vertici delle classifiche americane con una serie di singoli fra i quali vanno ricordati almeno “I Want You Back”, “ABC” (Grammy come miglior canzone pop nel 1971), “The Love You Save” ed “I’ll Be There”.

 

Dal 1971 Michael, parallelamente al percorso portato avanti insieme ai propri fratelli, intraprese una delle carriere soliste più fortunate di sempre.

Nel 1975 a seguito del passaggio alla Epic ed il conseguente ingresso di Randy al posto di Jermaine (che restò in Motown come solista), i Jackson Five mutarono la propria ragione sociale in Jacksons, continuando a sfornare dischi sempre più “adulti” e di grande successo, fra i quali ricordiamo almeno Destiny (1978), trainato dall’hit single “Shake You Body”.

Sempre nel 1978 Michael esordì come attore nel film The Wiz a fianco di Diana Ross, con la quale incise il duetto “You Can’t Win”.

 

Ma Michael Jackson iniziò ad essere considerato una star planetaria soltanto nel 1979, quando incrociò il proprio destino con quello del produttore Quincy Jones (conosciuto sul set di The Wiz, dove ricopriva l’incarico di direttore musicale), cementando un sodalizio fortunato come pochi altri nella storia della musica.

Il singolo “Don’t Stop ‘Till You Get Enough” (Grammy come miglior performance R&B maschile) sul finire dell’estate del 1979 diventò un tormentone e fece di Off The Wall il primo vero disco post adolescenziale di Michael solista.

Il disco si inserì con chirurgica precisione nel movimento black - disco, diventato da un paio di anni di massa grazie alla deflagrazione provocata da Saturday Night Fever.

In Off The Wall suonarono musicisti di prim’ordine (Steve Porcaro, Greg Philinganes, George Duke, Paulinho Da Costa, giusto per fare qualche nome) e vi trovarono comoda allocazione dieci canzoni (tre composte personalmente da Michael) quasi tutte ballabili e rivestite di lussuosi arrangiamenti, spesso punteggiati da meravigliosi fiati.

Una canzone a testa venne regalata da Paul McCartney (la prescindibile “Girlfriend”) e da Stevie Wonder (“I Can’t Help It”), due personaggi che ritroveremo altre volte nel prosieguo della storia.

Questa eccellente fusione fra black e disco avrebbe raggiunto la perfezione quattro anni più tardi nel capolavoro assoluto di Jackson, Thriller, che sarà pubblicato nel Novembre del 1982 e renderà il suo esecutore una leggenda immortale.

Ma prima di iniziare i lavori che porteranno alla nascita di Thriller, nel 1980 Michael trovò il tempo per partecipare all’ennesimo disco dei Jacksons, Triumph, potente e dance oriented, trainato dal tormentone “Can You Feel It?

 

Thriller diventerà il disco più venduto della storia (secondo le statistiche dovrebbe attualmente aver superato i cento milioni di pezzi in tutto il mondo) e vide nuovamente Quincy Jones alla produzione di una serie di canzoni amate fino agli angoli più remote del globo.

Il brano che cambiò la storia della black music fu Billie Jean, il primo singolo estratto, che usufruì della spinta conferita dalla neonata MTV, per la quale Michael sarà il primo artista di colore a veder programmare un proprio video.

Michael fu uno dei primi artisti a riuscire a sfruttare la potenza del video, divenendo la prima star multimediale globale.

Per due anni gli estratti da Thriller saranno le canzoni più suonate ovunque, l’album stazionerà nei primi posti delle classifiche di tutto il mondo per mesi e mesi, e Michael si aggiudicherà ben otto Grammy Awards, raggiungendo una notorietà che gli astri nascenti Madonna e Prince riusciranno soltanto ad avvicinare negli anni immediatamente successivi.

Nel disco troviamo perfette dance song (“Billie Jean”), duetti d’eccezione (“The Girl Is Mine” con sir Paul McCartney), incroci con il rock che anticipano di anni luce il cross over (“Beat It”, con alla chitarra Eddie Van Halen, la prima di una serie di collaborazioni con grandi chitarristi), momenti più pacati di ineguagliabile eleganza (“Human Nature”, “The Lady In My Life”), esplosioni di sano delirio da dance floor (“Wanna Be Startin’ Somethin’”), ed un paio di riempitivi comunque di grande classe (“Babe Be Mine”, “P.Y.T.”), per non parlare delle title track, la quale sarà rappresentata da un video tra i più importanti di sempre, diretto da John Landis.

 

Dopo il mostruoso successo di Thriller, Michael Jackson sarà unanimemente riconosciuto come il re del pop, e negli anni seguenti si affermerà come strepitoso re mida, in grado di trasformare in oro ogni cosa.

Quando compare come ospite in dischi di altri è in grado di provocarne il successo immediato: basti pensare al duetto “Tell Me I’m Not Dreamin’” nel disco solista del fratello Jermaine, o alla comparsata in “Somebody’s Watching Me” effimero successo di Rockwell (figlio del boss della Motown), fino al singolo “Say Say Say” in coppia con Paul McCartney che divenne un hit mondiale.

I fratelli vogliono battere il ferro fintanto che è caldo, ed ecco che Victory, nuovo bruttino lavoro a firma The Jacksons, raggiunge vendite da capogiro grazie alla presenza di Michael ed al singolo super programmato su MTV “Torture”.

Intanto altre due sorelle sfruttano l’effetto trascinamento e si impongono all’attenzione del pubblico con uscite discografiche in proprio; delle due La Toya sarà soltanto una meteora, mentre Janet diventerà una stella di primo piano.

Michael si afferma anche come apprezzatissimo ballerino, riuscendo addirittura ad inventare dei nuovi passi di danza come il celeberrimo Moonwalking, che nel 1988 darà anche il titolo (Moonwalker) ad un film da lui interpretato.

 

Nel 1985 Jacko raggiunge l’apice contribuendo alla scrittura ed all’esecuzione di “We Are The World”, brano composto con la finalità di raccogliere fondi per aiutare i bambini africani; la canzone eseguita da una parata di stelle della musica americana (fra i quali Bob Dylan, Bruce Springsteen, Stevie Wonder e tanti altri) diventerà uno straordinario successo mondiale.

Inizia forse da qui l’interesse un po’ particolare del King Of Pop per i bambini, che lo porterà nel tempo ad avere “eccessive attenzioni” verso i minori e ad essere accusato più volte di comportamenti ai limiti della pedofilia.

Iniziano anche le stramberie di questo eterno Peter Pan, ben informati raccontano di una camera iperbarica installata nella sua residenza regale (Neverland) per sconfiggere l’invecchiamento e preservarsi dalle malattie, e qualcuno inizia ad intravedere uno schiarimento nel colore della pelle di Michael.

Col passare degli anni egli dichiarerà di essere affetto da una rarissima forma di vitiligine, ma i malpensanti saranno pronti a scommettere sul ricorso alla chirurgia estetica per diventare bianco, affermazioni rafforzate dal fatto che Michael ha fatto ritoccare alcune parti del proprio volto.

Nasce così l’assurdo paradosso dell’artista nero di maggior successo disposto a fare qualsiasi cosa per assecondare un proprio malcelato desiderio: diventare bianco.

Jacko si lancia anche nel mondo degli affari acquisendo parte dei diritti d’autore del catalogo dei Beatles, cosa che incrinerà i suoi rapporti con Paul McCartney, e firmando un faraonico contratto con la Pepsi, per la quale diventa testimonial.

 

Per avere fra le mani il successore di Thriller i fan dovranno attendere ben cinque anni, e Bad (pubblicato alla fine di Agosto del 1987), pur raggiungendo vendite di tutto rispetto si posizionerà su livelli qualitativi decisamente inferiori rispetto al predecessore.

Nonostante la presenza di Stevie Wonder nel duetto Just Good Friends, ed un esercito di eccellenti musicisti, la produzione di Quincy Jones stavolta risulta più caotica del solito.

I momenti migliori del disco risultano essere quelli più dolci (“I Just Can’t Stop Lovin’ You”, “Liberian Girl”, “Man In The Mirror”), mentre quando si alzano i toni la sensazione è quella di un poco riuscito mix fra pop ed elettronica per nulla innovativo.

Speed Demon”, “Another Part Of Me”, “Dirty Diana” e la stessa “Bad” (con un imponente video diretto da Martin Scorsese che terrà incollati davanti agli schermi televisivi milioni di persone in tutto il mondo in occasione della prima programmazione) sarebbero state composizioni accettabili nel disco di un esordiente, non certo in quello del re mida del pop.

Il disco diverrà comunque un successone, trainato anche dagli altri singoli “The Way You Make Me Feel” e “Smooth Criminal”, peri il quale sarà realizzato un video della durata di circa novanta minuti.

 

Il lavoro successivo è Dangerous, pubblicato nel 1991.

Siamo ormai nell’era del compact disc ed aumenta il numero delle tracce, stavolta sono quattordici e rappresentano la definitiva svolta da un approccio black ad uno più dedito ed un elettronica sovente fredda e ripetitiva, avente come scopo prevalente quello di far ballare le masse.

Si fa quasi fatica a distinguere un brano dall’altro, a causa della ripetitività dei tappeti elettronici scelti come arrangiamento, eppure Dangerous si affermerà come uno dei lavori cardine del pop degli anni ’90, risultando il secondo best seller nella discografia di Jackson, ed attualmente il quindicesimo disco più venduto nella storia della musica con quasi trentacinque milioni di copie.

Di buon livello sono il riempipista “Jam” e l’elettrica “Give In To Me”, con ospite alla chitarra Slash.

Ma saranno altri i brani che fungeranno da hit, fra gli altri “Black & White” (sempre con Slash), “Remember The Time” e le più tranquille “Heal The World” e “Will You Be There”.

 

Nel maggio del 1994 Michael convola a nozze con Lisa Marie Presley, figlia di Elvis e Priscilla Beaulieu, ma l’unione durerà poco e sembrerà ai più solo un affare di facciata.

Jacko sembra più che altro un essere asessuato, ma iniziano a piovere su di lui le accuse di molestie a minori, molte delle quali sarebbero state commesse all’interno di Neverland.

E’una discesa agli inferi che si concluderà soltanto nel giugno del 2005 con l’assoluzione di Michael da parte del tribunale di Santa Maria.

Nel 1996 l’artista convolerà poi a seconde nozze con la sua ex infermiera Deborah Jeanne Rowe, dalla quale avrà due figli e dalla quale divorzierà nel 1999.

Un terzo figlio Michael lo otterrà come frutto di un’inseminazione artificiale da una madre sconosciuta.

Jackson ormai è un uomo copertina soltanto per faccende legate al gossip, ai problemi giudiziari, all’incapacità secondo la stampa di dare una corretta educazione ai propri eredi, come quando viene ritratto con uno dei suoi figli pericolosamente sporto da un terrazzo.

 

Nel 1995 esce l’atteso nuovo disco; HISstory è un doppio album, con quindici successi del passato e quindici composizioni inedite.

Fra gli ospiti compaiono Il rapper Notorious B.I.G., i Boyz II Men, e Shaquille O’Neil.

Spicca subito il primo singolo “Scream”, un duetto con la sorella Janet accompagnato da uno straordinario video iper tecnologico che risulterà essere il più costoso di sempre.

Il disco contiene anche altre canzoni di grande successo, quali “You Are Not Alone”, “Earth Song” e “They Don’t Care About Us”, ma le idee cominciano a scarseggiare ed il talento non appare più cristallino come dieci anni prima.

 

Nel 1997 esce il riempitivo Blood On The Dancefloor, disco con otto remix di canzoni già edite più cinque inediti.

Per un disco completamente nuovo bisognerà attendere il 2001, ma Invincible risulterà essere il suo lavoro più inconsistente, dal quale a malapena si possono salvare il primo singolo “You Rock My World” ed il duetto con SantanaWhatever Happens”.

Invincible ovviamente vende benino perché Michael è un nome che riesce comunque sempre a catturare l’attenzione, ma i tempi d’oro sono davvero lontani ed il cantante accuserà la propria casa discografica di non aver adeguatamente promozionato l’album.

Jackson alterna in questo periodo momenti nei quali sembra una persona alla deriva (come quando viene ritratto in alcune impietose foto) ad altri nei quali mostra di essere ancora in grande forma ed in grado di dar spolvero delle proprie qualità, cosa che accade ad esempio in alcune apparizioni televisive per MTV.

Intanto nel 2003 riscuote grande successo in tutto il mondo il greatest hits Number Ones, il quale raccoglie 18 fra le canzoni più note dell’artista, compresi un paio di inediti.

L’anno seguente viene immesso sul mercato un ricco cofanetto ad edizione limitata intitolato The Ultimate Collection, comprendente quattro cd, un dvd ed un libro, ma è chiaro che trattasi di operazioni speculative ideate per raggranellare un po’ di denaro.

 

Nel 2008 trapela la notizia secondo la quale Jackson starebbe mettendo a punto nuove composizioni sotto la guida di Will.I.Am. dei Black Eyed Peas., uno degli artisti più ricercati del nuovo millennio.

Iniziano a circolare voci su un presunto forte indebitamento di Jacko, si pensa ad un nuovo tour mondiale e soprattutto desta attenzione l’annuncio di cinquanta date previste a Londra.

In molti sono a chiedersi se Michael le farà per davvero o se possa trattarsi di una mera trovata pubblicitaria.

I biglietti vanno a ruba ma Michael in effetti quei concerti non li farà mai.

Il 25 Giugno 2009, muore improvvisamente a causa di un arresto cardiaco, forse provocato dall’ingerimento di un mix di farmaci.

Il mondo è sconvolto, e per giorni le prime pagine dei giornali e le homepage dei più attenti website saranno focalizzate sulla fine di una delle più grandi icone pop del XX secolo.

 

Discografia solista incisa da adolescente:

1972 – Got To Be There

1972 – ben

1973 – Music & Me

1975 – Forever, Michael

1984 – Farewell My Summer Love (inediti del periodo Motown)

 

Discografia solista incisa da adulto:

1979 – Off The Wall                                                                        

1982 – Thriller                                                                                  

1987 – Bad&nbsp                                                                                               

1991 – Dangerous                                                                           

1995 – HIStory: Past, Present And Future – Book 1                      

1997 – Blood On The Dance Floor                                                 

2001 – Invincible                                                                              

2003 – Number Ones (greatest hits)  

 

                                             

C Commenti

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Mr. Wave alle 18:04 del 9 luglio 2009 ha scritto:

Claudio, come valuteresti (in termini di voti) le opere pubblicate da MJ?

NathanAdler77 alle 21:28 del 16 luglio 2009 ha scritto:

Déjà Vu.

La monografia è scritta benino, però un pò troppo

simile ad altre comparse ultimamente in rete: luoghi comuni e cliché sull'aspetto musicale di MJ, spesso ripresi dalla critica italiana sempre piuttosto banale e snob riguardo la discografia di Michele. Non capisco poi questo accanirsi su

"Dangerous", la sua presunta "fine artistica".. Quando invece gli arrangiamenti di Jacko e Teddy Riley hanno influenzato una decade abbondante di black-music\crossoverizzata e hip-hop coi controcazzi (chiedere a Neptunes, Wu-Tang Clan o al coattone Timbaland ). In confronto la produzione Quincy Jones-Jackson di "Bad" è datata e frettolosa (dannato Synclavier!). In "Dangerous" c'è una stratificazione sonora impressionante, bassi sincopati che vibrano da dio e Slash che finalmente impara a suonare la chitarra nella bella "Give In To Me". Infine "Jam": semplice brano "riempipista"? E' funk post-modernista del 2192, cavolo! Confrontatelo con la "Thunder" princiana dello stesso anno e poi ditemi.

Klan 70, autore, alle 10:33 del 20 gennaio 2010 ha scritto:

ratings

Ecco i miei rating:

1979 – Off The Wall - 7

1982 – Thriller - 7,5

1987 – Bad - 6,0

1991 – Dangerous - 6,5

1995 – HIStory: Past, Present And Future – Book 1 - 5,5

1997 – Blood On The Dance Floor - 4,0

2001 – Invincible - 4,0

2003 – Number Ones (greatest hits) - 6,0