Jackson C. Frank
Jackson C. Frank
Cè un bambino americano di 11 anni che sta seguendo una lezione di musica a scuola. Qualcosa nella caldaia dellistituto non funziona, al punto che questa esplode e quindici alunni muoiono. Il bambino che seguiva la lezione finisce in ospedale con ustioni gravissime che lasceranno sul suo corpo (e sulla sua anima) segni indelebili. Il maestro di musica decide allora di regalare una chitarra al bambino ospedalizzato, e questo bambino, 10 anni dopo, riuscirà a registrare il suo disco desordio in Inghilterra, patria dei cantautori folk. Jackson C. Frank, questo il nome del disco e del bambino, è uno splendido disco folk di quelli che uscivano solo in quegli anni lì. Cè una personalità forte dietro questi dieci brani autografi, figlia di una vita che non si è dimostrata clemente con Jackson. Cè la malinconia dellemigrato (Catch a boat to England, baby/Maybe to Spain /Wherever Ive been and gone /the blues are all the same, canta in Blues Run The Game, scritta durante il viaggio verso lInghilterra), cè la musica di protesta come grido liberatorio (Dont Look Back), ci sono le ballate alla Paul Simon, qui nelle vesti di produttore (sebbene ancora non fosse quel Paul Simon), ci sono le tracce del passato (Kimbie), quelle del paese dorigine (Here Comes the Blues) e qualche seme che germoglierà in futuro (è probabile che Nick Drake abbia ascoltato Milk and Honey prima di scrivere la sua Day is Done) . E soprattutto cè un autore ispirato, potente nella sua estrema fragilità (la sua fobia di suonare in pubblico lo portò a richiedere degli schermi protettivi affinché i fonici non lo vedessero suonare durante le registrazioni dellalbum) e subito apprezzato da personaggi importanti della scena musicale coeva, da Roy Harper a Sandy Denny.
Sebbene lalbum rimanga ancora oggi un capolavoro, il successo commerciale non arrivò, e londa rock del flower power si rivelò poco adatta a comprendere il nostro bambino diventato cantautore, il quale ritornò in patria, sposò la modella Elaine Sedwick ed ebbe due figli. Ma il destino non aveva ancora finito con lui. Uno dei suoi figli morì di fibrosi cistica, e per Jackson C. Frank si aprì un lungo periodo di depressione, vagabondaggio e povertà. Nei primi anni 90 un suo estimatore trovò per Jackson un posto in un ricovero a Woodstock. Jackson C. Frank sperava di trovare la pace necessaria per dare un seguito a quel suo splendido disco di trentanni prima, ma mentre aspetta di trasferirsi a Woodstock, sul molo di New York, viene colpito ad un occhio da un proiettile vagante. A Woodstock ci arriverà lo stesso, ma solo per morirci pochi anni più tardi.
Come avrete intuito, non mi sono inventato nulla. Solo la vita sa essere così tragica, crudele, ridicola e folle.
Tweet