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R Recensione

8/10

Michael Jackson

Off The Wall

Il 1977 fu l’anno della deflagrazione mondiale del movimento punk, ma fu anche l’anno durante il quale maturò la consapevolezza dell’importanza della disco music, non più amata soltanto dalla comunità gay newyorchese, la quale elesse a proprio tempio locali quali lo Studio 54, ma catapultata ai primi posti delle classifiche di mezzo globo, nonchè certificata dallo straripante successo mainstream di Saturday Night Fever.

Il falsetto alla Bee Gees e la spiccata attitudine da dance floor furono le chiavi che scatenarono il successo mondiale del singolo “Don’t Stop ‘Til You Get Enough”, che nell’estate del Settantanove fu la prima dichiarazione d’intenti del Jackson post adolescenziale. L’ex bambino prodigio, che dal 1969 in poi fu a capo di una delle più importanti boy band di tutti i tempi (i giovani alfieri della scuderia Motown Jackson Five, poi passati alla Epic col nome di Jacksons), decise che era il momento di diventare davvero Michael Jackson.

E lo fece nel migliore dei modi, affidando la cabina di regia di Off The Wall alle sapienti mani di Quincy Jones, conosciuto qualche mese prima sul set del film The Wiz, nel quale il futuro King Of Pop fece il proprio esordio come attore, al fianco dell’altra ex Motown ed ex Supremes Diana Ross. Iniziò fra Jackson e Jones un sodalizio inimitabile dal quale nacque un sapiente mix musicale in grado di miscelare perfettamente il bianco ed il nero e di essere apprezzato da entrambe le comunità. In Off The Wall la prevalenza è ancora marcatamente nera, e “Don’t Stop…” fu il perfetto riempipista soul-funk, ancora oggi super programmato dai d.j. protagonisti delle migliori serate revival ’70  e ’80. Tutto Off The Wall è un disco di classe sopraffina, perfetto per ballare e fenomenale come elegante sottofondo. Si prendano come esempi illuminanti la conclusiva “Burn The Disco Out”, che potrebbe girare per ore sul piatto senza mai stancare, oppure il patinato R&B a battuta lenta “Rock With You” (in grado di diventare il secondo singolo di maggior successo estratto dall’album) o la frenetica “Workin’ Day And Night”.

Il lavoro è nobilitato dalla presenza di musicisti di prim’ordine, fra gli altri occorre ricordare almeno i nomi di Steve Porcaro, Greg Philinganes, George Duke e Paulinho Da Costa, e da due canzoni firmate da autori di primissimo piano, che ritorneranno più volte in futuro ad incrociare i propri destini con quello di Michael. Si tratta di Paul McCartney, che regala a Jackson lo zucchero pop di “Girlfriend”, e Stevie Wonder con la sinuosa “I Can’t Help It”, mentre Siedah Garrett (autrice in futuro di una certa "Man In The Mirror") duetta amabilmente nel pop-soul "It's The Falling In Love"Off The Wall demarca i punti cardine del suono jacksoniano a venire, è il landmark che indica la via da seguire al nostro, in cui fra l’altro Michael compare come autore in tre tracce su dieci oltre al noto Rod Temperton.

Jackson è già una star di prim’ordine nel firmamento musicale, ma di lì a poco diventerà la star musicale per antonomasia grazie al perfetto sfruttamento della potenza mediatica di un canale tematico televisivo che cambierà definitivamente il concetto di fruizione della materia sonora e per il quale Jackson sarà il primo artista di colore ad essere programmato: MTV. Off The Wall è un disco fondamentalmente da ballare, eccetto la lieve, orchestrale “She’s Out Of My Life”, ed è rivestito di lussureggianti arrangiamenti, spesso punteggiati da trascinanti fiati. L’album fu un grosso successo commerciale, attualmente ha superato i venti milioni di pezzi venduti in tutto il  mondo, e permise a Michael di tornare a vincere un Grammy Award per la prima volta dopo l'esperienza Jackson 5. Divenne anche il primo 33 giri (ebbene sì, all’epoca parlavamo ancora di 33 e 45 giri, e il buon Jobs produceva pc di legno) di un artista solista ad avere quattro singoli presenti nella Top Ten di Billboard. Off The Wall fu il primo vero passo da gigante di una delle più grandi icone pop del XX secolo.

L’eccellente fusione fra black, pop e disco contenuta fra i suoi solchi avrebbe raggiunto la perfezione quattro anni più tardi nel capolavoro assoluto di Michael Jackson, il celebre Thriller, pubblicato nel Novembre del 1982 quando (e qui siamo già in piena e straconosciuta "cultura popolare") renderà il suo esecutore una leggenda immortale, ben oltre la prematura scomparsa avvenuta a soli 50 anni il 25 Giugno 2009.

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Voto degli utenti: 7,7/10 in media su 17 voti.
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Lelling 8,5/10

C Commenti

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Mr. Wave (ha votato 9 questo disco) alle 12:16 del 30 luglio 2009 ha scritto:

Opera lucida della disco-dance e del funk in voga all'epoca. Il primo grande ingranaggio di un meccanismo dedito a frantumare qualsiasi record preesistente: quattro singoli piazzati quasi simultaneamente nelle classifiche americane a cifre di vendita a sette zeri su tutte le terre emerse fecero di Michael Jackson il primo artista di colore ad insidiarsi in una top 10 dominata da colleghi bianchi, fattore che gli consentì di annientare le ultime barriere razziali del periodo. Disco eccezionale (superiore al successivo ''Thriller'' del 1982).

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 13:41 del 30 luglio 2009 ha scritto:

"fra l’altro Michael compare come autore in tre tracce su dieci": minchia che sforzo!

voto 7: me lo sono risentito di recente e me lo ricordavo più bello

NathanAdler77 (ha votato 9 questo disco) alle 15:33 del 31 luglio 2009 ha scritto:

Mah!

Se "Off The Wall" è da tre stelline e mezzo, non oso immaginare il pensiero del recensore riguardo

i lavori successivi di Jackson..Questo fu un album spartiacque della pop-music, all'epoca: un nuovo, raffinato e potente trait-d'union tra il pop\bianco, il soul e il funk (suonato da dio).

"Don't Stop.." vale una carriera. MJ sarà autore

e arrangiatore di tre brani su dieci, ma minchia che tracce ("Working Day And Night" farebbe smuovere il culo a un elefante)! Non condivido la rece, definire "acerba" la canzone scritta da Wonder poi.."I Can't Help It" è un gioiellino.

Klan 70, autore, alle 15:47 del 31 luglio 2009 ha scritto:

Caro Nathan,

riconosco di essere stretto sui voti.

Ma io ritengo che i dischi da 10 siano massimo 3 o 4 nella propria vita, ed i 9 una ventina al massimo.

Non ho mai condiviso l'assegnazione di stelline a pioggia, e ritengo che Off The Wall sia un buon disco, ma che ci lasci intravedere un Michael ancora acerbo, nonostante qualche pezzo notevolissimo come "Don't Stop..." e "Burn The Disco Out".

Il capolavoro arriverà con Thriller, poi solo delusioni, mitigate giusto da qualche ultimo sprazzo di genio prima su Bad, poi su Dangerous.

Per una più completa lettura della mia visione della carriera di Jacko, ti rimando alla biografia che puoi trovare in questo sito, scritta soltanto pochi giorni fa.

Un abbraccio.

sarah (ha votato 9 questo disco) alle 21:34 del 31 luglio 2009 ha scritto:

Il miglior Jackson di sempre.

dalvans (ha votato 1 questo disco) alle 14:58 del 21 ottobre 2011 ha scritto:

Pattume

Pattume

risen (ha votato 7 questo disco) alle 16:39 del 17 dicembre 2011 ha scritto:

buon disco

magma (ha votato 8 questo disco) alle 19:36 del 29 febbraio 2012 ha scritto:

Per quanto mi riguarda l'unico Jackson che vale davvero la pena ascoltare (insieme forse a Thriller). Gran disco Funk-Disco-Pop,il suo migliore.