A Patrick Wolf live @ Bronson, Ravenna, 2 Dicembre 2011

Patrick Wolf live @ Bronson, Ravenna, 2 Dicembre 2011

Sabato 2 Dicembre Patrick Wolf si è esibito, in un bellissimo concerto acustico, al Bronson di Madonna dell’Albero, Ravenna.

La sera nebbiosa e umida, e la location non proprio “metropolitana”, non hanno scoraggiato un piccolo ma agguerrito pubblico, tra cui il sottoscritto, accorso ad ascoltare e vedere l’elfo londinese esibirsi in un concerto acustico del tour del suo ultimo lavoro Lupercalia.

Il locale è caldo ed accogliente, e la disposizione di alcune file di poltroncine contribuiscono a creare un’atmosfera raccolta ed intima. Non è difficile quindi immaginare l’entusiasmo con cui il pubblico ha spezzato l’attesa del concerto, quando ci si è accorti che Patrick Wolf era in mezzo al pubblico, al banchetto del merchandising, intento in una signing session improvvisata. Ho avuto modo così di scambiare due parole, una stretta di mano e ricevere un autografo ed una dedica da questo giovane e gentile artista, dall’aria composta e cordiale e lo sguardo di un limpido e sorridente azzurro.

Il concerto è totalmente acustico. Patrick Wolf è accompagnato solo da una violinista, che di tanto in tanto suona anche il pianoforte. Il resto lo fa tutto lui, e quindi, oltre a cantare, passa dal piano all’ukulele, dal violino ad un bizzarro strumento a corda senza cassa di risonanza, per arrivare fino all’arpa, che fa bella mostra di sé sul palco.

È felice, Patrick Wolf, glielo si legge nel luccichio degli occhi, nella scelta dei brani, nella voce calda e squillante, nel modo in cui scherza col pubblico in maniera sempre misurata eppure spontanea.

Spiega che in sala c’è la persona che ha cambiato da quattro anni la sua vita “rendendola degna di essere vissuta”, e dice che questo è un giorno molto importante per lui…ma poi con un pizzico di malizia non spiega il perché, lasciando solo che gli ammiccamenti dei suoi sguardi suggeriscano il resto, insieme alla sua confessione di essere un tantino “over-emotioned” cosa di cui si scusa col pubblico. Ma non c’è nulla di cui scusarsi perché ciò contribuisce a dare al concerto un’aria intima e familiare.

Patrick Wolf snocciola uno dopo l’altro i brani del suo ultimo album, che, a parere di chi scrive, esprime appieno questo senso di gioia e di luminosità che l’autore cerca di trasmettere anche con le parole: Le canzoni, che alcuni hanno ritenuto, nella versione da studio, un po’ troppo leggere ed accessibili, acquisiscono in questa dimensione live e acustica una profondità ed una ricchezza inaspettata, House, The Future, Time of My Life, Together, la bellissima The Days – sulla quale Patrick Wolf inciampa nel testo, facendosi perdonare con un sorriso da maestro del palco - sono i capitoli di un racconto fatto di amore, di amarezze passate, di sensazioni da assaporare.

Non mancano i riferimenti ai lavori passati, anche quelli più malinconici e ombrosi, ma lui ne sceglie i momenti che più si addicono all’atmosfera della serata: abbiamo così una strepitosa Wind in the Wires, ed un’altrettanto riuscitissima Damaris, in cui il violino di Wolf dialoga con quello della violinista sul palco. Ci sono anche riferimenti dal primo, stupendo, album, Lycanthropy, da cui l’artista interpreta una intensa Pigeon Song e la bellissima London.

Il pubblico ascolta con attenzione, compostezza e coinvolgimento, tant’è che il cantante ne rimane addirittura sorpreso: “come siete bravi ed educati! Fare un concerto del genere di Sabato sera a Londra sarebbe impossibile, mi tirerebbero qualcosa addosso” commenta ridendo. Non mancano però i momenti più giocosi, come in The Magic Position o nel brano che apre l’ultimo disco e va a concludere il concerto, The City. Nel bis anche una emozionante versione di Armistice suonata all’arpa.

La voce di Patrick Wolf è sorprendente: calda, vibrante, misurata, fluida, passa dai sussurrati ai toni più spiegati ed alti con una naturalezza sconcertante. Riempie la sala e scalda i cuori più di un’intera orchestra. Scorre al tempo stesso con facilità e con un controllo assoluto. Il tutto contrappuntato dall’abilità di polistrumentista, che Patrick Wolf dimostra ampiamente nel corso del concerto.

È quindi con un’ovvio piacere che il pubblico ha accolto la notizia del quasi certo ritorno del Lupercalia Tour in Italia, nel prossimo mese di Febbraio, mese che nell’antica Roma vedeva lo svolgimento per l’appunto della festa che da il nome all’album. In quella occasione potremo sicuramente ascoltare anche i brani dell’EP di imminente pubblicazione, Brumalia.

Thumbs up, dunque, per un artista che pur nella sua ancora giovane età, dimostra una capacità vocale, una abilità di composizione una maestria ed un controllo del palco e della scena assolutamente sorprendenti. Ma soprattutto quello che mi ha fatto uscire dalla sala con la convinzione di aver visto uno dei migliori concerti nel pur lungo elenco di quelli cui ho assistito è la capacità di Patrick Wolf di trasmettere emozioni, di creare un’energia comune col pubblico, di toccare le corde dei sentimenti senza per ciò scadere nel banale o nel facile effetto. E così posso dire che davvero la voce e le emozioni di Patrick Wolf hanno scaldato questa fredda sera romagnola.

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tramblogy alle 20:13 del 5 dicembre 2011 ha scritto:

Bravo!