V Video

R Recensione

7/10

Patrick Wolf

Lupercalia

In fretta (‘nsomma…), ché il popolo di internet c’ha troppe cose da fare e ancora meno tempo per farle: “Lupercalia” è finora il disco più brutto di Patrick Wolf. Il che non significa che sia davvero brutto, giacchè gli standard a cui ci aveva abituato l’ora ventisettenne di South London erano decisamente alti (è da “Lycanthropy”, datato 2003, che non sbagliava un colpo). Piuttosto, resta una prova a dir poco interlocutoria. Ha ragione chi ha parlato di un Wolf innocuo. A questo giro di boa il Patrick non morde, non stordisce, non si fa amare incondizionatamente né odiare con foga. Domina un clima di inconsueta medietà, un pudico contenimento da prima comunione. Clima musicale che, come sempre con il nostro lupetto, si riverbera nel look: licantropo stavolta lindo, sognante perché innamoratissimo del suo William (ma allora perché questa sensazione di distacco che traspare dai solchi?), tutto di bianco vestito, quasi peggio del John Lennon buonista di “Imagine”. A dispetto del proposito di celebrare l’amore, ci troviamo di fronte a un’epurazione di tutti gli eccessi visivi ed emotivi del precedente, trionfale (nonché suicida, viste le vendite) “The Bachelor”, di cui quest’ultimo album – in origine intitolato “The Conqueror” e pensato come seconda parte di un dittico – rappresenta la nemesi, il dopo sbornia, il ritorno alla sobrietà come fu, copertine alla mano, il "White Album" dopo i fuochi artificiali del Sergente Pepe.

Definito da molti un comeback all’art-pop vivace di “The Magic Position”, “Lupercalia” si guarda bene dal replicarne anche la qualità. Laddove quello ti piazzava una giostra al technicolor come la Title Track, questo non va oltre il girotondo vagamente mariachi (comunque non malaccio) di Bermondsey Street o il corale spedito/ritrito di The Future; se là troneggiava, quasi in chiusura, l’astrattismo a goccia di rugiada di The Stars, qui c’è solo la visionaria ma inappagante Slow Motion a ricordarci dei trascorsi folktronici del Nostro. A dettar legge sono invece ballate mid-tempo, rotonde e pop, sontuosamente vestite ma dal design algido od ornate forse troppo leziosamente, con moderato dispiego di chitarra acustica (strumento che Wolf non usava dai tempi di “Lycanthropy”), pianoforti, archi danzanti, fiati, innesti tecnologici mai troppo invadenti e una spruzzata di elettronica.

Escluse Bermondsey Street e una passabile House (la melodia vocale della strofa mi ha ricordato un po’ il ritornello di The Promise targata When In Rome), la prima metà del disco è francamente imbarazzante. Le cose migliorano sensibilmente da Time Of My Life in poi, con il carillon tutto lacrimoni The Days e soprattutto The Falcons, che sboccia sonata barocca e ivi muta in cavalcata romantica: luogo topico della poetica wolfiana, eppure capace di conquistare con un’inedita schiettezza, l’appeal scanzonato, l’hook semplice e indimenticabile.

Ma è Together a sbancare e assieme giustificare una mezza stelletta in più nel voto: incrocio bastardo fra una scurissima base Hi-NRG e polpa da grandeur sinfonico, orchestra al massimo dell’epicità, rullante titanico, Donna Summer nei panni di un soprano cicciona che, nel cambio di accordi del chorus, guida i violini in un’elevazione celeste da lasciare a bocca aperta (il modello sembra proprio essere quel concentrato di grazia angelica che è I Believe In You di Kylie Minogue, la cui melodia viene ripresa quasi alla lettera dagli archi durante le sezioni strumentali del ritornello).

Non credete, insomma, alle storielle che vi racconta Pitchfork: nessun brano di “Lupercalia”, nemmeno il più scarso, è lontanamente assimilabile al trash becero dell’ultima Lady Gaga. Posto che un istrione come Wolf in veste dance-pop farebbe scintille (e il bellissimo inedito Wild Life, ascoltato nei live dell’ultimo anno e mezzo, sembrava proprio puntare in quella direzione), non c’è nulla qui che possa giustificare un simile accostamento. Magari, sì, una strizzatina d’occhio al mainstream (cioè indie-stream, nel nostro caso) laddove in passato vigeva un fiero procedere contro le mode. Ma non è questo, come già si è detto, il problema. Niente allarmismi, comunque. Potrebbe – anzi, dovrebbe – trattarsi di un calo fisiologico dopo una stagione creativa che ha poche rivali nell’ultimo decennio. Insomma, un break. Bene così. Che il lupastro conservi l’ululato per giorni (notti) migliori.

 

V Voti

Voto degli utenti: 6,4/10 in media su 19 voti.
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4AS 6/10
ciccio 8/10
REBBY 6,5/10
Steven 6,5/10
zebra 8/10

C Commenti

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Filippo Maradei (ha votato 7 questo disco) alle 9:26 del 21 giugno 2011 ha scritto:

D'accordo in tutto e per tutto con la recensione: di sicuro l'album meno riuscito del Lupo, traccia un solco poco profondo nella sua carriera; leggerezza nelle composizioni e facilità di fruizione - non sempre agenti in difetto per un album - assicurano però una (quasi) seconda parte sugli scudi tra (s)pezzoni pop brillantissimi ("Time of My Life" e "The Falcons"), ballate synth-etiche streganti ("Slow Motion") e preziosi esperimenti hi-techno sulla scia della "Vulture" che fu ("Together"). Troppo facile parlare di buco nell'acqua: anche quando palesemente non in forma, il Lupo ti piazza quei 5-6 pezzi che bastano a farti passare una gran bell'estate... per lo meno meglio, tanto per dire, di quanto potrebbe fare la maggior parte degli altri lavori indie-pop. "Che il lupastro conservi l’ululato per giorni (notti) migliori".

maxco74 (ha votato 8 questo disco) alle 11:45 del 21 giugno 2011 ha scritto:

Sempre Grande!

Ok, non sara' il suo disco piu' riuscito. Anzi, sicuramente e' il suo disco meno bello. Detto questo, pero', non si puo' negare che alcuni brani siano veramente meravigliosi ( TIME OF MY LIFE su tutti, ma anche TOGETHER, THE DAYS ) e i singoli THE CITY e HOUSE siano nettamente superiori alla maggiorparte dei brani che inondano le radio in questo periodo. Dopotutto era nelle intenzioni del caro Patrick deliziarci con musica piu'easy-listening... e in fondo ci e' riuscito. SEMPRE GRANDE!

target alle 15:15 del 21 giugno 2011 ha scritto:

Facile che sia il disco di Wolf che mi piacerà di più... Anzi, mi correggo: l'unico che mi piacerà "Together" proprio bella. Il resto non l'ho sentito, se non i singoli di striscio. Los, che dici, in questa 'normalizzazione' dance-pop 'sinfonica' hanno potuto contare anche i Pet Shop Boys? (Quelli, per intenderci, di "Left to my own devices" e di certe cose più barocche degli anni '90)

loson, autore, alle 15:28 del 21 giugno 2011 ha scritto:

RE:

"Los, che dici, in questa 'normalizzazione' dance-pop 'sinfonica' hanno potuto contare anche i Pet Shop Boys? (Quelli, per intenderci, di "Left to my own devices" e di certe cose più barocche degli anni '90)" ---> Mi leggi nel pensiero, Targ. ;D La prima volta che ho ascoltato Together ho pensato: "Patrick ha rispolverato Introspective!". Nello specifico, avevo scorto richiami sia a Left To My Own Devices (l'impostazione generale, il sinfonismo dance) sia con la sostanza melodica e la propulsione Hi-NRG di I Believe In You della Minogue...

4AS (ha votato 6 questo disco) alle 15:19 del 21 giugno 2011 ha scritto:

Secondo me ha potuto contare il fatto che vende pochi dischi...Ops, scusa l'intrusione Ripasso a breve per il giudizio...

tarantula (ha votato 5 questo disco) alle 20:13 del 21 giugno 2011 ha scritto:

Anch'io concordo con la recensione ma il mio voto è più severo! Non di buco nell'acqua si tratta ma di un calo d'ispirazione che ci sta tutto dopo i capolavori del passato ma non bisogna perdere l'obiettività: questo, a mio avviso, è un disco mediocre

Totalblamblam alle 21:55 del 21 giugno 2011 ha scritto:

scusate ma dove sono sti capolavori? possibile che questo caghi capolavori uno dietro l'altro e nessuno critico uk o usa se ne sia mai accorto? vado su RYM e non c'è un lp del tipo che riesca ad andare oltre 3.70 ( si ferma ad un misero 3.68 coem top score) e la distribuzione dei voti è alta quindi la statistica è attendibile (chi quadrato non mente mai)...

simone coacci alle 22:11 del 21 giugno 2011 ha scritto:

RE:

"Licanthropy", il primo, era un disco della madonna. Prendi quello Stoke! Anzi, forse è meglio di no, sennò poi se ti fa cagare dai la colpa a me. Fatti consigliare da Loson, va! ghghgh

Totalblamblam alle 22:32 del 21 giugno 2011 ha scritto:

RE: RE:

LOL no no non ne prendo di lupo neppure regalati li ho sentiti su spotify mi è bastato... ma disco della madonna non vuol dire capolavoro e di dischi della madonna ce ne sono tanti escono anche a culo come il gol di tacco ...qua c'è gente che urla che lui sia un genio, che abbia una sequenza di capolavori (che nessuno ha notato!) possibile che sti capolavori si fermino al 3.68 su RYM con oltre 1000 voti per il disco più apprezzato? se poi ci fossero dei geni nel rock: già stravinsky se la rideva sul concetto di genio per lui inesistente in musica

tarantula (ha votato 5 questo disco) alle 9:10 del 22 giugno 2011 ha scritto:

Ciao stoke(d),

lungi da me voler accendere un flame tuttavia mi vorrei permettere di farti riflettere, soprattutto dopo la tua risposta che mi è sembrata superficiale (senza offesa ) e scritta dopo un ascolto molto sommario dei lavori di un artista. Non condanno il tuo atteggiamento perché è quello che va per la maggiore nei ragazzi di oggi ma, se non si ascolta un album per intero per più di una volta (se non l'intera discografia!) come si può pretendere di dare un giudizio su un artista basato sui voti(!!!) di RYM?

Ma dai...non scherziamo!

Sul fatto che la parola "capolavoro" sia un pò abusata (e sono stato il primo a commettere questo errore!), ti dò ragione ma si usa per far capire che un album è tra i 20-30 migliori di un'annata.

Poi, che la musica sia un'arte e, come tale, sottoposta alle leggi della soggettività, è tutt'altro discorso!

stefabeca666 alle 9:35 del 22 giugno 2011 ha scritto:

Un album tra i 20-30 migliori di un annata non è un capolavoro. Va bene tutto ma pesiamole bene le parole, non è che possiamo usarle proprio come ci pare. Anche per evitare discussioni sciocche. Se io penso, che ne so, che Giaccherini sia un buon giocatore, dico che Giaccherini è un buon giocatore, e non un fuoriclasse. Il mattino ha l'oro in bocca. E il latte e caffè e la sigaretta.

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 9:39 del 22 giugno 2011 ha scritto:

Ragazzi di oggi... Occhio Tarantula che Stoke è un ragazzo del passato remoto e si gioca con me e pochi altri il titolo di cariatide tra gli utenti parlanti di SDM eheh A naso siamo sul mezzo secolo ...

4AS (ha votato 6 questo disco) alle 10:47 del 22 giugno 2011 ha scritto:

E' un'artista che divide molto, basta vedere i pochi voti assegnati a questo disco: un 8, un 7, un 5... Giudicare Wolf attraverso i voti (e le medie di RYM) è quasi impossibile, non ci si capisce niente. A Bachelor c'è chi ha dato 2 (!) e c'è chi ha dato 9 (!). Io misi 8 a The Crying Light di Antony and the Johnsons, oggi quel disco sta lì a prendere polvere, non mi è mai più venuta voglia di ascoltarlo.

Totalblamblam alle 11:22 del 22 giugno 2011 ha scritto:

ma io uso i numeri di RYM quelli sono oggettivi quindi non basati sulla soggettivita' del mio ascolto...il suo secondo lp su oltre 1000 voti non va oltre il 3.68 e questo a me basta per fare alcune considerazioni...fossero stati solo 20 voti non avremmo numeri sufficienti ... non mi avete ancora detto perche' a) il tipo e' un genio e b) perche' i suoi lavori sono capolavori e 3) perche' "nessuno" qua in uk se lo caca detto papale papale...fosse i due punti a e b sarebbe stato oggetto di discussione al culture show su paul morley ed altri da secoli ormai

bonnell alle 11:38 del 22 giugno 2011 ha scritto:

che wolf sia apprezzato maggiormente in italia è un dato di fatto, cerchiamo di analizzare i dischi con le nostre orecchie, noi italiani non siamo fessi. cacchio ma secondo te un adulto si mette su rym a votare i dischi e fare le classificucce? a me piace wolf ma non vado su rym a votarlo, il periodo dei brufoli e delle pugnette l'ho passato, basta! in uk nessuno se lo caga e idem in america. è un dato di fatto! quindi? ma smettiamola di correre dietro a pitchfork che sono anni che non ne azzecca piu' una, creiamo una scuola di pensiero invece di accodarci agli americani! è triste vedere gente che sviluppa un pensiero e poi passa su pitchfork o su rym per cercare conferme! è come il bambino che mette il dito nella marmellata e poi impaurito guarda la mamma per capire se ha sbagliato o no, che palle!

stefabeca666 alle 11:54 del 22 giugno 2011 ha scritto:

Il periodo delle pugnette non passa mai.

Totalblamblam alle 13:05 del 22 giugno 2011 ha scritto:

RE:

ue belli ma secondo voi ho tempo di farmi le pugnette con wolf? io me la rido e basta su termini come capolavori e genio datemi delle conferme a riguardo e non ho mai letto pfork...ho altro di piu' srrio da fare in vita mia che stare dietro a ste menate di siti

ozzy(d) alle 13:11 del 22 giugno 2011 ha scritto:

c'era un ragazzo di nome stoke, che amava i beatles e i rolling stones, amava pure bowie ma non i suoi eredi tipo suede e patrick wolf....ghghghgh

Totalblamblam alle 19:09 del 22 giugno 2011 ha scritto:

RE:

lol ma come ti vengono? bowie non ha eredi è impossibile arrivare alle sue vette

Totalblamblam alle 19:09 del 22 giugno 2011 ha scritto:

RE:

lol ma come ti vengono? bowie non ha eredi è impossibile arrivare alle sue vette

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 16:04 del 22 giugno 2011 ha scritto:

"Creiamo una scuola di pensiero" Fate pure, io non ci tengo... Wolf è in gamba, a prescinedere da inglesi, americanie quant'altro... Il disco non l'ho ancora ascoltato bene - quindi per il momento mi astengo da un giudizio -, ma mi sembra meno ispirato dei precedenti.

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 17:42 del 22 giugno 2011 ha scritto:

Stoke spiega a noi italici l'importanza del culture show (io sono ignorante sull'argomento giuro eh). Digitando su google culture show patrick wolf mi par di capire che egli sia già stato ospite...

Totalblamblam alle 19:05 del 22 giugno 2011 ha scritto:

RE:

si alla fine gli avranno fatto cantare una canzone come a tanti altri ma non ne che abbiano mai discusso di lui come il nuovo genio albionico o di un suo album come capolavoro...è il programma della bbc2 dove giornalisti scrittori musicisti intellettuali cineasti discutono di arte tout court analizzando gli eventi più importanti della settimana...paul morley è spesso ospite

bill_carson (ha votato 4 questo disco) alle 20:35 del 22 giugno 2011 ha scritto:

Patrick Wolf non ha scritto alcun capolavoro

i dischi di Wolf considerati capolavori sono giusto discreti e quelli considerati discreti sono mediocri. sto disco vale quanto l'ultimo di Dolcenera. un paio di canzoni carine, tanta stucchevolezza e infinito patetismo.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 22:04 del 22 giugno 2011 ha scritto:

RE: Patrick Wolf non ha scritto alcun capolavoro

Amen

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 11:12 del 23 giugno 2011 ha scritto:

"Over the space of five albums, Wolf has confirmed himself as one of the UK's genuinely interesting pop stars. Lupercalia manages to walk the fine line between upbeat and irritating, between unabashed happiness and over-sentimentality. The fabric of the songs seems imbued with joy, and it's testament to the quality of the songwriting that you don't feel alienated by what are incredibly personal lyrics. It's an all-inclusive love in, basically, and all the better for it." Dal sito della BBC (19/06/11) a firma Michael Cragg (critico che tra l'altro scrive sul Guardian e cura giornalmente un blog musicale sulla musica d'oggi). Un altro critico musicale, sempre della BBC, scriveva nel 2007 a prposito di Magic position: "Yes, it’s more polished than his previous albums, and it’s true – it is poppier than them, but so what? Wolf may be young, but he’s clearly not naïve. The fact that this album had to be mastered three times before he was happy with it shows that this is how it’s supposed to sound. This isn’t ‘selling out’ or deliberately making a more radio-friendly album – it’s Wolf’s vision; and you know what? It’s magnificent!" In questo momento per un altro (Tom Morton che cura tra l'altro il Tom Morton show per la BBC, radio Shetland o Scotland) Lupercalia è disco della settimana. Ma se si patre dal sito del culture show si trova anche altra roba! Ora non è che la lettura di queste cose cambia la mia percezione della musica di Wolf, ma in UK qualcuno se lo caca mi pare. Probabile che, se ho capito bene, a Paul Morley stia sui coglioni (ma non sarà mica la bibbia su tutta la musica, credo), ma pure lui se l'è cacato bene in quanto gli ha dedicato un chilometrico articolo (he). E' un musicista che divide, questa la verità. E qualcuno lo conosce anche in America, persino Scaruffi e Lady gaga (dai Gully spara la...eheh).

Dr.Paul (ha votato 7 questo disco) alle 11:32 del 23 giugno 2011 ha scritto:

ohhh rebby rules! patrick wolf è un genio punto e fine punto stop stooop

(stoke ha visto dal vivo wolf e ne è rimasto favorevolmente impressionato, la verità è questa)

Totalblamblam alle 12:07 del 23 giugno 2011 ha scritto:

RE:

si vero nello spazio ristretto della sua mezz'ora con i pezzi migliori mi sa ma nella sostanza la sua proposta dr paul puzza di antico di virginalisti inglesi bucolici(vedi gibbson vedi byrd vedi bull tutta roba che avra' assimilato al trinity college)rimescolati in chiave folk pop...wolf alla fine resta un virginale ghghghg

ozzy(d) alle 12:00 del 23 giugno 2011 ha scritto:

"E' un musicista che divide, questa la verità". E' un musicista che divide si', ma solo in Italia, basta andare nella recensione del precedente. In italia si sa che quel tipo di proposta glammosa baroque etc fa sempre proseliti e ci sarà sempre un determinato network (copyright cicchitto ghghgh) di recensori che parla di capolavori e stampa lodi sperticate vs altra gente che repelle i lustrini di patriziuccio perche' magari ama i cantautori barbuti o le pitchforkate e quindi si scatena il gioco delle parti tra guelfi e ghibellini che tanto anima la nostra amata webzine. Nel resto del mondo e' invece un fenomeno sostanzialmente irrilevante come notava stoke, Wolf è uno dei tanti.

Disorder (ha votato 5 questo disco) alle 21:09 del 23 giugno 2011 ha scritto:

appena succificiente

abbatsanza noioso,chiamare "pop brillantissimo" time of my life e the falcons manco fossero dei classici alla elton john...poi la parola genio ormai è più abusata del vaffanculo.esagerato. mi spiace wolf, ma quest'anno io ti boccio.anzi non mi dispiace, prima o poi capita a tutti.

4AS (ha votato 6 questo disco) alle 17:47 del 24 giugno 2011 ha scritto:

Effettivamente il disco ha qualche punto debole: The days e Armistice, pezzi sospesi in un patetismo fine a se stesso che non decolla, l'anonima Bermondsey Street e The future, pezzo accattivante che però dà la sensazione di già sentito. Quando punta all'immediatezza (e al synth pop di nuova generazione) vengono fuori i risultati migliori: Time of My Life, Together, Slow Motion... Disco transitorio sfornato con troppa fretta. 6,5.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 15:42 del 29 giugno 2011 ha scritto:

Il disco non è male, intendiamoci, però c'è qualcosa che non mi convince pienamente. Forse il problema è la leggerezza... Mi spiego: questo sembra voler essere un cd più pop, più immediato, ma in pratica non lo è. La leggerezza non si conquista, leggeri si è... E Wolf non è leggero... Wolf mi piace eccessivo, strabordante, barocco, kitsch, torbido qua e là. Se si mette a scrivere canzoni "semplicemente" pop non mi convince (the city, house, time of my life) perché sento una costante zavorra che non permette alle canzoni di alleggerirsi. Alla fine preferisco, da uno come lui, anche qualche trovata non proprio centrata, al limite del cattivo gusto (come il clavicembalo (?) in chiusura di slow motion o una voce di soprano) piuttosto che gli episodi dove cerca di essere - musicalmente - ciò che non è o che non è ancora diventato. Concludendo e riprendendo le parole iniziali, il disco non è male e certo in estate lo ascolterò ancora un bel po' però dopo il precedente capolavoro (sì, lo so non stavamo ncessariamente qui a chiedergli di ripetersi già col successivo) un po' di delusione resta. Insomma a lui piacciono i travestimenti, ma questa maschera non gli dona particolarmente... Certo però che Together è BELLISSIMA e Bermondsey Street le sta poco dietro...

EdwardMckenzie (ha votato 7 questo disco) alle 13:46 del 30 giugno 2011 ha scritto:

Non il miglior Wolf, ma un ottimo lavoro senza dubbio

Tralasciando il fatto che sia ridicolo soltanto ritenere Wolf uno come tanti o ritenere i suoi precedenti lavori ''mediocri'', Lupercalia è sicuramente un album inferiore, un'opera più mainstream, più accessibile, ma non per questo banale. Il pop di The City, House, Time of My Life,Together e The Falcons è raffinato ed è davvero difficile trovare un pop così bello nel panorama musicale contemporaneo. Certo siamo lontani da Wind in the Wires o The Bachelor, ma se ascoltato senza il pregiudizio dei precedenti lavori, lo si apprezza ancora di più. Le parole ''brutto'', ''pessimo'', si usano troppo, ed è davvero difficile trovare musica che possa essere definita in tal modo, figuriamoci se questi termini possono essere utilizzati per un'artista con le palle com'è Wolf.

Dr.Paul (ha votato 7 questo disco) alle 14:59 del 30 giugno 2011 ha scritto:

questo disco è una caduta in piedi! the bachelor è lontano anni luce anche da quella che è considerata da tutti (non da me) la traccia migliore : Together. bella bermondsey street, e anche la prevedibile the future che nelle strofe ricorda vagamente hyperballad di bjork. ben riuscite anche time of my life, slow motion e the days!! io trovo irresistibile l'apertura di The City.... il battito delle percussioni è sempre sul punto di esplodere ma non lo fa mai e quel magnifico sax (alto credo) che si staglia improvvisamente colorando il tutto di umori philly sound/blue eyed soul è decisamente inaspettato e persuasivo!

ma poi vivaiddio.....un cantante che sa cantare....era ora dopo quinquenni di cloni indie-piagnucolosi di thom yorke, questo canta e canta da dio, armistice e william dovrebbero essere prese ad esempio a tal proposito. i cantanti senza talento e senza voce dovrebbero dedicarsi ai reading!! : ))

Filippo Maradei (ha votato 7 questo disco) alle 16:40 del 30 giugno 2011 ha scritto:

RE:

Eh sì Paoletto, ti quoto alla grande per il commento su "The City", tra gli alti del disco insieme a "Together", "Time of My Life", "Slow Motion" e "The Falcons".

bill_carson (ha votato 4 questo disco) alle 18:54 del 30 giugno 2011 ha scritto:

boh...

a me non pare sto gran cantante. sa cantare, ma non è particolarmente dotato, poi se piace la timbrica è un altro discorso. un baritono ordinario, con scarsa entensione. l'interpretazione è semplicemente allineata a certi standard di marca wave.

Dr.Paul (ha votato 7 questo disco) alle 19:10 del 30 giugno 2011 ha scritto:

se non è dotato lui...chiudiamo bottega! baritono ordinario? e chi è nel pop di oggi un baritono straordinario?? estensione scarsa?? certo mica è Caruso....non è neanche Ella Fitzgerald, ma santo cielo estensione scarsa è il massimo della falsità, ora anche i dati di fatto diventano opinabili?

Totalblamblam alle 19:18 del 30 giugno 2011 ha scritto:

RE:

dicono che abbia 8 inches di estensione dr paul (fonte gully 2001) neanche il tuo amato mercury ghghhg

bill_carson (ha votato 4 questo disco) alle 21:59 del 30 giugno 2011 ha scritto:

dati di fatto di che?

qualunque baritono puo' ricantare facilmente tutto il repertorio di Wolf. ora io non so dimostrarti esattamente in quali tonalità canti, ma io che sono un baritono non particolarmente dotato canto agevolmente qualsiasi canzone di Wolf. a voi manca proprio orecchio...non sapete distinguere tra enfasi ed estensione vera. è pieno il mondo di gente che canta bene.

Dr.Paul (ha votato 7 questo disco) alle 22:44 del 30 giugno 2011 ha scritto:

che sventura non potersi togliere la sete col prosciutto! io pagherei oro per vedere te che canti in una una Wolf cover band... ma a sto punto sarei severissimo, alla prima toppa una pioggia di ortaggi...alla prima incertezza! scherzi a parte....ma possibile che devi sempre prendere tutto alla virgola quando c'è qualcosa che a te non piace? non riesci a vivere e lasciar vivere...eh vabbe!! io mica sostengo che quello che fa wolf con la voce sia irreplicabile, anche quel che faceva hendrix (o malmsteem) è replicabile da qualsiasi (talentuoso) ragazzino quindicenne in una cantina di paese! l'estensione ce l'ha, mica c'è bisogno di fare cambi d'ottava ad ogni piè sospinto per accorgersene, sa usare il diaframma correttamente oltre ad altri piccoli accorgimenti tecnici che un cantante come te dovrebbe saper cogliere, credo! (ascoltati who will) oggi sono sempre meno quelli che hanno una impostazione da cantante puro davanti un microfono, anzi tra le cose che ascolto io non me ne ricordo uno che sia uno (intendo uscite recenti)! poi che il mondo sia pieno di gente che sa cantare è verissimo, ma anche di gente che suona la chitarra meglio del chitarrista che può piacere a te, i condomini del mondo sono pieni di sta gente, ma questo non cambia niente!

Totalblamblam alle 12:05 del primo luglio 2011 ha scritto:

RE:

LOL i condomini so pieni di hendrix (fateli uscire per dio) dr paul che e' il caldo de roma? o il nuovo filone critica de core?

tramblogy alle 9:48 del 23 luglio 2011 ha scritto:

Che merda

Questo qui mangia uccellini vivi a colazione.....ma perché!?!

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 10:43 del 22 agosto 2011 ha scritto:

Ma quanti amorini...troppi archi e poche frecce. Eh si, nonostante non abbia perso la sua splendida voce, per la prima volta un suo album lo sento spesso noioso e stucchevole. A me nel complesso sembra una versione easy listening, sdolcinata e poco ispirata del suo repertorio.