A Mudhoney

Mudhoney

Tutto iniziò a Seattle (dove altrimenti?) nell\'ormai lontano 1988. La band prese il nome dall\'omonimo film di Russ Meyer,(regista cult di film di serie B,che lanciò tra l\'altro Tura Satana),così composta la band: Mark Arm (chitarra,voce) Steve Turner (chitarra,voce), entrambi ex membri dei Green River (fu coniato per loro l\'aggettivo Grunge),band composta anche da Jeff Ament (basso) e Stone Gossard (chitarra),futuri Temple Of The Dog e Pearl Jam,e conclude la formazione Alex Vincent (batteria),per la sezione ritmica dei Mudhoney abbiamo Matt Lukin (basso,dal 1988 al 2001) ex Melvins,a sostituirlo nel 2001 Guy Maddison e Dan Peters (batteria),così si presenta la prima formzazione dei Mudhoney.

Il debutto è un 12\'\',uscito per l\'allora minuscola SUB POP records: "Touch Me I\'m Sick/ Sweet Young Thing Ain\'t Sweet No More",debutto con il botto,è qui che l\'essenza della band si mostra in tutta la sua potenza. Da subito si fecero notare per le varie influenze,su tutte il garage dei sessanta,spiccavano forti richiami di bands come Blue Cheer,Count five,Monks, ma anche il punk e protopunk  tra cui gli Stooges in primis. Così i quattro scalmanati di Seattle diedero inizio a quello che fu una vera e propria rivoluzione,non solo nella storia della musica. Sempre nel 1988 e sempre per la SUB POP uscirono con un Ep: “SuperFuzz BigMuff” (nome preso dai distorsori usati dalla band),con questo mini marchiarono a fuoco il loro sound,primitivo e lisergico,pezzi come "Need" o "In\'n\'Out Of Grace?" ricordano Stooges e garage band come Count Five o i primi Q65,niente di più sublime quindi. L\'album è stato ristampato nel ottobre del  1990, intitolato "Superfuzz Bigmuff Plus Early Singles" con l\'aggiunta di B-side e rarità,tra questi quello che diventò e lo è tutt\'ora nei live,il loro cavallo di battaglia "Touch Me I\'m Sick" e loro primo singolo. Completano l\'album "Sweet Young Thing Ain\'t Sweet No More","You Got It (Keep It Outta My Face)","Burn It Clean","Hate The Police" (cover dei The Dicks), "Halloween" (cover dei Sonic Youth,uscito come split,dove i Sonic Youth coverizzarono Touch me I\'m sick),non bastasse,nel 2008 è uscita la versione deluxe edition con varie canzoni live dell\' ottantotto registate nel loro primo tour in Europa.

Il passaggio sucessivo fu il loro vero primo album,datato 1989 (SubPop),dove ottengono grandi risultati anche grazie al sempre più fidato Jack Endino (Skin Yard) a presenziare dietro al mixer. Canzoni come "When Tomorrow Hits" portano alla mente atmosfere alla Velvet Underground e in quasi tutto l\'album si sente l\'eco di un certo blues fangoso, ne è testimonianza "Come To Mind", ma tranquilli i Mudhoney sono saldi alle loro radici ed ecco "This Gift" e "Get Into Yours", forgiate da un suono psicopatico e ossessivo,tra Stooges e del sano primitivo rhythm and blues,non sono da meno le altre canzoni rimanenti dell\'album.

Quello che fu annunciato come l\'ultimo album dei Mudhoney (Turner decise di tornare a studiare antropologia,meno male cambiò idea), fece vendere ben 60 000 copie,un record per la Sub Pop e per una casa discografica indipendente,comunque il risultato è un altro strike. E\' il 1991,Nevermind è alle porte,ma "Every Good Boy Deserves Fudge" (SubPop) è un pugno allo stomaco,il suono si fa più raffinato,ora dietro il mixer c\'è Conrad Uno,brani come "Shoot The Moon" ,"Into The Drink", "Thorn" suonano sempre sferraglianti,riff che incendiano la mente,ma mi soffermerei a far notare l\' organo,usato per la prima volta, che si fa spazio in canzoni quali "Generation Genocide" e "Check Out Time" o Surf strumentali,"Fuzzgun \'91".

Poi arrivò il 1992,e arrivò anche“Piece Of Cake” a produrre il disco sempre Conrad Uno,anche se passati a major (Reprise) il suono non cambia tanto da quando i nostri uscivano per una indie. “Suck You Dry ” si fa strada a denti stretti,ecco il sixties sound,che vorrei ricordare non si parla dei 60\'s intesi come quelli dei figli dei fiori ma quello di Bush e dell\'AIDS. A questo punto non si può non citare “Living Wreck ”,che sembra esser partorita dai quei tossici degli Heartbreakers di Thunders e soci,poi “No End In Sight ” un hard-rock\'n\'roll all\' Ac/Dc,e la bellissima ballata “Acetone” che sorprende l\'ascoltatore per potenza e passione. Altre canzoni  che si fanno notare sono “Blinding Sun ” e “Who You Drivin\' Now”,ma nel contesto il disco è bello e non annoia.

Ed ecco uno dei dischi più criticati della band, “Five Dollar Bob\'s Mock Cooter Stew”,che a dir la verità a me è sempre piaciuto un casino. Nel 1993 portano alla luce una raccolta di brani dai suoni diversi tra loro ma sempre energici,in questo album si trovano brani con un sapore per il country di matrice old school,ma non solo,c\'è anche del psychoabilly ,e come sempre del garagerock 60\'s style. Perle come l\'allucinante e allucinogena “Make It Now Again” o “Sin Two One” che nuota tra i fiumi d\'alcool dei Cramps,poi vorrei far sapere che tutto il disco è stato registrato in un ora,dalle 9;30 alle 10;30 p.m. del primo Agosto,quindi c\'è poco da criticare,anche questo mini-lp uscì per la Reprise.

Il 1995 per loro non è altro che il 1965,il nuovo album “My Brother The Cow”(Reprise) è una spugna piena zeppa di whisky, rhythm and blues e garage punk degli esordi. ”Generation Spokesmodel ”(dedicata a Cobain)  o “Into Your Drink” sono classiche canzoni stile Mudhoney,ma pezzi come “Fearless Doctor Killers” incazzata al punto giusto o “Today Is A Good Day ” meno arrabbiata ma non per questo non passionale e carica di energia, “Execution Style” è una delle mie preferite di quest\'album,suona proprio come se fossimo nella periferia di Detroit nel 1969,anche “Judgement Rage Retribution And Thyme” si fa ascoltare per una potente melodia che non dispiace.

Tomorrow Hit Today” esce nel 1998,un decennio giusto dal primo singolo,cos\'è cambiato?La loro etichetta non è più la Sub Pop ma la Reprise,non c\'è più ne Endino e nemmeno Uno,ma bensì Jim Dickinson,(che suonò il piano in Wild Horses degli Stones e con i The Flamin\' Groovies nella straordinaria Teenage Head e tra le sue produzioni troviamo nomi del calibro di The Replacements,Mojo Nixon,Screamin\' Jay Hawkins,quindi non l\'ultimo fesso di turno),il suono è rimasto bello solido e marchiato dai caldi e taglienti riff sixties ma sembra che prima di registrare il nuovo disco si siano battezzati dentro le acque fangose del Delta e del Mississippi,dove il blues scorre ancora e non smette di mietere vittime. Basti ascoltare “A Thousand  Forms Of Mind” la voce di Arm si fa sempre più maligna,i riff di chitarra graffiano la pelle,per non parlare dell\'organo che pare provenire da sotto terra,fantastica versione di “Ghost” (l\'originale è dei Cheater Slicks),"Poisoned Water "è pura energia, “Beneath The Valley Of The Underdog” ricorda certe cose dei primi Wipers,questo sarà l\'ultimo disco su major e con Lukin al basso,che lasciò la band poco dopo che l\'album vide la luce.

Uscito il bassista dal gruppo la band si ferma per un po\' di tempo facendo uscire nel 1999 una raccolta sotto il marchio Sub Pop dal titolo“March To Fuzz”. Doppio su cd e triplo su vinile,il primo disco raccoglie tutti i singoli,una sorta di Best of ,invece è il secondo a far venire la colina in bocca ai più appassionati: demo,rarità e tanto altro. Ascoltando le prime incisioni si sente la graffiante e violenta rabbia giovanile,che si sono portati dietro negli anni,mostrando una maturazione che si può notare disco dopo disco,come ad esempio nelle tracce del secondo disco del doppio album,da “Fix Me”(Cover dei Black Flag) a “You Stupid Asshole” o ancora “Hey Sailor” e “The Money Will Roll Right In” (cover dei Fang,band punk rock attiva dal 1981) conosciuta da molti per la versione di Cobain che si può trovare in vari bottlegs,da ricordare il concerto del 26 settembre del 1992 all\'anfiteatro del lago naturale di Castaic dove Cobain suonò la canzone con i Mudhoney.

Cambio di formazione,ora al basso c\'è Guy Maddison (ex King Snake Roos ed ex Lubricated Goat,band punk blues di culto),con questa nuova formazione la band decide di entrare nuovamente in studio di registrazione (dietro il mixer ritorna J. Endino) quello che uscirà fuori sarà “Since We\'ve Become Translucent” (Sub Pop) nuova creatura dei quattro,siamo nel 2002 e il marchio di fabbrica continua a essere sempre lo stesso da anni ormai, garage e rhythm and blues selvaggio e lancinante. Sia la prima canzone “Baby Can You Dig The Light” che l\'ultima “Sonic Infusion” sono dilatazioni di frastuono ben suonato da circa 8 minuti ciascuna,la prima gioca tra chitarre distorte e sassofono,invece l\'ultima è una sorta di Hard Psichedelico di metà settanta,ma colpisce “Inside Job” dove al basso troviamo Wayne Kramer (MC5),l\'ascolto scivola con una violenza assurda,ma in questo album sono i fiati a colpire l\'ascoltatore,mai banali o noiosi,anzi aiutano alla band a fare un gran casino,come in “In The Winner\'s Circle”,che ricordano addirittura i Morphine.

Passano quattro anni d\'attesa ma ecco che i nostri eroi tornano con una altro album,ancora per la fedele Sub Pop, “Under A Billion Suns”,appena arriva all\'orecchio non sembra più di essere nel 2006 e la cosa non dispiace assolutamente,tranne che per i testi,dove dimostrano la loro rabbia nei confronti del loro presidente. “Endless Yesterday” è lenta e sofferta e si fa piacere proprio per questo,invece “Where Is The Future?” è cattiva con una sezione fiati che riempe,forse anche senza i fiati sarebbe stata una grande canzone,ma non spetta a me deciderlo, “Empty Shells” (da non confondere con quella di Cat Power) e un bello schiaffo,l\'attitudine è sempre quella punk, “In Search Of” parte con delle schitarrate dilatate che non cedono mai,nemmeno ai ritmi tribali della batteria,portandoti dentro un oscuro vortice. Anche questa volta non hanno lasciato delusi i propri fans. Penso che la mia preferita sia “It Is Us”,con un intreccio di chitarre acide e la sezione ritmica che procede incalzante,senza dimenticare quel tocco di fiati che mette i puntini sulle “ i ”.

Vent\'anni di carriera e non sentirli,mangiare pane e punk a colazione e a pranzo bere un po\' di garage senza zucchero, forse è questo il loro segreto,oppure andare alle terme e fare i fanghi di blues,non lo so e non voglio saperlo,mi basta solo che questi quattro,non più giovanissimi,sfornino album come questo,registrato in quattro giorni,uscito nel 2008 sotto lo pseudonimo “The Lucky Ones” (Sub Pop) ,dico pseudonimo perché questa è dinamite pura,dal primo all\'ultimo pezzo, Arm non fa altro che ringhiare e Turner giocare con la sua chitarra sempre affilata e tagliente. “Inside Out Over You” viene introdotta da un basso tondo e circolare,ma ecco la chitarra che stride insieme alla voce di Arm,finendo in una psichedelia che non disturba o sgualgisce il brano,canzoni che s\'immergono in quel mondo tra garage blues e ritmi punk, ricordando bands uscite sotto etichette quali crypt records o la bomp! records ,come ad esempio “What\'s This Thing?” o la rabbiosa “Next Time” sono pezzi non troppo veloci ma non per questo meno carichi di violenza ed energia. In “Tales Of Terror” si sente un Arm  che quasi paia coverizzare Iggy Pop,molto Stooges tutto il brano,assoli di chitarra come cocci di vetro che scivolano sulla faccia,niente di meno pop e diciamo grazie a questi bastardi fedeli al DIY delle origini. Pare che non sia passato così tanto tempo dai primi ottanta ad ascoltare questo disco. Ti fa venir voglia di tirar fuori quell\'incazzo ch\'è dentro di te e che per troppo tempo abbiamo lasciato chiuso per paura di sembrare fuori dalla massa: quelli ignoranti e felici...sa un po\' di spirito adolescenziale,ma consiglio a chiunque di ascoltare “The Lucky Ones” appena si è saputo di essere rimasti senza lavoro,oppure dopo che la ragazza/o ti ha lasciato,molto meglio di qualsiasi calmante in gocce.

Nel 2008 non solo sfornano uno dei dischi più belli dell\'anno ma decidono di riformare i Green River con la formazione originale e di fare qualche data qua e là per gli USA,(speriamo presto anche in Europa),idem per i Mudhoney nuovo disco nuova tournè che va dagli Stati Uniti all\'Europa. Vi consiglio caldamente di vederli dal vivo,ne vale davvero la pena,essendo una live band,detto questo vi consiglio qualche disco di bands parallele ai Mudhoney o collaborazioni: i Monkeywrench di Arm e Turner, band devota al rhythm and blues,con all\'attivo 3 dischi, “Clean As A Broke-Dick Dog” ,“Electric Children”, “Gabril\'s Horn”,poi gli album solisti di Steve Turner che sono “Searching For Melody”, “And His Bad Ideas”, “New Wave Punk Asshole”,quest\'ultimo con dei suoni più garage e meno cantautoriali dei suoi predecessori che strizzavano l\'occhio sia a Dylan che a Young,i Bloodloss (band stile Birthday Party) dove Arm prestò la sua voce in alcune canzoni,i Sad And Lonelys di Turner ma sopratutto i Fall-Outs che con i loro tre album “Fall outs”, “Here I Come And Another Hit” e infine “Sleep”,completamente fuori moda,(proprio quando il  grunge è una moda a tutti gli effetti) suonano un rock scanzonato in stile anni sessanta. Che dire? I Mudhoney non sono mai cambiati,non si sono mai venduti a mode o altro come magari è sucesso a vecchi loro compagni di sbronze,un nome a caso Chris Cornell ,questo gli fa onore. Sono tra le bands più vere e importanti degli ultimi trent\'anni. Tanto di cappello.