C Capitolo 31 - La New Wave americana - pagina 3 di 5

31 - La New Wave americana (3/5)

Se il primo atto della nuova ondata di sperimentazioni è, come si è già detto, “Marquee Moon” dei Television, del 1977, dello stesso anno è l’esordio omonimo dei Suicide, rockabilly allucinato su un algido sfondo di tastiere elettroniche che forniscono non solo il sottofondo melodico ma anche la struttura ritmica, mantra ossessivi che sono figli illegittimi delle allucinate atmosfere dei Velvet Underground di “Heroin”, con la viola elettrica di JohnCale sostituita dal ronzio allucinato delle tastiere di Martin Rev e il cantato indolente di Lou Reed rimpiazzato dalla voce spettrale di Alan Vega; altra influenza del gruppo sono i pionieristici Silver Apples, che già dieci anni prima avevano cominciato, in pieno boom psichedelico, a trafficare con gli oscillatori dei synth.

Altrettanto radicali i gruppi che popolano Akron, Ohio, città ultra-industrializzata e quindi patria ideale per una scena di gruppi alienati e nevrotici quali Dead Boys, Pere Ubu e Devo.

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.