R Recensione

7/10

The Gags

Criss Cross,1979-1981

Generalmente, quando si prende la decisione spontanea di dedicarsi alla scrittura di un articolo su un gruppo, o anche su un disco in particolare, le motivazioni che spingono all'impresa l'incauto compilatore sono grossomodo due: quella di incensare (giustamente) un grande album o una importante band per ribadirne il ruolo fondamentale, allo scopo di avvicinare al materiale un pubblico già "istruito", oppure quella di comunicare agli altri una propria ossessione, con la speranza che il verbo e le gesta degli idoli in terra facciano nuovi proseliti.

Il mio piccolo contributo, non richiesto da nessuno e quindi appartenente di diritto alla categoria dello "spontaneo", ha però una genesi particolare. Innanzitutto parte da una scoperta, da uno di quei recuperi che di rado si rivelano interessanti e che spesso scaturiscono da inutili "revivals" privi di un fondamento socio-culturale. Scoperta che ben presto assume la pericolosa iridescenza della sorpresa e, se non fosse per il nostro "io" razionale che vigila e sorveglia, porterebbe all'infatuazione e alla scrittura di una entusiastica recensione del tipo mistico-ossessivo di cui abbiamo parlato. Niente paura: sono sicuro, viste le premesse, che riuscirò a contenermi. Spero comunque di incuriosirvi con la segnalazione di una ghiotta primizia.

Ebbene, dallo splendido catalogo della romana Hate Records, ecco imporsi all'attenzione dei curiosi e degli archeologi dell'Underground italiano questo Lp (tiratura limitata a 500 copie, ma disponibile anche in cd con otto bonus presso "El Passerotto") contenente i brani di una purtroppo misconosciuta Punk-band milanese, The Gags, formatasi nel novembre del 1978 ed attiva fino al 1982. Il principale responsabile di questa coraggiosa esperienza fu l'ex leader dei T.V. Vampire, ribattezzatosi per l'occasione Anx Army (alias Glezos), vocalist e chitarrista. Lo accompagnavano Lamb alla seconda chitarra, Bite al basso (poi sostituito da Stuart) e Gear Tres alla batteria, posto che sarà poi ceduto a Ugg Nist (alias Paolo M, ex batterista di Borstal Dampers, Mittageisen e 198X).

Abbiamo definito "coraggiosa" l'avventura dei Gags non tanto per le particolarità stilistiche del vasto repertorio, divertente ma sulla scia di modelli inglesi come Adam Ant, che tenne dei concerti a Milano nel '78 e si interessò ai Nostri, e Siouxsie and the Banshees per quanto riguarda l'immaginario "fetish" e apparentemente nazista esaltato nel grande anthem "I Wanna Be Your Infirmary", ispirato al film di Liliana Cavani "Il Portiere di Notte" (e, tralaltro, sulla copertina del disco in questione spicca l'immagine di Charlotte Rampling), quanto piuttosto per la volontà di portare il Punk a Milano, città abbastanza ostica secondo la testimonianza di Glezos.

I sedici brani che formano la raccolta sono ben costruiti e, nonostante le registrazioni casalinghe e quasi sempre al limite della bassa fedeltà, trascinanti e credibili. Molto originale è lo spirito dissacrante che anima pezzi assai divertenti come "Animal Discipline" (bondage per gatti...), “Sumo Maids” (attrazione per una gigantesca lottatrice...), “Showers” (arricchito da uno spassoso ritornello), “Trio Lescano” e, soprattutto, "Two Ribs Less For Gabriele D'Annunzio", dove la leggenda delle due costole rimosse al Vate è scandita da una chitarra sgangheratamente solenne che evoca accordi di clavicembalo. Non mancano brani di più marcato impegno, come "Who hates Who" (sull'intolleranza), o stralci di vita vissuta (la polaroid "French", che ci porta direttamente su un bus londinese nel '77).

Più citato che conosciuto, questo "Fetish-Punk-Combo" nostrano merita di essere riscoperto. Innanzitutto da chi c'era e li ha conosciuti dal vivo (ricordiamo che non esistono incisioni commerciali del gruppo precedenti al '96...), in secondo luogo da chiunque abbia un pochettino di curiosità per quello che è successo in un periodo determinante per la musica pop e per lo sviluppo della società e del costume contemporanei.

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