C Capitolo 52 - Riot grrrls, corporate punk e garage punk - pagina 2 di 5

52 - Riot grrrls, corporate punk e garage punk (2/5)

Se il filone si rivela di breve durata, esso è segnato in ogni caso da ottimi dischi come “Spanking Machine” delle Babies In Toyland, “Bricks Are Heavy” delle L7 e “Pussy Whiped” delle Bikini Kill e dalle ceneri del movimento si generano frutti molto interessanti: da una parte le vere eredi del movimento si rivelano essere le Sleater Kinney, gruppo di Olympia nato dallo scioglimento di due gruppi già parte della scena post-femminista come Heavens to Betsy ed Excuse 17, all’esordio omonimo nel 1995 e dietro a dischi strepitosi come “Dig Me Out” (1997) e “One Beat” (2002); dall’altra l’ex leader delle Bikini Kill Kathleen Hanna, dopo lo scioglimento del gruppo nel 1998 ed un album uscito lo stesso anno sotto lo pseudonimo Julie Ruin, esordisce nel 1999 col trio Le Tigre, affidandosi ad una sorta di disco-punk di stampo new wave per lanciare i suoi slogan, aprendo la strada a gruppi dal femminismo beffardo come Chicks on Speed e Peaches, come si vedrà più avanti ….

Ora è meglio tornare alla metà degli anni’90, in particolare al 1994: anno che è normalmente ricordato nelle cronache rock per la morte di Cobain, evento che segna simbolicamente la fine dell’era d’oro di Seattle. Tuttavia il 1994 è anche l’anno in cui, per la prima volta dalla sua nascita il punk raggiunge la vetta delle classifiche americane: le ragioni di questa svolta vanno in parte ricercate nel generale scossone dato proprio dal grunge al gusto medio del pubblico, ma sono comunque legate anche all’irresistibile vena pop dei due dischi che di questo piccolo evento sono protagonisti, vale a dire “Smash” degli Offspring e “Dookie” dei Green Day. Dischi peraltro legati ad etichette e a scene musicali radicalmente diverse…

Gli Offspring escono per la Epitaph di Brett Gurewitz dei Bad Religion e portano avanti la storica tradizione californiana dell’hardcore melodico, risalente ai primi anni ’80: con il singolo “Come Out And Play”, pezzo che deve la sua fortuna anche ad una certa assonanza col suono dei Nirvana, raggiungono un’esposizione che fino a qualche anno prima sarebbe stata impensabile per un gruppo punk, facendo poi il bis con “Self Esteem” e arrivando infine in cima alle classifiche di vendita con “Smash”, cosa che frutta una piccola fortuna all’indipendente Epitaph. Etichetta ed influenze sono diverse per i Green Day, gruppo cresciuto sotto l’egida della Lookout Records !, la cui esplosione commerciale corona una formula di pop-punk che prosegue la più storica delle tradizioni punk, quella cominciata con i Ramones nel 1976, proseguita con Buzzcocks, Undertones e Stiff Little Fingers e portata brillantemente avanti a Berkeley durante gli anni ’80 da gruppi come Mt.T Experience e Screeching Weasel: una tradizione che trova nei Green Day eredi più che degni e “Dookie”, disco dell’esplosione commerciale, li vede in particolare stato di grazia.

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