R Recensione

8/10

Trisomie 21

Le Repos des Enfants Heureux

In Francia, a partire dalla fine degli anni 70 e all' inizio degli anni 80, cominciarono a diffondersi i germi di quello che viene chiamato post-punk. Joy Division, Cure, Bauhaus e altri gruppi dark simili, andranno a formare, assieme ad altre numerose influenze fra le quali spicca la new-wave e la passione per i synth, quel genere piuttosto eterogeneo che va sotto il nome di coldwave, formato, come lascia intuire la parola stessa, da atmosfere, seppur molto eterogenee, caratterizzate da una forte mancanza di calore emotivo. Se da una parte si formarono gruppi come i Ruth e i Martin Dupont, che utilizzarono questa filosofia per creare brani orecchiabili e in certi casi colorati, ci fu anche un' altra grossissima fetta di band che preferì il lato più oscuro, sperimentale e inquietante di questo nuovo approcio alla musica. I Trisomie 21 (nome preso in prestito dal gergo medico per indicare la sindrome di Down), guidati dai fratelli Philippe and Hervé Lomprez, appartenevano senza ombra di dubbio a questa seconda categoria. Nati ad Abscon, si sono imposti, attraverso l' arco di trent' anni, come uno dei migliori e più prolifici gruppi dell' intera scena coldwave, sia francese che internazionale.

L' esordio avviene su EP con Le Repos des Enfants Heureux, targato Gennaio 1983. La stupenda copertina lascia già intuire il clima che si respirerà nel corso dell' intera durata del disco: una fotografia in bianco e nero raffigurante un gruppo di bambine che mima la posizione assunta da una donna posta di fronte a esso, mentre un inquietante figura maschile in camice bianco osserva la scena. Il Se Noie, la bellissima traccia inziale e l' unica delle cinque cantata in lingua madre dal gruppo, è un ibrido che suona a metà strada tra il synth dei Kraftwerk e il post-punk più nero e funebre stile Joy Division. Segue l' interamente strumentale There's Something Strange Tonight, un oscuro delirio di suoni sinistri e inquietanti, con un basso ripetitivo e alienante che sembra trascinare l' ascoltare in profondità remote. Logical Animals continua il discorso intrapreso dalla traccia precedente, con una chitarra (che viene utilizzata in tutto l' EP in maniera estremamente parsimoniosa) dalle sembianze fredde e distaccate. Si passa poi a Coming from Darkness, ossia il pezzo più atmosferico ed emotivamente meno pesante del disco, con il lamento di Philippe che sembra immerso in una piacevole rassegnazione. Dal quarto minuto entra poi in gioco la batteria e cambia la linea di basso, donando al discorso una maggiore dinamicità assieme alle tastiere, che porteranno alla conclusione della traccia. L' album chiude in bellezza con Breaking Down, la canzone più canonica e semplice del disco, sormontata da una linea di basso che dà corpo a un orecchiabile canto poggiante su di una batteria minimale e marziale, e da una chitarra che ogni tanto fa la sua comparsa esplodendo e dando al tutto un ulteriore tocco di disperazione... se mai ce ne fosse stato bisogno.

Finisce così il disco e una volta che è tornato il silenzio si ha l' impressione che i Trisomie 21 non avrebbero potuto cominciare meglio il loro percorso musicale. In futuro sarebbero seguiti altri numerosi lavori ma, Le Repos des Enfants Heureux, è, e rimane a tutti gli effetti ancora oggi, uno dei vertici della loro grande e purtroppo troppo ignorata carriera.

V Voti

Voto degli utenti: 8,5/10 in media su 2 voti.
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Noi! 8/10

C Commenti

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Suicida (ha votato 9 questo disco) alle 11:39 del 30 dicembre 2013 ha scritto:

Meravigliosi Trisomie. Ogni nota è un urlo lancinante, una pulsazione ansiogena; ogni frase una catarsi aliena.