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R Recensione

7/10

Franz Ferdinand

You Could Have It So Much Better

Il secondo album è sempre il più difficile. Si rischia di riproporre le stesse sonorità e di offire un disco che rappresenta solo una copia di quello d’esordio (che, in questo caso, è stato uno dei maggiori successi commerciali del 2004, oltre ad essere apprezzato dalla critica). Tornano gli scozzesi Franz Ferdinand e, oltre che misurarsi con loro stessi, dovranno farlo anche con tutti quei gruppi che a loro si sono ispirati (chi più chi meno) e che hanno sfruttato l’onda del loro successo (come i vari the departure, the killers, the rakes e molti altri gruppi inizianti con l’articolo “the” davanti al nome...).

Dal singolo che ha preceduto l’uscita dell’album (“Do you want to”) si capisce come i Franz Ferdinand siano ben consci delle loro caratteristiche vincenti, ovvero l’orecchiabilità e la ballabilità delle proprie canzoni; basta infatti un ascolto per averne in testa il ritornello e il ritmo. Il “sound Franz Ferdinand”, si riconosce in gran parte dell’album (“The fallen”, “You’re the reason I’m leaving”); ciononostante, ci si accorge come abbiano cercato di introdurre alcuni elementi per non fossilizzarsi sulle stesse sonorità dall’album predecessore e per dare ai brani una struttura più complessa. Ne risulta un album molto più vario, dove si passa da canzoni “rock’n’roll” dove dominano le chitarre elettriche (”Evil and a Heathen”, per arrivare quasi al punk di “You could have it so much better” ), a canzoni acustiche (“Eleanor puts your boots on” e “Fade together”) di vaga ispirazione beatlesiana. Forse ci sono alcuni brani che necessitano di ascolti più approfonditi prima di essere apprezzati (“Well that was easy” e “I’m your villain”) ma questo non fa altro che aumentare lo spessore dell’album, terminante con la bellissima “Outsiders”, forse una delle canzoni più riuscite con un giro di basso continuo e dominante che costituisce da solo l’ossatura della canzone.

Per concludere, i Franz Ferdinand non steccano la seconda, consegnandoci un album con un sound riconoscibile al primo ascolto ma ricco di nuovi spunti creativi che lo portano ad essere un degno successore dell’ottimo album d’esordio. Alcuni intellettuali musicali che non avevano apprezzato il primo disco probabilmente non apprezzeranno neanche questo, ma è un loro problema...

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Voto degli utenti: 6,3/10 in media su 28 voti.

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Neu! (ha votato 4 questo disco) alle 18:12 del 27 ottobre 2007 ha scritto:

mi stanno decisamente sui coglioni

Truffautwins (ha votato 4 questo disco) alle 3:21 del 8 dicembre 2008 ha scritto:

RE:

pure a me

Marco_Biasio (ha votato 6 questo disco) alle 22:31 del 5 gennaio 2008 ha scritto:

Carino, ma...

...avrei un po' le palle piene di tutti questi gruppetti fighetti, con le scarpe giuste il viso giusto e il riff giusto-accattivante-orecchiabile. Ora direi che sarebbe il momento di finirla: se proprio si deve fare rock, o alzate il volume delle chitarre (sensatamente, lapalissiano) o quantomeno cercate di fare qualcosa di più originale

SanteCaserio (ha votato 6 questo disco) alle 17:39 del 10 novembre 2008 ha scritto:

Non concordo

con l'entusiasmo della recensione. Credo sia un disco sopravvalutato come tutti i lavori del gruppo. Carino, ma niente di più - si muove su strade già battute.

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 18:34 del 10 novembre 2008 ha scritto:

E' un album che difficilmente, penso, mi capiterà

di aver voglia di ascoltare. L'ho riposto, poco

dopo l'uscita, nel mio sempre più ricco "cimitero

dei CD". Fa eccezione Walk away che per me è una

bella canzone.

Sor90 (ha votato 8 questo disco) alle 21:47 del 3 giugno 2009 ha scritto:

Non male, ma sinceramente è un pò deludente

DucaViola (ha votato 6 questo disco) alle 7:59 del 22 luglio 2009 ha scritto:

Disco carino, nella media di quando non si ha nulla di nuovo da dire... cosa dovremmo aspettarci da loro? E' gradevole, adatto quando si fanno le pulizie in casa.

Bellerofonte (ha votato 4 questo disco) alle 19:27 del 10 aprile 2010 ha scritto:

mai potuti soffrire

Hexenductionhour (ha votato 6 questo disco) alle 23:11 del 21 gennaio 2011 ha scritto:

niente di nuovo sotto il sole