R Recensione

6/10

Art Brut

Art brut vs Satan

Atteso ritorno degli Art Brut, giunti al terzo atto della loro ottima carriera, guidati come sempre dal carismatico leader Eddie Argoos che dopo aver fatto incetta di complimenti e dopo i tanti e mirabili live e buone parole da parte di un pubblico sempre meno di nicchia ci presenta questo “Art Burt vs Satan “, introdotto da un pezzo che riproduce al meglio lo stile della band: stiamo parlando di “ alcoholics unanimous “, dal cantato/parlato di Argoos alle chitarre di Jasper Future, qui ci sono i migliori  Art Brut: testi dal sapore “humor” e ritmiche che ripescano a piene mani dalla migliore tradizione indie/rock.

Ma a sorpresa, già dalla seconda traccia “dc comics and chocolate milkshake “, eccoli virare verso un suono piu’ ricercato e tenue, senza perdere comunque quell'improtna musicale che da sempre contraddistingue il suono della band .

Anche “Am i a normal “ ha una cadenza piu’ intimista e si apre poco alla velocità delle chitarre e delle percussioni , molto piu’ lavorate rispetto al passato ma perde l’ impatto sonoro rispetto a  pezzi storici come “My Little Brothers “: sembra un po’ un rimpasto ammosciato delle migliori canzoni che hanno sancito il successo della band, che risolleva la testa e aumenta il ritmo con “What A Rush “ e “Demons Out “, entrambe degne di nota .

La band si allontana dalla sufficienza quando prova a cambiar i toni della propria melodia e torna subito in rotta quando ripesca i riff che ce li hanno fatti piacere in passato, come nella stupenda “Summer Job “ .

Il resto risulta comunque ascoltabile ma non eccelso e spesso scade nella ripetitività senza lasciar alcun segno: le migliori tracce sono quelle più tirate dove Argoos puo’ scatenarsi anche in coretti 60s “ Twist And Shout “ .

Un piccolo cambio sonoro spesso impercettibile se non per i ritmi leggermente più pacati rispetto al passato: nel disco non mancano le hit che gli Art Brut scateneranno presto dal vivo, ma rispetto al passato piu’ recente della band c’e qualche alto e basso e di troppo: “Art brut vs Satan “ vive di fiammate e di momenti chiaramente indie/rock dal puro stampo Art Brut, ma alcuni pezzi scivolano via troppo slavatamentr: speriamo che la prova palco riesca ad energizzare proprio queste zone d'ombra.

V Voti

Voto degli utenti: 6,4/10 in media su 5 voti.
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REBBY 6/10

C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 9:34 del 28 aprile 2009 ha scritto:

Concordo con Rosario. Qualche ascolto glielo si

concede volentieri, ma la minestra viene rimestata

anche stavolta.

The_Boy_Racer (ha votato 7 questo disco) alle 19:22 del 4 maggio 2009 ha scritto:

per me invece una bella sorpresa, decisamente il loro migliore. che sia merito della vecchia volpe Frank Black in cabina di regia?