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A Fluxus

Fluxus

Tarde creature della scena hardcore torinese di fine anni \'80, i Fluxus, capitanati dal carismatico leader Franz Goria, si segnalano per aver avuto una delle storie discografiche più interessanti di sempre dello Stivale, sia in quanto ad ingressi e defezioni nella line-up che per quanto riguarda la qualità discografica, ogni qualvolta attestata su livelli medio-alti. Le scorie noise di "Vita In Un Pacifico Nuovo Mondo", esordio del 1994, vengono immediatamente metabolizzate nel furente hardcore-metal di "Non Esistere" (1996), dove si registra per la prima volta la caratteristica che li renderà famosi nell\'underground italiano, il muro di suono, ottenuto grazie all\'eccezionale utilizzo di tre chitarre e due bassi in sincronia (in questo periodo si riscontrano, tra l\'altro, le entrate degli ex-Negazione Tax Farano e Marco Mathieu).

Lacerati da forti individualismi intestini, i Fluxus giungono ugualmente, nel 1998, al compimento del loro capolavoro indiscusso, "Pura Lana Vergine", concentrato di potenza sonora, liriche politiche, pezzi cantati, parlati e strumentali, dove l\'hardcore poggia su flessibili basi metal, escrescenze noise, stacchi acustici e gorghi post-core, che risentono del contemporaneo sbocciare dei veneziani One Dimensional Man e lo rendono, di fatto, uno dei dischi italiani più belli di sempre. La drastica scelta di "normalizzare" la formazione a quattro elementi, con conseguente perdita di facciata dell\'impatto elettrico, produce l\'omonimo disco del 2002, decisamente più "soft" e contenuto, impreziosito dalla tromba luciferina di Roy Paci. Tuttavia, non arrivando il successo sperato, il percorso della band giunge ad una fine prematura, anche se non definitiva, e fa crescere i rimpianti per quello che, in proiezione futura, avrebbe potuto essere il contributo, di per sè già decisivo, dei ragazzi torinesi.

Attualmente il chitarrista Luca Pastore lavora come documentarista, mentre Goria ha formato i Petrol assieme a Dan Solo dei Marlene Kuntz e Valerio Alessio.