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A Marlene Kuntz

Marlene Kuntz

Dopo una lunga gavetta durata quasi 7 anni, nel 1994 i Marlene Kuntz danno alla luce il loro folgorante esordio, Catartica, grezzo, potente, rumoroso, col senno di poi pietra miliare per il rock (in) italiano. La formazione cuneese, che vede Cristiano Godano a voce e chitarra, Luca Bergia alla batteria, Riccardo Tesio alla chitarra e Gianluca Viano al basso, ha come maestri riconosciuti i Sonic Youth, la loro attitudine noise, il chitarrismo saturo, ma trova ispirazione fervida e personale nelle liriche ermetiche e nel carisma maudit del leader Godano, ancora più evidente nel successivo Il Vile (1996), meno immediato e più oscuro, furioso, che li consacra a band rock tricolore per eccellenza. Nel frattempo Viano ha lasciato la band, sostituito da Dan Solo, che resterà il bassista storico dei MK. Ho Ucciso Paranoia (1999) ottiene lo status di classico grazie a un’urgenza espressiva più diretta ma mai doma, unendo psichedelia noise a sonorità new wave e balzando al sesto posto delle classifiche di vendita. Dopo il coinvolgente live elettrico H.U.P. Live In Chatarsis, i Marlene Kuntz subiscono una netta metamorfosi stilistica nel successivo Che Cosa Vedi (2000), album più immediato, fresco, pop, che vede anche la partecipazione di Skin degli Skunk Anansie nella leggerezza romantica de La Canzone Che Scrivo Per Te, in duetto con Godano. Senza Peso (2003) resta il loro progetto più ambizioso, prodotto da Rob Ellis e Head, registrato a Berlino, mescola le carte e sembra voler fare dietrofront, riproponendo le cavalcate soniche che hanno fatto grande la band, e smussando appena gli angoli. Dan Solo lascia e viene rimpiazzato prima da Gianni Maroccolo e poi da Luca Saporiti, mentre i successivi Bianco Sporco (2005) e Uno (2007) poco aggiungono alla cifra stilistica del gruppo, restituendo un Godano sempre più ermetico, alla ricerca di nuove dimensioni, dalla poesia alla filosofia, dalla canzone d’autore al teatro.