Love
Forever Changes
Nel 1967 Jim Morrison e soci scuotono il panorama della scena musicale pubblicando il loro infuocato album d'esordio, destinato a creare proseliti e, come sempre accade in queste occasioni, influenze che tuttora veleggiano in un panorama, quale quello attuale, sempre più privo di spunti originali... in quello stesso anno, prodotti dalla Elektra e sorretti dalla competenza dell'ingegnere del suono Bruce Botnick, lo stesso dei Doors, esce "Forever Changes" dei Love, gruppo californiano capitanato da quell'enigmatica figura che è Arthur Lee, chitarrista sublime nonchè geniale e ispirato compositore ( ha suonato anche per Hendrix agli inizi della sua breve ma folgorante carriera).
Ma anche se l'accoglienza riservata fu abbastanza buona, pochi allora capirono l'importanza di questa uscita, oggi giustamente considerata uno dei capolavori assoluti della storia del rock. Questo disco fu registrato in presa diretta dopo sole 2 giornate di intense ma fruttuose registrazioni, e chiarisce subito le intenzioni del gruppo, ossia indicare il perfetto punto d'incontro tra il folk rock dei Byrds, il pop britannico dei Beatles e la psichedelia. Atmosfere a volte rarefatte ( The good humour man), a volte abrasive( The daily planet), arricchite da un notevole uso di chitarre ora acide ora distorte rendono Forever Changes un lavoro da ascoltare senza pause, anche perchè non te ne concede.
Brani come Alone again or e Live and let live, gonfi di malinconia ma allo stesso tempo liricamente solari, sembrano usciti da una session con Neil Young. You set the scene abbraccia, anche per via della sua lunghezza, più uno stile progressive ancora in fase embrionale... come già accennato in precedenza i Love, a causa anche di contrasti interni alimentati da un massiccio uso di droghe, non ebbero la fama e la fortuna meritate, ma in cuor loro sanno di aver scritto un qualcosa che è e sarà destinato a rimanere indelebile nel cuore di chiunque. Ascoltare per credere...
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