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R Recensione

9/10

The Beatles

Revolver

I Beatles sono certamente il gruppo rock su cui più si è scritto, e accingersi a sviscerare il contenuto di uno dei loro lavori più celebrati nasconde molte trappole, in primis l’impaludarsi nei luoghi comuni e nel déjà vu. Inoltre “Revolver”, pur non essendo probabilmente il miglior album dei Fab Four, è tuttavia quello che ha avuto il maggior impatto sui Sixties. Di quel decennio è infatti uno stupefacente glossario di fasti, speranze e ambiguità: si pensi al desolante quadretto della società inglese tradizionale in decadenza offerto da “Eleanor Rigby” o all’ingresso nell’era LSD fotografato da “Tomorrow never knows”.

Senza contare il lato squisitamente musicale: come già lasciato intuire dal precedente “Rubber Soul”, il classico Mersey Sound del quartetto di Liverpool stava iniziando a sfrangiarsi,ad aprire a ventaglio la propria cifra pur mantenendosi perfettamente dentro gli stilemi pop, modificandone però profondamente logica ed essenza.

Non che Lennon e McCartney fossero gli unici o i migliori a influire sull’evoluzione del pop-rock all’epoca. Nessuno però è stato capace di coniugare le esigenze del grande pubblico, rapito dalla freschezza delle loro canzoni, e della critica più esigente, stupefatta dalla capacità di decorarle con l’innovativo uso dello studio di registrazione come valore aggiunto (grazie al produttore George Martin), come da lì a poco dimostrato al meglio da supreme composizioni quali “Strawberry Fields Forever” o “A Day In The Life”.

Caso mai, dall’ascolto delle 14 canzoni che lo compongono, è evidente la capacità di “Revolver” di coagulare alcune delle più innovative istanze dell’epoca: si pensi a “Here, There, and Everywhere”, intimista ballata di Paul McCartney omaggiante l’etereo pathos dei rivali Beach Boys di “Pet Sounds”, alle scintillanti intelaiature byrdsiane che sorreggono la lennoniana “She Said, She Said” (eccellenti gli assoli jingle-jangle di George Harrison), e persino ai fiati di derivazione Motown che avvolgono la spumeggiante “Got To Get You Into My Life”.

Altrove è dal DNA del gruppo che vengono distillate autentiche gemme: Lennon regala una delle sue ballate più riuscite in “I’m Only Sleeping”, il cui pigro incedere è incastonato in un prezioso scrigno allucinogeno. McCartney sfodera numeri di pop arguto e levigato in “Good Day Sunshine” e nella toccante “For No One”, mentre Harrison forgia una “Love You To” da applausi, intarsiata da brillanti ghirigori col sitar. Anche Ringo Starr si ritaglia il suo momento di gloria: è sua la voce nel fumettone “Yellow Submarine”, in cui una classica melodia si infrange verso ineffabili rumori e dissonanze. I Beatles più convenzionali affiorano qua e là, soprattutto nelle trame pop-rock di routine offerte da “I Want To Tell You”, “Doctor Robert” (refrain onirico a parte) e “Taxman” (in quest’ ultima è abbastanza dozzinale e paranoico il testo di Harrison), e sono questi episodi a pregiudicare il massimo dei voti a “Revolver”.

Gli apici dell’ album stanno però nei due brani citati all’inizio. “Eleanor Rigby” è l’insuperato capolavoro di Paul, forte di un magnifico arrangiamento d’archi e di un testo che testimonia una cognizione sociale ormai fuori dal comune.

Tomorrow never knows” è invece uno dei massimi pezzi psichedelici di sempre: una struttura resa perfetta dai tamburi di Ringo, da pionieristici arzigogolii e loops, e da un Lennon alienante che si immerge totalmente in empirei lisergici, citando il celebre saggio di Timothy LearyThe Psychedelic Experience”. La pura poesia di un verso come “Ascolta il colore dei tuoi sogni” è certamente il miglior suggello possibile alla magia di quest’album. Un brano talmente innovativo e attuale da venire di fatto ripreso a pié pari dai Chemical Brothers in “Setting Sun” oltre trent’anni dopo, e che di fatto schiuse ai Fab Four le porte della percezione: oltre di esse, inevitabilmente, il mito.

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Voto degli utenti: 8,5/10 in media su 84 voti.

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PierPaolo (ha votato 9 questo disco) alle 17:43 del 30 gennaio 2007 ha scritto:

Bravo

Tutto giusto Junio. Il mio album preferito dei Beatles è "Rubber Soul", è quello con lo "strappo" verso l'alto più accentuat. Ciao

doopcircus (ha votato 9 questo disco) alle 18:19 del 30 gennaio 2007 ha scritto:

RE: Bravo

Vero: ottimo approccio per un disco che ha avuto probabilmente il merito di trovare il miglior punto d'equilbrio tra i vari filoni musicali dell'epoca. Comunque, anche nel mio cuore, regnano Rubber Soul e il meraviglioso disco bianco ...

Vikk (ha votato 10 questo disco) alle 0:32 del 29 maggio 2007 ha scritto:

Capolavoro

non c'è molto da aggiungere

Lewis Tollani (ha votato 10 questo disco) alle 12:45 del 11 luglio 2007 ha scritto:

Tomorrow Never Knows

Bravissimo Don... queste sono parole spese bene, per parlare ancora dei Beatles... e Tomorrow Never Knows non ha equali (nel 66) a livello di visionarietà e sperimentazione psichedelica... fuori le prove per affermare il contrario...

Neu! (ha votato 4 questo disco) alle 11:27 del 6 ottobre 2007 ha scritto:

c'è qualcuno che non la pensa come voi

i Beatles sono la quintessenza della mediocità musicale. in un epoca di cambiamenti radicali, in un epoca dove si stava sviluppando un concetto di musica alternativo (Frank Zappa, Red Crayola, Captain Beefhert, Velvet underground) i Beatles continuavano a fare canzoncine stupide di tre minuti massimo come se ne facevano da centinaia di hanni. I Beatles erano quattro musicisti mediocri sia dal punto di vista tecnico sia (e soprattutto) dal punto di vista dell'originalità. si erano persi completamente la rivoluzione rock'n'roll. Nelle canzoni dei Beatles non c'e` la guerra del Vietnam, non c'e` la politica, non ci sono i milioni di ragazzi in strada, non ci sono promiscuita` sessuali, non ci sono drogati e non ci sono teppisti. Il mondo dei Beatles e` un mondo in cui si conservava l'ordine sociale degli anni '40-50. Al massimo furono influenti sui sogni proibiti di qualche ragazzina "ye-ye" e sulla capigliatura a caschetto di qualche ragazzino di buona famiglia.

La loro influenza sul costume dell'epoca e` indubbia, ma sul costume in senso stretto... non ebbero alcun tipo di influenza musicale. I Beatles ebbero la funzione storica di paladini della reazione. Comprando i loro dischi, si comprava una scorciatoia alla musica di quell'era. I loro sorrisi e i loro ritornelli tennero nascosti i fatti rivoluzionari di quell'epoca per la borghesia che non voleva sapere nulla dell'insofferenza dei giovani e dell'underground emergente. Non avevano nulla da dire, e infatti non lo dissero.

rob alle 18:19 del 4 luglio 2012 ha scritto:

caro neu, penso che solo una persona che scrive hanni invece di anni possa dire simili corbellerie ! e guarda caso tu lo hai fatto. bisogna essere completamente a digiuno di comprensione musicale per poter dire quelle cose che hai detto tu, che sono lontanissime dalla qualità artistico-musicale dei beatles. un gruppo che, a prescindere dalle capacità tecnico-esecutive, ha composto brani di rara bellezza e creatività, ammirati ed omaggiati da musicisti di ogni genere. osannati da critica e pubblico. brani dove, al contrario di quello che hai detto tu, viene esaltata l'ispirazione compositiva, si parla di armonie, melodie, sonorità, effetti, invenzioni e chi più ne ha piu' ne metta. se poi a te non piace il genere è un altro discorso, ma è incontestabile che i beatles siano stati ai livelli piu' alti della musica beat-pop-psichedelica in assoluto ed ancora inarrivabili. questo va ben oltre tutte le cose che hai detto tu, che sono solo un accozzaglia di snobismi e di sordità stracolma di pregiudizi

Piero Scalosci alle 19:09 del 15 aprile 2019 ha scritto:

A parte il fatto che a copiare le parole di Scaruffi è capace anche la mi nonna. Che cazzo di discorsi fai? C'eri per caso te a fare la storia della musica in quegl'anni? Facile stare dietro una tastierina da pc e fare il critico mentre 50 anni fa qualcuno al posto tuo scriveva canzoni destinate a segnare la storia. Si esatto, hai letto bene, LA STORIA. Tu e Scaruffo volete negare che band e artisti successivi e importanti come Bowie, Led Zeppelin, Pink Floyd, Nirvana, U2, Blur, Oasis, Smiths abbiano ripreso a piene mani dai Beatles? Erano famosi e commerciali certo, è innegabile, ma è proprio ciò che li ha resi influenti al grande pubblico e ha ispirato generazioni. Voglio farti un esempio banalissimo visto che li citi nel nickname: Neu! sono una band fondamentale ad esempio, ma quanto hanno venduto all'epoca? Quanta gente hanno influenzato a paragone? Seconda cosa: anche i vari gruppi Kraut devono tante loro influenze alla psichedelica britannica e alla musica pre-elettronica e d'avanguardia dei decenni precedenti, quindi in un certo senso non "hanno inventato" nulla nemmeno loro. Per farti capire, nel '66 usciva uno dei primissimi dischi elettronici "The In Sound from way Out", del duo Kingsley/Perrey. Senza citare i londinesi White Noise, il cui esordo del '69 era già molto premonitore in ambito elettronico. E invece i Neu! hanno la loro importanza nonostante tutto, hanno fatto la storia anche loro, cosi come i Beatles prima di tanti altri. Non per presunzione, ma sono statistiche queste. Non si può cambiare la storia, è già scritta.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 11:23 del 17 aprile 2019 ha scritto:

Trovi un bel passatempo rispondere a commenti di dieci anni prima, sì? Contento tu...

Anzitutto non accetto di vedere i nomi di Led Zeppelin e (soprattutto!) Pink Floyd in mezzo a quella marmaglia di fenomeni commerciali del tutto privi di spessore artistico - salverei in parte Bowie e i Nirvana, se non altro perché qualche canzone memorabile l'hanno saputa scrivere. C'è poi da scindere su chi ha influenzato chi: quali sono le band più grandi che hanno ricevuto un'importante influenza dal rock dei Led Zeppelin, e quali quelle influenzate da Oasis e dai U2? Bisogna distinguere tra buona influenza e cattiva influenza: se un artista ispira con la sua opera una moltitudine di artisti mediocri, il fatto che li abbia influenzati tutto è tranne che un merito da riconoscere.

In secondo luogo, è bene anzi fondamentale ricordare che gran parte degli Artisti (A maiuscola) che si sono guadagnati un posto nella storia maggiore del Rock hanno poco e nulla da spartire coi Beatles, e hanno influenzato/influenzano artisti che poco e nulla hanno da spartire coi Beatles. Doors, Red Crayola, Frank Zappa, Jimi Hendrix cosa hanno da spartire coi Beatles? Pere Ubu, Faust, Residents, Can cosa hanno in comune coi Beatles? Oppure, Feelies, Cocteau Twins, Slint, Sonic Youth? Oppure, Red House Painters, Soul Coughing, Morphine, Fugazi? E Metallica, Dream Theater, Sepultura, Type 0 Negative? E Jon Hassell, Constance Demby, Orb, Stephan Micus, Harold Budd? E King Crimson, Popol Vuh, Soft Machine? Guns N' Roses, Jane's Addiction? Poco e nulla, più nulla che poco a onor del vero.

Se credi che l'importanza di un artista si misuri dalle vendite e da quanto era famoso, o anche dalle vendite e da quanto era famoso, stai credendo a una congetturina ricorrente in ambito artistico, e che la storia puntualmente contesta e confuta. Il Pet Sounds dei Beach Boys vendette meno di tutti gli altri, ma col tempo venne riconosciuto che è il loro migliore; l'esordio dei VU vendette pochissimo all'inizio, stessa sorte per l'album successivo, adesso nessun critico serio non li considera entrambi fra i grandi classici del rock per importanza, innovatività, influenza; Van Gogh era un incompreso in vita, adesso tutti lo risconoscono come un pittore di prima grandezza.

Il "krautrock" e la "kosmische musik" costituiscono uno dei movimenti creativi più appassionanti della storia del Rock, e hanno dato alla luce grandissimi capolavori. Quei dischettini anticipatori che citi non si avvicinano minimamente alla profondità, complessità, unicità di un Neu!, di uno Zeit, di un Cyborg, di un Tago Mago, di un Kraftwerk 2 o di un Faust 1. Il paragone è demenziale e delirante, e fa capire fin dove possono spingersi in assurdità le affermazioni di un fan dei Beatles non particolarmente acuto; uno con media intelligenza e media conoscenza della musica rock (non enorme, media) non farebbe paragoni con il krautrock o con i Neu!, direbbe, pacificamente, "fanno cose del tutto diverse, nulla c'entrano gli uni con gli altri". E tralascerò la tua uscita che "i Neu! hanno la loro importanza nonostante tutto, hanno fatto anche loro storia, come i Beatles prima di tanti altri", perché è un po'... ridicoletta.

Insomma, la storia è stata scritta, però ancora c'è gente che la vuole leggere male.

RobertS alle 20:15 del 17 aprile 2019 ha scritto:

Scusa, eh, ma facciamo un rapido excursus sui gruppi da te citati:

1) Jimi Hendrix fu influenzato eccome dai Beatles. Lui stesso utilizzerà ad esempio la tecnica del backward guitar messa a punto dagli stessi Beatles in Revolver. L’utilizzo stesso del feedback, usato in maniera gratuita e disturbante in “I Feel Fine” fu introdotto dai Beatles, poi riproposto sul finale di Penny Lane., Jimi ne attingerà a piene mani. Lui stesso li omaggerà di fronte a loro stessi suonando una cover del Sgt. Peppers.

2) Frank Zappa incide “We Are Only In It For The Money” come tributo/parodia al Sgt.Pepper, le cui influenze sono chiarissime.

3) I Residents li omaggiano nel loro primo album “Meet The Residents”, chiaro tributo ai Beatles e al loro modo di creare musica grazie ad un utilizzo rivoluzionario dello studio di registrazione (cosa di cui i Residents ne faranno un loro credo).

4) Ora veniamo al lato Metal:

A) Se sei un fan dei Type 0 Negative, dovresti conoscere “Day Tripper” presente sull’album “World Coming Down” (1999), un lungo medley tra “Day Tripper”, “If I Needed Someone” e “I Want You (She so Heavy)”.

B) Sui Metallica vabbè, lasciamo stare proprio. Citati più e più volte da loro stessi come fonte d’ispirazione, il “Black Album” ne è un chiaro omaggio.

Sul lato metal l’influenza dei Beatles è stata vasta perché hanno piantato i semi che poi le seguenti band avrebbero raccolto.

5) I King Crimson erano grandi fan dei Beatles: Robert Fripp decide di diventare chitarrista di una band dopo aver ascoltato “Day Tripper”. Loro stessi li omaggeranno in “In The Wake of Poseidon”( tratto dall’album “Lizard”), parlando dello scioglimento dei Beatles, rappresentati da Sinfield come 'Judas' (Paul), 'Rufus' (Ringo), 'Silas' (George) e 'Jonah' (John).

Piero Scalosci alle 20:46 del 17 aprile 2019 ha scritto:

Commento di 10 anni prima o meno non ha importanza, hai scritto delle fesseri. Conosco il Krautrock e tanti altri generi, non fare il supponente visto che prima di tutto non mi conosci (se non da dietro ad uno schermo) e non sai nemmeno cosa ho ascoltato in vita mia e cosa ascolto tutt'ora. Ti ho fatto degli esempi, o non sai nemmeno cosa significa esempio? I dischetti che dici che nessuno conosce sono stati anticipatori (mi spiace se ti urta ma è la realtà) persino di tanta Elettronica a venire. Ti potrei anche dire che gli stessi Kraftwerk e compagnia bella (sono uno dei miei gruppi preferiti per intenderci) si sono ispirati al maestro Stockhausen e che l'elettronica era praticamente già nata nei decenni precedenti, certo in forme e modalità diverse. Il Krautrock e l'Elettronica tedesca sono servite ad allargare quegli orizzonti, creando un sound fondamentale per il futuro, cosi come in ambito Rock/Pop hanno fatto i Beatles. E non ti sto paragonando i Beatles ai Neu!, non hai proprio capito il punto, non ho detto che siccome i Neu! o altri gruppi tedeschi (ma non solo) vendevano poco allora non hanno avuto influenza. Ne hanno avuta eccome (più i Kraftwerk se proprio vogliamo dirla tutta...ma penso tu lo sappia), non riuscirei ad esempio ad immaginare tanta New Wave a venire o il Bowie berlinese ad esempio (per non citare tanto post-rock e via dicendo). Ti ho semplicemente ribadito che non mi puoi negare l'importanza storico/culturale e perchè no Commerciale dei Beatles, perchè tanti artisti blasonati e non da loro influenzati ti riderebbero in faccia. Hai dei problemi ad accostare Nirvana, Led Zeppelin o Beatles? Io non li ho questi problemi, sono musiche diverse per gente diversa è vero, ma non ciò toglie che siano tutti artisti con la A maiuscola e meritano rispetto a prescindere dai pregiudizi (come nel tuo caso) di chi adora solo la musica underground (che peraltro io adoro e conosco bene...). E tra parentesi...non mi importava la lezioncina da Mr. Professore del Rock, conosco i Velvet Underground e so bene la loro storia, quindi evita di fare il saccente, grazie. Semmai tu che con commenti del tipo "salverei in parte Bowie e i Nirvana, se non altro perché qualche canzone memorabile l'hanno saputa scrivere" (solo qualche canzone???) dimostri proprio una pochezza inaudita e si capisce che sei il primo ad averci capito poco. Condivido in toto con quanto dice per l'appunto il commento di RobertS, che ha citato i gruppi da te elencati come influenzati (a ragion veduta) dai Fab Four. Saluti

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 9:19 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Potrei rispondere a entrambi, ma sarebbe troppo facile. Preferisco a questo punto che intervenga proprio un vero fan dei Beatles a spiegare gli errori alla base dei vostri messaggi.. passo e (spero) chiudo.

Gennari taci ti prego alle 9:54 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Gennari ho fatto questo profilo perdendo dieci minuti della mia vita solo per dirti che devi stare zitto, non sai nulla, non sai ascoltare la musica, non sai capirla, sei assolutamente incapace di cogliere i collegamenti tra un gruppo e un altro, non fai che rimasticare opinioni altrui, vecchi stereotipi affossati dalla storia quando non ti lanci addirittura in paragoni risibili, sparate senza senso... e questo emerge in ognuno dei tuoi singoli messaggi e recensioni che sono esattamente il male in musica

Ora io non tornerò mai qui perché di te e di questo sito mi frega meno di zero, vista l’abissale incompetenza di molti dei contenuti, però volevo solo passare per dirti che sei uno scarto e non ami la musica, ami solo sentirti figo con questa. Ciao

Dr.Paul alle 11:53 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Ma ancora perdete tempo a parlare con un coattone che si spara i dream theater e i limp bizkit? Ci facciamo fare lezione di musica da uno così? Lasciam perder...

PehTer (ha votato 9 questo disco) alle 12:16 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Ommioddio, sono divertito e sconvolto allo stesso tempo, chi ha fatto questo profilo è contemporaneamente un genio e un malato mentale.

Tornando alla musica, ragazzi, seriamente state facendo chilometri di polemica rispondendo a commenti di 12 anni fa per cosa poi? Per un argomento trito e ritrito? Lo abbiamo capito che c'è chi mette i Beatles sull'olimpo e chi, sulle orme di Scaruffi, li mette al posto più basso possibile imbastendo le più disparate argomentazioni e scomodando altri artisti spesso e volentieri a caso. Mettersi a litigare è inutile, nessuna delle due parti cede, amen. Siete quasi sul punto di insultarvi le madri a vicenda per, ripeto, nulla.

Vivini56 (ha votato 1 questo disco) alle 13:13 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Se non reputi il sito alla tua altezza che cavolo ci fai qua? Te come tutti gli altri che criticate Gennaro siete solo degli intellettualoidi da salotto che non sanno nulla e pretendono di rispondere a delle argomentazioni serie senza cognizione di causa. Vattene da qua che é meglio. 9/10 per i Beatles é un insulto a chi ha fatto sperimentazione vera.

PehTer (ha votato 9 questo disco) alle 13:20 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Oh ma cos'è oggi, il ritrovo dei casi umani? (in realtà sospetto sia più un ritrovo di sockpuppet)

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 13:24 del 19 aprile 2019 ha scritto:

No aspe chiariamo io non ho creato il finto profilo di Vivini56 eh, è un commento autentico (o per lo meno io non c'entro proprio nulla)

Vivini56 (ha votato 1 questo disco) alle 14:30 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Degenerato io? Ma siete imbecilli o cosa? Ma se i Beatles fanno solo canzoncine da 3 soldi, é un culto, non si capisce come faccia la gente(pagliacci) a dare un voto del genere a sti qua.

Gennari taci ti prego alle 13:28 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Sono qui perché l’ignoranza di voi imbecilli mi offende. L’intellettualoide non sono io ma voi, che senza sapere un cazzo (guarda quel pagliaccio che cita i Type 0 Negative per criticare i Beatles che ovviamente è la cosa più ritardata che si potesse fare) decidere chi fa “sperimentazione vera” e chi no (lol). Per me è uno che dice che non c’è differenza tra i lavori dei Beatles da Revolver (soprattutto) in poi e la musica pop a loro contemporanea ha dei gravissimi deficit cognitivi (e infatti voi li avete ed è inopinabile). Ha fatto la lista dei grandi artisti in opposizione ai Beatles (e guarda caso quel cerebroleso ha preso tutta la roba a cui Scaruffi da 8/10 o maggiore) e buona parte di quelli ne è stata influenzata oppure ha omaggiato i Beatles con cover o li ha menzionati nelle interviste. Ascoltare Revolver e dire che è nulla più rispetto alla musica pop del tempo è possibile solo per quattro tipi di persone:

1) i sordi

2) quelli con un valore di QI che non appartiene all’insieme N

3) quelli a cui hanno venduto una copia di Revolver priva di I’m Only Sleeping, Taxman, Love You to, Tomorrow never Knows che sono tra le canzoni pop rock più originali e creative del tempo, anche con notevoli lavori di arrangiamento e produzione che sarebbero stati copiati a destra e a manca

4) quelli intellettualmente disonesti

Sono abbastanza sicuro che voi apparteniate all’insieme intersezione tra 2 e 4 ma non posso lasciarvi impuniti: devo venire qua e lamentarmi di voi perché se no dormo male, sono nervoso, mi mangio le mani: odio tutte le storture del mondo e pensare alla vostra esistenza mi condanna per sempre all’infelicità

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 13:39 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Senti un po', brutto rosicone dal pene minuscolo, hai intenzione di mollare la presa e lavarti cortesemente dai coglioni o preferisci proseguire fino a sera? Così, per sapere.

Gennari taci ti prego alle 13:41 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Grazie Giorgio per aver confermato il tuo spessore intellettuale con questo messaggio inutile

Vivini56 (ha votato 1 questo disco) alle 14:36 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Ora tu faccio la scala di Do maggiore, perché evidentemente i tuoi neuroni non possono nemmeno fare la sinapsi per includerla nel tuo cervello: Do Re Mi Fa Sol La Si

Gennari taci ti prego alle 13:40 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Aggiungo anche due cose per completezza:

A) la questione non è il voto ai dischi dei Beatles (che può anche essere basso qualora giustificato con ragioni più valide rispetto al solito, già ampiamente sbugiardato, anatema Scaruffiano)

B) non cercare di indurre dai messaggi né la mia personalità né i miei gusti musicali. Non potete farlo perché non mi conoscete e, soprattutto, perché a differenza di quel genio io non spiattello cento nomi a caso in un messaggio facendo capire in un solo messaggio il mio intero sistema di pensiero (ricordando comunque che lui un sistema di pensiero non l’ha)

Vivini56 (ha votato 1 questo disco) alle 14:32 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Ma quanto preso devi essere per fare un account per insultare un altro e continuare a messaggisare solo perché ti sta antipatico? Vai a farti una boccata d'aria

The_BeatleCrowner alle 14:40 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Fra’ Martino, campanaro,

cosa fai? Non dormir!

Suona il mattutino, suona il mattutino,

din, don, dan, din, don, dan,

suona il mattutino, din, don, dan!

Fra’ Martino, campanaro,

è di già mezzodì!

Suona allegramente, suona allegramente,

din, don, dan, din, don, dan,

suona allegramente, din, don, dan!

Fra’ Martino, quand’è sera,

dove sei? dove sei?

Suona piano piano, è l’Ave Maria,

din, don, dan, din, don, dan,

è l’Ave Maria, din, don, dan!

Fra’ Martino, stai sognando,

di suonar, di suonar!

Tutte le campane, tutte le campane,

din, don, dan, din, don, dan,

tutte le campane, din, don, dan!

Fra’ Martino, campanaro,

dormi tu? dormi tu?

Suona le campane, suona le campane,

din, don, dan, din, don, dan,

suona le campane, din, don, dan!

RobertS alle 17:46 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Questa é una cosa che avevo notato pure io ! Gli artisti e gruppi citati da Gennari han nella loro discografia almeno un 8, cioè la discriminante che usa Scaruffi per distinguere un gruppo meritevole e figo da un gruppo mediocre. Questo dimostra come i suoi seguaci manchi non solo completo spirito critico, ma che si basano soltanto sui suoi (poveri) giudizi musicali.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 23:25 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Sfida accettata. Visti i numerosi - e francamente scandalizzanti - affronti, mi costringete a scrivere una risposta esaustiva. Non volevo arrivare a tanto, ma se le cose stanno così di certo non mi tiro indietro.

- Riguardo al messaggio di RobertS:

Il tuo problema è che ti soffermi su quel che ha detto un certo artista che ammira i Beatles, o sulle copertine di certi album che parodizzano i Beatles, e ignori (volutamente, certo) del tutto gli stili musicali di cui si sta parlando; stili musicali che poco e nulla hanno a che fare con lo stile musicale dei Beatles. Al di là di piccolezze, se si guarda la realtà in faccia è evidente che la musica di Jimi Hendrix è del tutto diversa nelle intenzioni, esecuzioni e nei risultati, è tremendamente ovvio che un Purple Haze, un Third Stone from the Sun, un Voodoo Chile o un 1983 (a Mermaid...) non c'entrano nulla con le canzoni dei Beatles: questo a prescindere che l'Hendrix ammirasse i Beatles o meno, nulla c'entra con la musica in sè. Per i Metallica uguale, una Whiplash cosa c'entra coi Beatles, proprio nulla, ovviamente... no aspetta tu hai nominato il Black Album, giusto? A parte che non è tra gli album migliori dei Metallica (che sono i primi tre), anche lì stesso discorso, te mi stai a dire che una Enter Sandman o Wherever I May Roam hanno qualcosa a che vedere con Lucy In The Sky With Diamonds o Fixing A Hole? Indovina un po', non c'entrano assolutamente nulla le une con le altre! Ora, i Type 0 Negative. Non è mistero che a Peter Steele piacessero molto i Beatles; guarda a caso però, per trovare una congruenza col tuo discorso mi vai a prendere un brano tratto da uno dei suoi album di minor spessore (quelli dopo Bloody Kisses); e infatti i T0N entrano nella storia maggiore del rock grazie al loro esordio Slow, Deep and Hard, che è un grande capolavoro. Vediamo un po' se qui ci sono affinità, Unsuccesfully Copyng o Xero Tolerance o Prelude to Agony c'entrano qualche cosa coi Beatles? Ovviamente no, per nulla, anche un bambino ritardato si renderebbe conto delle enormi, lampanti, differenze stilistiche. Fripp ammira i Beatles? Bene, sono contento per lui! Ma la musica che ha scritto Fripp c'entra qualcosa con la loro? Controlliamo: Starless, Epitaph, Moonchild, Islands, Lark's Tongue hanno forse una qualche affinità alle canzoni di Revolver, Sgt Pepper, White Album, Abbey Road? No? Esatto NO, non c'entrano niente, solo un fanatico (tu) potrebbe dire che queste canzoni sono state ispirate proprio dai Beatles (e non, che ne so, da tipo TUTT'ALTRO). Su Zappa e Residents sfoci nuovamente nel ridicolo: We're Only In It influenzato musicalmente da Sgt.Pepper perchè ha la copertina che parodizza l'album dei Beatles? Che poi, il titolo recita "Ci siamo dentro solo per i soldi", vedi te se è un segno di ammirazione e di stima nei loro confronti. Tornando a noi: ma se fu lo stesso Sgt. Peppers ad essere stato influenzato dal Freak Out! di Zappa, cos'è, Zappa è stato influenzato da sé stesso? Ma, anche qui, invece di perderci in chiecchere, invece di fare tanti discorsetti vani SEMPLICEMENTE si guardasse alla musica in sé, è lampante come We're Only In It sia stilisticamente estremamente diverso dal Sgt. Pepper; sui Residents stesso discorso, hanno scritto almeno tre grandi capolavori (Meet The Residents, Not Available, Eskimo) ognuno dei quali nulla c'entra coi Beatles. Che so, Ozzy Osbourne era un grande fan dei Beatles, ma questo NON significa necessariamente che la musica dei Black Sabbath ne è in qualche modo vicina, Black Sabbath, Iron Man, NIB, Sweet Leaf non hanno proprio niente a che vedere con lo stile dei Beatles, ma dai, ma per favore! E' tutto di un'ovvietà così imbarazzante... la cosa che mi fa un po' incazzare è che tu lo sai benissimo di fare esempi della minchia, ma li fai lo stesso come se il fatto di proporli con una certa sicurezza possa trasformare le minchiate in verità. Incredibile. Sto qua mi accosta lo stile dei Beatles a quello dei Metallica. L'indomani accosterà Rolling Stones ai Talk Talk secondo periodo e poi accosterà i Led Zeppelin ai Khanate, poi confronterà i Family agli Slint. Con la serenità di chi pensa di dire cose sagge e vere peraltro.

E' stato di una gran tristezza dover rispondere per filo e per segno ai tuoi assurdi accostamenti. Spero di non doverlo fare mai più.

-Riguardo al messaggio di Piero Scalosci:

Evita di scaldarti usando toni da ragazzina isterica - sai che vuol dire fare esempi?... mi spiace se ti urta ma è la realtà... i pregiudizi di chi adora la musica underground come nel tuo caso (<<LE MIE BAND PREFERITE SONO PINK FLOYD E DREAM THEATER, ODIO PROPRIO ALLA MORTE I GRUPPI FAMOSI EH?>>)... artisti blasonati ti riderebbero in faccia... non m'importava della lezioncina, evita di fare il saccente grazie... dimostri una pochezza inaudita e si capisce che sei il primo ad averci capito poco... - (<== tutte cosuccie scritte da Scalosci eh!) e soffermati di più sul discorso in sé. Ribadisco tranquillamente che gli album che hai citato (The In Sound from Way Out, An Electric Storm) non hanno minimamente una profondità ed una complessità paragonabili a Neu!, Zeit, Cyborg, Tago Mago, Kraftwerk 2 o Faust 1 (a titolo di esempi, anche se grandi esempi). E a me questo sembra palese a prescindere (lo sottolineo) che i due che hai nominato siano anticipatori, e a prescindere che molti di sti tedeschi fossero allievi di Stockhausen. Condividi in toto il commento di RobertS? Bene, sta a significare che la smerdata te la becchi tutta anche te. Quando si dice due piccioni con una fava.

-riguardo al troll che entra a caso insultandomi pesantemente e gratuitamente:

Grazie dello stimolo, non solo per questa risposta, ma anche per le recensioni. In sto periodo avevo voglia ZERO di scrivere recensioni, ma visto il tuo intervento rimedierò subito e ne scriverò un paio il più presto possibile. Far incazzare chi mi odia è sempre un piacere, per me.

- Infine, riguardo al simpatico commento di PehTer:

I vostri commenti (il tuo e quello di Dr. Paul) mi hanno fatto sorridere, si capisce che stavate scherzando, però ecco il tuo commento è stato un po' scorretto nei miei confronti... "[...]c'è chi mette i Beatles sull'olimpo e chi, sulle orme di Scaruffi, li mette al posto più basso possibile imbastendo le più disparate argomentazioni e scomodando altri artisti spesso e volentieri a caso": il mio, come ho scritto, era un elenco di artisti, che io reputo importanti, che coi Beatles musicalmente hanno poco niente da spartire e che hanno influenzato artisti che coi Beatles hanno poco da spartire; "Imbastire le più disparate argomentazioni e nominare artisti a caso" io queste cose non le ho fatte, non fare lo sciocchino.

Piero Scalosci alle 0:12 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Forse è tardi e hai sonno o forse sei solo deficiente. Più plausibile la seconda. Ad ogni modo, in primis il commento di RobertS lo condivido in pieno (sempre che tu abbia inteso di quale commento si sta parlando) e non vedo come possa essere "smerdante" come dici te visto che ribadisce le stesse cose che penso anche io. Secondo, non ho mai scritto che White Noise o Kingsley siano più profondi dei dischi Krautrock. Ho solo detto che c'erano già realtà elettroniche, nascoste, anche prima di Kraftwerk e compagnia bella. Poi se mi parli di gusti io stesso preferisco i Kraftwerk, i Neu! ecc. Diciamo che si, li trovo più artistici e compiuti, però non mettermi in bocca parole che non ho detto per piacere. E mettiti il cuore in pace che tanto non mi fai cambiare idea sui Beatles. Sogni d'oro

Vivini56 (ha votato 1 questo disco) alle 10:03 del 20 aprile 2019 ha scritto:

"Tanto non mi fai cambiare idea sugli escrementi, io le feci me le pappo lo stesso, e con gusto pure!"

É bello vedere come rispondete a questo Gennari, sta solo facendo leva sulla vostra inutile chiusura mentale.

Quando osano toccare i vostri idoli esplodete come dei fuochi d'artificio, e con una forza degna di una gallina alla quale stanno tirando il collo avete il coraggio di nominare il signore delle tenebre, un certo signor S., il quale puó essere paragonato al Demonio in persona che cattura le anime dei poveri ed ingenui ascoltatori occasionali di musica Rock.

Piero Scalosci alle 13:02 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Ecco un altro profilo fake di Gennari che corre a difenderlo. Bravo, stai facendo un ottimo lavoro. Visto che ci sei perchè non ti ammazzi che ci fai un favore a tutti e sopratutto alla tua inutile vita? Chiusura mentale io? Tutt'altro, in musica ascolto qualsiasi cosa e non mi faccio seghe mentali come chi tu sai.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 13:30 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Ho scritto prima che non sono io a scrivere sotto il nome di Vivini56, per quanto ne so potrebbe essere tua madre

Piero Scalosci alle 13:48 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Oh bene, grazie dell'avviso, allora le dirò di smettere di scrivere puttanate.

Vivini56 (ha votato 1 questo disco) alle 13:46 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Il mio account é nuovo solo perché non ho mai sentito la necessità di commentare su un altra recensione, fino ad ora. Non pensavo che mi sarei trovato in un asilo nido del genere. Ti ringrazio per aver augurato il suicidio a questo Gennari, il quale vi sta trollando alla grande, e voi abboccate, bravi coglioni. In ogni caso se vuoi ho una Fiat Panda modello 2004 che devo vendere, é in ottime condizioni, chilometraggio veramente basso. Colore rosso acceso. Te la vendo ad un prezzo amichevole se desideri.

Piero Scalosci alle 13:51 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Siamo passati da una discussione su Revolver a "trollarvi alla grande". A me non trolla proprio nulla, anzi, siamo qui per parlare di musica in teoria. Espressa ognuno la propria opinione mi sembra che questa discussione si possa anche esaurire se l'argomento degenera.

RobertS alle 9:06 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Gennari, stai facendo un’analisi grossolana confondendo le “influenze” con le “imitazioni”. È il classico errore di chi vuole recensire musica senza aver mai preso in mano uno strumento musicale (guarda caso proprio come Scaruffi).

Ogni artista o gruppo è in una qualche maniera influenzato da più artisti precedenti, ma questo non significa che l’influenza debba tradursi perfettamente nello stesso sound, perché poi alla fine ogni gruppo al proprio stile musicale predefinito che lo contraddistingue da tutti gli altri, è naturale. Il blues di Jimi non è il blues dei Cream. Ma comunque ne è stato fortemente influenzato.

Ti faccio un esempio col metal (ma anche nell’hardcore punk). Tu dici che non sentì l’influsso dei Beatles in gruppi come Metallica e T0N (che tra l’altro sono osannatossimi da Scaruffi, ma sul lato Metal vengono considerati un gruppo minore e secondo me pure a ragion veduta), perché da buon profano ti limiti ad accostare le tracce e ne ravvisi sound e strutture completamente diverse, ma devi sapere che le influenze hanno un ruolo ben diverso dalla semplice imitazione musicale.

Perché i Beatles sono stati molto influenti sul lato Metal?

Perché i Beatles hanno messo a punto tecniche musicali che verranno prese e sviluppate da gruppi Metal per creare proprio il genere, volte alla ricercatezza di un certo tipo di suono, lavorando sulle timbriche.

Ad esempio citavamo l’uso fragoroso del feedback, piazzato così alla cazzo all’inizio di “I Feel Fine” (prima registrazione della storia ad averlo). L’uso di suoni particolarmente saturi nell’utilizzo delle chitarre (tipo negli assoli di Taxman, Yer Blues, Revolution), grazie all’uso del fuzz-tone e alla registrazione realizzata in collegamento diretto con il banco di regia (soluzione che ha spopolato in ambito Metal e non solo). Le accordature lente sui tom operate da Ringo, per dare un suono più profondo e potente alla batteria, l’uso delle compressioni e registrazioni realizzate a velocità accelerata per ottenere un effetto più potente una volta mandato il nastro magnetico a dei giri più lenti (uno dei motivi sul perché Revolver sia considerato un album rivoluzionario, i Residents ringraziano ancora). L’’utilizzo del basso ricco di fuzz, che spruzza odio da tutti i pori di “Think For Youself”? Il basso distorto oggi è alla base dell’heavy Metal ma non solo, passare dai Big Black di Steve Albini (santino di Scaruffi) e Red Hot Chilli Peppers per averne conferme.

Giungiamo poi al brano proto-Metal per eccellenza (ma anche hard rock. Attenzione, HARD ROCK, non HARD BLUES), ovvero “Helter Skelter”, una miniera di soluzioni heavy Metal: chitarre in drop D suonate con power chords, batteria dal suono potente e profondo, il già citato basso metallico e la voce tirata fino a quegli acuti che negli anni successivi sarebbero diventati un marchio di fabbrica del metal.

Concludo citando “I Want You (She so Heavy), con le sue progressioni lente, pesanti, minacciose e oscure, che apriranno le porte di fatto ai Black Sabbath di Ozzy e ridefinendo il mood di tanto black Metal a venire (definiti non a caso da Dave Navarro dei Jane’s Addiction che prima hai citato come “I Beatles del Heavy Metal”).

Concludendo: i Beatles hanno inventato il genere Metal? Ovviamente NO. Ma è INNEGABILE come molte delle loro intuizioni in fatto di sperimentazione e ricercatezza su suoni e tecniche di registrazione siamo state in seguito utilizzate da chi di fatto ne ha fondato è sviluppato il genere.I Beatles (come altri) hanno piantato i semi, e altri ne hanno raccolto i frutti.

E non solo nel Metal: ma anche nel pop, rock, punk, elettronica e nella progressive.

Ps: mi vien da ridere che prima citi artisti che a tuo parere (o forse meglio dire a quello di Scaruffi) non abbiamo niente a che fare coi Beatles, poi quando invece uno ti fa notare che invece sono stati omaggiati dici che lo hanno fatto su album minori (ovviamente sempre tenuto conto della scala di giudizio espressa da Scaruffi, visto che GUARDA CASO dici che “World Coming Down” sia un album minore rispetto a “Slow Deep and Hard” solo perché il primo ha preso 9 e il secondo 6, roba da sfiorare il ridicolo, spirito critico zero visto che probabilmente manco l’avrai ascoltato World Coming Down per poter avere un giudizio autonomo).

Su Zappa vabbè, qua siamo oltre al ridicolo, ma basta proprio ascoltarlo l’album per capirne che ne è una deformazione, ma posso capire che a te possano interessare solo gli album che l’oracolo Scaruffi pone solo sopra gli 8/10 in su.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 20:19 del 21 aprile 2019 ha scritto:

Piero, cosa mi dici? Con la mia lunga risposta ho smerdato il commento di RobertS (evidentemente quello sulle influenze, in che senso dici "sempre che tu abbia inteso il messaggio di qui si sta parlando?) e visto che condividi in toto le sue opinioni della ceppa la smerdata te la becchi tutta anche tu, è chiarissimo sto concetto. Tra l'altro te ne esci con un "non mettermi in bocca cose che non ho detto" quando le tue citazioni le ho scritte in copia-incolla ed è immediatamente verificabile che tali affermazioni le hai fatte tutte tu (signori verificate pure che qua il tipo cerca di imbrogliare i discorsi come gli pare).

Ma a sto punto Scalosci lo lascio perdere, che è solo un coglione che fa discorsi per il gusto di pigiare un po' sulla tastiera.

-RobertS:

Premessa: "Influenza" è un'imitazione di qualcosa (a vari livelli, certo), per definizione. Tutti i gruppi metal sono stati "influenzati" dai Metallica, proprio perché "heavy-metal" significa sempre "Metallica + qualcos'altro" (cit. scheda di Ondarock), o talvolta "Iron Maiden + qualcos'altro". Quando i Dream Theater suonano Pull Me Under si sente principalmente l'influenza dei Metallica e dei Queensryche, proprio perché si sentono chiaramente elementi propri dei Metallica (i riffoni di Petrucci) e dei Queensryche (il tono melodrammatico che ridente di Operation Mindcrime): ne segue che i DT hanno ricevuto le influenze delle due band, anche se chiaramente i Metallica mai avrebbero proposto una Metropolis pt.1 e anche se i Queensryche mai avrebbero proposto una Learning to Live; d'altronde i DT sono un po' il prodotto di un calderone di elementi che comprendono Yes, Rush, anche King Crimson in certe canzoni, ma, anche lì, le influenze sono tali proprio perché dalle canzoni dei DT si sente lo stile proprio di queste band. Chiusa la parentesi.

Tu affermi con molta sicurezza che i Beatles influrono molto sul metal e sull'hardcore-punk, ti sei riletto alla veloce la tua enciclopedia sui Beatles e hai comunicato una serie di elementi per (tentare di) provare ciò. Interessanti, certo. Ma ciò non basta, assolutamente: vediamo il perché.

I brani proto-hard-rock, proto-stoner-rock, proto-punk e proto-metal, quelli cioè che contengono anzitempo alcuni degli elementi che andranno poi a far parte dei suddetti generi sono ben altri e di ben altri tipi di band.

Tutto probabilmente ebbe inizio con il cattivissimo riff di You Really Got Me dei Kinks (agosto '64), peraltro con cori e canto decisamente aggressivi in certi punti. I Sonics sull'esordio (marzo '65) mostrano le loro devastanti Psycho - un sacco di rumore e cantato eccezionalmente sgolato per il periodo - e Shot Down - altra perla dal sapore garage rock e persino punk. Altro riffone violento per la celeberrima Satisfaction (giugno '65) degli Stones, una delle canzoni che hanno fatto il rock senza dubbio. Spunta fuori My Generation (novembre '65) dei Who, il primo grande inno generazionale (con cantato molto tirato e acuto in certi punti, ancora ti stupisci di Helter Skelter?), con finale di una rumorosità eccezionale; decibel alti anche per The Ox (sempre Who, dicembre '65), chitarra distorta alla grande di Townshend, seminale il frenetico tribalismo percussivo di Moon (gli Who tra l'altro in Boris The Spider, dicembre '66, trovano fuori un tipo di "canto" che anticipa di vent'anni e massa il growl del death metal! Ma questa è una minuzia, una piccola curiosità, i Who non sono mica i Death). Altri anticipatori del garage-rock sono i Monks dello storico Black Monk Time (registrato nel marzo '66), ad esempio I Hate You è caratterizzata da chitarre cattive e canto sgolato e osceno, anche se l'album andrebbe ricordato anche per altri aspetti sui quali tuttavia non sto a parlare ora. Da ricordare anche la Wild Thing dei Troggs (aprile '66), una canzone dall'andamento sorprendentemente grezzo e troglodita, con al canto un cantante che non "canta" affatto (una specie di cantante punk almeno tipo 10 anni prima del punk). Non scordiamoci poi di Eric Burdon (cantante sicuramente più valido di McCartney e Lennon messi assieme), che coi suoi Animals sapeva bene cos'era un canto tirato all'estremo, come in We Gotta Get Out Of This Place (settembre '65), ma se parliamo di anticipazioni dell'hard-rock vere e proprie come non citare la splendida Inside-Looking Out (febbraio '66)?. Campioni di proto-stoner i Blue Cheer, i quali nel loro esordio (gennaio '6 sperimentano un muro di rumore inedito nella storia del rock, anticipando di fatto, tra gli altri, il mostruoso sound dei Melvins e dei Kyuss (sì, Piero Scaruffi dà un 8 al loro Blues for the Red Sun, e allora? Che gli daresti tu, 5? 6 e mezzo?); si ascolti ad esempio Summertime Blues. I Velvet Underground non li ho ancora nominati, ma basta prendere ad esempio una The Gift (da White Light/White Heat, gennaio '6 per capire come il chitarrismo distorto sia diventato un'arte più elaborata (la canzone dura 8 minuti nei quali si sviluppa un tour de force chitarristico eccezionale)... anche se, nonostante, il primo esempio di vero heavy metal cazzutissimo sta probabilmente nell'intro di Speed King (giugno '70), Deep Purple.

I Beatles arrivano dopo tutto questo con Revolution (luglio '6 prima, con Helter Skelter - soprattutto - e Yer Blues (novembre '6 dopo. Taxman è una versione trattenuta dei primi Who, nulla di significativo.

Ergo (e non voglio dover ripeterlo più): prima di dire che i Beatles hanno influenzato/anticipato questo e quello (hanno fatto canzoni rumorose con distorsioni di chitarra Wow, Lennon ha tirato il canto all'estremo Wow eccetera), ci si informi un po' meglio sul contesto tutto attorno a loro e poi li si giudichi con più obiettività, si pensi che il fatto che a differenza di altri avessero il non-plus-ultra degli studi di registrazione non vuol dire a priori che hanno inventato qualcosa. Cosa che andrebbe fatta con tutte le band, a dire il vero. RobertS, per l'amor del cielo (ma come te tanti altri fans dei Beatles che invece di limitarsi ad apprezzare ciò che hanno fatto vogliono attribuire loro un surplus di meriti che non sta né in cielo né in terra): smetti subito di leggere la tua decina di libri sulla storia dei Beatles, sulla storia delle canzoni dei Beatles, sulla filosofia di vita dei Beatles, sulle incredibili e impressionanti anticipazioni dei Beatles eccetera, e presta più attenzione a tutto ciò che sta loro intorno, e quello che c'era prima; e allora ridimensionerai il fenomeno e vedrai tutto più chiaro su cosa sono stati i Beatles, cioè una grande Pop Band.

Riguardo al resto, alcune cose:

- non nominarmi Steve Albini partendo da quella canzonetta che è Think For Yourself perché potrei strangolarti;

- non parlare così fieramente di quei due secondi di feedback all'inizio di I Feel Fine come se fossero i My Bloody Valentine dei sessanta;

- piantala di accostarmi la musica dei Residents a quella dei Beatles, sono pianeti diversi PUNTO;

- We're Only In It For The Money è una delle grandi pietre miliari della sperimentazione musicale sessantiana, uno dei massimi capolavori di Zappa che è il solo uomo che può ambire al titolo di massimo artista rock di sempre, che parodizza Sgt.Pepper che è un'album pop confezionato in maniera impeccabile grazie a studi di registrazione della Madonna, e basta;

- Le tue nuove uscite sui T0N non fanno ridere affatto, World Coming Down è ovviamente molto inferiore a Slow Deep and Hard (lo dicono tutti eh, mica solo L'Esimio), se Wikipedia è ignorante non è colpa mia... ma a che serve star ancora a parlare di ovvietà evidentissime, sto sprecando tempo;

- Che caRRo me ne frega dell'opinione di Dave Navarro? A che razza di persone ti appigli? Ah comunque, I Want You non è affatto una Black Sabbath, o una War Pigs, o una Lord Of This World, fattene una ragione;

- Piero Scaruffi NON osanna i T0N: osanna solo il loro esordio (giustamente, assolutamente giustamente), al resto dei loro lavori non va oltre il 7 per Bloody Kisses, voto che ha dato a decine e decine di dischi metal e a cui dedica poche righe.

P.S. per tua curiosità, io sono sì un musicista e ho pure suonato in chiesa stamattina... prendo lo strumento in mano eccome.

Piero Scalosci alle 21:30 del 21 aprile 2019 ha scritto:

Giorgio, posso dirti una cosa? Allora, prima di tutto continui a mettermi in bocca parole che non ho detto, a riprova di ciò trova una mia frase e dove dico esplicitamente che White Noise "The In Sound from way out" siano meglio dei Neu! o dei Kraftwerk. Mai detta una cosa del genere. Ho solo detto che in ambito elettronico esistevano già delle realtà negli anni '60 e non ho detto che esse fossero migliori o peggiori di quanto venuto dopo, è chiaro il concetto? Il synth moog è nato in quegli anni e lo usava per dirti anche Walter Carlos già a fine anni '60. Certo non c'entra nulla con le sperimentazioni Kraut ma era comunque musica elettronica degli esordi. Non smerdi nessuno tranquillo, ho la coscienza a posto. Se per te quelli che ho citato sono dei dischetti o dischetti di merda (se preferisci) bene, dove sta il problema? Non li ascoltare. Io ho fatto le mie riflessioni e le mie considerazioni, e se c'è qualcuno che insulta e alza i toni quello sembri essere tu "Ma a sto punto Scalosci lo lascio perdere, che è solo un coglione che fa discorsi per il gusto di pigiare un po' sulla tastiera." ok ok...bravissimo. Penso che ai "signori" qua nella discussione freghi poco di te, di quello che dici e di come lo dici, mi sembra di aver notato. Stai solo giocando a fare il bastian contrario, la pecorella nera. Per me puoi continuare anche da solo a commentare sul fatto che nel '65 c'erano gli Who di My Generation, gli Stones di Satisfaction o i Sonics (che grande scoperta)...senz'altro c'erano tantissime cose a quell'epoca, ma forse insieme a loro la storia l'hanno fatta anche i Beatles, no? Nessuno dice che i Beatles abbiano inventato da zero il Rock o la Psichedelia, cosi come Elvis non ha invento il Rockabilly o il Rock'n'roll. Sarebbe assurdo. Però hanno contribuito come tanti altri (gli Stones, i Byrds, i Beach Boys, Zappa, Donovan, i Floyd o chi ti pare) ad una stagione musicale importante che ha avuto impatto sul futuro del Rock. Bisogna anche vedere che tipo di corrente ha da vita a cosa. Ad esempio gli Stones sono stati fondamentali per il Rock più cazzuto o per il Glam, l'Hard ecc. I Beatles sono ad esempio sono stati paladini del lato più soft del Rock, un filone tutto a sè che ha infuenzato artisti successivi: Bowie, Elton John, Duran Duran, Coldplay, Blur, Oasis, Smiths, Stone Roses, Happy Mondays, Franz Ferdinand, Arctic Monkeys, The La's, Nirvana e via dicendo. Non lo dico io, lo dicono gli artisti stessi e la loro musica. Poi posso capire che a te mezzi di questi artisti facciano cagare...ci sta benissimo, sono gusti. Ma se si parla di influenze non si può negare l'evidenza. Io non sono un fan sfegatato dei Beatles (sinceramente ho iniziato con altri generi) e quindi non li difendo a spada tratta a prescindere. Mi baso sull'ascolto, per me i Beatles avevano qualcosa da dire e avevano una personalità. Questo incide nella storia della musica, se hai un talento riconoscibile, se hai una voce unica, un sound, melodie, testi, strutture, arrangiamenti. I Beatles, piacciano o meno (poi si va nel gusto personale), avevano nel bene o nel male queste caratteristiche. Ah per quanto riguarda il tuo commento lungo, se posso permettermi, mi sembra che tu ti basi molto sulla forma più che sulla sostanza. E' chiaro che nella musica tante influenze sono dirette e altre meno dirette, fai degli esempi banalissimi e da asilo paragonando il Black Album a "Lucy in the sky with diamonds". Vuoi anche una medaglia per aver scritto che sono due cose diversissime? Ho dato ragione a RobertS più che altro per il tipo di discorso che faceva, della serie: è vero che magari uno non ne percepisce l'influenza diretta, ma chi ti dice che magari certi artisti si siano ispirati proprio a loro in fatto di composizione? Impara a vedere oltre le righe, oltre il muro di chitarre oltre le grida ecc. e vedrai che anche in generi diversi si percepiscono influenze lontanissime. Non so se tu suoni o hai una band, ma nel suonare e nel comporre si imparano tantissime cose che ad esempio chi non suona spesso non può capire completamente.

PS: negli anni '90 uno dei gruppi preferiti di Lars Ulrich e a suo dire un'influenza, erano gli Oasis, per dire...

Anche per me se vuoi che "finisca qui" finisce qui, visto che anche nel giorno di Pasqua ci ritroviamo a discutere su cazzate. Ciao

RobertS alle 0:21 del 22 aprile 2019 ha scritto:

Ma per carità, nessuno dice che i Beatles siano stati i primi in tutto, ma voi scaruffiani avete il difetto manicheistico (probabilmente dettato dal non avere nessuna base musicale) di suddividere la storia tra chi per voi l’ha fatta e i Beatles, manco fosse un complotto. È un idea che nasce solo con il poco preparato Scaruffi e si propaga tra i suoi (altrettanto impreparati musicalmente) epigoni.

La verità è che i Beatles sono stati influentissimi tanto quanti gli altri da te citati. Dire che i Kinks o i The Who abbiano fatto più o meno le stesse cose non scalfisce di una virgola la portata fondamentale del lavoro dei Beatles (che parte da altri ambiti ma che si propaga ad altri), e viceversa.

Ma come ti ha già spiegato pure Piero Scalosci, ti fermi alla superficialità, perché sei un puro ascoltatore, facilmente non hai mai preso in mano uno strumento musicale. Fai l’errore di ogni neofita scarruffiano, ovvero far partire la tua critica dal genere. Recensire in base al genere è da critici mediocri senza alcuna base teorica. La musica non è solo il genere, è anche struttura, pentagramma, tempi, modi, scale (ovviamente se vogliamo restare prevalentemente in ambito della musica tonale)

La scala modale la inventano i Beatles? No, deriva dal Jazz degli anni ‘50.

Ma i Beatles saranno tra i primissimi a proporla nel pop/rock (“Norwegian Wood” ad esempio è strutturata sul modo misolido). Dopo i Beatles è stata proposta da svariati gruppi (es. Deep Purple e Jeff Beck).

Altro esempio? “I’m Looking Through You” (Rubber Soul, 1965) strutturata su un introduzione in tempo composto, per poi improvvisamente passare su un tempo di 4/4. Indovina chi userà lo stesso metodo due anni più tardi? I Doors, con “Break on Through (To the Other Side)” (1967), ma guarda un po’!

Questo NON SIGNIFICA che i Doors erano stati influenzati direttamente dai Beatles, o che il brano dei Beatles sia migliore di quello dei Doors, perché son due canzoni diverse e i gusti son gusti, soggettivi. Ma che i Beatles abbiano introdotto nel rock e nel pop una miriade di innovazioni musicali innestandole su strutture tradizionali, è un dato di fatto, ed è per questo che sono stati influentissimi. Il fatto che magari non fossero i primissimi in assoluto poco importa, perché è come lo facevano loro che convincevano il mondo musicale ad imitarli e a prenderli da esempio.. Perché loro erano come quelli che portano i tuoi stessi calzini, ma li portavano meglio.

Ti facevo l’esempio sull’introduzione del fuzz bass. Tu ovviamente da buon scarruffiano ti sei limitato a porre un’arbitraria distanza tra i Beatles e i Big Black (non provare nemmeno ad accostarli! Se no ti strozzo!!1!1!). Ma il tuo giudizio di valore sposta di un centimetro il fatto che la linea di basso ricca di fuzz l’abbiano sdoganata di Beatles (non credo fossero i primi ad averla utilizzato, il primo fu Marty Robbins nel ‘61, ma è l’utilizzo che ne fa McCarteny a renderlo utile ai fini del linguaggio rock). È qua ci ricolleghiamo al discorso che facevo nei post addietro sui “semi piantati” che germogliano una volta che sonstati inaffiato e raccolti dai gruppi successivi (e mi spiace caro, ma i Big Black è tra queste band).

Sempre sui generi confondi hard rock con l’hard blues, eppure ti avevo messo in guardia dal tranello. I brani dei Blue Cheer

presenti in Vincebus Eruptum (disco fondamentale per lo sviluppo di tanto hard rock, Stoner e Heavy Metal) hanno suoni completamente diversi da quelli proposti dai Beatles nel White Album.. Ma questo non significa che uno debba escludere l’altro. Sembra che per te un gruppo possa essere influenzato solo da un artista, bah. È ovvio che molti più artisti nei decenni precedenti siano stati più ispirati dai Beatles che erano enormemente più famosi. Le influenze passano anche da questo.

Concludo dicendoti che se consideri “Taxman” una versione più trattenuta dei primi Who, direi che forse sto perdendo soltanto il mio tempo.

RobertS alle 0:31 del 22 aprile 2019 ha scritto:

Niente, effettivamente vedo che continui ad accostare brani alla cazzum senza alcuna cognizionedi causa. Continui a dire che i Residents non c’entrino niente coi Beatles, quando basta non dico informarsi sulle tecniche di studio mutuate, ma almeno vedere la copertina di “Meet The Residents”.

Se non ti basta potresti pure ascoltarti il singolo “The Beatles Play the Residents and the Residents Play the Beatles” sempre dei Residents (1977).

Ah, quanti danni che ha fatto Scaruffi!

RobertS alle 0:57 del 22 aprile 2019 ha scritto:

Di nuovo:

Hai citato i King Crimson , direi uno dei miei gruppi rock preferiti di sempre nonostante sono tutt’altro che un fan del progressive, affermando che non si sente nessuna influenza dei Beatles; in realtà soprattutto all’inizio l’influenza è palese: I talk to the wind è palesemente ispirata da The Fool on the hill , Epitaph è ispirata da i am the walras ( soprattutto nel crescendo ),Cat food è un remake di Come together ma soprattutto il brano più influente per i King crimson e per tutto il prog è A day in the life. Fu il brano che dopo averlo ascoltato alla radio fece decidere Fripp di passare dalla classica del 900 ( adorava Bartok ) al rock ed è innegabilmente il brano da cui tutti i leader dei gruppi prog , per loro stessa ammissione incondizionata , trassero ispirazione per il loro tentativo di avvicinarsi alla musica classica …seppur con risultati disastrosi a parte i Crimson e pochissimi altri ma questo è un’altro discorso. Anche Tomorrow never knows e il lato b di Abbey road sono stati indicati come principali influenze da tutti i gruppi psichedelici e prog di cui abbia letto interviste.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 20:25 del 21 aprile 2019 ha scritto:

Ah, aggiungo, qualunque risposta vi venga in mente di darmi, anche se probabilmente conoscendo i soggetti saranno più che altro insulti più o meno espliciti (chi non ha argomenti generalmente fa così), io esco dalla discussione perché tanto ho già detto tutto. E chi vuole capire capisca, chi non vuole beh è proprio l'ultimo dei miei pensieri. E già che ci sono: Buona Pasqua a tutti

Piero Scalosci alle 21:43 del 21 aprile 2019 ha scritto:

Ok, però esci davvero allora e non tornare tra due ore a scrivere un poema...

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 21:59 del 21 aprile 2019 ha scritto:

Piero, renditi conto di una cosa: io non ho mai affermato, o lasciato intendere, che tu abbia detto che i dischetti (non "di merda" o "insignificanti", dissi dischetti per intendere: a confronto sono molto inferiori) da te citati sono superiori ai vari capolavori del Krautrock, alcuni dei quali ho citato io. Hai fatto tutto da solo. Per questo il "non mettermi in bocca cose che non ho detto" non regge.

Piero Scalosci alle 22:12 del 21 aprile 2019 ha scritto:

Per essere più chiaro cito testuali parole tue "Ribadisco tranquillamente che gli album che hai citato (The In Sound from Way Out, An Electric Storm) non hanno minimamente una profondità ed una complessità paragonabili a Neu!, Zeit, Cyborg, Tago Mago, Kraftwerk 2 o Faust 1". Io nelle mie parole non ho mai negato che fossero dischi più profondi o complessi, ho solo detto che in ambito elettronico erano state già state gettate delle fondamenta di ciò che è venuto dopo.

RobertS alle 0:40 del 22 aprile 2019 ha scritto:

Poi vabbè, continui a proporre giudizi di valore quando l’unico scopo della discussione dovrebbe essere prettamente musicale visto che si vuole parlare di influenze.

Quindi se tu diche che “Eric Burdon è un cantante più valido di Macca e Lennon” io ti posso ribattere che basta la sola voce di Lennon per innalzarlo al di sopra di qualsiasi songwriter, ma questi sono gusti.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 20:42 del 21 aprile 2019 ha scritto:

Aggiungo inoltre un'altra cosa: se si ha una meticolosità così grande nell'innalzare una formazione, bisogna averne altrettanta. Penso ad esempio ai debiti dei Beatles nei confronti dei gruppi vocali tipo gli Everly Brothers o i primi Beach Boys (anche perché se si conoscessero un po' meglio questi tizi, le melodie dei Beatles non sembrerebbero più così trascendentali). Non vale fare tutte considerazioni a senso unico: è stupido, è sbagliato, è fuorviante.

Piero Scalosci alle 21:35 del 21 aprile 2019 ha scritto:

Su questo ti do ragione, Pet Sounds è stato un disco anticipatore anche per i Beatles, innegabile.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 20:44 del 21 aprile 2019 ha scritto:

errata corrige "bisognerebbe averne altrettanta per affossarla".

Gennari taci ti prego alle 7:48 del 22 aprile 2019 ha scritto:

Giorgio, se non ti offendo ti va quando hai tempo di parlarne in modo pacifico da qualche altra parte? Perché per me è troppo evidente che i tuoi ragionamenti sono pieni di fallacie, ma non te ne rendi conto. Guarda che un lustro fa io avrei scritto esattamente gl stessi tuoi messaggi pari pari, quindi so benissimo che ragionamenti fai

Gennari taci ti prego alle 8:08 del 22 aprile 2019 ha scritto:

Cioè dietro questo account fatto peen prenderti in giro non c’è un bot ma una persona vera con un nome e cognome che conosce davvero la musica di cui parla (e quella di cui tu parli) e compatibilmente con il tempo (io ho molti impegni e forse anche tu) si può cercare di capire

Solo che qui non mi piace sia perché è scomodo visivamente sia perché si intromettono altri commenti che trovo un po’ approssimativi e fuorvianti (sia quelli pro sia contro ai Beatles).

Piero Scalosci alle 17:35 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Giusto troppo facile...Forse un "vero fan" dei Beatles sarebbe ancor più tendente a contraddirti e ad esaltarli. Io li ascolto come tanti altri gruppi e non sono di certo il mio gruppo preferito, ma uno dei tanti che ascolto con piacere. Di conseguenza ne riconosco i meriti. Comunque va bè, sono opinioni.

Cas (ha votato 7 questo disco) alle 11:21 del 3 novembre 2007 ha scritto:

sono perfettamente d'accordo...il problema però è che quando si parla dei beatles bisognerebbe parlare di musica pop non di rock. solo a questo punto uno può dire: gran bel disco! ma gran bel disco pop...questo revolver, paragonato ai capolavori del 1966 (ma anche ad alcuni del '64 e del '65) è già un lavoro antiquato

rob alle 18:23 del 4 luglio 2012 ha scritto:

un gran bel disco rimane sempre un gran bel disco in qualsiasi modo tu lo possa etichettare ! e rimane un capolavoro senza tempo. sai quanto me ne frega se un disco dei primi genesis oggi risulta antiquato o un disco dei beatles del 66 era già antiquato. la qualità musicale va oltre le epoche e i generi, se i brani sono capolavori non stai li a far confronti con due anni prima o trent'anni dopo, apprezzi la musica e basta. se sai apprezzarla.......

Cas (ha votato 7 questo disco) alle 18:27 del 4 luglio 2012 ha scritto:

rob, hai resuscitato un commento del 2007! il che vuol dire che ti sei letto tutta la pappardella di commenti! doppi complimenti a parte gli scherzi, ci sono tante di quelle cose su cui ho cambiato idea negli ultimi 5 anni... una di queste sono i beatles. che per carità, non sono in rotazione continua nel mio lettore, ma le fregnacciate scaruffiane sul gruppo innocuo e non innovativo me le sono lasciate alle spalle, per fortuna.

Gio Crown (ha votato 9 questo disco) alle 12:40 del 30 ottobre 2013 ha scritto:

Magnifico Cas!...sai, loro, i Beatles sono la madre di tutte le mie passioni musicali...quando mi sono innamorata di loro, presa dalla loro musica, ormai la loro storia era strafinita (era il '76, avevo 14 anni) e tutti i miei coetanei catturati dalla incipiente disco music e/o dal punk inglese, mi guardavano come una specie di marziana...una fuori dal mondo che non andava certo in discoteca a ballare ritmi ossessivi senza capo ne coda e ancora non si tingeva i capelli di verde.

Ma loro per me sono stati il trampolino di lancio verso l'universo musicale, verso tutta l'immensità che c'era allora e che è venuta dopo...è vero, nel '67 si pubblicava anche il disco della banana dei Velvet Underground, ma se Lou Reed e poi David Bowie sono diventati i miei secondi grandi amori è perchè un giorno John ha strillato nelle mie orecchie Help o ha sussurrato A day in the life. E poi sono arrivati gli anni '80 con la seconda british invasion e un sound nuovissimo che a poco a poco ha contagiato tutta la musica...quando era successo prima e con chi? Con loro, i Beatles! E quanto gruppi come i Duran Duran o gli Spandau Ballet o i Simply Red devono a loro, soprattutto al loro modo di fare musica?

Patinata, banale? Forse, ma una composizione corretta e impeccabile con passaggi delicati e curati e orecchiabili è sempre e solo commerciale? Allora lo sono anche i Doors (love me two times cosa è?), il mio quarto grande amore!

Non so, non sono brava e acculturata musicalmente come voi tutti frequentatori di questo bel sito. Quello che so e sento con certezza dentro di me è che con i Beatles ho cominciato un viaggio nella musica che ancora non ho finito. Dalle loro canzoni(ette?) la musica nutre la mia anima permettendomi di scoprire cose nuove e meravigliose e di stupirmi ancora oggi, a 51 anni suonati, di fronte ai nuovi gruppi o alla nuova musica o di apprezzare in maniera sempre diversa quella del passato

Io credo di condividere questi sentimenti con molta altra gente...anche solo per questo i Beatles sono stati dei grandi che non passerranno mai!

ualloss (ha votato 10 questo disco) alle 13:03 del 30 ottobre 2013 ha scritto:

anch io come molti ho fatto i miei giri musicali led,floyd Marley, Hendrix,doors,r.stones,punk hard, soul house ambient ma quando ascolti Abbey road or magical mistery tour per me e come vedere le cose con gli occhi di un bambino.

RobertS alle 22:50 del 13 febbraio 2019 ha scritto:

Antiquato??? Era avanti anni luce! Solo Scaruffi ha avuto l’ardire di definirlo “antiquato” solo perché i Rolling Stones han fatto un brano di 11 minuti, i Seeds fatto una jam (riprendendo tra l’altro l’uso dell’organo usato in Rubber Soul, che ispirerà i The Doors a loro volta) e Dylan allungato le canzoni???

Solo Tomorrow Never Knows vale tutte quelle opere messe insieme, il primo vero brano psichedelico della storia senza avere radici nel folk...

Scaruffi non pone alcun ragionamento musicale concreto, non può declassare la carica innovatrice di Revolver solo perché tre gruppi facevano le prime jam all’epoca...

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 23:59 del 13 febbraio 2019 ha scritto:

Scaruffi senz'altro esagera definendo Revolver un disco arretrato e privo di valore artistico.

Non per questo però bisogna mettersi i paraocchi e pensare che Freak Out! e Blonde On Blonde siano paragonabili, o peggio (molto peggio) inferiori a Revolver. Going Home è un brano coraggioso che un po' anticipa pure le sceneggiate di Jim Morrison (a proposito, se cerchi di dire che i Doors in qualche modo devono il loro omonimo capolavoro ai Beatles, non convinci nessuno), Desolation Row e Sad Eyed Lady of the Lowlands sono due canzoni straordinarie che contribuirono molto ad elevare il cantautorato ad arte maggiore, spingendo moltissimi altri a sforare i 4-5 minuti (tra cui il nostro Guccini con La Locomotiva, ad esempio). Riguardo a Tomorrow Never Knows, sono d'accordo che sia una piccola pietra miliare della psichedelia, ma da qui a dire che tutta la psichedelia precedente era legata al folk ce ne vuole, e con affetto smonto subito questa tua affermazione: ma te l'hai ascoltato Freak Out! di Frank Zappa, con la sua The Return of the Son of Monster Magnet? O la Virgin Forest dei Fugs? No che non li hai ascoltati, al massimo avrai sentito Mr. Tambourine Man (Byrds), e ne hai dedotto che prima di TNK la psichedelia fosse solo legata al folk. Mettiamo caso che li conosci, fammi indovinare: se a fare Return of the Son o Virgin Forest (esperimenti collagistici rivoluzionari) fossero stati i Beatles, per te sarebbero due delle più grandi prove del loro inesauribile genio, avanti anni luce, eccellenti avanguardisti oltre che melodisti ecc. Spiacente, ma non hanno fatto tutto i Beatles. Le pietre miliari del rock stanno anche altrove.

RobertS alle 19:57 del 14 febbraio 2019 ha scritto:

“Scaruffi senz'altro esagera definendo Revolver un disco arretrato e privo di valore artistico.

Non per questo però bisogna mettersi i paraocchi e pensare che Freak Out! e Blonde On Blonde siano paragonabili, o peggio (molto peggio) inferiori a Revolver”

- A me più che Scaruffi fan sorridere i suoi epigoni, sono loro il problema, che sta intaccando pure questo forum musicale.

Nessuno vuole sminuire pietre miliari della storia della musica rock come Blonde on Blondie o Freak Out!. Semplicemente PER ME sono comunque inferiori a Revolver (e su questo concorda pure la gran parte della critica musicale per quel che può valere).

“Going Home è un brano coraggioso che un po' anticipa pure le sceneggiate di Jim Morrison (a proposito, se cerchi di dire che i Doors in qualche modo devono il loro omonimo capolavoro ai Beatles, non convinci nessuno),”

- Io non ho detto che i Doors devono qualcosa ai Beatles. Ho semplicemente affermato un fatto: cioè che l’utilizzo dell’organo compresso e accelerato (abusato da molte composizioni psichedeliche successive, Seeds e Doors compresi) fu introdotto dai Beatles in “Rubber Soul” nel ‘65.

Per carità: è un’inezia, ma se si passa sul terreno dello scarruffismo acquisisce un’importanza gigantesca.

Su Going Home non ho nulla da dire, ma non si capisce perché debba esser usata per screditare Revolver, è demenziale se ci pensi.

“Desolation Row e Sad Eyed Lady of the Lowlands sono due canzoni straordinarie che contribuirono molto ad elevare il cantautorato ad arte maggiore, spingendo moltissimi altri a sforare i 4-5 minuti (tra cui il nostro Guccini con La Locomotiva, ad esempio)”

- Nulla da obiettare.

“Riguardo a Tomorrow Never Knows, sono d'accordo che sia una piccola pietra miliare della psichedelia, ma da qui a dire che tutta la psichedelia precedente era legata al folk ce ne vuole, e con affetto smonto subito questa tua affermazione: ma te l'hai ascoltato Freak Out! di Frank Zappa, con la sua The Return of the Son of Monster Magnet? O la Virgin Forest dei Fugs? No che non li hai ascoltati, al massimo avrai sentito Mr. Tambourine Man (Byrds), e ne hai dedotto che prima di TNK la psichedelia fosse solo legata al folk. Mettiamo caso che li conosci..”

- Non “mettiamo il caso che li conosci”: li conosco eccome. Non capisco perché tu debba sparare inutili illazioni senza peraltro sapere chi sono.

Detto ciò, fatico a ritenere “psichedelici” Virgin Forest e The Return Of The Son of Monster Magnet, ma sono due esperimenti collagistici di ascendenza cageiana, molto coraggiosi per l’epoca, ma psichedelici proprio no, anche se in sè portano il seme di ciò che sarebbe fiorito da lì a breve.

Comunque i Fugs han coniato l’acid folk, così come i Byrds e gli Holy Modal Rounders (i cui membri confluiranno negli stessi Fugs).

“...fammi indovinare: se a fare Return of the Son o Virgin Forest (esperimenti collagistici rivoluzionari) fossero stati i Beatles, per te sarebbero due delle più grandi prove del loro inesauribile genio, avanti anni luce, eccellenti avanguardisti oltre che melodisti ecc.”

- Continui a dedurre cose che nessuno ha mai detto e pensato, brutto vizio.

I Beatles hanno composto anche loro suite di puro rumore: penso a Carnival of Light di fine ‘66: un collage rumoristico di 14 minuti composto per il Carnival of Light Rave tenutosi a Londra nel gennaio del ‘67. Oppure a Revolution 9. Ma per quanto benfatto, e pur sempre solo rumore. I Beatles sono grandi per altro non in quanto abbiano giocato a fare gli estremisti sonori, ma perché prima di tutto hanno saputo fare grande musica, che tra l’altro “filtrava” l’avanguardia del tempo per farla confluire in strutture musicali convenzionali, facendo di fatto fare un enorme balzo in avanti alla musica pop. È questo è molto più difficile da fare rispetto al proporre un ensamble di puro rumore trascurando qualsiasi aspetto musicale.

Insomma è come un po’ paragonare Michelangelo a Pollock: Michelangelo può fare quello che ha fatto Pollock, ma Pollock non avrebbe mai potuto fare ciò che Michelangelo faceva.

“Spiacente, ma non hanno fatto tutto i Beatles. Le pietre miliari del rock stanno anche altrove”

- Senza dubbio.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 9:39 del 15 febbraio 2019 ha scritto:

Allora, cerchiamo di fare ordine e di non perderci in chiacchiere.

Tu hai detto che Blonde On Blonde è un album pallosissimo dall'inizio alla fine. Ora, non so te, ma non è esattamente una delle espressioni migliori del rispetto che provi verso quest'album in quanto pietra miliare. E apro una parentesi: se dici che I Want You è uguale a Visions of Johanna che è uguale a Rainy Day Woman che è uguale a Absolutely Sweet Marie che è uguale a Sad Eyed Lady of the Lowlands, mi sorge il dubbio (legittimo) che tu non l'abbia ascoltato davvero.

Poi sono curioso di sapere quale critico serio afferma che Freak Out! e Blonde on Blonde sono inferiori a Revolver. Me lo mostri uno squarcio di questa gran parte della critica che dice ciò? (solo Rolling Stone direi che non conta...)

Se il suono dell'organo di Ray Manzarek è ispirato a Rubber Soul dei Beatles, beh mi posso anche fidare e ringraziarti pure per l'informazione. Però, ovviamente, c'è una grande differenza tra organo come strumento portante del suono nonché singolare solista, e organo come accompagnamento di canzoni pop. Cioè, io mi fido anche (non controllo), ma una Light My Fire ha poco (nulla) a che fare con le canzoni di Rubber Soul.

La frase sul terreno scaruffiano non l'ho capita, su quella di Going Home sono d'accordo, ma vedi il discorso non è così semplice. La scheda di Piero Scaruffi sui Beatles è volutamente esasperata ed esagerata, proprio per ribattere con incisività a certi (molti) loro fan che li vedono come geni inarrivabili sempre un passo avanti alle band del loro tempo. Io credo che Revolver sia un album "importante" per il 1966, ma chiariamo bene cosa si intende per "importante": io credo anche che l'esordio dei 13th Floor Elevator sia "importante" per il '66, anche Aftermath degli Stones è "importante", ma anche Fifth Dimension (Byrds), Roger the Engineer (Yardbirds), Second Album (Fugs) del quale ho già parlato della Forest, ma perché no sono importanti anche Buffalo Springfield, Face to Face (che come "canzoncine" ha ben poco da invidiare ai Beatles), A Quick One (che nell'omonomo brano azzarda una "mini opera rock"). Sono tutti album "importanti" per il rock del 1966, ognuno nel suo ambito, e come qualità non si discostano moltissimo l'uno dall'altro. Non si può insomma dire: questo è un capolavoro, quest'altro è appena mediocre. Cioè, io se ne dovessi scegliere uno fra tutti sceglierei Aftermath, ma per gusto personale, non per oggettivo distacco su tutti gli altri.

Tuttavia, il '66 ha prodotto due capolavori che superano sicuramente ognuno di questi album "importanti": appunto Freak Out! e Blonde on Blonde. E lì si può ben cogliere la differenza fra album "importante" e album monumentale.

Se non avverti la psichedelia in Virgin Forest e in Son of Monster Magnet, non posso che invitarti con forza a cambiare prospettiva. Sì, ho osato mettere in dubbio ciò che conosci, e lo rifarei ancora. Non certo per antipatia nei tuoi confronti, ma perché se mi dici che Tomorrow Never Knows è il primo esemplare di psichedelia senza folk, semplicemente non è vero; è uno dei primi e sono d'accordo, è una piccola pietra miliare costruita in maniera molto originale per l'epoca, e sono ancora d'accordo. Ma non é proprio il primo senza folk, che poi; se invece intendi "canzone di rock psichedelico" (caratteristica quindi non riconducibile a Virgin Forest e Monster Magnet), i primi ad averlo fatto "come si deve" sono i 13th Floor E., non i Beatles. Ma poi, perché mai deve essere importante questa fantomatica invenzione dei Beatles? I Kinks nel 64 scrissero You Really Got Me, che contiene il primo riff davvero "duro" della storia, ma ovviamente se si parla di hard rock ci si riferisce per es. ai Led Zeppelin o (dopo) Deep Purple, cioè quegli artisti che hanno saputo raffinare l'idea in modo sufficientemente convincente da "inventare" proprio un nuovo genere o comunque interpretarlo con grande personalità, mica si parla dei Kinks!

Ma chiusa la piccola grande parentesi, veniamo al discorso di Pollock e Michelangelo. Io non m'intendo di arte e quindi non so risponderti, ma m'intendo (discretamente) di rock e ti darò un opinione che starà a te accettare o rigettare.

Anzitutto di Carnival of Light non si sa niente perché non è mai stato pubblicato, quindi non possiamo stare a parlare del NULLA. Dei memorabili "rituali" dei Doors abbiamo prove sia su disco che dal vivo, di Carnival of Light non c'è nulla e quindi non la si può prendere come esempio. Registrazioni dei Beatles alle prese con brani lunghi si ha, invece, le versioni lunghe di Helter Skelter, di 13 minuti; e lì la musica è un abbastanza imbarazzante. Quindi non è affatto vero che fare un brano lungo e rumoroso è una stronzata, c'è tutta una scienza dietro che o ne sei capace, o viene fuori un pastrocchio diluito e noioso. Vuoi due esempi su chi era capace di allungare i tempi con criterio? Eccoli: (ma anche i brani live su Ummagumma fanno il loro figurone) e . Poi uno, sbagliando, potrebbe affermare che i VU hanno fatto Sister Ray perché mancavano di talento ed erano incompetenti ed infatti è inascoltabile (stiamo parlando di una grande pietra miliare del noise-rock! Ma te li immagini i Sonic Youth, senza i VU?); ma a quel punto non si deve dimenticare che si è al cospetto di grandi musicisti che poi hanno intrapreso brillanti carriere soliste, Lou Reed e John Cale (e Nico, se consideriamo il primo album dei VU), che sapevano bene, troppo bene, quel che facevano. Altro che "facile fare rumore e brani lunghi", bisogna farli "bene"! E i Beatles NON ne erano capaci.

Come molti fan dei Beatles, e sono certo anche tu, se loro avessero fatto Virgin Forest (o l'altra di Zappa) voialtri classifichereste questi brani come pietre miliari della psichedelia. Ma visto che l'anno fatto altri, spuntano fuori i vari "mah, non è proprio psichedelia, mah", quindi non ti puoi offendere quando ipotizzo (!) che tu non abbia sentito tal brano, o che se l'hai sentito non lo consideri bene solo perché non l'hanno fatto i Beatles.

È più chiaro ora, il mio punto di vista?

RobertS alle 12:53 del 15 febbraio 2019 ha scritto:

1) Per me è palloso Blonde on Blondie, faccio una gran fatica a finirlo. Però non mi posso permettere di certo di sminuirne l’importanza a livello musicale, è oggettivamente una pietra miliare della storia del rock (poi io personalmente gli preferisco 61 Highway Revisited o Blood on The Tracks, ma quelli son solo miei gusti).

2) Non so a chi ti ti riferisca, ma io non ho mai citato “ I Want You” uguale a “Visions of Johanna”, mai scritto niente del genere.

3) Prendi tutte le classifiche che vuoi (Bbc, The Guardian, Pitchfork, Uncut, NME, Q..): nelle prime tre posizioni c’è sempre Revolver. Blonde on Blondie leggermente staccato, Freak Out! non pervenuto (ma questo non ne deve sminuire l’importanza).

4) L’aneddoto sull’organo suonato in Rubber Soul era appunto per rimarcare il fatto che non sempre chi introduce un innovazione poi sia quello che la sappia “sfruttare” meglio: anzi, chi arriva dopo secondo me ha una maggior sensibilità per capirne l’utilizzo musicale. Che poi è quello che spesso han fatto i Beatles, pescando proprio dall’avanguardia e dall’underground.

Si prende un concetto e lo si utilizza secondo le proprie idee e ispirazioni compositore: lo han fatto tutti, Beatles compresi (ad esempio George Harrison compose “Long Long Long” partendo dall’ispirazione ascoltando “Sad Eyed Lady Of The Lowlands” ispirato dai passaggi dal Re al Mi minore al La e quindi nuovamente al Re).

5) Sul “rock psichedelico”: l’album dei 13th Elevator Floor è posteriore a Revolver, e per loro stessa ammissione sono stati molto influenzati dai Beatles. Ma concordo nel dire che sia il primo vero album interamente psichedelico.

6) Su TNK: mi spiace che insisti, ma è e resta il primo brano psichedelico della storia, che traduce l’esperienza dell’acido in forma musicale, senza la radice originaria del folk. Se ti interessa approfondire, guarda “Beatles, Droga e Rock’n’roll”, dove spiegano la nascita della psichedelia (dove non parlano solo dei Beatles, ma anche di Zappa appunto, Pink Floyd, AMM e Soft Machine). Virgin Forest e TROSOMM non c’entrano proprio nulla, non essendo psichedelici (e come ho detto, avere certe innovazioni stilistiche non fanno di loro brani psichedelici, nello stesso modo di cui See My Friend dei Kinks non è un brano psichedelico nonostante compaiano per la prima volta un bordone in un brano rock, oppure The Rumble di Link Wray, che nonostante l’uso dei powerchords non possa essere considerato un brano hard-rock).

7) Su COL ci sono le descrizioni del biografo ufficiale che ne ha descritto la struttura. Sperando che il Macca la faccia uscire. Ma ripeto: non è certo per questi sperimentalismi che vengono considerati grandi. Se si fossero limitati a comporre musica sperimentale senza filtrarla in strutture musicali più convenzionali, non sarebbero stati considerati diversamente da quanto è considerato Frank Zappa, o i Fugs. Sta lì il loro essere immensi.

Il brano lungo è una cosa, l’ensamble rumoristico è un’altra. Fare rumore non richiede chissà quale talento, e molti sperimentatori si son limitati solo a ricercare certi concetti fregandosene di ogni aspetto musicale.

Comunque mi hai citato Pink Floyd e VU, sticazzi. Ma questi lavoravano eccome in strutture musicali, mica si limitavano a fare jam e basta.

Dischi di jam e musica in formato libero sono generalmente snobbati dalla critica per questo motivo.

9) Sull’inconsistrnza del tuo paragone ti ho già risposto col paragone tra Michelangelo e Pollok

zagor alle 14:25 del 15 febbraio 2019 ha scritto:

Blonde on Blondie è bellissima, potrebbe essere il nome di una band di esegeti di Debbie Harry!

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 22:03 del 15 febbraio 2019 ha scritto:

Che fai, mischi le carte a tuo piacimento?

Tu hai scritto (sì, tu!) che Blonde on Blonde è un album "pallosissimo, uguale dall'inizio alla fine", è inutile che fai il finto tonto quando dici "non so a chi ti riferisca", vuoi discutere seriamente o prendermi in giro?

Il fatto che Freak Out! non sia pervenuto, oltre il fatto che quello e Blonde on Blonde siano in posizione più bassa di Revolver, dimostra solo l'ignoranza di chi ha stilato quelle liste. Parlare del '66 escludendo dai suoi vertici Freak Out! è come parlare del '93 ed escludere dai vertici Lullaby Land (e anche qui sono sicuro che qualcuno lo farebbe anche, ma per quale motivo? Per ignoranza, nient'altro).

È da caso Freudiano il modo in cui parti dal dire, in sostanza, che i Doors hanno sfruttato l'invenzione dei Beatles perché più capaci di interpretare l'idea e farne un tesoro, per poi paragonare quindi tale tua impressione (non sempre valida però) all'operazione dei Beatles (di ripescare ecc.), concludendo che George Harrison si ispirò a Sad Eyed Lady per fare una canzone, ma l'ha fatta quindi meglio (per te!) perché l'ha interpretata dopo? In sostanza, Long Long Long sarebbe rilevante quanto Sad Eyed Lady o di più, perché Harrison ha ripreso a tratti l'uso dell'organo alla Al Kooper del brano di Dylan? Le possibilità son due, o hai trovato un esempio debole o il ragionamento è contorto.

Sui due brani estesi, io piuttosto non capisco come si fa a non associarli alla psichedelia, Monster Magnet non sarebbe la traduzione di un esperienza sotto acido, nemmeno Virgin Forest?.. ma invece TNK lo è perché.. boh dura tre minuti anziché dieci e passa, quindi.. Ma che ragionamento è? È semplicemente assurdo dire che le prime due non traduce l'esperienza dell'acido in musica, mentre TNK sì; è un discorso che fa acqua come un acquedotto rotto.

Parlare di COL è parlare del nulla PUNTO, me ne frego di cosa dice il biografo o Caio o Sempronio. Ma ti immagini se Sister Ray non fosse mai stata edita, e un biografo avesse provato a descriverla? "un.. ehm.. rumore infernale.. con crescendo e diminuendo.. la Tucker continua a picchiare.. Reed farnetica.." ma chi se ne importa, o la musica c'è o la musica non c'è! La versione lunga di Helter Skelter è brutta e inutile ed è l'unico brano lungo dove la band suona che conosco (perché l'ho ascoltato), ergo i Beatles semplicemente, ovviamente, evidentemente non erano capaci di fare i brani lunghi; "come Marylin Monroe che non sarebbe stata capace di recitare Shakespeare" (cit. Scaruffi).

Ma poi, ancora, Zappa incapace di far confluire le sue idee in canzoni convenzionali? Ma, te lo chiedo ormai tipo la terza volta, conosci Freak Out! sì o no? Ma ti rendi conto che il primo lato è costellato da canzoni, canzoni! Non sperimentalismi fini a se stessi o altre cose che millanti, canzoni! A meno che tu dica canzoni "convenzionali" per intendere canzoni "banali" o "come le facevano i gruppi vocali da anni". Ma poi, il tuo discorso sul fregarsene dell'aspetto musicale qui è davvero bislacco. A cosa ti riferisci? dici di non riferirti a Pink Floyd a VU e che li rispetti perché avevano sicuramente un loro progetto musicale per concepire i loro mostruosi brani estesi (mostruosi sia nel senso che incutono timore, che il fatto che sono capolavori); ma allora di chi parli? I Grateful Dead quando suonavano Dark Star non avevano criteri musicali, o gli Who quando improvvisavano My Generation di 15 minuti, o gli Stones di Going Home, o Zappa di Monster M.... chi secondo te ha composto brani estesi "fregandosene di criteri musicali"? Far rumore richede MOLTO talento, i Sonic Youth e i My Bloody Valentine suonavano "rumore", ma se io imbraccio una chitarra e provo a fare la musica del loro campo, viene una merda, la loro invece sembra poesia, perché? Evidentemente non facciamo proprio le cose uguali. Come Picasso! Picasso era capacissimo di fare quadri perfetti (ma non originali! E se avesse fatto solo quadri perfetti, non non lo avremmo ricordato fra i grandi artisti del novecento), ma voleva andare oltre. Se mi metto a fare un quadro "alla Picasso" (questo è detto molto alla buona), pensando sia facile e che i suoi quadri del periodo "pazzo" (questo è detto estremamente alla buona) non seguivano criteri artistici, guarda a caso a me verrà una merda priva di valore, i quadri del Picasso pazzo invece sono capolavori artistici. Ma allora, forse, non è che non seguiva criteri artistici, solo che seguiva dei nuovi criteri che decenni dopo lo consacreranno a grande Artista del '900; mentre di altri che magari facevano quadri perfetti (ai suoi tempi, mica a quelli di Giotto!) ce ne possiamo tranquillamente dimenticare... e oramai hai capito dove vado a parare

P.S. Il contrasto nei tuoi confronti in parte è duro, ma franco; e non c'è nessun veleno nelle mie parole.

RobertS alle 0:47 del 16 febbraio 2019 ha scritto:

1) Continuo a non capire la tua polemica: hai tirato fuori esempi che nessuno ha mai fatto, boh.

2) Mai detto che Long Long Long sia meglio di Sad Eyed Lady Of Slowlands.

3) Su Virgin Forest e Monster Magnet mi sono già espresso, leggere sopra.

4) Paragonare COL a Sister Ray è come paragonare le mele con le pere, non ha senso essendo due cose totalmente differenti: la prima un ensamble rumoristico, la seconda una jam di rock sperimentale. Il primo è più facile da descrivere del secondo a parole.

5) La versione estesa di Helter Skelter non è l’unico brano lungo che hanno inciso i Beatles: ci sono anche COL di 14 minuti, I Want You di 7 minuti e mezzo, Ehy Jude di 8 e Revolution 9 di 8.

6) I MBV e SY mica facevano suite di puro rumore. Non confondere chitarre distorte con il puro rumore. Le linee melodiche ci sono eccome nei loro brani.

7) L’esempio di Picasso è perfetto per confutare il fatto che se i Beatles avessero fatto quello che faceva Zappa o i Red Crayola sarebbero stati esaltati. Il punto è che bisogna dimostrare di saper fare quadri perfetti prima di potersi spingere verso altre forme. Solo così l’artista può dimostrarsi superiore.

Sulle classifiche di riviste specializzate: mi fa sorridere il fatto che tu le denigri, ergendoti a verità assoluta: insomma, tutti gli addetti ai lavori sono dei somari musicali, invece tu hai capito tutto. Non ho mai sopportato chi si sveglia la mattina e cerca di dimostrare che il resto del mondo non ha mai capito una fava di come vanno le cose.

Freak Out! È posto al 240esimo posto dalla rivista Rolling Stone. O vuoi dirmi che nemmeno quei critici lo abbiano mai ascoltato? È un album importantissimo, rivoluzionario sotto molti aspetti, ha influenzato McCartney (lui stesso lo ha ammesso apertamente), ma è poco fruibile, e questo un po’ lo paga. Poi per me potresti pure metterlo al primo posto della tua personale classifica, legittimo.

La verità è che i dischi di suite o jam che sono veramente significativi si contano sulle dita di una mano, perché mancando spesso di una linea melodica finiscono per essere sperimentalismi fini a se stessi, o puri esercizi di stile.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 8:40 del 16 febbraio 2019 ha scritto:

Dopo una risposta tanto sbrigativa, scorretta e avara di onestà intellettuale, giungo alla conclusione che a te interessa solo la tua verità e non ti interessa nient'altro; quindi non spenderò altra fatica per proseguire un discorso che pensavo essere serio. Buona giornata

Vikk (ha votato 10 questo disco) alle 11:40 del 3 novembre 2007 ha scritto:

this is fucking r'n'r

pop?!?! allora Sam & Dave che cantavano? musica da oratorio?!?!

RobertS alle 0:45 del 16 febbraio 2019 ha scritto:

1) Continuo a non capire la tua polemica: hai tirato fuori esempi che nessuno ha mai fatto, boh.

2) Mai detto che Long Long Long sia meglio di Sad Eyed Lady Of Slowlands.

3) Su Virgin Forest e Monster Magnet mi sono già espresso, leggere sopra.

4) Paragonare COL a Sister Ray è come paragonare le mele con le pere, non ha senso essendo due cose totalmente differenti: la prima un ensamble rumoristico, la seconda una jam di rock sperimentale.

5) La versione estesa di Helter Skelter non è l’unico brano lungo che hanno inciso i Beatles: ci sono anche COL di 14 minuti, I Want You di 7 minuti e mezzo, Ehy Jude di 8 e Revolution 9 di 8.

6) I MBV e SY mica facevano suite di puro rumore. Non confondere chitarre distorte con il puro rumore. Le linee melodiche ci sono eccome nei loro brani.

7) L’esempio di Picasso è perfetto per confutare il fatto che se i Beatles avessero fatto quello che faceva Zappa o i Red Crayola sarebbero stati esaltati. Il punto è che bisogna dimostrare di saper fare quadri perfetti prima di potersi spingere verso altre forme. Solo così l’artista può dimostrarsi superiore.

Sulle classifiche di riviste specializzate: mi fa sorridere il fatto che tu le denigri, ergendoti a verità assoluta: insomma, tutti gli addetti ai lavori sono dei somari musicali, invece tu hai capito tutto. Non ho mai sopportato chi si sveglia la mattina e cerca di dimostrare che il resto del mondo non ha mai capito una fava di come vanno le cose.

Freak Out! È posto al 240esimo posto dalla rivista Rolling Stone. O vuoi dirmi che nemmeno quei critici lo abbiano mai ascoltato? È un album importantissimo, rivoluzionario sotto molti aspetti, ha influenzato McCartney (lui stesso lo ha ammesso apertamente), ma è poco fruibile, e questo un po’ lo paga. Poi per me potresti pure metterlo al primo posto della tua personale classifica, legittimo.

La verità è che i dischi di suite o jam che sono veramente significativi si contano sulle dita di una mano, perché mancando spesso di una linea melodica finiscono per essere sperimentalismi fini a se stessi, o puri esercizi di stile.

ozzy(d) alle 14:18 del 5 novembre 2007 ha scritto:

Neu!, sei patetico

Sei un sample vivente di Scaruffi, copi e incolli dal suo sito e ne sposi tutte le fisime ( si può dare 10 solo a 4 massimo 5 dischi, etc): riesci a esprimere qualche concetto tuo personale?

rael alle 11:14 del 29 novembre 2007 ha scritto:

musica pop e non rock? ma che discorso é? qualsiasi cosa con strofa e ritornello rientra nel pop - popular, arnold lane e see emily play cosa erano? breathe e time? school e pennyroyal tea? black hole sun e under the bridge?

e poi come la metti tu sembra che rock sia una "grande cosa" rispetto al pop, cioè il tuo discorso è completamente campato in aria, da qualsiasi angolazione lo guardi, scrivere recensioni con queste basi è pazzesco.

PierPaolo (ha votato 9 questo disco) alle 13:23 del 18 marzo 2008 ha scritto:

Già, un solo 10,

e magari due 9, tre 8 e così via, così al cinquantaseiesimo disco non ci sono più voti a disposizione.

Di 10 ne hai mollati anche tu in giro per questo sito, e non certo uno solo. Penso abbia ragione Gulliver, non hai autonomia culturale/emotiva, e rompere le scatole sulle idee degli altri è la tua unica risorsa.

simone coacci (ha votato 6 questo disco) alle 16:44 del 7 aprile 2008 ha scritto:

Beh si Neu! sarà anche un po' rompiscatole (senza offesa, man, lo dico simpaticamente, nutro un certo affetto nei confronti della tua caustica intolleranza...) ma in questo caso ha un solo torto: non aver citato Scaruffi nei titoli di coda del suo intervento. Per il resto, da parte mia, hanno entrambi perfettamente ragione. E non lo si ripeterà mai abbastanza. Non che la mia opinione conti più delle altre, anzi, puodarsi pure anche qualcosina meno (ecchissene, no?)...però dato che c'ero (e che lo spazio commenti esiste per questo) aggiungo il mio epitaffio al gruppo più sopravvalutato della storia della musica.

Un saluto a tutti beatlesiani e non.

Lewis Tollani (ha votato 10 questo disco) alle 14:48 del 8 aprile 2008 ha scritto:

bah...

Penso di dover dire ualcosina anch'io, visto che il copia-scaruffi-incolla dell'amico Neu! arriva dopo il mio post. Le lamentele dell'arteriosclerotico scaruffi sono tutte legittime (copiarle paro paro è sinonimo di pochezza culturale e/o lessicale) come lo sono quelle che vanno in dirazione opposta. L'importanza dei Beatles non la sostengo io o Junio (per altro molto bene) ma la storia a seguire. Chiunque in seguito ha fatto i conti con i Beatles, in tutti i generi ed in tutti gli stili (un esempio piccolo piccolo nel tanto famigerato grunge o SeattleSound ci si sono rifatti i Nirvana, i Soundgarden ed i Melvins, cioè i piu' mainstream, i metallari ed il pavimento dell'underground). Gente lontana mille anni luce da loro ha speso parole nei loro confronti... quindi cari amici detrattori, le vostre istanze fanno bene alla discussione, sono legittime (quando sensate e soprattutto proprie) e mantengono il cervello allenato e giovane... copiare e incollare un arteriosclerotico è, quantomeno, triste. Arrivederci a presto.

boy_with_VU_tee (ha votato 10 questo disco) alle 16:38 del 10 aprile 2008 ha scritto:

L'album pop perfetto

Con il white, l'altro capolavoro dei fab. Tutte canzoni di altissimo livello, i Beatles sperimentatori si ritrovano per la prima volta nei solchi di questo incredibile LP. Alcune delle più belle ballate dei fab: Here the and everywhere, For no one, oltre a capolavori assoluti come Eleanor Rigby (uno dei punti più alti della loro musicalità), I'm only sleeping e Your bird can sing. Imprescindibile.

Mr. Wave (ha votato 9 questo disco) alle 0:58 del 14 giugno 2008 ha scritto:

ma dai non scherziamo...

prinz1 (ha votato 7 questo disco) alle 22:41 del 14 giugno 2008 ha scritto:

Rael lascia stare i Pink Floyd

sentiti "A Saucerful of Secrets", "Atom Heart Mother" ed "Echoes" per esempio, e dimmi se i Beatles sarebbero stati capaci di fare cose simili. Il problema non è che si criticano i Beatles per alcune canzoni pop, il problema è che i Beatles hanno scritto SOLO CANZONI POP e, pur aborrendo certi giudizi del signor Scaruffi, condivido la sua affermazione riguardo la pochezza dei loro testi. Non che i Beatles fossero scarsi, e le loro capacità si vedono soprattutto nell'"Abbey Road Medley", ma non si possono elevare nell'Olimpo degli Immortali solo per aver scritto canzonette sciocche come "Love me do", "Yellow Submarine", "Penny Lane", "Obladì obladà", "Hey Jude", "Hello Goodbye", "Lucy in the Sky with Diamonds" e quant'altro. Saluti.

Piero Scalosci alle 19:16 del 15 aprile 2019 ha scritto:

Ma vedi che non capisci? I Pink Floyd hanno maturato il discorso perchè sono semplicemente arrivati dopo. Devi capire che le canzonette "banali" dei primi Beatles arrivavano in un momento storico molto diverso da quello dell'era successiva dei '70 ecc. Credimi, senza i Beatles la storia della musica moderna sarebbe profondamente diversa. Non basarti solo sui testi, ma anche e sopratutto sui suoni, sugli arrangiamenti, sulla produzione e il sound. Ti ricordo che la musica Anglosassone da sempre da molta più importanza a queste cose rispetto ai testi (a differenza dell'Italia chiaramente....).

rael alle 10:09 del 16 giugno 2008 ha scritto:

Scusa prinz, ho compiuto 38 anni il primo giugno, ascolto i floyd da 25 anni a questa parte, li ho sia in vinile che in cd (tranne the final cut), tu solo per nominare scaruffi devi essere in età verdissima, x dare credito ad un deficiente simile non puoi essere adulto, nella recensione di a saucerful, nei comemnti degli utenti in data 13 giugno 2008 scrivi testuali parole:

“complimenti al recensore che mi ha fatto apprezzare fino in fondo la title track, che ora come lui considero uno dei pezzi migliori della

band.”

Tu grazie alla recensione apprezzi fino in fondo la titletrack (ripeto 13 giugno 200 e viene a dire a me di ascoltare i floyd? ma vola basso fammi la cortesia. Il mio discorso su see emily play o time e breathe era tutt’altro, cioè che qualsiasi cosa strofa-ritornello è pop inteso come popular music, che i beatles abbiano scritto solo canzoni pop puo’ essere un vanto e non una cosa di cui vergognarsi, c’è molta piu ricerca sonora in alcune cose pop che in alcune cose rock/psych ecc, certo con questo mica voglio sminuire echoes e le altre, una cosa nn esclude l’altra, gilmour e barrett erano i primi fan dei beatles, suonavano le canzoni di a hard days night agli angoli delle strade prima di diventare famosi, questo lo sapevi o no? ora li odierai per questo? per te sono canzonette sciocche per me è sciocco ritenere quelle canzonette sciocche, anche perche i beatles, che a te piaccia o no sono gia nell'olimpo, non sarai tu a decretarne l'ingresso come dici qui sotto, questo è un particolare importantissimo e non riesco a capire come possa sfuggirti, forse quando supererai la fase del “è fico tutto cio che è rock/prog ed è sciocco tutto cio che è pop”, allora potremo fare un analisi piu seria.

prinz1 (ha votato 7 questo disco) alle 16:11 del 16 giugno 2008 ha scritto:

Rael vogliamoci bene

come direbbero Caressa e Bergomi. E' dalle elementari che so che la musica è arte a tutti gli effetti. Detto ciò io paragonerei i Beatles (ma è soltanto una mia opinione) a quei falsi artisti che nel Medioevo dipingevano quelle madonne sui troni: belle ma tutte praticamente uguali e prive di espressività, fatte solo per compiacere la Chiesa, e così i Beatles. Loro hanno raramente superato quei limiti che la musica pop impone, e raramente offerto prove di originalità. Ma, ripeto, io ritengo i Beatles degli ottimi musicisti: il problema è che le rare belle cose da loro fatte (l'"Abbey Road Medley", "A day in the life", "Within you without you" per esempio) sono state e sono ascoltate da pochissime persone che ricercano ciò che c'è di artistico nella musica. E poi avevo già scritto che aborro i giudizi di Scaruffi, ma non mi venire a dire che i Beatles hanno dei testi espressivi. E non avevo detto che i Beatles non sono degni dell'Olimpo degli Immortali, ma che testualmente "non si possono elevare nell'Olimpo degli Immortali solo per aver scritto canzonette sciocche come 'Love me do'...", sciocche nei testi e sciocco soprattutto chi le andava a vedere ai concerti (qualche cretino che ballava e basta), ma che comunque non erano scarsi. Mi aveva solo dato fastidio il fatto che tu per portare avanti la tua tesi hai cercato di screditare (o per lo meno ne hai dato l'impressione) ben quattro canzoni dei Pink Floyd e volevo un po' tirare su la loro bandiera, tutto qui. Per quanto riguarda "A saucerful of secrets", non è colpa mia se i miei genitori mi hanno generato soltanto sedici anni fa: quel pezzo l'avevo ascoltato decine di volte e non riuscivo a capirlo, mi sembrava un inutile virtuosismo, e anche il titolo ("un piattino di segreti") non mi diceva niente, così come a swansong non piace "Atom Heart Mother" (vedi commento recensione). Ma, essendomi recentemente iscritto a questo sito, quando ho letto quella recensione, e ho capito qual era l'ispirazione (altra espressione che dà alla musica la connotazione di arte) dalla quale avevano tratto quella composizione, l'ho rivista con occhi diversi e l'ho apprezzata fino in fondo, tutto qui. Sono contento che tu ascolti i Pink Floyd da venticinque anni, ce ne fossero. Saluti.

rael alle 11:08 del 17 giugno 2008 ha scritto:

Secondo me non ne dici una giusta, io capisco che possano non piacere i beatles, ci sta tutta, ma ignorare l段mportanza dei beatles (perche tu ignori clamorosamente) nella musica moderna gravissimo, anche SOLAMENTE minimizzare quello che hanno dato pazzesco, nonostante i gusti personali siano rispettabilissimi, mi chiedo veramente come si possano scrivere recensioni con queste basi, e adesso non mi venire a fare il piagnisteo che sei stato concepito solo sedici anni fa, vorrei sapere se esiste un minimo di selezione per entrare a far parte del vostro entourage o ci puo entrare chiunque sappia mettere tre parole in fila, anche se minorenne e anche se ha scoperto come si ascolta saucerful solo da una settimana! perdonerete la mia crudelt ma davanti a tanta presunzione e saccenza gratuita, perche saccenza suffragata dal nulla piu assoluto, la domanda mi frulla per la testa.

Metto le tue parole tra virgolette per differenziarle dalle mie

risposte:

æ³¥etto ci io paragonerei i Beatles (ma soltanto una mia opinione) a

quei falsi artisti che nel Medioevo dipingevano quelle madonne sui

troni: belle ma tutte praticamente uguali e prive di espressivit?

fatte solo per compiacere la Chiesa,

inespressive? Forse per te che adorerai i barattoli di warhol che ora

vanno tanto di moda, o forse era meglio il movimento dada che fa tanto ç”°ool?

å…Ž cos i Beatles. Loro hanno raramente superato quei limiti che la musica pop impone, e raramente offerto prove di originalit?

Questa vermante fenomenale, i beatles sono famosi proprio per aver

abbattuto i limiti a cui fai riferimento tu, per favore dimmi che scherzi!!

溺a, ripeto, io ritengo i Beatles degli ottimi musicisti: il problema

che le rare belle cose da loro fatte (l'"Abbey Road Medley", "A day in the life", "Within you without you" per esempio) sono state e sono

ascoltate da pochissime persone che ricercano ci che c' di artistico nella musica.

Tu a sedici anni mi vieni a dire 賭uelle rare cose入??? ma cosa ne sai ma per piacere, dimmi che vale solo per te e quei pochi che la pensano come te allora va bene! E falso, falsissimo, dai beatles hanno attinto, e continuano a farlo, praticamente tutti, di cosa parli? Persone che cercano cio che di artistico c定 in musica? Ma

cosa 錮

poi avevo gi scritto che aborro i giudizi di Scaruffi, ma non mi venire a dire che i Beatles hanno dei testi espressivi.

Si i beatles avevano testi espressivi, hanno anche molto giocato con il nonsense, ma non credo tu lo abbia ancora capito, ovvio poi che non tutti i testi siano meritevoli di attenzione, ma quante band hanno lo stesso problema? ネ forse meritevole di attenzione il testo di whole lotta love dei zep?

摘 non avevo detto che i Beatles non sono degni dell'Olimpo degli Immortali, ma che testualmente "non si possono elevare nell'Olimpo

degli Immortali solo per aver scritto canzonette sciocche come 'Love me do'...",

Non cambia nulla, non sarai tu, mi perdonerai, a decretarne lå¼¾ntrata o lç½®scita dallå¼›limpo, gia ci sono, pensa te che brutta cosa! e questo tuo ostinarti su love me do (che tra le altre cose un brano normale per il '62, la dice lunga sulla tua poca elasticit emotivo-intellettuale)

都ciocche nei testi e sciocco soprattutto chi le andava a vedere ai

concerti (qualche cretino che ballava e basta),

Vabbe qui si palesa la vivacit svampita tipica della tua et? toccato a tutti!

杜a che comunque non erano scarsi. Mi aveva solo dato fastidio il

fatto che tu per portare avanti la tua tesi hai cercato di screditare

(o per lo meno ne hai dato l'impressione) ben quattro canzoni dei Pink

Floyd e volevo un po' tirare su la loro bandiera, tutto qui.

Ecco quindi avevi letto accecato dalla rabbia le mie parole, ma le ribadisco, anche i floyd hanno fatto pop, ma sai questo discorso del tirare su la bandiera proprio sbagliato alla radice, vivi la musica

come il calcio, come contrapposizione, un tizio dice che anche i floyd

facevano pop e tu arrivi a spron battuto e senza cognizione di causa,

lasciamo perdere! piuttosto nopn hai risposto su barrett e gilmour primi fan dei beatles e che suonavano i loro brani per strada!! cosa non riesci ad accettare una cosa simile??

æ’¤er quanto riguarda "A saucerful of secrets", non colpa mia se i

miei genitori mi hanno generato soltanto sedici anni fa: quel pezzo

l'avevo ascoltato decine di volte e non riuscivo a capirlo, mi sembrava

un inutile virtuosismo, e anche il titolo ("un piattino di segreti")

non mi diceva niente, cos come a swansong non piace "Atom Heart

Mother" (vedi commento recensione). Ma, essendomi recentemente iscritto

a questo sito, quando ho letto quella recensione, e ho capito qual era

l'ispirazione (altra espressione che d alla musica la connotazione di

arte)

eccetto questa ultima parentesi che francamente non ho capito come possa stare in piedi, ti rispondo:

visto che ti serve una guida per comprendere l'arte coem l achiami tu (evidentemente sei portato a fermarti alla superfice delle cose ed hai bisogno di leggere le chiavi di lettura degli altri per avere cognizione di causa), ti assicuro che approfondire anche lå¼¾popea

beatles potrebbe aprirti gli occhi proprio come stato per saucerful,

c定 un bellissimo libro (tra i tanti) a riguardo, ed di Ian Mac Donald, titolo 澱eatles l弛pera completa? a prezzo basso, un libro

fenomenale, molto tecnico anche, tralaltro racconta particolari in studio di registrazione riguardo lå¼¾secuzione, arrangiamento, copia e

incolla fatti a mano, che quando li leggerai ti girer la testa.

鉄ono contento che tu ascolti i Pink Floyd da venticinque anni, ce ne

fossero. Saluti.

Anche questa non l檀o capita ce ne sono a decine di migliaia di persone sparse nel globo che ascoltano i floyd da venticinque anni se non quaranta!!!!! se voleva essere una battuta retorica al massimo!

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 13:41 del 17 giugno 2008 ha scritto:

Il bello della musica è questo. Prenderci a calci nel culo per un disco 42 anni fa. Io comunque, tra Beatles e Rolling Stones, voto i Doors.

TheManMachine alle 7:23 del 18 giugno 2008 ha scritto:

Che argomento sempre spinoso, i Beatles!...

Arrivo solo ora su questa recensione (e chissà quanti tesori a me ignoti contiene ancora il prezioso scrigno-database di Storia...), ma credo sempre in tempo per fare i miei più sentiti complimenti a Junio per la splendida, impeccabile recensione. Chi arrivava (quasi) sempre dopo di altri pionieri spesso misconosciuti e sprovveduti che si vedevano portare via ottime idee, erano i Beatles, smaliziati e cinicamente astuti come veri esperti di marketing. Di loro io oggi riesco ad ascoltare senza provare imbarazzo ed irritazione un numero di brani che conto sulle dita di una mano e mezza, forse anche meno, questo disco poi ha quella cosa indefinifibile di "Yellow Submarine" per la quale non basta premere il tasto skip se si sta ascoltando il cd, o alzare la puntina e passare alla traccia successiva nel caso, ormai molto più raro, in cui si stia ascoltando il vinile, per far finta che non ci sia. In defintiva, un disco che per me non va oltre il sette su dieci, quindi 3 stelle e mezza, ma non esplicito il mio voto perché mannaggia a loro i Beatles hanno purtuttavia la loro bella importanza storica che non si può disconoscere, a prescindere dai gusti personali di ciascuno. 5 stelle pienissime invece alla recensione, e bravo Junio!

rael alle 11:56 del 18 giugno 2008 ha scritto:

oh questa è una critica inoppugnabile, anche se non condivido nulla di quanto dici, i pionieri di cui parli erano i primi ad avere in casa i dischi dei beatles, hai un antipatia di fondo che il tuo passaggio "mananggia a loro, hanno la loro importanza storica", evidenzia palesemente, come se questo fatto ti disturbasse, invece di interrogarsi serenamente sui perche di questa importanza, ed interrogarsi senza pregiudizi di nessuna sorta, il pensiero va sempre a finire su quale gruppo i beatles hanno saccheggiato (dei red crayola ai beatles nn gliene fregava una mazza ad es.), consiglio anche a te il libro di Ian Mac Donald : the beatles l'opera completa (costa meno di 10 euro), un libro che spalanca le porte della percezione a chi non ha una conoscienza profonda della materia, un libro tecnico!

TheManMachine alle 16:57 del 18 giugno 2008 ha scritto:

RE:

Rael, ma allora tu vuoi davvero ricevere l'investitura ufficiale di Defensor Fidei beatlesiana in Storiadellamusica? A giudicare dalla foga con cui intervieni su ogni commento che non sia di lode e gloria per Loro... No, guarda che scherzo, ovviamente! Anzi è encomiabile la ricchezza di argomenti che adoperi a sostegno della grandezza (che io non discuto, bada bene) della band di Liverpool. E poi, credimi, mi ha fatto sinceramente piacere il fatto che tu abbia voluto riprendere il mio commentino. Perché, nonostante il fatto che tu e io siamo praticamente coevi, e quindi teoricamente il nostro background musicale dovrebbe presentare parecchie analogie (con i Pink Floyd ti ho battutto soltanto di un paio d'anni, il primo disco che ascoltai consapevolmente, ma ricordo bene anche l'uscita di "The Wall" per es., fu "Wish You Were Here", me lo prestò rigorosamente in vinile perché allora altro non c'era un mio compagno di scuola alle medie, ricordo che la prima volta che lo ascoltai deliziato, contemplai a lungo la splendida immagine dei due signori in copertina che si stringono la mano, dei quali uno avvolto nelle fiamme) vedo che sui Beatles abbiamo opinioni diametralmente opposte. Comunque io non volevo essere né provocatorio né tantomeno offensivo, e chiedo scusa se il risultato è invece stato proprio questo. Volevo semmai inchinarmi di fronte agli indubbi meriti di questa superband (però senza sottacerne i demeriti; ma io infatti avevo intitolato il mio commento usando l'aggettivo "spinoso"). E poi ti ringrazio per il riferimento bibliografico suggerito, che andrò di sicuro a reperire in libreria!

PierPaolo (ha votato 9 questo disco) alle 12:24 del 18 giugno 2008 ha scritto:

Il miglior libro sui Beatles

Quello di McDonald è un grandissimo libro. In particolare trovo irresistibile il capitolo introduttivo teso ad inquadrare il gruppo nel contesto sociale del tempo, con una profondità ed un equilibrio mirabili. Veramente l'ideale per farsi un'idea di quegli anni (naturalmente dal punto di vista... britannico) per chi non li ha vissuti sulla propia pelle. Sui Genesis abbiamo opinioni distinte Rael, ma sui Beatles sono con te. Comunque il buon Prinz mi resta più simpatico dell'ottuso Neu! E'un ragazzo che sta studiando.

prinz1 (ha votato 7 questo disco) alle 21:46 del 18 giugno 2008 ha scritto:

Accetto davvero volentieri il consiglio di comprare il libro che mi suggerisci, Rael, anche se al momento sono un po' a corto di soldi, ma non è questo il punto. Credi di avermi inquadrato, vero? La sigaretta sulle mani, i capelli sparati, orecchini, piercing e quant'altro mai. Poi magari il sabato in discoteca ad ubriacarmi e a tornare a casa alle cinque di mattina, vero? Se proprio lo vuoi sapere, non ho orecchini, né piercing, né capelli sparati, non frequento discoteche, vado sempre a letto presto la sera, non ho mai toccato una sigaretta, non mi sono mai ubriacato né drogato e non ho mai bevuto superalcolici, ma bevo solo saltuariamente vino e birra in dosi moderatissime. E poi coloro che veramente non sanno "mettere tre parole in fila" dei miei coetanei, sedicenni nel 2008 - e non si tratta certo del mio caso, visto che ho otto in italiano al Liceo Scientifico - non ascoltano certo i Pink Floyd. Mi pare poi di aver espresso con obiettività le mie opinioni come si dovrebbe fare in un Paese civile, ma non sono stato corrisposto con altrettanta moderazione, basta vedere come tratti il povero The Man Machine anche lui in disaccordo con le tue rispettabilissime opinioni. Quanto all'Olimpo, è ovvio che chi ha venduto un miliardo di dischi debba entrarci di diritto, così come ci entrerà quel grandissimo compositore ed arrangiatore che è Michael Jackson, degno del miglior Mozart. Ed è anche normale che una canzone come "A Hard Day's Night", ballata da tutta l'Inghilterra, sia ripresa da giovani allievi emergenti, che nei miei giudizi supereranno i maestri, per intrattenere il pubblico. Ti ricordo che all’epoca dei Beatles c’era anche Bob Dylan che scriveva canzoni dai contenuti tutt’altro che banali (si ispirava anche ai poeti della beat generation, ma quella vera americana), che comunicavano sempre qualcosa. E che nel 1966 debuttava Frank Zappa, nel 1967 i Velvet Underground e i Pink Floyd, che suonavano “Astronomy Domine” e “Interstellar Overdrive” mentre i Beatles si esibivano con le melodie orecchiabili di “Strawberry Fields Forever” e “Lucy in the Sky with Diamonds”, ritornelli pop travestiti da rock psichedelico… Rael, quando un'opera d'arte è un capolavoro, ti lascia a bocca aperta e ti fa riflettere: quello che ho appena detto non è tipico della "vivacità svampita" della mia età, ma lo ha anche detto una mia prof. quando a scuola abbiamo ascoltato "Animals". Così vale anche nella musica: mi accanisco con "Love me do", "Please please me", "A Hard Day's Night", "Obladì Obladà", "Hello Goodbye", "Yellow Submarine", tanto per citarne alcune, perché non sono altro che delle scarne melodie che possono mettere allegria a qualcuno che le balla o le canticchia e sono state fatte passare per opere rivoluzionarie, e questo non mette in discussione il fatto che i Beatles possano poi aver avuto influenza sulla musica posteriore o meno. Io aborro il pop non perché lo facessero i Beatles, ma per una questione di principio, poiché è musica che, come dice il nome stesso, ha il solo scopo di intrattenere la massa che, come è quasi sempre accaduto, ascolta solo musica orecchiabile e poco significativa. Guarda i Genesis: quando facevano prog erano ascoltati relativamente, con la presa del potere da parte di Phil Collins, e quindi con conseguente sopravvento del pop, tutti impazzivano per canzoni stupide come “Invisibile Touch” o “Follow you, follow me”, mentre capolavori come “Firth of Fifth” o “The Cinema Show” erano oggetto di culto di pochi intenditori. E i Pink Floyd stessi hanno venduto di più con “The Wall” di quanto non l’abbiano fatto con altri dischi sicuramente migliori sul piano musicale. Quanto a Pier Paolo, lui è il Verbo, tanto preparato musicalmente (ottime recensioni davvero) quanto carente di umiltà, alla "io sò io e voi non siete un ...": quello che dice lui è impeccabile, quello che dicono gli altri è sempre inadeguato, ogni recensione non sua è sempre imperfetta (questa è una rara eccezione, ma anche qui ha espresso la Sua Sentenza). E non lo dico perché io sia un grande esperto di musica né tantomeno migliore di lui (anzi sto imparando da lui), quanto perché avere quasi sedici anni non significa essere fessi o non essere in condizioni di difendersi da chi vuole prenderti in giro: "è un ragazzo che sta studiando", come a dire "ancora non capisce niente, lasciatelo perdere". Mi scuso per essermi introdotto nella discussione di questo disco e per aver espresso le mie opinioni, cosa che in questo Paese non è possibile. Mi congedo e non risponderò ancora ad alcun messaggio di risposta che eventualmente sarà inviato. Arrivederci.

RobertS alle 22:17 del 16 dicembre 2018 ha scritto:

Strawberry Fields è un brano superiore sia ad Astronomy Domine che a Interstellar Overdrive. Ma non lo dico solo io, pure i critici e le classifiche di riviste specializzate nelle loro classifiche.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 17:48 del 17 dicembre 2018 ha scritto:

Ovviamente, questa è una solenne baggianata. Astronomy Domine e Interstellar Overdrive hanno inventato lo space rock, senza contare che entrambi i branj sono dei trip cosmici tanto arditi e profondi per l'epoca che al confronto la psichedelia precedente appare poco più che stravaganza, colori più accesi del normale. Il secondo poi grazie alla sua estensione rifugge dal concetto di canzone, quindi non ha senso il confronto con la canzone dei Beatles... e infatti nessun critico serio lo farebbe, quali sarebbero le "riviste specializzate" che lo hanno fatto?

Poi un problema di forma, sarebbe stato più opportuno postare il commento sotto la recensione di Magical Mistery Tour, che contiene il brano in questione.

P.S. oibò, sto usando un tono da Caporedattore quando invece sono un piccolo suddito. Soffro forse di manie di grandezza?

PierPaolo (ha votato 9 questo disco) alle 11:19 del 19 giugno 2008 ha scritto:

Non c'è bisogno che rispondi Prinz

Non ti impermalosire, ma non hai espresso solo la tua opinione, sei anche entrato, per primo, a gamba tesa su Rael, restandoci poi male alla sua reazione. Quando si è così aggressivi e provocatori bisogna intanto saperla molto lunga sull'argomento (esempio: la storia che i Beatles nel 1967 andavano in giro a suonare "Strawberry Fields" e "Lucy" è una boiata). Il consiglio di leggerti qualche libro è quindi prezioso per te, che dimostri interesse e passione ma hai voglia di tirare conclusioni affrettate e radicali. Giorno verrà che ti metterai ad ascoltare musiche molto diverse dal progressive, e magari pure tutta la discografia dei Beatles, che se non la inserisci nel contesto storico perde molto del suo senso. E siccome la vita lunga ti capiterà di fare anche diverse cazzate, anche peggiori di quelle che vedi fare dai tuoi coetanei in discoteca, con gli alcolici eccetera.

Vedi anche che una frase come "Il mio preferito dei Beatles è..." non è affatto una sentenza, ma un'opinione, concisa dato che inserita in un commento e non in una rece (e comunque brevemente spiegata dalla frase successiva. Confondi la sintesi con la boria, forse perchè non sei ancora pronto ad accettare opinioni discordi dalle tue. Se vuoi scrivere rece, devi essere pronto a questo.

rael alle 11:49 del 19 giugno 2008 ha scritto:

che intrigo, rispondero a tutti e tre cominciando da prinz, capelli dritti, piercing, discoteca, ma cosa c'entra, non ho mai pensato ad una cosa simile, anzi se lo vuoi sapere a me piace chi mette il naso nelle situazioni piu disparate, non ho simpatia per chi si autoghettizza in una categoria di persone e basta, ma questo non è importante per la discussione, pierpaolo dice che in fondo sei piu simpatico di neu, forse si, ma hai una supponenza fuori dal comune, quando capirai che il tuo giudizio non sposterà di una virgola quarant'anni di storia della musica e di critici che si sono avvicendati nel tempo, in poche parole, quando capirai di non contare un cazzo (COME ME del resto), allora forse sarai piu simpatico, dico questo perche vedo che la tua arroganza è subdola, cerchi di coinvolgere dalla tua parte man machine, quando invece lui ha colto perfettamente il senso di quello che volevo dire, è in disaccordo con me, me lo fa capire con un tono di battuta piu o meno malevolo, tutto qui.

per il resto stendo un velo pietoso sul discorso delle vendite, non era li che pensavo si andasse a parare, è un discorso buono solo per le statistiche, e rimango allibito per come parli del pop (ripeto non capendo che anche i floyd hanno fatto pop sia prima che dopo barrett), io continuo a chiedremi con che basi si possano scrivere recensioni di musica, e ripeto ormai basta saper mettere tre parole in fila e si è abili e arruolati! sbagliatissimo a mio modo di vedere, spero perdonerai la mia franchezza, ma aborrare il pop per una questione di principio, sono testuali parole tue, è gravissimo, è sintomo di non lucidità, ed anche comico, xche i floyd hanno fatto pop, volendo essere cattivi si potrebbe dire poi che anche loro hanno attinto dalla scena kraut tedesca o che i soft machine erano nettamente piu colti di loro, ma sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, il tuo discorso sul pop è sbagliato alla radice, e non sarò certo io a farti cambiare idea, forse ci riuscirà il tempo!

solo che il recensore nomina i chemical brothers (di estrazione elettronica) tra i gruppi che hanno attinto dai beatles dovrebeb farti riflettere, invece continui a ripetere il tuo pensiero senza ascoltare le campane che ti suonano attorno, leggevo recentmente su ondarock che i radiohead, non ricordo per quale recente loro album, nei momenti di impasse in studio, per sbloccarsi e trovare la giusta ispirazione leggevano il libro di mac donald sui beatles, io nn lo sapevo, ma trovo estremeamente importanti questi particolari, tu invece sei sempre li a incaponirti con love me do, o peggio ancora con yellow submarine, brano nato appositamente per i bambini, creato appositamente. niente da fare, e chemical brothers e radiohead sono solo l'ultimo anello di una catena di gente che attinge ai beatles, ma niente da fare, non ti smuovi dalle tue posizioni, fermo restando i gusti personali ovvio. in questo paese puoi dire quello che vuoi, evitiamo i piagnistei, dì pure quello che vuoi, ma devi anche sorbirti le repliche della gente, anche quando sono seccanti.

man machine, no dai niente difensore, ma poi ne hanno bisogno i beatles di un difensore? forse si difendono da soli senza neanche piu parlare, e poi il mio nickname Genesisiano mi toglie da ogni sospetto, non ho scelto the walrus o eleanor rigby

pierpaolo: sono contento anche tu sia rimasto impressionato dal libro di mac donald, secondo me è lettura interessantissima anche solo per i particlari tecnici, anche solo per le spiegazioni del glossario alla fine, peccato sia scomparso recentemente mac donald, stava lavorando ad altri artisti, e c'è sempre un gran bisogno di giornalisti preparati come lui, anche se è gente che paVla di volgaVe pop da quattVo soldi )

loson (ha votato 10 questo disco) alle 0:36 del 20 giugno 2008 ha scritto:

Forse l'album perfetto dei Beatles, eccezion fatta per "Yellow Submarine" che stona un pò. Siamo comunque nei meandri dell'Arte con la "A" maiuscola, altro che balle...

X Prinz: ragazzo mio, sei talmente giovane... Mi ricordi tanto com'ero io alla tua età (ossia una decina d'anni fa, su per giù), quando facevo il figo citando Albert Ayler, il free-jazz, il prog-rock e Varese, ma poi mi ascoltavo i Beatles e i New Order a palla. C'è arte nel "pop" (che concetto ambiguo, così vasto...), esattamente come in ogni altro genere della musica popolare (pop, per l'appunto): basta avere pazienza, fare ricerca, dimostrare apertura mentale e voglia di mettersi in discussione. Ti auguro quindi di smollare certi preconcetti pseudo-scaruffiani oggi ampiamente superati (spesso non sono altro che uno strano prolungamento "post-sessantottino" del pensiero di Adorno) per sviluppare con più autonomia i tuoi giudizi. Ciao.

Moonlight Love alle 23:14 del 7 luglio 2008 ha scritto:

RE:

Meglio tardi che mai..Niente da aggiungere o da criticare..Revolver è splendido e per il resto.."de gustibus.."

Truffautwins (ha votato 9 questo disco) alle 4:03 del 14 dicembre 2008 ha scritto:

x Prinz1

Le canzoni migliori dei Beatles non sono le più famose. Ascolta attentamente e senza pregiudizi While My Guitar Gently Weeps, Sexie Sadie, I'm So Tired, A Day In The Life, Getting Better,With A Little Help From My Friends, In My Life, Here Comes the Sun, Carry That Weight, I Am the Walrus, Strawberry Fields Forever. Obladi obladà e Love Me Do non piacciono nemmeno a me.

george alle 18:18 del 30 gennaio 2009 ha scritto:

mediocre

mediocre, mediocre...ma questa parola vi piace proprio! Mediocri i Beatles, i Radiohead, i Nirvana gli u2.....minchia sta a vedere che il genio sono io e non me ne sono mai accorto!!!!! Ma poi perchè mai dovrei dare 10 solo ad un disco per poi scendere... Ma che cazzo di criterio é??? Secondo questo criterio chiunque abbia valutato la tesi di laurea della montalcini poi non doveva più promuovere nessuno!!! ... mah

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 18:33 del 30 gennaio 2009 ha scritto:

Oh yeah George, ma gli "scaruffiani" son fatti

così, bisogna farsene una ragione (eheheh)

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 22:20 del 4 marzo 2009 ha scritto:

album discreto ma eccessivamente sopravalutato....

Dr.Paul alle 22:26 del 4 marzo 2009 ha scritto:

a proposito di scaruffi, samjack 3 e mezzo a questo e quattro ai guns, allora avevano ragione i detrattori dei guns di la, io me ne vado in analisi dalla slepoj!!

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 13:17 del 5 marzo 2009 ha scritto:

ahahah, ma no ma no...

Sor90 (ha votato 10 questo disco) alle 23:43 del 15 giugno 2009 ha scritto:

Bello

DucaViola alle 13:45 del 15 luglio 2009 ha scritto:

ma perché i Pink Floyd ?

Mi scuso per il mio intervento che giunge dopo tantissimo dall'ultimo, ma mi sono iscritto di recente e stò leggendo solo ora i botta e risposta, che, con i Beatles, sono sempre all'ordine del giorno. Mi chiedo ormai da svariati anni) qual'è il problema con questi Beatles. Hanno scritto una buona fetta di storia... è ovvio, non sono stati gli unici, per carità, ma bocciare Revolver, Sgt Peppers, Abbey Road lo trovo davvero gratuito. Possono non piacere, ma da qui a dire che hanno scritto solo canzonette, che sono sopravvalutati... è a dir poco pornografico. Avevano uno stile, e già solo per questo dovrebbero essere salvati, erano riconoscibili e non scimmiottavano nessuno, se mai attingevano, ma nell'arte in genere è una cosa normale, nulla nasce dal nulla, tutti attingono da qualcosa. Poi il paragone con i Pink Floyd... ma per favore. Non c'è cosa più anacronistica e ridicola. I Beatles arrivano un po' prima... era il 1962, non mi sembra che in quel periodo le altre band sperimetassero così tanto. Le "canzonette" le facevano tutti. Il percorso dei Pink Floyd (anche se su youtube troverete alcune cose risaleti al 1965 che sono identiche a tutte le canzonette beat dell'epoca)inizia nel 1967 e il mondo musicale era già cambiato, e comunque nei dischi dei Pink Floyd averto spesso atmosfere beatlesiane. Davvero... è un po' come paragonare il cinema di Vittorio De Sica con quello di Pasolini. Poi c'è questa cosa di nominare sempre le solite "Obladì bla bla bla", "yellow submarine", che oltre tutto non ritengo neanche il loro tallone d'Achille se contestualizzate in un album dove c'è anche dell'altro... si potrebbe parlare anche di "Dear prudence" ogni tanto, di "Tomorrow never knows", "A day in the life". Erano ragazzi vispi, curiosi, intelligenti, e sono stati, anche se alcuni non lo sopportano, dei grandi innovatori. Si divertivano con la musica e lo sapevano fare... yellow submarine è un gioco, una beffa, andrebbe presa per quello che è e non come motivo per demolire un gruppo che ha scritto anche altro..o. e molto altro.

SgtPepper alle 12:28 del 24 luglio 2009 ha scritto:

Mi stupisce davvero tanto accanimento verso i Beatles. Si cerca sempre di mettere un'etichetta cronologica a chi ha fatto cosa prima di un altro. Allora, pur vero che chi ha "scoperto" la ruota ha fatto un grande servigio all'umanità, ma con questo non si deve sminuire l'importanza di chi è arrivato dopo e ha inventato lo pneumantico.

Detto ciò, spezzo una lancia a favore dei brani più bistrattati dei Beatles: Obladì-Obladà, Yellow Submarine, Bungalow Bill e All together now...canzonette? Forse, ma guardiamo da un'altra angolatura. Quanti, nella storia del Pop-Rock hanno avuto IL CORAGGIO di fare canzonette per bambini, e contestualizzarle in un album "per adulti"? Quanti dei decantati sperimentatori ha fatto ciò? I Beatles non erano sperimentatori? No, infatti non hanno pubblicato "scoreggie stereofoniche" che lo Scaruffi-pensiero ritiene il massimo dell'espressione artistico-sperimentale. Ma sono stati capaci di fare tanta musica e farla sempre bene. Nella produzione bitolsiana si trova Rock'n roll, twist, shake, blues, progressive, hard rock, rag time, musica indiana, country, country-rock, ballate, black-music alla "motown", musica da hall alla Frank Sinatra ecc... Non so quanti abbiano avuto la capacità e il coraggio di "uscire dallo standard" del loro genere. In realtà il "genere beatles" è un po' tutto, spazia su tutto. Mi pare che pochi artisti abbiano avuto un'evoluzione musicale così profondamente tangibile come lo è stata per i Beatles. La differenza tra i primi album e gli ultimi è enorme. Un profano mai potrebbe rimanere ingannato nell'attribuzione cronologica tra Help e Abbey Road, mentre lo stesso profano avrebbe difficoltà a datare The Who Sell Out e Quadrophenia o December Children e Let it Bleed.

Senza nulla togliere a Who e Rolling Stones che comunque annovero tra i miei gruppi preferiti.

SgtPepper alle 12:35 del 24 luglio 2009 ha scritto:

RE:

Per quanto riguarda invece il disco in questione, ha il pregio di essere probabilmente un disco "senza tempo" sia per la qualità di registrazione, sia per la qualità dei brani contenuti.

I'm only sleeping, For no one, And you bird can sing, Tomorrow never knows potrebbero essere stati incisi l'altro ieri dagli U2, dai Cold Play.

Lezabeth Scott alle 12:40 del 24 luglio 2009 ha scritto:

RE: RE:

Ma ascolti mai niente in cui non suonino i Beatles? Così, eh, tanto per sapere, che come si dice la curiosità è femmina...

SgtPepper alle 14:50 del 24 luglio 2009 ha scritto:

RE: RE: RE:

Ogni volta che accendo la radio...mi arriva di tutto.

Tra i miei preferiti ci sono anche i Rolling Stones, i Deep Purple, i Pink Floyd gli Oasis.

E poi che c'entra?

Qui si sta recensendo un album dei Beatles. O sono andato OT?

Lezabeth Scott alle 18:27 del 24 luglio 2009 ha scritto:

RE: RE: RE: RE:

No, no, figurati, era tanto per capire. Sono fatta così. Pura curiosità.

DucaViola alle 19:08 del 24 luglio 2009 ha scritto:

però c'è anche da dire che c'è chi parla spesso di Zappa, chi degli Stones.... e chi dei Beatles... e poi giustamente... mi pare che qui c'è la recensione di revolver... si parla di Beatles nelle pagine Beatles

Utente non più registrato alle 19:00 del 11 dicembre 2009 ha scritto:

La versione remaster di quest'album è fichissima e poi l'outline mi ricorda un po' the eraser...cioè il contrario. Cmq nonostante sia sviolinato da chiunque considero Revolver leggermente inferiore ma ino ino ino a Sgt. Pepper. Ma proprio ino!

Riguardo la questione Scaruffi, leggendo la sua storia del rock contenuta sul sito dico che Piero non ha tutti i torti. Nel senso, dalla chiave di lettura che ha voluto dare alle sua storia il discorso che fa sui Beatles è coerente con le sue premesse: nel senso, piero dice che scrive la sua storia del rock con l'intento di far approcciare alla musica leggera gli appassionati di musica classica, i quali sono abituati a lunghe suite e componimenti. In quest'ottica è coerente il discorso che fa Scaruffi il quale attribuisce un voto maggiore ai Pink Floyd (che vanno nella direzione dettata nelle premesse) che non ai Beatles; poichè i primi si sbizzariscono 20 minuti e passa a brano - volendo esagerare - mentre i secondi ai 6 minuti mi sa che non ci sono arrivati mai. Mentre invece nella mia ottica apprezzo dei Beatles la capacità di sintesi, in 2 minuti e mezzo ti fanno un brano, ti dicono quello che ti devono dire e sperimentano pure. Mitichi!

diogenes90 (ha votato 9 questo disco) alle 0:24 del 5 marzo 2010 ha scritto:

scusate, riapro una discussione

Rinnovo le scuse per aver riaperto questa accanita discussione ma sono iscritto al forum da pochissimo e mi sono sentito tirato in causa soprattutto nella discussione aperta da prinz. dicevo tirato in causa perchè 1)anche io ho visto ancora pochi inverni 2)il paragone con i pink floyd mi tocca particolarmente (sono stati la mia tesi d esame). Prima di parlare di questo disco apro quindi una parentesi. Il conflitto che è stato presupposto tra fab e floyd mi sembra assurdo. Secondo il punto di vista di uno che si è avvicinato solo alla fine ai primi album dei floyd questi sono quanto di piu vicino ai fab si possa trovare all'epoca (intendetemi, tra i pezzi grossissimi!). Poi concordo sull'affermazione che i beatles non siano rock, e anche su questo si potrebbe comunque discutere per ore. Sminuire i beatles dicendo che erano banali e non-bravi è un assurdità (detto da bassista, certe linee del macca fanno paura!) non so cosa ci si aspetti tecnicamente, assoli di tapping? Poi c è anche da ricordare che nel '62 si produceva ancora x il singolo piu che x l album, che è più facile innovare quando si è i signori nessuno e si deve trovare qualcosa di nuovo rispetto ad essere nella posizione dei MIGLIORI che non si possono sbagliare. In pratica, per me è eccezionale la capacità che ebbero i beatles di ascoltare cosa succedeva fuori quando loro erano già in un palazzo di cristallo x il loro successo.

Poi ho letto altre bestemmie o sproloqui tra i quali uno che definiva the wall commerciale-mah secondo me con final cut doveva essere un pugno nello stomaco ai vecchi fan- oppure esaltazioni del prog (del quale al momento sono un fanatico pure io) che non considerano minimamente che è il genere del rock che più tende a scivolare nel pop (e in questo caso è generalmente un male perchè è sempre stato causato dall'inaridimento della creatività). Per me il disco è eccezionale, anche se rimango più legato al sergente...

Ultima riflessione: se si fosse considerato un po' di piu il pop senza l'oltranzismo da rockettari forse oggi non si assisterebbe a questo dominio di non musica per le radio!

PS Bob Dylan ha avuto un evoluzione musicale incredibile dopo aver conosciuto i Beatles!

tramblogy alle 14:39 del 5 marzo 2010 ha scritto:

soppravvaluti troppo chi scrive....

ozzy(d) alle 21:40 del 5 marzo 2010 ha scritto:

"Bob Dylan ha avuto un evoluzione musicale incredibile dopo aver conosciuto i Beatles!"...quando si rollarono una canna insieme a bob nei cessi di buckingham palace i beatles facevano ancora carineriw tipo i want to hold your hand LOL

DucaViola alle 9:35 del 6 marzo 2010 ha scritto:

RE:

Beh... no... quando si rollarono una canna insieme a Bob era 65... epoca rubber soul... tutt'altro che I want to hold your hand. Le date regà... le date nei 60 sono importanti... in 6 mesi cambiavano le cose. Non è come adesso che ci vuole un decennio.

ozzy(d) alle 9:53 del 6 marzo 2010 ha scritto:

il primo cannone bob lo offì a macca nell'agosto del 64 a dire il vero. poi rubber soul è del dicembre 65, in quell'anno bob ha già pubblicato i primi due capitoli della trilogia elettrica. Rubber soul - che di suo è influenzato non poco dai Byrds - ha ispirato parecchio i Beach Boys di pet sounds casomai. Poi quando i Beatles pubblicano Revolver ( sulla scia proprio di pet sounds), Dylan ha già messo in cascina "Blonde on Blonde"....Dunque contestavo la frase di diogenes90, come se Dylan avesse iniziato a comporre i suoi capolavori dopo l'incontro coi Beatles, ma fatemi il piaser...

DucaViola alle 10:52 del 6 marzo 2010 ha scritto:

RE:

Allora diciamo pure che era il 64, diciamo che forse non ricordo esattamente quando i Beatles si fecero il primo cannone d'erba. Ma per me tutto questo discorsone su chi è venuto prima o dopo, su chi si è drogato prima o dopo mi sa di ridicolo... all'epoca ci si ispirava a vicenda. Se è vero che i Beatles hanno preso da Dylan è anche vero che Dylan non è rimasto insensibile al cambiamento epocale tanto che la sua produzione seconda metà 60 vanta alcune marcette molto Beatlesiane, e non ci trovo nulla di male o d'insensato. Per quanto riguarda i Byrds il loro primo album, che io sappia, è Mr Tambourine man ed è del 1965, stesso anno di Rubber Soul (che a me piace di più), chi ha ispirato chi è secondario, c'è chi ha inventato la ruota e chi l'automobile, quindi è un discorso che lascia il tempo che trova... metre nel 66, contemporaneo a Revolver, esce, sempre dei Byrds, Fitfh Dimension che a mio modesto parere ha poco a che fare con le sonorità di Revovlver.

ozzy(d) alle 11:32 del 6 marzo 2010 ha scritto:

si vabbè per i fan dei beatles ogni cosa degli anni 60 è riconducibile ai fab 4, pure lo sbarco sulla luna LOL. Io sono partito dall'assunto di tal diogene per cui dylan ha iniziato a produrre musica straordinaria dopo l'incontro coi beatles ed è una fregnaccia clamorosa. punto. che poi dylan apprezzasse e conoscesse bene i dischi dei beatles è un altro paio di maniche. ma la storia è quella, primi due capitoli della trilogia elettrica sono precedenti a rubber soul. sei tu che hai parlato di importanza di date eh. anche sulla marcette di dylan, non ci sento molto di beatlesiano, prendi l'opener di "blonde on blonde", una fanfara marcia e drogata..... sui byrds, essi hanno metabolizzato la british invasion ovviamente ma prendi pezzi come "if i needed someone" o " she said, she said" e dimmi se non sono influenzati dal sound di mcguinn. Tutti si influenzavano a vicenda in quegli anni, Dylan però era sempre un paio di tacche di fuso orario avanti a tutti.

DucaViola alle 12:00 del 6 marzo 2010 ha scritto:

RE:

Tu dici che per i fan dei Beatles ogni cosa dei 60 è riconducibile ai fab4. Primo non sono un fan dei Beatles, ma un amante di musica, la parola fan mi provoca l'orticaria, secondo se è vero che i fan dei fab4 riconducono tutto ai fab4 è perché, appunto, sono fan, terzo ho notato che se è vero che i fan dei fab4 riconducono tutto ai fab4 è altrettanto vero che c'è chi si diverte a sminuirli fino a farli divenire autentiche pippe lesse, e solo per il fatto che ebbero più soccesso di altri. Basterebbe dire "non mi piacciono i Beatles" invece di continuare queste discussioni sterili. I Beatles sono stati una grandissima band, il resto, i discorsi, è aria fritta... e ci sono cascato ancora con queste puttanate sui Beatles... stupudo che sono.

ozzy(d) alle 13:19 del 6 marzo 2010 ha scritto:

Altro tic dei beatlesiani: appena qualcuno osa mettere un "bah" sui baronetti subito scatta l'accusa di "sminuirli fino a farli divenire autentiche pippe lesse, e solo per il fatto che ebbero più soccesso di altri", preludio al celebre "siete scaruffiani". Ho solo confutato la frase di diogene su dylan che inizia a fare musica straordinaria dopo aver conosciuto i baronetti, ricordando che quando Bob aveva completato la trilogia elettrica ( cioè una delle fette più importanti della sua carriera, sicuramente la più influente), i fab 4 avevano pubblicato soltanto il pur notevole Rubber Soul, quest'ultimo apparso quando cosettine tipo "ballad of a thin man" erano già leggenda. Poi ognuno tragga le sue conclusioni ( le tue sono sempre le solite eheheh). Tra l'altro se guardi in basso il mio commento di scherno nei confronti del sample scaruffiano Neu dovresti capire che non sono certo di quella parrocchia.

DucaViola alle 13:51 del 6 marzo 2010 ha scritto:

RE:

Dai... so pippe mentali. Così ci perdiamo il gusto di ascoltare la musica per ciò che dovrebbe essere. Per te vada per Dylan e Byrds e per me Beatles e Who. Buona giornata.

diogenes90 (ha votato 9 questo disco) alle 16:10 del 7 marzo 2010 ha scritto:

di nuovo

ma allora è una mania, evidentemente ci sono problemi di comunicazione! adesso 'sto gulliver - e lo chiamo cosi visto che parla allo stesso modo di me- che deve avere una capacità pari a 0 di capire una provocazione. Anche perchè dopo un commento di 30 righe parla solo del mio ps. Quello che volevo fare era semplicemente ricordare il senso di Bringing it e dire che anche dylan nel '62 non era certo rivoluzionario per le musiche quanto x i testi. La botta di orgoglio dopo la british invasion. tutto qui. poi non so una cicca di quanto c è da capire di dylan, ma sicuramente non volevo fare un paragone. Poi adesso ti scrivo che David Guetta è un fenomeno e che i pink floyd dovevano finire architettura che erano più utili all'umanità.

Contento? così vai ancora più fuori discussione ma ti diverti tanto tanto tanto!

ozzy(d) alle 19:21 del 7 marzo 2010 ha scritto:

"La botta di orgoglio dopo la british invasion"? Dylan prima che i Beatles portassero in America pezzi banalissimi tipo "she loves you" o "can't buy me love" aveva già vergato cosettine come "don't think twice it's alright", "when the ship comes in", "With God On Our Side" etc...qui una botta ci vorrebbe in testa ai fan dei beatles, non sia mai che ritrovino un po' di raziocino lol.

diogenes90 (ha votato 9 questo disco) alle 21:20 del 7 marzo 2010 ha scritto:

no, vabbe.. Mai sentito nominare la british invasion? Ovvero, un paese che si mette ad insegnare cos è la musica agli Stati Uniti? Nessuno qui ha detto che Dylan fosse scarso. Ma io ci mollo... Senza speranza!

ozzy(d) alle 0:34 del 8 marzo 2010 ha scritto:

e certo, artisti come Buddy Holly, Elvis, Chuck Berry, Everly brothers - tutta gente senza i quali i Beatles mai sarebbero esistiti - operavano in URSS, gli yankees hano dovuto aspettare i fab four per imparare cosa fosse il rock e senza di essi Dylan non sarebbe mai stato Dylan......

DucaViola alle 8:01 del 8 marzo 2010 ha scritto:

RE:

Tu parli dei fan dei Beatles... ma pure tu "Bob Dylan... e luce fu"... alla fine contesti i tic che tu stesso hai" certo che gli esseri umani so strani

diogenes90 (ha votato 9 questo disco) alle 15:53 del 9 marzo 2010 ha scritto:

mah!

Qua cominci ad essere veramente ridicolo!! Dai facciamoci 2 risate! Nessuno sta dicendo che i beatles abbiano inventato il rock, ne gli stones nè alcun altro gruppo inglese. Ma che la situazione era musicalmente stagnante negli USA quando hanno iniziato questi (il capitolo di questo sito su suddetti anni è "gli anni bui"). Le persone che tu citi avevano già dato prima degli anni 60, e fai una confusione assurda! Io non ho detto che Dylan fosse sotto ai beatles, ma dal fatto che tutti ammettono che lui fosse più profondo nei testi, non puoi dire lo stesso della musica. Da quanto scrivi, x te Dylan è anche un grandissimo cantante e musicista, e il dogmatico allora sei tu. Ma ripeto, ti stai accanendo su un mio ps, a cui io non ho dato nessun valore nel mio primo commento.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 17:29 del 9 marzo 2010 ha scritto:

Chi? i Beatles??

Lezabeth Scott alle 12:32 del 10 marzo 2010 ha scritto:

Un'altra caratteristica che accomuna tutti i groupies dei Beatles è che hanno il terrore di essere riconosciuti come tali. Per cui dicono: "non sono un fan dei Beatles ma della grande musica, che per convenzione si riduce ai sixties e che per transustantazione discende inequivocabilmente da loro". E il cerchio si chiude. Ah e poi non mancano mai di chiamarli, pronamente reverenziali, "i Fab4". Con la testa reclinata all'indietro e la bauscina che sgorga dagli angoli della bocca, come Homer Simpson. Eh eh eh...

Roberto_Perissinotto (ha votato 9 questo disco) alle 12:42 del 10 marzo 2010 ha scritto:

Vorrei anche io dire la mia. Visto che la carta d'identità mi nega ancora la maggiore età (sono classe 1993), mi sento chiamato in causa dal discorso dei giovani che scrivono su questo sito. Io che ho cominciato ad ascoltare musica seriamente da non più di 5 anni non ho e neanche mi sogno di avere la stessa competenza gnoseologica di chi si dedica a questa magnifica arte da decenni...rispetto altamente chiunque appartenga a questa categoria (se la si può chiamare così) e spero di farne parte anch'io in futuro. Ma giovane non sempre significa sprovveduto...anche se spesso sì. Lo vedo bene anch'io che i miei coetanei sbavano per qualunque canzone plastificata che compaia in un coloratissimo quanto inutile video di Mtv/ in una puntata del festival di Sanremo / nell'ultimo spot tim eccetera. Quando ho provato a sdoganare un pò di musica al di fuori di questi canoni (mica pretendo che gli adolescenti si sentano Miles Davis o Frank Zappa, ma De André non mi sembra così impossibile...) mi sono quasi sempre sentito rispondere che i miei tanto lodati idoli musicali non valgono una cicca in quanto non si sentono mai nominare in tv e non hanno venduto milioni di dischi. Tornando alla questione sopracitata sono quindi il primo a dire che la gioventù moderna soffre di grande carenza su questo piano, sia per quanto riguarda la conoscenza che la sensibilità musicale. Ma questo non vuol dire affatto che ogni ragazzo tra i 12 e i 25 anni si privo di una coscienza musicale. Penso che già il solo fatto di voler far parte diq uesto sito e della relativa comunità sia prerogativa di chi è davvero interessato alla musica. Io, ad esempio, mi sono iscritto perchè mi affascinava l'idea di poter condividere sensazioni ed opinioni (ANCHE CONTRASTANTI) con persone molto più ferrate di me sul campo musicale; ma non per questo mi sento incompetente. Certo, anche io ho commesso i miei "peccati di gioventù" (due recensioni inutili che vorrei non avere scritto e qualche valutazione sbagliata), ma ora anche grazie a ciò ho raggiunto un consapevole equilibrio valutativo; so di non possedere le stesse conoscenze di molti altri utenti di SDM, però non per questo mi tiro indietro dallo scrivere recensioni, solamente ci impiego più tempo e più riflessione. Insomma, alla fine di tutta questa tirata penso che i più "esperti" dovrebbero rallegrarsi per la presenza di giovani e che questi ultimi debbano impegnarsi in una partecipazione consapevole di questo bellissimo sito sempre in costruzione. Ognuno può dare il suo contributo ed esso riveste una sua importanza intrinseca, che però è relativa in ogni caso. Quindi, alla fine, viva chiunque ami davvero la musica! E mi pare allora (senza però voler vestire i panni dell'educatore, cosa che considerata la mia età sarebbe quantomeno ridicola! XD ) che le discussioni al calore bianco su un certo gruppo o su un determinato disco siano solamente una brutta stonatura nella rivisitazione di quello stesso gruppo, disco, ecc. Io propenderei sempre per uno scambio di opinioni alla pari, abbassando i toni e cercando di immedesimarsi nel punto di vista altrui prima di esprimere giudizi; di gente che insulta altra gente che urla (perdonatemi il gioco di parole!) ne abbiamo già abbastanza in ognicanale televisivo ad ogni ora del giorno. La musica è un'arte, ma anche un piacere; dobbiamo essere noi a viverla come tale.

Roberto_Perissinotto (ha votato 9 questo disco) alle 12:47 del 10 marzo 2010 ha scritto:

Riguardo al disco: anch'io all'inizio consideravo i Beatles dei semplici sforna-canzonette. E poi? Poi li ho ascoltati con attenzione. Per carità, qualche canzoncina saprsa qua e là resta, ma l'idea che ho assimilato dei Beatles è quella di un gruppo fondamentale per la storia della musica, che però, come hanno detto alcuni nei loro commenti, va inserito nel contesto storico dei sixties per capirne la profonda importanza. Poi possono piacere o non piacere, giustissimo. Il mio disco preferito è il White Album, questo lo ritengo un pò inferiore, ma è comunque un gran bel sentire.

P.S. Per amor di cronaca: anche nel mio caso il mio primo amore è stato per i Pink Floyd...

Utente non più registrato alle 12:57 del 10 marzo 2010 ha scritto:

Ragà, su questa discussione mi sono arrivate più di quelle e-mail che ad un certo punto - visto il clamore - ho pensato che anche Ringo Starr avesse tirato le cuoia. Perchè si sa Paul Mccartney è già morto, ci sta scritto sulla copertina di Abbey Road.

Perchè non facciamo una bella cosa, un giorno di questi andiamo a trovare i nostri nonni e i nostri zii e ci facciamo raccontare un po' gli anni '30-'40 dai primi e i '60-'70 dai secondi? Chi li ha vissuti ha un'ottica molto diversa da chi li ha imparati a memoria. Io ho imparato un sacco di cose nello stare a sentirli. E lasciamo stare i Beatles, l'unica colpa che hanno è l'essere andati per anni dallo stesso parrucchiere. Ciao ciao

alfredjarry (ha votato 8 questo disco) alle 13:29 del 10 marzo 2010 ha scritto:

Esprimere giudizi sulla musica dei Beatles non e' per nulla facile, lo sappiamo tutti... I Beatles sono stati il piu' famoso gruppo "pop" termine, quest'ultimo, assai insidioso. La contrapposizione tra "apocalittici" ed "integrati" toccava, evidentemente, un nervo scoperto! Personalmente non mi ritengo un apocalittico (sono convinto che si puo' produrre arte anche in una societa' di massa) ma nemmeno un candido integrato... Il problema, a mio avviso, e' sempre lo stesso: ovvero stabilire quale aspetto debba (o possa) avere un'opera d'arte in una societa' come la nostra (o, fattispecie, come quella occidentale di meta' anni sessanta). E non parlo semplicemente dei "materiali" di cui e' composta, ad esempio se debba porsi contro o a favore dell'ideologia dominante. Bensi' in riferimento all'idea stessa di "bello" artistico... Ora, la questione finale e': la musica dei Beatles possiede un bello artistico? Io dico no.

diogenes90 (ha votato 9 questo disco) alle 13:51 del 10 marzo 2010 ha scritto:

lezabeth ti riferisci a me? perchè non ho mai detto che i beatles non mi piacciono, e per me il decennio migliore sono i 70, non i 60. Se non ti riferivi a me chiedo scusa per l'intromissione. Ad alfred, in verità il concetto di bello nell'arte è superato da un pochetto... E comunque se dici che la musica dei beatles non lo è, mi piacerebbe sapere il perchè. Secondo me il rischio è piu il contrario, ovvero bello=piace a tanti=pop, piace a pochi=brutto con buona pace per chi esce dal coro. Fatemi sapere, magari con toni più pacifici di post dei giorni passati!

DucaViola alle 14:10 del 10 marzo 2010 ha scritto:

Per quanto riguarda Lezabeth, dal momento che una parte di ciò che dice sembra riguardarmi in prima persona (parlo del fatto "non sono un fan dei beatles ma un amante della buona musica") rispondo che il mio amore per i beatles non l'ho mai nascosto... noto invece un altro fenomeno, e cioè che inevitabilmente si ha l'idea che apprezzare i beatles debba provocare una serie di difetti di fabbrica quali nascondersi dietro ad un dito, avere la coda di paglia. possedere una scarsa capacità valutativa, trovare nei beatles l'unica ragione degli anni 60... insomma una valanga di stereotipi assurdi ai quali se ne potrebbero aggiungere altri 10. Non ho mai visto nessuno additare tanto insistentemente un fan di Zappa o di chi si voglia per presunti difetti, tic o manie. Il fatto di dire "non sono fan" è perché (e già l'ho spiegato, ma pare che a volte si perda di vista il fatto che fortunatamente non essendo un'umanità di cloni ognuno vive le cose con la propria sensibilità... almeno lo spero)non mi sono mai riconosciuto così tanto in un solo artista o band, forse perché facendo musica da 30 anni ho sempre cercato di assimilare più cose... ho provato, facendo sempre i conti con i miei limiti, di approfondire anche a livello compositivo più esempi possibili. Trovo geniali molte intuizioni dei Beatles a partire da Rubber Soul in poi (e questo a prescindere da Dylan, Kinks, Byrds, Animals, Who etc), trovo "tomorrow never knows" ad esempio parlando di Revolver, superiore a molte cose del 66. Merito anche di George Martin? può darsi. La mia convinzione è quella di un incompetente? Può darsi anche questo... ma è certo che non mi riconosco affatto nè nel quadro buttato giù a mozzichi e bocconi sul sottoscritto tanto meno mi riconosco nel pressapochismo che prevarica il sano scambio d'idee... e qui mi riallaccio a ciò che ha detto Roberto al quale va tutta la mia stima.

Dr.Paul alle 14:50 del 10 marzo 2010 ha scritto:

assurdo siamo anche all'insulto della fazione opposta, come in guerra! anche i soprannomi sono motivo per insultare qualcuno e sbeffeggiarlo, la gente vive corrosa dall'invidia, sempre pronta a sputare veleno sui "diversi", cose da pazzi! cose da pazzi! io posso capire la battuta velenosa, quella ci sta tutta....è un atteggiamento infantile ma comprensibile, allora tizio dice che she loves you è una canzoncina (cosi anche solo per provocazione) e caio gli risponde che dylan i riff in feedback di I feel fine nel 64 se li sognava a occhi aperti...finisce lì. ma addirittura arrivare all'insulto, perche di insulto inequivocabile si tratta non proviamo a fare la marcia indietro del codardo, ce ne vuole! qualsiasi appassionato o fan di qualsiasi band ha il rigagnolo alla bocca, mi chiedo dove sia la peculiarità del rigagnolo dei fan (o appassionati) dei beatles, insomma le solite stronzate su stronzate, again and again....eh vabbe, abbiamo spalle larghe!

bart (ha votato 6 questo disco) alle 20:21 del 22 marzo 2010 ha scritto:

Un altro di quei dischi troppo osannati da pubblico e critica. Per me è bella la prima metà, la seconda la trovo un pò fiacca.

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 23:11 del 5 aprile 2010 ha scritto:

Preciso, al netto delle critiche, che "Revolver" è il mio disco preferito dei quattro Fab Four. Ed è anche quello che ne riassume pregi e difetti in maniera più esplicativa, secondo il mio parere. Grande gruppo, capace di scrivere sciocchezzuole pop con dinoccolato passo funk ("Taxman"), ficcare ballate acustiche di elevata caratura ("I'm Only Sleeping", "For No One", la mia preferita), sperimentare vari esotismi con il sitar ("Love You To"), rubacchiare le circolarità delle melodie dei Beach Boys ("And You Bird Can Sing") e poi piazzarti pure la psichedelizia finale freak e fuori di testa ("Tomorrow Never Knows"). Ma poi, lì in mezzo, comporre robaccia come "Yellow Submarine" (Junio, la cui recensione è peraltro ottima, lo definisce "fumettone" e mi trova perfettamente d'accordo), "Doctor Robert" o caricare inutilmente di archi una "Eleanor Rigby" altrimenti perfetta (mai capito tutto l'entusiasmo per questo brano...). Beatles: il gruppo del vorrei-ma-non-posso. Ecco il loro più grande limite, rispetto soprattutto a concorrenti della stessa età e di tutt'altro genere. 7.5.

Dr.Paul alle 14:46 del 6 aprile 2010 ha scritto:

marco ma eleanor rigby senza archi non avrebbe senso, avrebbero dovuto cantarla a cappella! la genialata fu mettere archi e voci e nient'altro, eliminare gli archi è come pretendere di togliere le chitarre da whole lotta love ))

riguardo le ruberie, va bene tutto, ma hanno rubato anche gli altri accipicchia, evidenziare le ruberie solo di una parte nn credo sia giusto! i beatles hanno mandato wilson in analisi eh...lol!!! poi "sciocchezzuole e fumettoni" sisi vero, ma non sono le stesse del nostro amato in case we die? (solo per far un esempio a noi vicino, altrimenti ci sarebbe una lista lunghissima)

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 21:14 del 6 aprile 2010 ha scritto:

RE:

Sì sì, ma infatti, è un mio gusto prettamente personale... Forse hai ragione che non avrebbe senso di esistere, fatto sta però che troppi archi messi tutti assieme mi indispongono un po'. Riguardo alla sciocchezzuole degli scarafaggi e a quelle degli Architecture In Helsinki, invece, credo vi sia una profonda differenza: secondo me le prime erano segno di una certa perdita compositiva (fisiologica, per carità!), mentre le seconde sono solo segno di cazzoneria dura e pura

DucaViola alle 17:39 del 6 aprile 2010 ha scritto:

Chi ha influenzato chi è davvero un discorso poco interessante a mio avviso se parliamo di grandi band. La bravura non stà solo nel "rubacchiare", ma anche nel rielaborare ciò che si è "rubato". Si parla di "Rubber Soul"... grande album anche se non il loro più bello. Fatta questa premessa per quanto riguarda i tanto decantati guru dei Beatles, i Byrds... che rubber soul possa ricordarli in molti punti, nel modo di strutturare il brano, nella soluzione di alcune linee melodiche non dice assolutamente nulla... nessuno ha inventato la musica, quindi neanche i Beatles... e tra i Beatles ed i Byrds c'erano comunque delle notevoli differenze: "drive my car" non mi ricorda i Byrds sia nel modo di suonare che di cantare... "norwegian wood" con l'arrangiamento di sitar potrebbe darmi più l'idea di una "lady jane" meno sporca (comunque uscita un anno dopo), "Michelle" è uno dei poppettoni McCartney che non mi piace, ma con i Byrds... boh... che c'azzecca, "in my life" forse... sì... probabilmente c'è qualcosa dei Byrds, ma è un brano dei Beatles e si sente, "if I needed someone" di Harrison gli strizza effettivamente l'occhio (poi bisogna vedere)ma io ci sento anche molto i 4 di Liverpool che cercavano una loro strada... "I'm looking through you" è quasi un country... il country non mi sembra l'abbiano inventato nè i Byrds nè i Beatles, "girl" è molto, ma molto Lennon. In conclusione sento qualcosa di "ok computer" anche in "terror twilight" dei Pavement, però non mi viene in mente di dire che hanno copiato i Radiohead. Io quando metto su i Beatles mi sembra di ascoltare i Beatles e quando metto su i Byrds ascolto i Byrds... giuro... non mi sono mai confuso... indovino subito chi è l'uno e chi l'altro.

DucaViola alle 17:44 del 6 aprile 2010 ha scritto:

scusate... era soul indirizzato per la recensione di rubber

galassiagon alle 17:52 del 6 aprile 2010 ha scritto:

l'unica che non hai citato è nowhere man ed è proprio lei la canzone byrdsiana

DucaViola alle 18:22 del 6 aprile 2010 ha scritto:

RE:

se è per questo non è l'unica nell'album... ma continuo a non capire dove sia il problema... continuo a sentirci i Beatles

Dr.Paul alle 21:45 del 6 aprile 2010 ha scritto:

certo in ogni album c'è il pezzo debole, non so, in quanto a cazzoneria...i beatles vivevano di quella, anche nei brani piu seri, non so io ci vedo molto dei beatles negli architecture in helsinki, sia come mood generale che nell'uso dei fiati...quello veramente fumettistico! riguardo submarine...che dire....è una traccia per bambini, difatti diventò l'ideale colonna sonora del cartone animato omonimo! c'è quel pezzo di fanfara che parte dopo che il testo dice "and the band begins to play" che mi riporta agli AIH, si è puro cazzeggio.....decisamente puo non piacere o addirittura far incazzare. a me fa ridere, con lennon che con voce trattata impartisce ordini marinareschi: "full speed ahead, full speed ahead! ahahahah

DucaViola alle 9:05 del 7 aprile 2010 ha scritto:

Yellow Submarine è semplicemente una pausa dell'album... i pezzi cazzaroni l'hanno scritti in tanti e a volte su album molto più mediocri. Yellow Submarine su Revolver è uno schiaffo in piena faccia per il motivo opposto di tomorrow never knows... su Revolver come ti giri ti giri prendi schiaffi in faccia.

alfredjarry (ha votato 8 questo disco) alle 17:45 del 7 aprile 2010 ha scritto:

Mi dispiace aver scandalizzato gli utenti di questa scheda, ma vorrei che qualcuno mi rispondesse seriamente. Quando parlo di percorso stilistico non mi riferisco certo al numero di persone che si sono espresse su un fenomeno. O di quanti musicisti abbiano voluto coverizzare una manciata di canzoni (questo si') memorabili... Bensi' alla possibilita' di individuare un prima e un dopo nella storia della musica!

alfredjarry (ha votato 8 questo disco) alle 17:47 del 7 aprile 2010 ha scritto:

Scusate, era un commento alla scheda di Rubber Soul

PetoMan 2.0 evolution (ha votato 8 questo disco) alle 11:29 del 5 luglio 2010 ha scritto:

Ma neu! è per caso il fake di scafuffy? cioè, uguale, stessi termini, stessi voti, stessi concetti assurdi. secondo me è lui, non ci sono dubbi

BeckChurry (ha votato 6 questo disco) alle 14:10 del 12 novembre 2010 ha scritto:

I Beatles, in precedenza, avevano già fatto qualche canzone memorabile, ma questo è il loro primo album di un certo rilievo.

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 19:18 del 14 novembre 2010 ha scritto:

In quasi 25 anni di ascolti non riesco a farmi piacere i Beatles.

All' inizio ne ero quasi turbato...all' inizio dei novanta...le dritte di Scaruffi mi fecero un po' di coraggio..))

Che dire...mai amati...ne posso capire l' importanza per la musica pop...ma a differenza di certa musica pop che amo...mi sembrano troppo spensierati e troppo poco intensi , melodie troppo semplici....ok, qualche orpello innovativo qua' e la'...ma non smuovono nulla nel mio circuito emozionale.

Forse un mio limite...sorry....(anche se non mancano i sostegni...negli ultimi tempi).

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 19:31 del 14 novembre 2010 ha scritto:

Poi vorrei dire un altra cosa riguardo Scaruffi.

Vorrei informare che, chi ha qualche anno in piu' come me forse puo' capire , alla fine degli80, inizio 90...i suoi libri furono vera e propria manna caduta dal cielo...nessuno in Italia fino ad allora aveva citato tutti quei nomi sconosciuti descrivendo poi la storia della popular music in modo cosi curato e logico.....nemmeno in America c' era qualcosa di cosi' utile in giro.

Il tempo gli ha dato ragione su molti nomi al tempo considerati troppo alternativi....vedi per esempio Tim Buckley...ora osannatissimo da tutti 20 anni fa' non se lo cagavano in molti.

Quindi aspettate prima di gettare fango su questo personaggio che , a mio modo di vedere, nonostante i suoi gusti in certi casi opinabili, ci ha dato una mano importante nel trovare musica di qualita' in tempi dove non potevi ascoltare nulla a meno che non tirassi fuori almeno 25.000 delle vecchie lire.

Totalblamblam alle 19:45 del 14 novembre 2010 ha scritto:

RE:

veramente? io ricordo che di tim buckley ne parlava un libretto uscito con grazia si il settimanale grazia che comprava mia nonna ...infatti ricordo che mi trovavo a fano e in centro trovai starsailor in vinile , era il disco che tra i tanti consigliava il tizio di sto libretto...per dire che non è vero che scaruffi fosse la manna dal cielo, di manne ce n'erano e pure tante...prendi bertoncelli i suoi libri e la serie arcana, il castaldo dei primi tempi prima che si sputtanasse con repubblica, massarini periodo popster, rai stero notte con una sfliza di gionalisti critici con le palle sai te la lista è lunga

alekk (ha votato 8,5 questo disco) alle 1:17 del 11 novembre 2012 ha scritto:

le valutazioni scaruffiane premiano esclusivamente i dischi sperimentali. è giusto ogni tanto ma sbagliato nel dimezzare voti ad album che magari sperimentano meno ma sono di una qualità superiore. uno che da 8(e un 8 per scaruffi è un 10)ad appetite for destruction,e 6 a foxtrot e 7 a wish you were here (dischi nettamente superiori sotto ogni punto di vista)per me di musica non capisce una mazza. non esistono solo neu! e company ma anche altri fior di dischi da premiare

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 19:55 del 14 novembre 2010 ha scritto:

Tim Buckley era conosciuto ma non apprezzato quanto lo e' ora.

Gli altri, Bertoncelli compreso, che hai citato, erano semplicemente scrittori convenzionali...dicevano quello che trovavi dappertutto....nulla di paragonabile ai 6 volumi di Storia del Rock di Scaruffi...che ha anticipato e valorizzato nomi alternativi che conoscevano in pochi....non c' e' paragone nemmeno con le storie del rock di Rolling stone..che era la Bibbia fino agli anni 90.

Totalblamblam alle 20:13 del 14 novembre 2010 ha scritto:

RE:

si avrà anche i suoi meriti ma la sua prosa è sciatta...essendo poi una storia in sei tomi tipo enciclopedia di diderot gli errori sono profusi.

diciamo che ha inagurato la moda delle classifiche e dei listoni di certo non quella dell'analisi profonda

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 15:01 del 15 novembre 2010 ha scritto:

RE:

Un appunto a chi ha scritto che Scaruffi fu fondamentale (tramite la sua opera) nel far conoscere gruppi che altrimenti sarebbero rimasti sepolti nell'oblio.All'epoca dell'uscita dei tomi sulla "Storia della musica".C'era modo e maniera di acquisire informazioni,bastava volerlo.Vorrei ricordare che ,per esempio,perfino negli anni '60,gruppi beat come "I Corvi" riuscirono a coverizzare gli Electric Prunes praticamente in tempo reale ("Sospesa a un filo")quando davvero gli unici mezzi per poter ascoltare certi brani era cercare di strapparli alle frequenze disturbate delle radio estere in AM.Negli anni 80'e 90'le cose erano davvero ben diverse.Bastava non leggere solo il Buscadero e cercare nelle edicole qualche rivista musicale straniera seria.

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 20:29 del 14 novembre 2010 ha scritto:

le sue schede biografiche sono state quanto di piu' appagante trovassi in giro, Italia e non...fai te.

Totalblamblam alle 20:45 del 14 novembre 2010 ha scritto:

RE:

cool

Dr.Paul alle 21:33 del 14 novembre 2010 ha scritto:

cmq scaruffi è un figo!! come ha fatto a fare tanti proseliti in italia non si sa!! mistero! dai t.buckley sconosciuto ai piu nn direi (spesso appariva addirittura su rockstar), è un po' come oggi....fuori dal circuito indie alternative (una minoranza anche in era di d/l) pochi continuano a filarselo! io non sono scaruffiano, posso capire però durante l'adolescenza...quando sei in cerca di una guida....ti accodi al primo che sa mettere tre parole in fila e romanzarle bene! oggi come oggi non riuscirei a leggerlo e soprattutto a fidarmi....

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 22:59 del 14 novembre 2010 ha scritto:

Nel 1990, non si trattava solo di tre parole in fila....ma anche di "NOMI NUOVI"....e te lo dice uno che collezionava libri e riviste musicali, italiane e straniere....Scaruffi era uno spiraglio reale...non fandonie.

Totalblamblam alle 23:07 del 14 novembre 2010 ha scritto:

RE:

e quali sarebbero sti nomi nuovi?

se ti prendi tutti i numeri di rockstar e mucchio anni 80 trovi di tutto da john cage ai neubaten per saltare di palo in frasca...ma il punto non è quello dei listoni di nomi ma di analisi di dischi mai sentiti e bollati come monnezza ...lasciamo stare i bitols o bowie ma leggere sui beach boys o steely dan da scaruffi e capisci che è un cojone esaltato paranoico

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 23:15 del 14 novembre 2010 ha scritto:

Fai male ad avere rancori perche' snobba tizio e caio...non dovresti (anche io non condivido molte sue posizioni ma le sue cronologie e analisi storiche sui nomi e sulla popular music in generale mi hanno ripagato ampiamente) ... ho pure parlato via email con lui e ti assicuro che i dischi li ha sentiti tutti.

Io non sputo nel piatto dove ho mangiato....ogni tanto trovo un nocciolo, sputo e via...ognuno di noi ha la sua storia con piccole differenze l' uno dall' altro.

Totalblamblam alle 23:25 del 14 novembre 2010 ha scritto:

RE:

ma io non nessun rancore perché ho sempre pensato con la mia testa e non con quella di nessun altro.

mi dispiace solo per i tanti ragazzetti che ha deformato con i suoi deliri.

qui ce n'era uno tal neu un clone di scaruffi e chissà quanti altri poveretti come lui.

i dischi vanno ascoltati e riascoltati anche dopo anni prima di sputare sentenze definitive. io dubito che abbia ascoltato seriamente tutta quella roba classica jazz rock pop (per non dire tutto il cinema l'arte la letteratura LOL) sulla quale discetta con sicumera da vate.

non è un caso che le enciclopedie difettino di analisi serie.

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 23:43 del 14 novembre 2010 ha scritto:

Non so' quale sia la verita'...resta il fatto che prendendo tutto quello che di buono ha scritto...e qui un po' di umilta' in chi ragiona con la propria testa (non e' sempre cosa positiva..)penso ci debba stare, ne ho tratto sicuramente dei vantaggi reali, poi se ci sono stati ragazzetti che pendevano dalle sue labbra....beh...cavoli loro.

bart (ha votato 6 questo disco) alle 0:00 del 15 novembre 2010 ha scritto:

Scaruffi è un uomo colto e intelligente. Certe sue affermazioni (su Tim Buckley specialmente) mi trovano d'accordo. Ma mettere Trout Mask Replica al primo posto tra i più grandi dischi della storia del rock mi è sembrata una follia.

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 0:08 del 15 novembre 2010 ha scritto:

Trout Mask Replica e' considerato un grandissimo disco da tutta la critica internazionale...poi che a lui piaccia in modo particolare sono gusti suoi....ed e' normale cosi' altrimenti sarebbe stato un replicante della Rolling Stone Music Guide.

bart (ha votato 6 questo disco) alle 0:18 del 15 novembre 2010 ha scritto:

Trout Mask Replica è una di quelle tante schifezze spacciate per arte, come la "merda d'artista" di Piero Manzoni o i tagli delle tele di Lucio Fontana. Ma chi vogliono prendere per il culo!

DonJunio, autore, alle 0:22 del 15 novembre 2010 ha scritto:

Ragazzi, c'è un topic apposito nel forum su zio Piero: per parlare di trote, sitar, ha fatto tutto Eno e classifiche direi che quella è la sede migliore.

Liuk Pottis alle 10:01 del 15 novembre 2010 ha scritto:

"Pur non essendo probabilmente il miglior album dei Fab Four"?...Qualcuno mi spiega il significato di tale affermazione?..."Revolver" è considerato (a ragione)uno dei dischi più riusciti dei Fab Four, e secondo una buona fetta della critica si contende il primato come miglior disco della Storia.

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 14:56 del 15 novembre 2010 ha scritto:

Meraviglioso!

Il disco ovviamente.C'è tutto quello che serve per tappare la bocca a tutti quelli che pensavano(pensano) che i Beatles fossero una band senza talento e per ragazzine.

Dr.Paul alle 15:18 del 15 novembre 2010 ha scritto:

DISCUSSIONI RIGUARDANTI S. NEL THREAD APPOSITO SUL FORUM. THANKS!

DucaViola alle 16:38 del 16 novembre 2010 ha scritto:

siamo nel 2010 e ancora c'è che si fa le pippe mentali sui Beatles, ancora c'è chi discute sul fatto se considerarli o no una grande band. E' ridicolo. I Beatles sono stati una grandissima band. Sarebbe come discutere ancora sull'importanza di un romanzo come "il giovane Holden". Non si può... basta. Ma chi è Scaruffi?

bart (ha votato 6 questo disco) alle 19:29 del 16 novembre 2010 ha scritto:

RE:

Hai ragione ti quoto in pieno. Il fatto è che dei Beatles se ne parlerà in eterno, come per Elvis, Marilyn Monroe o Michael Jackson. Sono delle icone più che dei musicisti.

Totalblamblam alle 20:46 del 16 novembre 2010 ha scritto:

RE: RE:

la monroe di certo non era una musicista anche se cantava bene! ma bart ne spari tante eh lasciamo stare i bitols che ci si azzuffa come al solito e allora visto che lo citi secondo me inquadrandolo male come una icona

dimmi tu se i tuoi idoli musicisti possono minimamente avvicinarsi a questo livello?

guardati tutto lo show, il più grande in assoluto di sempre, ovvio per me LOL, c'è prima di tutto un musicista non l'icona quelle sono le madonne e i santi russi

bart (ha votato 6 questo disco) alle 10:58 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE:

Lo so che la Monroe non era una musicista, ma forse non era neanche un'attrice. Lo show a cui fai riferimento tu è quello del famoso ritorno di Elvis in veste di cantante, dopo anni di cinema. Non c'è dubbio che lui avesse una personalità e un carisma fuori dal comune, specialmente per quel periodo; è stato questo il motivo principale del suo enorme successo. Non si può dire però che sia stato un grande cantante. Per quanto riguarda i miei idoli musicali, ti posso assicurare che Tim Buckley non solo si ci avvicina, ma lo supera alla grande.

Totalblamblam alle 11:34 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE:

mi fate ridere con buckley inserito ovunque

bart ora elvis non era un grande cantante ma qualche live te lo sei sentito? le sparate sempre alla cazzo di cane

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 11:23 del 17 novembre 2010 ha scritto:

Elvis era piu' che altro una grande voce....un grande cantante...casomai sul resto si puo' discutere...

Emiliano alle 12:36 del 17 novembre 2010 ha scritto:

Elvis era il RE. Il paragone con Buckley padre non sta in piedi, due gestalt completamente inconciliabili.

bart (ha votato 6 questo disco) alle 12:43 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE:

E'vero, non c'è paragone, Tim Buckley era di un altro pianeta.

Totalblamblam alle 13:24 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE: RE:

di un altro pianeta forse ma limitato nelle sue capacità musicali di certo non si è cimentato con rock n roll, gospel, blues, country, pop, rock soul, rockabilly come elvis ...pur amando tim il confronto con evis è impietoso ma non è colpa sua molti al suo confronto ne escono ridimensionati...uno show come quello del comeback dove lui suona canta parla balla con quel carisma ancora resta insuperato

bart (ha votato 6 questo disco) alle 14:07 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: non si è cimentato con rock n roll, gospel, blues, country, pop, rock soul

Appunto per questo lo ritengo un grande. Oltre ad avere una voce incredibile, ha creato(nei suoi capolavori)un suo universo sonoro, senza adagiarsi nella riproposizione di generi già sperimentati prima. Forse per questo che non è stato premiato. Se poi la mettiamo sul piano del carisma non c'è paragone: Elvis stravince il confronto.

Totalblamblam alle 19:04 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: non si è cimentato con rock n roll, gospel, blues, country, pop, rock soul

ma chi dice che non lo sia stato? io ho tutto di tim buckley anche i live album...i primi sono folk e bisogna aspettare blue afternoon per sentire qualche cambiamento che si completa con lorca e starsailor i due dove contamina quella radice di fondo mai persa con il jazz e l'avanguardia( il resto compiace il commerciale fallendo perché non è neanche semplice dimenarsi in quel mondo)...un talento allucinante il suo ma a mio avviso poco aiutato dalla casa discografica la elektra a promuoverlo bene...di certo anche lui come nick drake un personaggio aloof un solitario dannato ... di dischi che osano con la sperimentazione come quei due ce ne sono stati tanti e tutti più o meno passati inosservati che so peter green the end of the game il primo che mi frulla ora nella testa ...beh basta che ora mi incarto troppo LOL e qua si parla di revolver disco da patrimonio del cosmo

Emiliano alle 12:57 del 17 novembre 2010 ha scritto:

Esatto. Il RE è molto più comprensibile e fruibile, oltre che dotato vocalmente. L'universo di riferimenti del buon Tim è molto più "ermetico", come del resto alcune sue composizioni. Questo lo porta ad essere un artista di nicchia. Il RE è puro mainstream, e non vi è nulla di male in questo. A me, per esempio, piacciono tanto i Black Flag, secondo me sono geniali, ma non li paragonerei mai ai Bitols.

Emiliano alle 12:57 del 17 novembre 2010 ha scritto:

Esatto. Il RE è molto più comprensibile e fruibile, oltre che dotato vocalmente. L'universo di riferimenti del buon Tim è molto più "ermetico", come del resto alcune sue composizioni. Questo lo porta ad essere un artista di nicchia. Il RE è puro mainstream, e non vi è nulla di male in questo. A me, per esempio, piacciono tanto i Black Flag, secondo me sono geniali, ma non li paragonerei mai ai Bitols.

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 13:38 del 17 novembre 2010 ha scritto:

Tim Buckley e Elvis sono tra i piu' grandi cantanti della storia....fare un confronto su chi sia la voce migliore mi sembra ridicolo...e' ovvio che dipenda dai gusti.

Dr.Paul alle 14:55 del 17 novembre 2010 ha scritto:

ma cosa c'entra la monroe e jackson con i beatles e elvis?? ma che musica ascolti tu oltre i sabbath e i deep purple?? ma uno che mi dice che elvis non sa cantare....ma che credibilità puo avere??? su quali basi si forma la tua conoscenza musicale? chi sapeva cantare allora ...forse ozzy osbourne? ma insomma abbiate rispetto anche per chi legge, chi legge non è un fesso eh?!

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 15:38 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE:

"ma cosa c'entra la monroe e jackson con i beatles e elvis?" Non fare domande troppo difficili Paolo E allora io ci aggiungo Roger Federer e Antonella Clerici. E comunque la Monroe era una grandissima attrice. Non è che se una è un po' frivola (ma lo era davvero?) e non è bionda naturale non vale artisticamente (vabbè lasciamo stare, piccolo off topic...)

E visto che ci sono, disco imperdibile questo!

bart (ha votato 6 questo disco) alle 17:56 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE: ma cosa c'entra la monroe e jackson con i beatles e elvis??

C'entrano e come! Sono tutti grandissimi fenomeni di marketing. Fenomeni che hanno creato un'isteria collettiva e un fanatismo che ricordano quelli di un regime dittatoriale (con i dovuti distinguo s'intende). Questo non vuol dire che non avessero talento, ma sono stati eccessivamente pompati.

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 18:34 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE: RE: ma cosa c'entra la monroe e jackson con i beatles e elvis??

La promozione commerciale intesa come la vediamo oggi (cioè in senso negativo) è nata praticamente con Elvis e i Beatles.Prima del rock'n'roll non c'era nemmeno un pubblico giovane (inteso come target commerciale a cui riferirsi).Quindi come tutte le cose in via di sperimentazione non è detto che l'idea iniziale fosse necessariamente negativa.Se i Beatles sono piaciuti tanto è perchè c'era qualcosa di differente da ciò che esisteva prima,e di talmente chiaro e comprensibile da essere apprezzato da molti se non da tutti.Un ottimo esempio di democrazia,altro che dittatura.Infatti,che lo si voglia ammettere o meno,almeno all'inizio,tutti i gruppi coevi dei Beatles e che si muovevano nello stesso ambito sono in qualche modo loro debitori.Volente o nolente erano loro il gruppo a cui fare riferimento,dal punto di vista visuale/ estetico,di talento compositivo,anche per band che poi avrebbero preso,in futuro,strade differenti.Non capisco lo scandalo per l'aggettivo "commerciale" applicato,postumo,a certi lavori dello stesso periodo degli anni '60.Sbaglierò,ma per me considerando i dischi usciti nello stesso arco di tempo,più o meno,tra il '66 e fine '67/primi mesi del '68 non vedo tanta differenza tra Revolver,Little Games,Are You Experienced,The Piper At The Gatest Of Dawn,Sgt Peppers,The Doors,Velvet Underground,ma anche Autumn'66 degli Spencer Davis Group o Flash daei Moving Sidewalks!

bart (ha votato 6 questo disco) alle 18:21 del 17 novembre 2010 ha scritto:

Poi non ho detto che Elvis non sapeva cantare, ma solo che non era tra i migliori, secondo me.

bart (ha votato 6 questo disco) alle 18:29 del 17 novembre 2010 ha scritto:

Leggendo i primi commenti su questo disco, mi sono imbattuto su quello di Neu! E'identico a quello che Scaruffi ha scritto nella parte finale della sua scheda sui Beatles.

bart (ha votato 6 questo disco) alle 18:59 del 17 novembre 2010 ha scritto:

La promozione commerciale non è di per se negativa. E'ovvio che per far conoscere un artista, quest'ultimo deve essere pubblicizzato. Fino a qui tutto ok. Il problema, ripeto, è il fanatismo che si crea. Ci sono certi fans che per il loro idolo sarebbero disposti a tutto. Non sono d'accordo con te quando dici che non ci sono sostanziali differenze tra i dischi di quel periodo. La differenza tra i Beatles e i Velvet Underground si sente, eccome!

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 19:16 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE:

Eh eh..se i Beatles avessero fatto un solo album,diciamo circa a metà '66 edito per la Fuckourphone,label super underground,e ci avessero messo dentro Tomorrow Never Knows,She Said She Said,Dr Robert,I'm Only Sleeping,Rain,And Your Bird Can Sing,Love You To e magari Flying,Blue Jay Way e It's All Too Much (successive),tutti avrebbero gridato al capolavoro.Il problema è che i detrattori non riescono a sopportare She Loves You e l'istinto naturale a battere il piedino in sincrono con gli apperenti groove rudimentali di Ringo!Poi per me c'è poca differenza,negi album sopra citati perchè sono tutti figli dello stesso periodo creativo,che,magari ce ne fosse un altro oggi minimamente paragonabile.Ognuno,chiaramente filtrato dalla sensibilità del singolo artista.Citavi i Velvet:per me,ad esempio "Femme Fatale" è debitrice di certe atmosfere tipiche di Burt Bacharach e potrebbe essere stato incluso tranquillamente in un disco di Marianne Faithfull.

Dr.Paul alle 21:11 del 17 novembre 2010 ha scritto:

ma quale sarebbe "il fanatismo che si crea"? non lo vedo! questa è un'altra scaruffata! si può essere anche fanatici l'importante è avere cognizione di causa! dire che: "elvis non si può dire però che sia stato un grande cantante" è un'assurdità bella e buona! è come uno che ti dice che frank sinatra e al bano non sanno cantare, è una toppa clamorosa, clamorosa! come è assurdo mettere beatles e elvis nella stessa riga di monroe (per te evidentemente simbolo di futilità e carne da macello) e jackson (per te sicuramente icona dei mammalucchi che non capiscono niente di musica xche nn si sballano con l'hard rock che spakka-di-bvutto)! in musica esistono dati oggettivi, dai quali non si puo prescindere, elvis sapeva cantare e anche benissimo!! i beatles sapevano comporre e anche molto bene! idem tim buckley certo!

bart (ha votato 6 questo disco) alle 23:57 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE: ma quale sarebbe "il fanatismo che si crea"?

Non puoi dire che i Beatles non hanno creato fanatismo. E non puoi dire che si può essere anche fanatici,l'importante è avere cognizione di causa, perchè è una contraddizione in termini. Quando qualcuno è fanatico viene talmente preso emotivamente dal suo idolo che perde l'obbiettività e il senso critico. Poi tu esageri,non ho detto che Monroe è simbolo di futilità e carne da macello e che Jackson è l'icona dei mammalucchi che non capiscono niente di musica.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 22:23 del 17 novembre 2010 ha scritto:

Su un piano di valore artistico non è possibile operare un paragone/parallelo tra Elvis e Tim Buckley. Quest'ultimo era un vero artista, capace di creare e immergersi in composizioni piene di qualità e veramente sentite. Quando si parla di Elvis e della sua musica non si può, seconde me, parlare di vera arte. E la differenza tra i beatles e velvet underground si sente...eccome se si sente...

ozzy(d) alle 22:49 del 17 novembre 2010 ha scritto:

chiamate l'esorcista, pericolo presenze demoniache.

Totalblamblam alle 23:14 del 17 novembre 2010 ha scritto:

RE:

buahhaha che brutta piega che ha preso sta discussione. non ho parole ora siamo su il vero e il falso l'ultimo capolavoro mai scritto di Stendhal. notte.

Dr.Paul alle 22:58 del 17 novembre 2010 ha scritto:

ma che argomentazione è che buckley si immerge (xche elvis nn si immergeva?) in composizioni piene di qualità (xche elvis non ne aveva?) e veramente sentite (quelle di elvis erano non-sentite?). uno è artista e l'altro no? ma siamo su "scherzi a parte"?

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 23:05 del 17 novembre 2010 ha scritto:

Si, uno è vero artista (Buckley) e l'altro non lo è (Elvis lo ascolto comunque più che volentieri). Piaccia o no penso proprio che le cose stiano così. Mi piacerebbe sapere che concetto avete di arte.....

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 23:27 del 17 novembre 2010 ha scritto:

I'm look just like Elvis from hell.........

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 0:51 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Madò ragazzi..il problema sta proprio nel mettere nello stesso paragrafo Elvis e Tim Buckley,come mettere insieme Orietta Berti e Laura Nyro,o Gianni Morandi e Fabrizio De Andrè.Già il fatto che uno fu prevalentemente un esecutore e l'altro un autore fa la differenza.Poi è necessario contestualizzare il periodo in cui sono usciti e al quale si deve per forza fare riferimento.Non ha senso fare esempi del genere,pur con il massimo rispetto per chi ha espresso il concetto.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 7:56 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Clap, perfettamente d'accordo con te. Ma nell'errore del paragone ho espresso il mio pensiero. E ora i sostenitori di Elvis trovano difficoltà nell'esporre il valore artistico della sua musica...come succede sempre ai fan dei beatles ecc...trovano sempre delle difficoltà a evidenziare l'aspetto artistico, e quando pensano di individuare elementi artistici...bè...ci sarebbe tanto da dire.. ahahah

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 11:45 del 18 novembre 2010 ha scritto:

A me non pare proprio che nella rece e in molti interventi qua sotto non siano stati evidenziati elementi artistici ed innovativi presenti in questo album del 1966. Poi se uno non è d'accordo

lo può motivare senza fare il fenomeno convinto di essere il depositario della verità e magari essere consapevole che una moltitudine di musicisti, musicofili e semplici amanti della musica (e non sto parlando di masse isteriche di teen agers adoranti eh) la pensano diversamente. Intendiamoci non c'è nulla di male a preferire altri album o anche ad andare controcorrente. Io ad esempio ho in Blonde on blonde il mio album preferito del 1966 e ritengo Freak out di Zappa l'album più innovativo dello stesso anno. Però mi

pare strano (ma tutto è possibile, nel campo del gusto personale però) non considerare Revolver uno dei migliori album del 1966 in ambito rock.

Sarei curioso che i detrattori indicassero almeno 10 album dello stesso anno che loro ritengono più importanti di questo (essere nella top ten del 1966 dovrebbe essere, nella storia della musica rock, un merito non da poco). E non ditemi il primo di Buckley che ricordo piacevole e promettente esordio, ma ancora folk abbastanza convenzionale. E dico questo da fan di Buckley eh,

che se fossi obbligato alla scelta tra Starsailor e qualsiasi album dei Beatles (ma anche dei Rolling stones, degli Who, dei Kinks, dei Byrds..)

opterei per Starsailor (che però è del 70). Questione di gusto personale ovviamente.

bart (ha votato 6 questo disco) alle 12:34 del 18 novembre 2010 ha scritto:

RE: Te li dico io quali sono i 10 album

1.The Psychedelic Sounds Of the 13th Floor Elevators (13th Floor Elevators), 2.Aftermath(Rolling Stones), 3.Freak Out(Frank Zappa), 4.Blonde on Blonde(Bob Dylan), 5.Pet Sounds(Beach Boys), 6.Ascension (John Coltrane), 7.Free Jazz (Ornette Coleman), 8.Tutto Fabrizio De André (Fabrizio De André), 9.Conquistador! (Cecil Taylor), 10.Buffalo Springfield (Buffalo Springfield).

bart (ha votato 6 questo disco) alle 12:38 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Queste sono ovviamente delle mie personalissime opinioni. Non sono certo io il depositario della verità. Comunque sono d'accordo con te quando dici che il primo album di Tim Buckley non è niente di eccezionale.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 13:13 del 18 novembre 2010 ha scritto:

ecco, gli album elencati da Bart sono degli autentici esempi di cosa significhi vera arte in ambito musicale. E non ci vuole molto per capirlo....bast aascoltare. Poi certo, nessuno ha la verità in pugno...

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 13:47 del 18 novembre 2010 ha scritto:

RE:

C'è sempre una sorta di revisionismo storico che porta a ragionare in maniera sicuramente condivisibile ,ma mai cercando di contestualizzare i dischi citati nel contesto temporale in cui sono usciti.Faccio un paio di esempi:nel 1966,"Tutto Fabrizio De Andrè" era una compilation di brani tratti da singoli che risalivano fino al 1961,non sicuramente concepiti per stare tutti insieme nello stesso album,a differenza di quello che poi accadrà successivamente con gli altri lavori."Aftermath",è ancora piuttosto acerbo rispetto a "Revolver".La famigerata "I'm Going Home" è semplicemente un blues dilatato oltre misura come avrebbe potuto fare John Lee Hooker dal vivo.Cercando di immedesimarsi nell'umore dell'epoca il valore di "Revolver" e di "Pet Sounds"è sostanzialmente identico.Adesso buona parte di noi non riesce a ragionare veramente al netto del bombardamento di nozioni e di classificazioni derivanti da parte di recensori umorali e parziali.Con questo voglio dire che sarebbe meglio chiudersi qualche ora in una stanza con i dischi,in vinile,un giradischi,e cominciare ad ascoltare tutti i dischi citati come fosse la prima volta.

bart (ha votato 6 questo disco) alle 14:01 del 18 novembre 2010 ha scritto:

RE: RE:

Clap67, il tuo discorso non fa una grinza. Quando si giudica un disco, spesso ci si fa condizionare dal nome dell'artista,dal successo che riscosso o dai giudizi che ne danno i critici. Io, in passato, ammetto di essere stato condizionato da Scaruffi, e questo è un errore. Per quanto riguarda Tutto Fabrizio De Andrè, hai ragione, è una raccolta, quindi non lo si può classificare come un vero e proprio album.

bart (ha votato 6 questo disco) alle 13:41 del 18 novembre 2010 ha scritto:

E questo sono quelli del '66. Il meglio arriverà nel periodo d'oro '67-'70.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 14:00 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Ah, look at all the lonely people ....na nananana nanan nana

Dr.Paul alle 14:34 del 18 novembre 2010 ha scritto:

roba da matti, samjack le tue argomentazioni quali sono: "buckley che si immergeva demoniacamente"? sotto la discussione di aftermath (e anche altre che nn ricordo) ne trovi a bizzeffe di argomentazioni serie contro di te, hai preso talmente tanti "ceffoni" di argomentazione sotto quella rece che ancora nn riesco a capire come tu possa scrivere qualcosa da queste parti! io nn ci sarei riustito, forse sono troppo orgoglioso! complimenti a te! la lista di bart mi sorprende... finora ci hai propinato solo rock giurassico tra sabbath e purple e free, e per fare una lista di dieci dischi top 66 vai a prendere cose jazz?? da quando in qua il jazz entra nelle classifiche pop rock!?!?!?! non è mai esistito al mondo, evidentemente nn sapevi dove andare a prendere dischi che in relatà non ci sono, tanto è vero che, come se nn bastasse la puerile scelta jazz, mi vai a pescare una compilation di de andrè...che non c'entra una cippalippa coi beatles e elvis....ma che stiamo a coglionare la gente? e non per il fatto della compilation, ma andiamo! attenzione tu puoi preferire morandi a elvis e beatles, tutto lecito! ma la prefernza del singolo non è importante, nn cambia nulla! cosa parliamo a fare? a me nn piace neil young....ma il mio parere nn sposta di una virgola il ruolo che young ha(avuto) nella storia del rock! abbi pazienza!

bart (ha votato 6 questo disco) alle 16:02 del 18 novembre 2010 ha scritto:

RE:

Vorrei dire a Dr.Paul che io non faccio distinzioni di generi musicali. A mio parere un disco jazz può essere inserito anche in una classifica di dischi pop o rock. Per quanto riguarda De Andrè ho sbagliato ad inserirlo, ma solo perchè il disco è in realtà una raccolta, non materiale inedito. De Andrè può stare benissimo insieme ai Beatles, Elvis e tanti altri.

DonJunio, autore, alle 15:52 del 18 novembre 2010 ha scritto:

"come succede sempre ai fan dei beatles ecc...trovano sempre delle difficoltà a evidenziare l'aspetto artistico". Perdonami Sam, ma questa frase mi sembra un po' sconclusionata e offensiva verso chi ama i fab four. I quali sono oltretutto apprezzati anche da tanti che loro fan non lo sono. Quando uscì Younger than Yesterday dei Byrds Lester Bangs scrisse che si trattava del Revolver americano, segno che questo disco era stato immediatamente recepito come pietra angolare pop-rock anche da chi come Bangs notoriamente aveva ben altre passioni musicali.

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 16:12 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Vabbè Bart tu non fai distinzioni di genere, ma tu hai risposto a me che mi ero detto curioso di sapere quale era per te (ed altri che non considerano Revolver uno dei migliori album usciti nel 1966) la top ten delle uscite ROCK di quell'anno. Tirar fuori 4 album di Jazz insomma...

che facciamo lo mettiamo undicesimo eheh

bart (ha votato 6 questo disco) alle 16:36 del 18 novembre 2010 ha scritto:

RE:

No, tu hai detto di elencare i 10 album migliori rispetto a Revolver, non hai specificato il genere.

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 16:46 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Facciamo che non hai capito "mi pare strano...non

considerare Revolver uno dei migliori album del 66

in ambito rock... (evidentemente dovevo ripetermi,

ma avevo paura del segno rosso della maestra eheh). Ora che è chiara la mia domanda lo posizionamo sesto, che dici?

bart (ha votato 6 questo disco) alle 16:53 del 18 novembre 2010 ha scritto:

RE:

E va bè dai, mettiamolo sesto, se togliamo gli album jazz ci può stare. Giusto perchè si tratta del '66, se già facciamo il balzo di un anno, la storia cambia. A proposito, vorrei sapere qual'è la tua personale classifica, grazie.

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 16:53 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Cosa non vi piace?

Faremmo prima a chiedere i motivi perchè non può essere considerato tra i dischi "importanti" del 1966.

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 17:23 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Scusa il ritardo, ma nel tempo libero lavoro eheh

Se vogliamo incasellarlo questo album per me é 3° a pari merito con Fifth dimension. Prima solo Dylan e Zappa.

Dr.Paul alle 21:11 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Paul che io non faccio distinzioni di generi musicali.

malissimo! vanno fatte invece! il jazz è sempre stato tenuto fuori, COME LA CLASSICA!!! riguardo de andre...se questa è una tua personalissima classifica io non ho niente da dire e mi inchino! se nn è cosi, mettere de andre è ridicolo, xche in turchia metterebbero il loro de andre e in bulgaria idem...sempre vicino a byrds, beatles, zappa, stones! scusa se intervengo deciso... evidentemente il tuo modo di entrare a gamba tesa in tutte le discussioni...dopo un po risulta irritante: esempio su bowie-low intervieni x dire "ragazzi ma nn si sta esagerando?" no bart, non si esagera per niente, se a te non piace pazienza, cosa cambia? niente! sui clash london calling disco da cazzeggio, per l'omonimo clash stesso discorso. le farneticazioni sotto london calling sul punk e il vandalismo, la mancanza di valori (quali sono i valori x i quali vale la pena spendersi, quelli di ozzy o di james hetfield?), una generazione di cui preocuparsi (!!) .... insomma il tuo punto di vista è sempre rispettabile, ma talmente bislacco che nn puoi pretendere che uno taccia sempre!!

elvis sopravvalutato lo hai scritto qui e non avevi perso occasione per sottolinearlo anche sotto i clash, il punk è tutto una merda di musica e porta con se valori vandalici, ancora su bowie ziggy fa quasi cagare (nn ti piace bowie semplicemente, qual è il problema?) i beatles non vanno bene xche nel millenovecentosessantacazzo era uscito un disco migliore (!), un po come nel 77 x i clash giusto? in classifica mi metti i dischi jazz e tal de andre x fare numero, e ancora infinite volte con il mantra del: nel tal anno uscì di meglio (ma chi dove come quando?), senza dimenticare le battutine su monroe e jackson....(evidentemente non ti basta incensare i tuoi gruppi preferiti, preferisci denigrare quelli che piacciono agli altri o che tu non hai ancora capito), ti sei affrettato a smentire ma si sa perfettamente dove volevi andare a parare, scusa se mi ripeto: non si puo sempre tacere e stare a guardare, ari-abbi pazienza!

DucaViola alle 10:12 del 19 novembre 2010 ha scritto:

RE: Paul che io non faccio distinzioni di generi musicali.

come fai a parlarci ancora... a me non stimola più trovare un muro di gomma... non è costruttivo. Se preferisce gli "psychedelic scoreggia brothers" a "revolver" affari suoi. Se pensa che i beatles non siano all'altezza degli "acid farts marameo" ancora aricazzi sua. Dice che noi non abbiamo argomentazioni... e fallo parlare. Quello vive di pippe mentali.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 22:36 del 18 novembre 2010 ha scritto:

Dr. Paul, quelli che tu chiami ceffoni sono, per me, argomentazioni prive di senso e inutili, completamente senza sostanza... ascolta i Crime and the City solution...e leggi bene le mie recensioni...

Dr.Paul alle 22:42 del 18 novembre 2010 ha scritto:

non te la prendere, preferisco farmi consigliare i dischi da chi dico io, e "immergermi" in letture di tutt'altro tipo! saluti!

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 22:48 del 18 novembre 2010 ha scritto:

perchè dovrei prendermela? queste tue parole sono una sorta di complimento indiretto al sottoscritto...salud...

Dr.Paul alle 22:55 del 18 novembre 2010 ha scritto:

lo so, da queste parti ne hai presi parecchi di "complimenti". bravo.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 23:04 del 18 novembre 2010 ha scritto:

ahahah, lo puoi dire... chi difende a spada tratta i beatles e oltraggia me sotto un aspetto musicale...non può che farmi un complimento....

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 7:22 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Junio, il fatto che Lester Bangs abbia detto così no fa di revolver un lavoro capolavoro...offensivo io? sorry, interpretazione sbagliata....

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 10:27 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Però Duca stai facendo casino con i commentatori. A parlare di mancanza di argomentazioni è stato Sam Jack non Bart. Magari ad entrambi non piacerà Revolver, ma non sono la stessa persona.

DucaViola alle 10:35 del 19 novembre 2010 ha scritto:

RE:

vabbè... quello che è è... tanto chi doveva capire ha capito

Emiliano alle 11:51 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Revolver è un gran disco. Ed è un gran disco che è stato subito percepito come tale, quindi non stiamo parlando del ripescaggio di un'oscuro lavoro dei Crushed Butler; sono i Beatles, checcazzo, difficilmente prescindibili, dai. riguardo appunto il problema del successo e della commercializzazione, personalmente non lo vedo più di tanto, e non vedo come l'essere stato un fenomeno epocale possa modificare in peggio la percezione di un'opera. A volte semplicemente ci piace crogiolarci nella concezione romantica dell'artista ( e Buckley padre capita proprio bene), ma poi ci si accorge come anche artisti caratterizzati da spudorati intenti commerciali e da maniacale attenzione al mercato (Gordy, il catalogo Stax, Lo stesso buon vecchio Howlin'Wolf, IL RE) abbiano prodotto capolavori. E i gusti personali sono quelli che sono, giustissimo, ma allora non pretendiamo che le nostre posizioni siano anche oggettivamente corrette.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 14:01 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Devo dire, a me revolver piace. Ma obiettivamente bisogna pure riconoscere i limiti dell'opera. Come? Molto semplice, mettiamola a confronto con blonde on blonde di Dylan...sfido chiunque a sostenere la superiorità artistica di revolver. Detto questo, bè, i gusti son gusti e ognuno ascolta ciò che vuole....

DucaViola alle 14:06 del 19 novembre 2010 ha scritto:

RE:

mettiamo a confronto? e che è na gara ahahahaha. tu stai proprio fuori come un balcone ahahahah

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 14:27 del 19 novembre 2010 ha scritto:

RE:

Blonde On Blonde è un gran disco,ma è un opera che non ha tanto senso confrontare con quella di una rock band inglese,fosse solo per il fatto che Dylan,nonostante la svolta elettrica già maturata da un po,pesca comunque a piene mani nella tradizione della musica folk e blues americana,sia dal punto di vista testuale/descrittivo,sia dal punto di vista musicale.C'è anche una divertente prafrasi di "Norvegian Wood" in "4th time around".Lennon aveva dimostrato di poter comporre brani interessanti,che sicuramente erano ispirati dal modo di scrivere di Dylan,ma con un linguaggio musicale più articolato e meno legato,almeno nella forma alle radici tradizionali della musica folk.Per dire,"I'm a loser" del '64 è un brano importante sia per il testo che per'l'andamento musicale,cosi come "I Don't Want To Spoil The Party","You've Got To Hide Your Love Away","In My Life","Girl".Poi i Beatles facevano anche le canzoncine,ma "Rainy Day Woman 12&35" cos'è?

rob alle 18:32 del 4 luglio 2012 ha scritto:

no, i gusti non sono gusti, altrimenti la discografia di pupo avrebbe lo stesso valore di quella di battiato. chi ha saputo formare il suo gusto è in grado di riconoscere musica di qualità a prescindere dal gradimento. e viceversa sà riconoscere quando un brano è una ciofeca anche se gli piace. a parte il fatto che non si capisce cosa intendi per superiorità artistica, non puoi paragonare dylan ai beatles perchè il primo si è sempre basato su canzoni di tipo narrativo e sociale, i secondi hanno creato armonie e melodie con altro stile ed intento, quindi semmai se tu parlassi di valore compositivo musicale, sarebbero i beatles ad essere superiori, non dylan.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 14:13 del 19 novembre 2010 ha scritto:

ahahah, nessuna gara, solo un confronto artistico tra due opere uscite, mi pare, nello stesso anno. Niente di così trascendentale...penso ci possa stare in un sito di musica pieno di appassionati...ovviamente siccome è evidente che l'opera di Dylan è artisticamente più valida i sopstenitori, fan, appassionati dei beatles cercano di sviare da questo...

rob alle 18:33 del 4 luglio 2012 ha scritto:

ancora insisti ?! spiegami cosa intendi per valore artistica ed opera artistica più valida. sentiamo.......visto che parli tanto di sviare......sentiamo il significato di quello che scrivi

DonJunio, autore, alle 14:21 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Sam, ho citato Bangs solo in quanto il suo era un giudizio da non fan, mentre a leggere certi commenti qua sembra che solo un fan possa considerare Revolver il capolavoro pop-rock che è ; fermo restando che chi non lo considera tale ha tutto il diritto di pensarlo ed esprimersi, tu del resto hai dedicato una buona fetta dei tuoi contributi su SDM a discutere sui Fab Four, pure nelle recensioni degli Stones. Sul fatto che non si sappia discuterne dei pregi questo sì, è offensivo verso chi commenta qua dentro e ti ha già risposto Rebby. Oltretutto mi pare che negli ultimi commenti di chi trova Revolver sopravvalutato non si sia entrati nel merito, non andando oltre la stesura di una listone alla Vieni via con me. Su “Blonde on Blonde “ sono d’accordo, lo reputo il miglior LP del 1966, ma è anche un lavoro che batte territori molto diversi da “Revolver” che io personalmente paragonerei a “Pet Sounds” , “Face to Face”, “Da Capo” o “Fifth Dimension”. Scorrendo i commenti c'è questa frase di Loson che andrebbe scolpita nella tavole della legge: "C'è arte nel "pop" (che concetto ambiguo, così vasto...), esattamente come in ogni altro genere della musica popolare (pop, per l'appunto): basta avere pazienza, fare ricerca, dimostrare apertura mentale e voglia di mettersi in discussione."

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 14:36 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Junio, la vera arte è a volte chiaramente distinguibile e, come dici, con un pò di apertura mentale ciò è possibile...ripeto, a me i beatles non dispiacciono, solo penso che la loro fama di grandi artisti non rispecchi la realtà delle cose... tutto qua. Mai fatto un discorso di genere...o devo per forza dire che i beatles sono dei grandi?

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 14:39 del 19 novembre 2010 ha scritto:

la vera apertura mentale sta nell'accettare, pur non condividendolo, il pensiero degli altri.. ricordalo sempre...

loson (ha votato 10 questo disco) alle 15:10 del 19 novembre 2010 ha scritto:

RE:

Samjack, ci puoi dire in base a cosa è distinguibile la "vera" arte da quella fasulla? No, perchè è da giorni che la meni su questo punto ma non hai chiarito una benemerita ceppa del tuo pensiero, tutt'al più appellandoti ad una presunta "evidenza" fattuale (cito: "gli album elencati da Bart sono degli autentici esempi di cosa significhi vera arte in ambito musicale. E non ci vuole molto per capirlo....bast aascoltare) che evidentemente io, pecorone, non percepisco. Insomma: piuttosto che sfidare l'interlocutore a sostenere la superiorità di "Revolver" rispetto a "Blonde On Blonde", perchè non provi a spiegare tu in cosa consideri quest'ultimo superiore, magari evitando la solita retorica massimalista da comizio elettorale del PDL.

rob alle 18:36 del 4 luglio 2012 ha scritto:

no, la vera apertura mentale sta nel saper riconoscere la grandezza di un artista e dire "grande ma non mi piace". altrimenti è solo scarsa formazione del gusto e scarsa comprensione della musica. ed è anche presunzione ed arroganza perchè significa attribuire un valore assoluto in base al proprio gusto, senza considerare l'ipotesi di un'inadeguata comprensione.

DonJunio, autore, alle 15:02 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Il tuo pensiero è sempre stato accettato, discusso, controbattuto senza alcun problema e senza pretese di modificarlo. Mi sembra che di apertura mentale in questo sito ce ne sia tanta.

Emiliano alle 17:58 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Sam, io questa evidenza del primato dylaniano nel '66 non è che la percepisca così chiara. Lo trovo un discorso aperto, mica stiamo facendo logica formale! Peraltro a me blonde on blonde non piace, forse perché la voce di Dylan non la sopporto, o perché considero la faccenda dei testi assolutamente secondaria in musica. In ogni caso ne ammetto il valore di oera d'arte, di caposaldo di un certo modo di intendere la musica (anche se trovo, a livello strettamente musicale, Revolver molto più fecondo), di raccolta di gran belle canzoni, ma da qui a sbandierarne un' obiettiva preminenza ne corre...

bart (ha votato 6 questo disco) alle 18:00 del 19 novembre 2010 ha scritto:

A fare di Blonde on Blonde un disco superiore rispetto a Revolver, secondo me, basterebbe la sola Sad Eyed Lady of the Lowlands.

RobertS alle 22:43 del 13 febbraio 2019 ha scritto:

Ma neanche lontanamente. Blonde on Blondie è un grande album, ma pallosissimo, uguale dall’inizio alla fine, con brani allungati che non finiscono più.

Nulla a che vedere col vortice sonoro di Revolver, che può vantare delle innovazioni devastanti che han inciso per sempre nella storia della musica

REBBY (ha votato 9 questo disco) alle 18:31 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Ok il mondo è bello perchè vario, ognuno ha i suoi

gusti, le sue passioni, le sue idiosincrasie,....

Può benissimo non piacere sia Revolver che Blonde on blonde o chenesò la divina commedia. Ma visto che stiamo ragionando a bocce ferme e mente fredda

dopo che sono passati tanti anni si può dire una

banalità incontestabile (almeno a me così pare):

Revolver è uno dei migliori album pop-rock del 1966 nel senso che è tra i più importanti e significativi di quell'anno! O no! Poi è chiaro si

possono fare approfondite analisi sociologiche, politiche o quello che volete ed essere d'accordo o meno. Volenti o nolenti, simpatici o meno che siano, avevano delle cose da dire e le hanno dette (no "non avevano nulla da dire, e infatti non lo dissero") questo è nella storia della musica e nessun delirio critico lo può mettere in discussione. Non è che sia obbligatorio apprezzarli, ma far finta che non abbiano inciso (e vabbè anche nel costume, perchè Dylan no) o che l'abbiamo fatto solo in maniera negativa mi pare davvero azzardato. Se poi se nessuno l'ha detto o pensato e noi abbiamo capito male e ho detto una banalità ... aum

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 22:17 del 19 novembre 2010 ha scritto:

I beatles avevano poco o nulla da dire, Dylan aveva certamente molte più cose da dire, nonchè più interessanti e intelligenti. L'arte è legata, per trattare alcuni suoi aspetti, all'aver qualcosa da dire, all'espressione (non sto parlando di messaggio) e a come si esprime ciò che di fatto si ha da esprimere. I beatles, in effetti, hanno composto delle canzoni realmente valide, ma nulla che in realtà non fosse già stato fatto in precedenza. E non basta certo un inserimento d'archi in un qualche motivetto orecchiabile per farmi dire che questo è artisticamento valido. La realtà è palese. I beatles sono nati come un gruppo che realizzava pure e semplici canzonette e poi, dopo che altri avevano comunque mostrato un certo atteggiamento musicale, più serio e maturo, anch'essi hanno voluto diventare un gruppo "serio" . In alcuni frangenti ci sono anche riusciti ma il fatto di esprimersi , di avere qualcosa da dire e dirla in maniera compositivamente artistica non rientrava, in fondo, nella vera natura del gruppo. Poca ispirazione e molto artefatto. Hanno usato senz'altro un linguaggio elegante, raffinato, ma la sostanza era poca. Ecco, l'arte è la sostanza, l'espressione intelligente della sostanza. Penso che i Beatles avessero pochissima sostanza. Questo è, in parte, il mio pensiero. Non mi interessa convincere nessuno, solo poter dire la mia accettando la diversità delle opinioni altrui...e voi, che avete la mente aperta, dovete prenderne atto...

rob alle 18:39 del 4 luglio 2012 ha scritto:

certo, prendere atto che hai le orecchie foderate di prosciutto. e tu, proprio per omaggiare quella che chiami libertà di pensiero e di espressione, devi accettare anche che ti si dica una cosa del genere, invece di continuare a controbattere con argomenti inesistenti ed il cui esatto opposto è evidente ed inconfutabile. sta scritto sul pentagramma di ogni canzone, basta saperlo leggere

ozzy(d) alle 22:25 del 19 novembre 2010 ha scritto:

I beatles avevano poco o nulla da dire

questa non è mi nuova ghghghgh

bart (ha votato 6 questo disco) alle 22:43 del 19 novembre 2010 ha scritto:

RE: I beatles avevano poco o nulla da dire

L'aveva detto un certo Piero.

folktronic (ha votato 6 questo disco) alle 0:26 del 20 novembre 2010 ha scritto:

RE: RE: I beatles avevano poco o nulla da dire

Le capacita' ispirative ,se non hai un motivo urgente e importante che ti spinge a "buttare fuori",non arrivano.....nel caso dei Beatles , probabilmente, visto il loro sacrificale impegno nel mettere nuovi orpelli nelle loro canzonette, non avevano nulla da dire ma volevano avere assolutamente qualcosa: i dindi. ))

rob alle 18:41 del 4 luglio 2012 ha scritto:

o non hai mai provato a suonare qualcosa o se lo hai fatto hai scambiato un citofono con una tastiera

rob alle 18:41 del 4 luglio 2012 ha scritto:

o non hai mai provato a suonare qualcosa o se lo hai fatto hai scambiato un citofono con una tastiera

Dr.Paul alle 22:34 del 19 novembre 2010 ha scritto:

e per fortuna che si doveva evitare la la solita retorica massimalista da comizio elettorale del PDL. )))

siamo alla replica della discussione sotto aftermath...

PetoMan 2.0 evolution (ha votato 8 questo disco) alle 22:40 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Io a colui che per primo ha introdotto il concetto di arte nel rock'n'roll gli scorreggerei in macchina. Era meglio all'inizio, quando era considerata musica per buzzurri e basta. Se poi si vuol parlare di arte allora lo bisognerebbe fare in maniera seria. Qualcuno ha mai sentito un critico d'arte dire che la Pietà di Michelangelo è meglio della Gioconda? Qualcuno ha mai visto un critico d'arte fare la classifica dei migliori dipinti? Queste sono cavolate. Se si vuol fare un confronto lo si può fare solo in base alle proprie personali impressioni. Ma se si considera il contenuto artistico, beh, allora meglio mettersi ben chiara nella testolina l'idea che l'arte non è scienza, non è quantificabile. Dire che in Blonde on Blonde ci sia un maggiore contenuto artistico di Revolver equivale a dire una cavolata. Punto. Per il resto, accetto la tua opinione SamJack, per carità, ma non mi convinci nemmeno un po'.

PetoMan 2.0 evolution (ha votato 8 questo disco) alle 22:51 del 19 novembre 2010 ha scritto:

p.s. e non sono mai stato un fan dei beatles

ozzy(d) alle 1:33 del 20 novembre 2010 ha scritto:

ma le "capacità ispirative" cosa sono? chi sa quantificare quali siano i "motivi urgenti" che ti spingono a "buttare fuori" a meno di non chiamarsi petoman?

DucaViola alle 8:15 del 20 novembre 2010 ha scritto:

ma ti credo che uno svia... stai a fa il grafico dell'arte... non ti si può leggere. Ma che devi mettere a confronto

Emiliano alle 11:53 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Grande Peto parole sante. Fieri di essere dei buzzurri.

DucaViola alle 11:54 del 20 novembre 2010 ha scritto:

io rimango basito dal pressapochismo dilagante di alcuni commenti. Qui non si tratta di gusti muscali, di fan o non fan dei beatles, che poi ancora devo capire perché i fan dei beatles dovrebbero essere più fan di altri... cioè secondo alcuni i fan di iggy pop sono fan moderati? o se ad un adulatore dei queen dici che freddy aveva una voce mediocre ti guarda, ti sorride e annuisce? Alcuni di voi parlano a vanvera. Poi non ho mai sopportato gli intellettualini che per me sono ancora peggio degli intellettualoidi, perché almeno gli ultimi si celano dietro argomentazioni più o meno forbite. Gli intellettualini invece si danno un tono e sparano cazzate su cazzate. Il problema che alcuni non capiscono o fanno finta di non capire è che il beatles sono stati un fenomeno trasversale ed ha poco a che fare con l'etichetta pop, rock e bla bla bla. Persino Ozzy Osbourne adora i beatles che con i black sabbath ha fatto cose totalmente diverse. E se chiedete hai vostri vari beniamini cosa pensano dei beatles, ad esempio a lou reed (velvet underground) ne parlerebbe benissimo. Anche lui li ha omaggiati, john ennon per l'esattezza, con la cover di "gealous guy"... questa è gente che fa musica... non perde tempo a fare i grafici dell'arte.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 14:13 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Dire che Ozzy Osbourne adora i Beatles significa forse che i Beatles hanno chissà quali meriti artistici? Io ho detto, poi se qualcuno la pensa diversamente, ben venga. Viola, su una cosa penso non si possa opinare... "se chiedete hai vostri vari beniamini", la parola "hai" non vuole la "h"...o no? Buon proseguimento....

DucaViola alle 14:50 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Sam è vero, il fatto che Ozzy canti i Beatles non aggiunge e non leva nulla ai Beatles... ma non era quello che volevo dire io... ho semplicemente detto che chi fa musica li considera importanti a differenza di chi, come te, si fa le pippe mentali. Per quanto riguarda l'errore che molto elegantemente mi hai sottolineato, mi sembra abbastanza ovvio il fatto che si tratti di un errore di battitura dal momento che, se così non fosse, sarei stato recidivo. Allo stesso modo potrei dirti che non si scrive "artisticamento valido", bensì "artisticamente valido". Siamo a questi livelli Sam?

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 15:56 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Scusate se intervengo, ma non sopporto la maleducazione. Fino a quando lo si dice per scherzare, ok, ma quando si fanno queste correzioni nel bel mezzo di una discussione piuttosto sostenuta è proprio una bassezza. Duca non devi giustificare il tuo errore, lascia stare. Bello fare i maestrini... Ma esiste una giustizia evidentemente: SamJack questo è un tuo commento - al primo album dei Velvet Underground - che leggevo proprio stamattina. Te lo riporto: "il tono dei tuoi interventi non avevano un aura di noia...solite parole..e poi, per me mica è un offesa, anzi...."

Lo commentiamo? Primo, il soggetto della frase è "tono" quindi il verbo sarebbe "aveva", No? Secondo, "aura" e "offesa" sono femminili quindi sarebbe consigliabile l'apostrofo. Tu che ne dici?

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 16:00 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Non ammettere il valore che hanno avuto i Beatles nell'ambito della musica rock,e l'influenza che hanno avuto su TUTTA la musica contemporanea e successiva a loro è come se uno scegliesse di non fare sesso per paura di sudare.

Lennon un certo tipo di atteggiamento intellettualoide lo chiamava "Arty Farty".Poi possiamo passare tutta la vita a dire quanto sono fichi i "Crime And The City Solution" e tutto quell'ambito poetico maledetto alla Nick Cave che stimo,ma che mi fa l'effetto di un Tavor da 2 milligrammi e mezzo.Cazzo ci sono cose che hanno un valore assoluto anche se si cerca di contestualizzarle in un ambito che non appartiene loro.Faccio un esempio extramusicale:lo so benissimo che se cozzo contro un palo con la mia Fiat 600D del '67 mi trito come una Manzotin,ma il piacere che mi da andare a 90 all'ora con quel pezzo di latta non è paragonabile a qualsiasi Smart,Punto,Panda super sicure con mille ammenicoli per la sicurezza,ma che mi danno la stessa sensazione che se guidassi una cucina a gas.Ecco,i Beatles sono la lamiera,le ruote,il motore,e il volante.Tutto quello che è venuto dopo è l'air-bag,il condizionatore,l'ABS e la minchiadibudda,ma che non avrebbe senso se qualcuno non avesse messo i pezzi meccanici nell'ordine giusto per potere creare un auto come la intendiamo oggi.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 17:20 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Tore, bè, mi fa piacere che si studino i miei commenti : )))...anche se ci sarebbe da discutere sulle sfumature situazionali di alcuni elementi evidenziati...D'altronde dovevo pur immaginarlo che il mio atteggiamento di critica nei confronti di un gruppo che di fatto è uno dei più famosi e popolari non sarebbe, come concretamente è accaduto, stato accettato. Penso sia normale. Chi si pone in posizione di minoranza contro le masse rischia sempre di essere osteggiato. Ciò non toglie che magari, proprio quel "folle", possa in realtà avere sostenuto un pensiero fondamentalmente esatto. Non è un caso infatti che io ponga argomentazioni e riceva solo pensieri privi di qualsiasi fondamento e base concreta,ovviamente secondo il mio modo di pensare. Qualcuno ha parlato di Lennon...penso che costui fosse una delle figure più banali che la storia della musica abbia mai conosciuto... Clap, suppongo tu conosca bene il contesto in cui nacquero i Beatles e anche altri gruppi del periodo quindi...penso la tua metafora automobilistica possa essere, come dire, rivalutata. Ripeto, perchè forse non è stato ben inteso, questo è il mio pensiero e non c'è nulla di male. Qualcun'altro la pensa diversamente? per me non c'è alcun problema, sarebbe noioso se tutti la pensassimo uguale...a questo punto pare che la cosa dia più fastidio a voi che a me, ma anche questo non è un problema mio...Clap, se non ti vanno i Crime potresti ascoltare i These Immortal Souls : )). Penso anche che a volte un pò di ironia non guasti...cosa sarebbe la vita senza un pò di ironia....

Clap67 (ha votato 8 questo disco) alle 18:33 del 20 novembre 2010 ha scritto:

RE:

Beh,ma l'ironia ci sta tutta,per carità!Infatti la storia della musica rock è piena di dischi che sono nati con il preciso intento di prendere per il culo l'ascoltatore "colto".E va benissimo anche prendere in considerazione rispettandole le idee contrarie alla "regola",che,tra l'altro non sia mai stata scritta!I Beatles non devono piacere a tutti,ovviamente!Io credo sia una stupidaggine dire che i Beatles "non avevano nulla da dire"ma non perchè non rispetti la tua idea,ma semplicemente perchè non è vero.E la mia considerazione,quando tu hai tirato fuori i Crime,non è sminuente nei confronti di tale band o della tua scelta musicale.Solo questi interventi mi ricordano i discorsi tra i ragazzini che dicono che i Metallica suonano meglio dei Led Zeppelin,perchè "vanno più veloci"!!Siamo sullo stesso piano.I Beatles hanno rappresentato probabilmente il migliore esempio di cosa si può arrivare a fare con la volontà e l'ispirazione.Quella vera.Oltrepassando anche i limiti evidenti per quanto riguarda le capacità tecniche.Chiunque abbia mai preso in mano uno strumento e abbia cercato di cantare e suonare un brano dei Beatles sa cosa intendo dire.I Beatles avevano le idee chiare su quello che volevano fare,e lo hanno fatto.

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 18:55 del 20 novembre 2010 ha scritto:

RE:

No Sam, non c'è stato bisogno di uno studio. Diciamo che è bastata una prima e superficiale lettura... Ora non so di quali sfumature situazionali tu parli, ma credo che il verbo vada concordato col soggetto sempre. Ad ogni modo, sono intervenuto in questo modo, non per fare una lezioncina di lingua italiana, ma solo per dire che non è carino mettere un discorso su certi toni. Per quanto riguarda il resto, non credo proprio che tu faccia parte di una minoranza (ed io solitamente appoggio le minoranze), anzi... Purtroppo siete in tanti (forse troppi) a pensarla in un certo modo dei Beatles e, più in generale, della musica pop e di quelle che tu chiami "canzonette". Non credo tu sia "osteggiato", magari, più semplicemente, non tutti sono d'accordo con quello che dici visto che la mancanza di argomentazioni che tu accusi negli altri, confesso, io per primo, di riscontrarla nelle tue parole. Perché se non basta un quartetto d'archi a dare sostanza ad una canzone, non credo che possa riuscirci una schitarrata. Quindi, al di là degli arrangiamenti, sarebbe interessante capire cosa dà, secondo te, sostanza ad una canzone. Musicalmente parlando, qual'è la sostanza delle canzoni di Leonard Cohen, visto che lo trovo tra i tuoi artisti preferiti? Perché se credi che una canzone pop di un certo tipo non possa essere considerata una forma d'arte così come una composizione di musica jazz o di rock progressivo, allora non ci troviamo d'accordo proprio alle basi del discorso. I Beatles, in ambito pop, hanno raggiunto vette di eccellenza. Per una sorta di sillogismo aristotelico, non considerare la grandezza dei Beatles, vuol dire non considerare la grandezza di un certo tipo di musica pop. Quindi non si tratta di non voler aprirsi al pensiero altrui, ma, piuttosto, di non condividere in partenza un certo tipo di atteggiamento.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 19:24 del 20 novembre 2010 ha scritto:

ahahah, tore, come no... mi sembra chiaro che questo tipo di conversazione non porterà mai da nessuna parte. Penso di aver perso abbastanza tempo, e il mio tempo è prezioso, molto prezioso...Vuoi sapere di Leonard Cohen? Ascoltatelo...non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...voi continuate ad ascoltare ( anche) i Beatles, io continuerò ad ascoltare (anche) Leonad Cohen...e siamo tutti contenti....

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 20:16 del 20 novembre 2010 ha scritto:

No Sam, non volevo sapere di Leonard Cohen (io Cohen lo ascolto e lo adoro da anni), volevo sapere qual'è la sostanza musicale delle sue canzoni e in base a cosa tu mi dici che nelle sue canzoni c'è sostanza e in quelle dei Beatles no. Tutto qui... Troppo facile dire "ascoltalo" come troppo facile dire "per trovare l'arte in musica basta ascoltare". Io credo che questo voglia dire piuttosto non argomentare (non trovi?). Ogni volta che si va sullo specifico, glissi.... Su una cosa siamo d'accordo: di questo passo non si va da nessuna parte. Anzi su due siamo d'accordo: "non c'è peggior sordo..."

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 20:51 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Vuoi sapere della sostanza musicale di Cohen? Documentati, leggi qualcosa a proposito, perchè lo chiedi a me? Io potrei, ma penso non ne valga la pena,è impegno sprecato...ascoltati i Gun Club, Death Party......

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 21:10 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Sam secondo me fai finta di non capire... o almeno lo spero. Io lo chiedevo a te perché TU hai detto che nei Beatles non c'è sostanza. E a quel punto volevo sapere cosa intendessi per sostanza (visto che mi sembra tu faccia un po' di confusione) prendendo ad esempio un artista che ti piace. Ma non fa niente, meglio lasciar perdere... Io potrei, non potrei, ma se vuoi...Sam mi sa che anche io potrei dirti tante tante cose ma non te le dirò Un giorno quando ti sarai affrancato da certi paletti mentali, chissà...

E ora scusami ma si è fatto tardi. Ciao.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 21:26 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Non c'è peggior cieco di chi non vuole leggere...a me non interessa ciò che tu hai da dire e, soprattutto, non giudico chi ha un pensiero diverso dal mio. Ma è così, per essere "aperti mentalmente" bisogna parlare bene dei Beatles altrimenti...

secondo me dovresti ascoltare anche i Chrome Cranks...rifletti Tore, rifletti...

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 12:24 del 21 novembre 2010 ha scritto:

RE:

"Non c'è peggior cieco di chi non vuole leggere...a me non interessa..." Ma insomma Sam abbiamo finito con i proverbi? No, senti un po', lo capisco che a te non interessa quello che ho da dire, è una cosa piuttosto tipica di chi porta avanti un atteggiamento come il tuo. Da noi si dice "prosciutto sugli occhi" (visto che ti piacciono le espressioni figurate). Sai, un pochino ho riflettuto su quello che hai scritto (perché se abbiamo un cervello, tanto vale metterlo in moto ogni tanto, no?). Il fatto è che con i vari "ascoltalo" e i vari sterili consigli musicali tipo "lista della spesa" (io invece ti consiglio i Tamberlain machine, i Divine expansive company e i Restless movement, sempre che già non li conoscessi) non si arriva da nessuna parte: se mancano le argomentazioni, viene a mancare tutto.

L'unico sbaglio che credo di aver fatto è stato quello di mettermi a parlare di musica. Io ero entrato in questa discussione solo per dirti che non ti conveniva granché correggere la grammatica ad altri utenti, essendo cosa poco elegante e poco .... conveniente (scusa la ripetizione).

Per concludere io la colgo appieno la tua ironia, infatti a stento riesco a trattenere le risate...

Bellissimo "Tore", sul serio. Da tanto tempo, nessuno mi chiamava più così.

Buona domenica, Sam!

Dr.Paul alle 22:05 del 20 novembre 2010 ha scritto:

samjack sei veramente un personaggio deprimente, far notare un refuso a un utente è maleducazione pura, esiste una netiquette (fai una ricerca su google) valida per tutti i forum, una legge "non scritta" che va rispettata almeno tra le persone civili! come anche mettersi a consigliare dischi a tizio e caio con tono di sfida (è così almeno prenditi le tue responsabilità), o sbraitare sulla perdita del tuo prezioso tempo, ma che sistema è? evita di scrivere che almeno fai guadagnare punti al sito (intervieni solo coi beatles chissà xche, forse i ceffoni argomentativi del passato ti hanno fatto venire i complessi, era ora), non hai uno spessore culturale che ti permetta di "tirartela", è ora che tu lo sappia! non hai nulla da contrapporre alle argomentazioni degli altri se non il tuo odio e rancore verso non si sa che cosa!

ogni volta parti in tromba (ari-sempre solo coi beatles) come se avessi da fare rivelazioni importanti e inedite, poi ti sgonfi in 10 minuti come neve al sole, rifugiandoti dietro lo scudo del gusto personale (siamo alle solite vedo), questo è un atteggiamento sordido e squallido, dietro le tue paroline scontate non c'è niente!!

le tue argomentazioni quali sono? zero. "tim buckley si immerge in composizioni sentite", oppure ancora peggio : "l'arte è la sostanza, l'espressione intelligente della sostanza". ultra-famosa ormai la storia del "demoniaco" che ha fatto ridere un po tutti per mesi e mesi! parli senza dire niente, hai capito ora cosa intendeva qualcuno quando ti diceva di evitare la retorica massimalista? io credo tu non lo abbia capito, stai continuando come se niente fosse, boh!

i tuoi gusti personali li conosciamo da tempo, qui si cercava di individuare i reali meriti dei beatles, ed è intervenuta gente ad illustrarti la storia,che non si dichiara fan dei beatles, ma che ha una conoscenza musicale infinitamente maggiore rispetto la tua, che per tua stessa ammissione non sai niente (o te ne freghi) di produzione, missaggio, tecniche di overdubbing, composizione.....fai il simpaticone cantando : ahhh look at all the lonely people, ma eleanor rigby non è (almeno non solo) la melodia vocale, eleanor rigby è la partitura scritta su pentagramma! la musica è una cosa seria e va approfondita. pacatamente, serenamente, ti consiglio un bel libro sulle tecniche di composizione arrangiamento contrappunto e fuga. di modo che tu possa capire anche, ma non solo, chi ha copiato cosa e da chi. certamente i beatles non hanno inventato la chitarra o il ritmo, ma lo stesso discorso vale per dylan e chiunque altro, un libro del genere insomma ti chiarirebbe di molto le idee, lo abbinerei ad un bel tomo sui movimenti politici e sociali (in special modo) degli anni '60. avresti così un quadro molto piu chiaro anche del panorama musicale del tempo!

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 22:34 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Diciamo che, se si seguono le mie discussioni in questo sito, non sono stato certamente il primo ad assumere un atteggiamento offensivo.

O sbaglio? Mi comporto semplicemente di conseguenza, ma alcuni vedono e leggono solo ciò che vogliono vedere e leggere. Bisogna evitare inutili pseudo moralismi, per favore, sono tediosi.

Intervengo spessissimo sui beatles perchè è a proposito di questo gruppo che vedo si concentrano i maggiori problemi di interpretazione, e mi fa piacere mostrare la mia visione. Vedi Paul, come sbagli? Il mio non è un tono di sfida, ma solo una specie di ironia, oppure hai la capacità di sentire il tono con cui scrivo? Non preoccuparti del mio spessore culturale, non c'è bisogno perchè vedi, mi sa un tantino che non hai gli elementi per giudicare...una canzoncina rimane una canzoncina anche se ha qualche orpello pseudo - artistico, poco da dire. Io deprimente? magari....non ci siamo ragazzi, proprio non ci siamo....

rob alle 18:48 del 4 luglio 2012 ha scritto:

forse non ti vuoi rendere conto che quel tuo chiamare canzoncina qualcosa di universalmente riconosciuto come talento puro non è altro che un'offesa alla tua dignità. quindi smettila e pensa a rispettare la musica, i tuoi gusti non ci interessano !

rob alle 18:48 del 4 luglio 2012 ha scritto:

forse non ti vuoi rendere conto che quel tuo chiamare canzoncina qualcosa di universalmente riconosciuto come talento puro non è altro che un'offesa alla tua dignità. quindi smettila e pensa a rispettare la musica, i tuoi gusti non ci interessano !

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 22:42 del 20 novembre 2010 ha scritto:

e dico, quando altri hanno assunto un atteggiamento offensivo nei miei confronti non è stato risaltato allo stesso modo...quindi...

Totalblamblam alle 22:45 del 20 novembre 2010 ha scritto:

più che deprimenti sei squallido ...squallido nei copia ed incolla presi da scaruffi a profusione...pagliaccio nello scrivere : beatles perchè è a proposito di questo gruppo che vedo si concentrano i maggiori problemi di interpretazione, e mi fa piacere mostrare la mia visione. ma quale tua visione se non ne hai una? ma che ci credi scemi? problemi di interpretazione? LOL i problemi sono tuoi vai da uno psichiatra che stai messo davvero male, va fa b.......

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 22:54 del 20 novembre 2010 ha scritto:

Copia e incolla? ahahah, trovami un autentico copia e incolla da me fatto. Non esiste proprio, questa è un altra invenzione. Ma ho capito dova sta il problema. Ad alcuni di voi rode ciò che dice Scaruffi sui Beatles, vero? Bene, dico la mia. Ho conosciuto tale critico relativamente da poco ( me l'avete fatto conoscere voi) e devo dire che, pur condividendo il suo pensiero - base sui Beatles, penso sia eccessivo nel suo giudizio negativo. Dopodichè, come al solito la discussione sta degenerando su toni esplicitamente offensivi, e non da parte mia. Calma, non perdete la calma...

Dr.Paul alle 22:59 del 20 novembre 2010 ha scritto:

guarda qui se c'è qualcuno che si deve dare una calmata sei tu, prenditi le tue responsabilità invece di scappare, ancora con gli orpelli, svegliaaaaa

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 10:45 del 21 novembre 2010 ha scritto:

Wake up young men, it's time to wake up....

sarah alle 12:16 del 21 novembre 2010 ha scritto:

perdonami sam, però una cosa devo proprio dirtela. premesso che qui nessuno critica il fatto che non ti piacciano i beatles ( non piacciono nemmeno a coacci o codias a quanto leggo qua e scrivono regolarmente), quanto il fatto che nei tuoi reiterati commenti anziche' aggiungere punti di vista inediti, nuove chiavi di lettura, dai la sensazione solo di privare di fondamento il punto di vista degli altri, limitandoti a citare altri artisti ( vuoi che gente come paul, junio, loson, stoke non conoscano e apprezzino cohen, buckley o dylan? ) e il tutto assomiglia a un personalissimo sfogo. senza rancore eh.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 12:36 del 21 novembre 2010 ha scritto:

sarah, impressione sbagliata...completamente... in tutto e per tutto..senza rancore eh...

Tore, in grammatica sono diventato molto più bravo ora .....ahah, buona domenica anche a te ...

dalvans (ha votato 8 questo disco) alle 15:25 del 23 settembre 2011 ha scritto:

Buono

Buon disco

Utente non più registrato alle 13:52 del 4 ottobre 2011 ha scritto:

UN PARA D'OSSO

C'è un grande paradosso. I beatles sono prima stati il gruppo più sopravvalutato della storia, poi il più sottovalutato. Se si prova per un attimo a sgomberare la mente da tesi e antitesi, sterili alberi genealogici della musica rock, avanguardie, innovazione (chi l'ha inventato prima? chi l'ha fatto prima? chi l'ha fatto meglio? chi l'ha fatto prima e meglio?) credo ci si accorgerebbe che i Beatles in fondo sono stati un grande gruppo di grandissima musica Pop. Il fatto che una cosa non l'abbiano inventata non mi dice nulla. non sminuisce i loro lavori. se qualcuno mi dicesse che 10 anni prima che caravaggio dipingesse il "cesto di frutta" era stato fatto un capolavoro sullo stesso genere, e che quindi lui non aveva inventato niente, per me il cesto di frutta rimarrebbe una grande opera. quindi: tu mi dici che i beatles non hanno inventato niente. io ti do ragione, poi metto 9 a questo loro disco perché è pieno di bellissime canzoni.

rob alle 18:49 del 4 luglio 2012 ha scritto:

questa è apertura mentale !

Mirko Diamanti (ha votato 7 questo disco) alle 16:02 del 18 novembre 2011 ha scritto:

Grazioso, ma gli unici Beatles che considero eccellenti sono quelli di Abbey Road e Sgt.Pepper's.

Dr.Paul alle 18:44 del 4 luglio 2012 ha scritto:

ahah rob ma con chi stai parlando?

cas, ricordo che eri un filino anti, oggi cosa ti piace e cosa no?

Cas (ha votato 7 questo disco) alle 18:56 del 4 luglio 2012 ha scritto:

i Beatles continuano ad essere un gruppo che non venero. però ne riconosco il valore, questo è cambiato. sono diventato amante del pop e vivo meglio Revolver, Sgt.Pepper, Abbey Road: sono dischi che han fatto epoca e che serbano grandi pezzi. detto ciò preferisco i Kinks, ma senza per questo togliere nulla ai fab four (epperò il concerto sul tetto l'han fatto prima i jefferson airplane, eheheh :p)

rob alle 23:36 del 4 luglio 2012 ha scritto:

era una risposta a para d'osso, il messaggio sopra il mio

DucaViola alle 13:05 del 5 luglio 2012 ha scritto:

Sam Jack... se non hai tempo da perdere potresti anche evitare di intasare le nostre poste elettroniche con le tue pennellate anti-Beatles sul forum. Ancora con questi Beatles? Si è capito che li reputi sopravvalutati, e questo non camberà comunque la nostra vita, ce ne faremo una ragione. Per me puoi anche ascoltare musica per immagine. conoscenza.

SamJack (ha votato 7 questo disco) alle 8:43 del 6 luglio 2012 ha scritto:

Caro Duca, il mio ultimo messaggio su questa recensione risale al 2010, quindi guarda bene prima di sputare sentenze. Stammi bene...

David (ha votato 9 questo disco) alle 16:51 del primo settembre 2012 ha scritto:

Grande disco, il mio preferito dei Beatles.... però il 10 lo do a Pet Sound, che rimane a mio avviso una spanna sopra.

glamorgan alle 10:52 del primo gennaio 2013 ha scritto:

Per giudicare con cognizione di causa l'influenza dei beatles sui gruppi musicali dell'epoca e nella musica in generale bisognerebbe essere nati nel 1940/45 e aver avuto 20/25 anni negli anni della summer of love.Solo così si avrebbe un quadro più completo,io dovevo ancora nascere quando loro erano al top del successo,i miei giudizi si basano su ascolti personali e sentito dire.negli ultimi anni ho ascoltato parecchia musica degli anni 60/70 e devo dire che forse non saranno stati i migliori in assoluto ma sono senz'altro tra i primi 5/6 gruppi/fenomeni musicali di quegli anni.

Rolling stones,kinks,ccr,bob dylan,doors,beatles,pink floyd,jefferson airplane i miei preferiti

bill_carson (ha votato 9,5 questo disco) alle 18:37 del 4 gennaio 2013 ha scritto:

dico solo che mi piace da impazzire anche Doctor Robert, brano solitamente bistrattato. Pop-rock=Revolver.

bill_carson (ha votato 9,5 questo disco) alle 18:37 del 4 gennaio 2013 ha scritto:

dico solo che mi piace da impazzire anche Doctor Robert, brano solitamente bistrattato. Pop-rock=Revolver.

glamorgan alle 22:06 del 4 gennaio 2013 ha scritto:

quanti commenti per revolver! secondo me eight miles high è un altro pezzo molto innovativo per l'epoca,penso che i Byrds siano sottovalutati,hanno fatto degli album molto belli,li preferisco ai beach boys.I beatles sono stati più all'avanguardia anche per quel che riguarda lo sfruttamento dell'immagine,fermo restando che i loro album della "golden age" rimarranno nella storia della musica,poi tutto è relativo e rispetto chi non li sopporta,ognuno ha i propri gusti

glamorgan alle 22:07 del 4 gennaio 2013 ha scritto:

quanti commenti per revolver! secondo me eight miles high è un altro pezzo molto innovativo per l'epoca,penso che i Byrds siano sottovalutati,hanno fatto degli album molto belli,li preferisco ai beach boys.I beatles sono stati più all'avanguardia anche per quel che riguarda lo sfruttamento dell'immagine,fermo restando che i loro album della "golden age" rimarranno nella storia della musica,poi tutto è relativo e rispetto chi non li sopporta,ognuno ha i propri gusti

ROX (ha votato 8,5 questo disco) alle 17:50 del 5 gennaio 2013 ha scritto:

riascoltato ieri con sommo piacere... bellissimo

glamorgan alle 20:17 del 6 gennaio 2013 ha scritto:

trout mask replica è l'album più brutto che mi sia capitato di ascoltare,se poi viene giudicato come uno dei più grande vuol dire che di musica non capisco proprio niente

alekk (ha votato 8,5 questo disco) alle 14:05 del 10 maggio 2013 ha scritto:

gran bell'album. quando sfociano nella psichedelia lo fanno in maniera notevole:taxman,eleanor rigby,doctor robert e soprattutto tomorrow never knows sono tra le canzoni migliori del loro repertorio.

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 9:41 del 18 maggio 2013 ha scritto:

Preferisco la produzione degli anni immediatamente successivi, ma qui siamo già ad altezze siderali. "Eleanor Rigby" e "I'm Only Sleeping" due pezzi che racchiudono l'essenza degli autori, suonano freschissimi a quasi 50 anni di distanza.

ualloss (ha votato 10 questo disco) alle 23:24 del 27 ottobre 2013 ha scritto:

i Beatles facevano musica come quattro simpatiche canaglie che all improvviso tiravano fuori capolavori unici.e questo che li rendi diversi dagli altri. erano ,pop,rock,blues,jazzecc.ma allo stesso tempo non erano niente di tutto cio non si possono classificare. nella loro musica riesci a cogliere ironia e malinconia insieme.da rubber soul in poi sono stati questi.

ualloss (ha votato 10 questo disco) alle 23:25 del 27 ottobre 2013 ha scritto:

i Beatles facevano musica come quattro simpatiche canaglie che all improvviso tiravano fuori capolavori unici.e questo che li rendi diversi dagli altri. erano ,pop,rock,blues,jazzecc.ma allo stesso tempo non erano niente di tutto cio non si possono classificare. nella loro musica riesci a cogliere ironia e malinconia insieme.da rubber soul in poi sono stati questi.

glamorgan alle 15:19 del 29 ottobre 2013 ha scritto:

l'unico capolavoro è "are you experienced" di Jimi Hendrix,dei beatles preferisco abbey road e rubber soul

Mattia Linea (ha votato 10 questo disco) alle 14:38 del 18 agosto 2014 ha scritto:

Follia. Esoterismo. Capolavoro.

Paolo Nuzzi (ha votato 10 questo disco) alle 15:09 del 22 settembre 2015 ha scritto:

Il mio disco preferito dei Beatles. Da pelle d'oca ogni canzone.

InserisciNomeQui (ha votato 9 questo disco) alle 16:19 del 2 novembre 2015 ha scritto:

Il massimo picco artistico e sperimentale dei Beatles, il voto si alza a 10!

Giuseppe Ienopoli alle 13:23 del 18 dicembre 2018 ha scritto:

... 250 commenti senza il mio ... imperdonabile!

Mi pare che del disco sia stato detto tutto e di più ... resta solo da dire qualcosa sulla bella copertina, una delle più originali degli anni '60.

L'illustrazione è opera del bassista e artista tedesco Klaus Voormann, amico storico della band.

La creazione di Voormann tendeva a mettere in risalto i capelli, che erano un tratto distintivo dei Beatles, e il risultato finale risultò composto dal disegno dei quattro volti assieme a un collage di immagini dei musicisti ritagliate da giornali, riviste e di qualche fotografia "personale".

Il viso di Voormann, come anche la sua firma (Klaus O.W. Voormann), sono visibili tra i capelli di George Harrison sul lato destro, sotto le labbra di Lennon ... il tutto in totale bianco e nero pertanto con una scelta cromatica in controtendenza con le copertine dell'epoca con tripudio di colori.

Quando il disco è sul piatto concedo sempre il bis a Here, There and Everywhere ...

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 9:37 del 15 febbraio 2019 ha scritto:

Allora, cerchiamo di fare ordine e di non perderci in chiacchiere.

Tu hai detto che Blonde On Blonde è un album pallosissimo dall'inizio alla fine. Ora, non so te, ma non è esattamente una delle espressioni migliori del rispetto che provi verso quest'album in quanto pietra miliare. E apro una parentesi: se dici che I Want You è uguale a Visions of Johanna che è uguale a Rainy Day Woman che è uguale a Absolutely Sweet Marie che è uguale a Sad Eyed Lady of the Lowlands, mi sorge il dubbio (legittimo) che tu non l'abbia ascoltato davvero.

Poi sono curioso di sapere quale critico serio afferma che Freak Out! e Blonde on Blonde sono inferiori a Revolver. Me lo mostri uno squarcio di questa gran parte della critica che dice ciò? (solo Rolling Stone direi che non conta...)

Se il suono dell'organo di Ray Manzarek è ispirato a Rubber Soul dei Beatles, beh mi posso anche fidare e ringraziarti pure per l'informazione. Però, ovviamente, c'è una grande differenza tra organo come strumento portante del suono nonché singolare solista, e organo come accompagnamento di canzoni pop. Cioè, io mi fido anche (non controllo), ma una Light My Fire ha poco (nulla) a che fare con le canzoni di Rubber Soul.

La frase sul terreno scaruffiano non l'ho capita, su quella di Going Home sono d'accordo, ma vedi il discorso non è così semplice. La scheda di Piero Scaruffi sui Beatles è volutamente esasperata ed esagerata, proprio per ribattere con incisività a certi (molti) loro fan che li vedono come geni inarrivabili sempre un passo avanti alle band del loro tempo. Io credo che Revolver sia un album "importante" per il 1966, ma chiariamo bene cosa si intende per "importante": io credo anche che l'esordio dei 13th Floor Elevator sia "importante" per il '66, anche Aftermath degli Stones è "importante", ma anche Fifth Dimension (Byrds), Roger the Engineer (Yardbirds), Second Album (Fugs) del quale ho già parlato della Forest, ma perché no sono importanti anche Buffalo Springfield, Face to Face (che come "canzoncine" ha ben poco da invidiare ai Beatles), A Quick One (che nell'omonomo brano azzarda una "mini opera rock"). Sono tutti album "importanti" per il rock del 1966, ognuno nel suo ambito, e come qualità non si discostano moltissimo l'uno dall'altro. Non si può insomma dire: questo è un capolavoro, quest'altro è appena mediocre. Cioè, io se ne dovessi scegliere uno fra tutti sceglierei Aftermath, ma per gusto personale, non per oggettivo distacco su tutti gli altri.

Tuttavia, il '66 ha prodotto due capolavori che superano sicuramente ognuno di questi album "importanti": appunto Freak Out! e Blonde on Blonde. E lì si può ben cogliere la differenza fra album "importante" e album monumentale.

Se non avverti la psichedelia in Virgin Forest e in Son of Monster Magnet, non posso che invitarti con forza a cambiare prospettiva. Sì, ho osato mettere in dubbio ciò che conosci, e lo rifarei ancora. Non certo per antipatia nei tuoi confronti, ma perché se mi dici che Tomorrow Never Knows è il primo esemplare di psichedelia senza folk, semplicemente non è vero; è uno dei primi e sono d'accordo, è una piccola pietra miliare costruita in maniera molto originale per l'epoca, e sono ancora d'accordo. Ma non é proprio il primo senza folk, che poi; se invece intendi "canzone di rock psichedelico" (caratteristica quindi non riconducibile a Virgin Forest e Monster Magnet), i primi ad averlo fatto "come si deve" sono i 13th Floor E., non i Beatles. Ma poi, perché mai deve essere importante questa fantomatica invenzione dei Beatles? I Kinks nel 64 scrissero You Really Got Me, che contiene il primo riff davvero "duro" della storia, ma ovviamente se si parla di hard rock ci si riferisce per es. ai Led Zeppelin o (dopo) Deep Purple, cioè quegli artisti che hanno saputo raffinare l'idea in modo sufficientemente convincente da "inventare" proprio un nuovo genere o comunque interpretarlo con grande personalità, mica si parla dei Kinks!

Ma chiusa la piccola grande parentesi, veniamo al discorso di Pollock e Michelangelo. Io non m'intendo di arte e quindi non so risponderti, ma m'intendo (discretamente) di rock e ti darò un opinione che starà a te accettare o rigettare.

Anzitutto di Carnival of Light non si sa niente perché non è mai stato pubblicato, quindi non possiamo stare a parlare del NULLA. Dei memorabili "rituali" dei Doors abbiamo prove sia su disco che dal vivo, di Carnival of Light non c'è nulla e quindi non la si può prendere come esempio. Registrazioni dei Beatles alle prese con brani lunghi si ha, invece, le versioni lunghe di Helter Skelter, di 13 minuti; e lì la musica è un abbastanza imbarazzante. Quindi non è affatto vero che fare un brano lungo e rumoroso è una stronzata, c'è tutta una scienza dietro che o ne sei capace, o viene fuori un pastrocchio diluito e noioso. Vuoi due esempi su chi era capace di allungare i tempi con criterio? Eccoli: (ma anche i brani live su Ummagumma fanno il loro figurone) e https://youtu.be/53F5nY68cBM. Poi uno, sbagliando, potrebbe affermare che i VU hanno fatto Sister Ray perché mancavano di talento ed erano incompetenti ed infatti è inascoltabile (stiamo parlando di una grande pietra miliare del noise-rock! Ma te li immagini i Sonic Youth, senza i VU?); ma a quel punto non si deve dimenticare che si è al cospetto di grandi musicisti che poi hanno intrapreso brillanti carriere soliste, Lou Reed e John Cale (e Nico, se consideriamo il primo album dei VU), che sapevano bene, troppo bene, quel che facevano. Altro che "facile fare rumore e brani lunghi", bisogna farli "bene"! E i Beatles NON ne erano capaci.

Come molti fan dei Beatles, e sono certo anche tu, se loro avessero fatto Virgin Forest (o l'altra di Zappa) voialtri classifichereste questi brani come pietre miliari della psichedelia. Ma visto che l'anno fatto altri, spuntano fuori i vari "mah, non è proprio psichedelia, mah", quindi non ti puoi offendere quando ipotizzo (!) che tu non abbia sentito tal brano, o che se l'hai sentito non lo consideri bene solo perché non l'hanno fatto i Beatles.

È più chiaro ora, il mio punto di vista?

RobertS alle 10:08 del 21 aprile 2019 ha scritto:

Ah, sempre a proposito dei Type O Negative, aggiungo a postilla una citazione presa dalla loro pagina dedicata su Wikipedia: “Nello stile compositivo, la band si rifà soprattutto ad artisti come i Black Sabbath, specialmente per l'utilizzo di atmosfere decadenti e tempi lenti, anche se alcune influenze di chiara ispirazione Beatles, band del quale il frontman Peter Steele è sempre stato grande ammiratore, si possono facilmente riscontrare nella maggior parte dei loro lavori, soprattutto per la presenza di cori, ampie parti melodiche, e per aver adottato per la band il nome "The Drab Four" (come omaggio agli stessi "Fab Four").”

Ma sti malefici Beatles sono proprio ammirati da tutti questi supergruppi Scaruffiani

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 16:51 del 25 ottobre 2019 ha scritto:

Vabbè, in definitiva, discorsi da denuncia per molestie musicali a parte...

Revolver è un'ottimo album pop, con momenti di grande genio ed altri decisamente prescindibili, dove però i primi superano i secondi. Non ho idea se sia superiore a Pet Sounds oppure no, i critici più forbiti hanno idee contrastanti su questo punto, ma non m'importa più di tanto. Eleanor Rigby è l'Affresco sociale di McCartney, roba degna del miglior Ray Davies; For No One è ammirevole nella sua semplicità (commovente il corno francese strozzato nell'intermezzo). I'm Only Sleeping è grande pop psichedelico e Here, There la loro miglior ninna nanna (e in entrambi i casi, faccio un applausone a Lennon). And Your Bird poi è un carosello che Brian Wilson sicuramente avrebbe voluto scriverlo lui. Tomorrow Never Knows poi è una leccornia, da leccarsi i baffi - e George Martin merita senz'altro di essere considerato il miglior produttore pop di sempre. Bravissimi, Beatles. Di cuore, bravissimi. Però non ce la fate a fare un album capolavoro; le altre sette traccie convincono molto meno, lo giuro. Love You Too è musica indiana di cui non sentivo affatto il bisogno, specialmente dopo Eight Miles High dei Byrds; Taxman mi sembra (e sempre mi sembrerà) una versione ammorbidita dei Who, a dispetto di chi mi dice il contrario (ma kome è un super kapolavoro!!); eccetera, eccetera.

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Questo per me è il vostro capolavoro, e resta un (piccolo, nel senso che comunque alla lunga ne preferisco diversi altri) capolavoro del pop, assieme a Pet Sounds - ma credo che anche Face to Face non sfiguri granché. Per tutti e tre i casi gli album si è persa l'occasione storica di sistemare le scalette con meno riempitivi e con più sostanza... sarebbero usciti fuori tre capolavori. Ma se mio nonno ecc. ecc.

Quindi ancora, bravi, Beatles. Ma difronte a Freak Out! e Blonde on Blonde dovete inchinarvi a pecora anche voi.

RobertS alle 0:05 del 22 giugno 2020 ha scritto:

Freak Out! messo a fianco di Revolver fa ridere, immaginiamoci sopra. Blonde on Blonde ancora ancora, ma per me anche no (come per la stragrande maggioranza della critica mondiale).

Paragonare poi Love You Too a Eight Miles High significa semplicemente non dico saper suonare, ma almeno ascoltare musica.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 9:05 del 22 giugno 2020 ha scritto:

RobertS, ma che piacere ritrovarti sul sito! Un po' mi mancavi, dico sul serio! Come va, come te la passi vecchia canaglia?

Vito (ha votato 9 questo disco) alle 19:48 del 25 dicembre 2019 ha scritto:

Disco speculare a rubber soul tanto da configurarsi come la seconda parte di quell'album revolver è uno dei massimi capolavori della musica rock di sempre.

RobertS alle 10:55 del 22 giugno 2020 ha scritto:

Bene prima che tu leggessi

Giuseppe Ienopoli alle 13:18 del 5 novembre 2022 ha scritto:

The Beatles Revolver Super Deluxe 4LP è l'ultima ambita strenna ... la tentazione di scrivere la letterina a Santa Claus è irresistibile, soprattutto per il costo che richiede questa ristampa. Di inediti veri e propri non ce ne sono ... c'è l'abbozzo della strofa di "Yellow Submarine" cantato da John Lennon con testo e con spirito diversi da quello definitivo, per il resto solo versioni alternative. Per quanto mi riguarda farei pazzie per il libro, contenuto nella confezione, di 100 pagine con la prefazione di Paul McCartney, un'introduzione di Giles Martin, note dettagliate sui brani ... il libro è illustrato con foto rare e inedite, immagini mai pubblicate prima d’ora di testi scritti a mano. Allego il filmato illustrativo con sottotitoli in italiano ...