R Recensione

9/10

Pink Floyd

Atom Heart Mother

Dopo alcuni discreti album che mescolano il rock psichedelico barrettiano al prog più consono al nuovo chitarrista Gilmour, i Pink Floyd escono nel 1970 con il loro primo grande capolavoro. “Atom Heart Mother” rappresenta il definitivo distacco da quella musica da LSD tipica dell’ormai perso Syd Barrett a favore di nuove melodie più limpide e gradevoli e apre una nuova epoca nel gruppo e nel rock in generale.

Una curiosa copertina, nella quale è raffigurata una serena immagine rurale con uno stupendo esemplare bovino in primo piano, ci introduce immediatamente al pezzo forte dell’album. La title track, una suite strumentale che occupa l’intera facciata del vinile, costituisce uno dei più splendidi esempi di come il rock possa elevarsi ad arte maggiore: il progressive si mescola a melodie classicheggianti, strumenti come chitarre e batteria alle trombe.

La suite, alla quale collaborano tutti i membri del gruppo con l’aiuto dell’esterno Ron Geesin che si occupa dell’orchestrazione, è divisa in sei parti, nelle quali si narra musicalmente la storia dell’uomo stroncata al centro da un’esplosione, che non è altro che la terribile bomba atomica. Alla fine, però, la vita trionfa e il pezzo si conclude con il leitmotiv musicale in un crescendo che esplode definitivamente nel coro finale.

Dopo essersi immersi in un capolavoro senza tempo, si torna alla realtà; i Pink Floyd, escluso il batterista Mason, decidono di spartirsi i tre pezzi successivi. Il lato B si apre con “If”, composta, suonata e cantata da Roger Waters, una ballata che non si discosta molto dal genere folk, nella quale il bassista si diletta eseguendo un semplice arpeggio di chitarra acustica ripetuto più volte. Rick Wright compone invece “Summer ‘68”, nella quale è ovviamente il suo piano a farla da padrone, oltre alla sua voce che comparirà sempre più raramente nelle opere della band, il tutto in un dolce brano dai toni nostalgici.

La successiva “Fat Old Sun” è invece opera di David Gilmour, che comporrà da solo per i Pink Floyd soltanto “Childhood’s End” in “Obscured by Clouds” (1972) prima del tardo album “A Momentary Lapse of Reason” (1987). La dolce e malinconica voce solista del chitarrista si sovrappone agli accordi, che saranno successivamente ripresi dai Litfiba nella loro “Sexy Dream”, prima di lasciare spazio allo splendido assolo di chitarra che chiude il brano.

A suggello finale dell’album una seconda gradevole suite strumentale intitolata “Alan’s Psychedelic Breakfast”, alla quale ancora una volta le forze dei quattro membri si uniscono, nella quale questo fantomatico Alan si prepara la colazione. I suoi monologhi e i suoi rumori introducono dolci pezzi strumentali, che sono ripartiti a tre riprese, i quali conferiscono una connotazione romantica al quadretto domestico. Un rubinetto che gocciola è l’ultimo suono dell’album.

Nonostante Gilmour l’abbia definito “una vera porcheria”, “Atom Heart Mother” apre quella che sarà la fase di maturità compositiva dei Pink Floyd, e se è vero che il lato B è leggermente carente sul piano musicale, vale la pena per gli appassionati di rock possedere questo album se non altro per la splendida title track. Un album nel complesso dolce, simile nella struttura ma diverso nella forma dal successivo “Meddle”, ma sicuramente una pietra miliare nell’evoluzione di una delle migliori band di sempre.

C Commenti

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Mr. Wave (ha votato 8 questo disco) alle 22:42 del 12 giugno 2008 ha scritto:

Deliziosamente prog anni '70

Un disco storico che aprì la seconda fase della storia dei grandi Pink Floyd, segnando un punto di svolta nella loro carriera; L'abbandono parziale del rock spaziale psichedelico, per la nuova strada imboccata verso un progressive rock. Complimenti al recensore

swansong (ha votato 5 questo disco) alle 17:57 del 13 giugno 2008 ha scritto:

Boh!

Ecco uno dei pochissimi (forse l'unico) disco dei PF che proprio non reggo!

Mi pare vogliano andare in un sacco di direzioni, senza arrivare da nessuna parte. Pretenzioso e presuntuoso. Per fortuna con il successivo, strepitoso Meddle, hanno corretto il tiro..

Cas (ha votato 7 questo disco) alle 0:28 del 14 giugno 2008 ha scritto:

Julian Cope diceva che i Pink Floyd facevano mantra da salotto...beh a partire da questo album si può notare un imborghesimento del suono. Tutto sommato però questo è un buon album, nonostante la poco riuscita Alan Psychedelic's Breakfast!

PierPaolo (ha votato 8 questo disco) alle 10:51 del 16 giugno 2008 ha scritto:

Benvenuto su Storiadellamusica!

I Pink Floyd sono il gruppo rock più celebre al mondo e così ognuno è in grado di dire la sua... La mia è che le cose per loro si metteranno veramente a fuoco solo con l'album successivo a questo, Meddle. Gilmour esagera a denigrarlo completamente, ma questo disco ha alcune parti poco o niente riuscite. Mi riferisco alla colazione psichedelica di Alan, un riempitivo bello e buono, con le tre sezioni musicali vere e proprie jam session mosce e nulla di più. Debole anche Fat Old Sun, per colpa di Gilmour che la canta male, a sua detta perchè si vergognava delle liriche da lui stesso composte. If e Summer '69, così diverse fra loro, sono invece meravigliose. La suite offre a mio giudizio momenti riusciti (Breast Milky,Mother Fore) ed altri pedanti, ma insomma è veramente unica nel suo genere, e inestimabile se immersa nel suo contesto storico. Per me Atom non sta fra i primi cinque album dei Floyd. Magnifica la copertina, un pezzo di storia pure lei.

Arnold Layne (ha votato 9 questo disco) alle 11:26 del 22 giugno 2008 ha scritto:

?

Non mi trovo d'accordo su alcune cose. Innanzitutto i Pink Floyd non hanno fatto discreti album nel periodo che tu citi, ma hanno fatto tutti album degni di spessore, compreso il sottovalutato More.

Poi il prog prima io non ce lo vedo proprio, tranne che appunto nella suite AHM, nè mi pare che Gilmour sia particolarmente avvezzo a tale genere. Il gioiello è il pezzo di Wright. La colazione psichedelica di Alan è sì un riempitivo, ma mi pare si tratti di sperimentazione avanguardistica ben riuscita.

lev (ha votato 8 questo disco) alle 13:16 del 25 novembre 2008 ha scritto:

x me questo è il primo disco in cui i floyd cominciano a capire da che parte vogliono andare a parare.

fatta eccezione x "the piper...", ma li cera sid barrett,ed era un altro discorso. comunque, il disco è molto affascinante e "if" è una ballata meravigliosa, uno dei brani più belli dei pink floyd. tra l'altro qui si comincia a capire chi sarà la mente dei pink floyd x il resto del decennio.

Paranoidguitar (ha votato 8 questo disco) alle 14:20 del 25 novembre 2008 ha scritto:

non sopporto l'ultima traccia. Ci sono però delle cose molto valide al suo interno.

lev (ha votato 8 questo disco) alle 21:04 del 25 novembre 2008 ha scritto:

mi trovo d'accordo con arnold sul fatto che more sia un disco sottovalutato. credo che contenga delle cose molto belle.

DucaViola (ha votato 8 questo disco) alle 19:38 del 3 aprile 2010 ha scritto:

Disco importante... a parer mio tra i più belli dei pink floyd. "If" è, nella sua semplicità, un gioiello, e la parte sinfonica dell'album è strepitosa... credo che spendere altre parole sia superfluo.

bart (ha votato 8 questo disco) alle 13:12 del 9 aprile 2010 ha scritto:

Uno dei loro dischi più importanti. La lunga suite omonima fa parte della storia della musica, anche se forse la vera perla del disco è Summer '68.

Bellerofonte (ha votato 9 questo disco) alle 18:21 del 13 aprile 2010 ha scritto:

Sicuramente un disco che inizia a strizzare l'occhio ad un sempre più vicino prog rock degli album che verranno. Secondo me da qui fino a The Wall e perchè no, ci metto anche The final cut (anche se si può definire un album del solo Waters) inizia un filotto di lavori che è difficilmente eguagliabile da chiunque. Fat Old Sun è quelcosa di emozionante

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 22:56 del 18 agosto 2011 ha scritto:

Non sono d'accordo con Gilmour

... Atom è un lavoro razionale anche se nato nella confusione artistica del momento ... rimane un album di riferimento che riserva sempre qualche frammento di novità ... suoni, effetti, rumori, atmosfere, coralità, marchingegni mai notati nel precedente ascolto ... la butade di Gilmour forse voleva servire a scuotere l'inespressività espressiva della mucca Lulubelle III in prima pagina, che rimane la più bella copertina dell'epoca ... sempre Made in Hipgnosis, realizzata da Storm Thogerson ma, per la verità, ispirata da una genialata del solito Andy Warhol.

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 23:06 del 18 agosto 2011 ha scritto:

Condivido Federico

... dimenticavo le mie congratulazioni al recensore per la bella dissertazione, ricca di puntualizzazioni per un ascolto più consapevole.

dalvans (ha votato 10 questo disco) alle 14:52 del 23 settembre 2011 ha scritto:

Bellissimo

Il secondo capolavoro dei Pink Floyd

glamorgan alle 18:29 del 25 febbraio 2013 ha scritto:

non sono un super fan dei pink floyd ma questo album mi piace molto

tramblogy alle 14:57 del 8 aprile 2013 ha scritto:

Boooo...a me non piace proprio sto disco...proseguiamo con altri...

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 15:06 del 8 aprile 2013 ha scritto:

... tram fidati di glam!!

tramblogy alle 15:41 del 8 aprile 2013 ha scritto:

Non ci riesco...sto insistendo....a parte il centro, le due suite classicheggianti le sento piuttosto freddine....

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 18:47 del 8 aprile 2013 ha scritto:

tramblogy ... per i risultati da te registrati in più occasioni ... e per i poteri conferitimi dalla Regione Calabria, ti nomino "capatosta calabrese" ad honorem e con diritto ad un vitalizio di adeguata entità!

tramblogy alle 22:54 del 8 aprile 2013 ha scritto:

Oddio proprio calabrese?....non mi sento pero l unico...heee??!)

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 2:20 del 9 aprile 2013 ha scritto:

tramblogy ... considera che si tratta di una vera e propria onorificenza! ... mica di un marchio offensivo ... il capatosta originale è chiaramente meridionale e vi rimane senza mai pentirsi dalla sua scelta ... il capatosta rischia continuamente per le sue idee certe ... ben consapevole che chi, al contrario, non è disposto a farlo è perché le sue idee non valgono molto oppure è lui medesimo che vale poco! ... quindi sentiti orgoglioso di essere stato ufficialmente nominato capatosta e sappi che se volessi essere l'unico dovresti operare un genocidio!

... quando uscì Atom tutti capimmo che era un suono diverso ... Summer 68 ti catturava con dolcezza e ti costringeva a lievitare dalla routine quotidiana verso livelli di coscienza inesplorati ... If e Fat Old Sun parlavano un linguaggio sconosciuto che ti sembrava di comprendere benissimo ... e la lunga Suite riusciva a farti conquistare la posizione eretta anche se ti era crollata addosso una montagna di granito nero ... respiravi a pieni polmoni quella tempesta di musica orchestrata ed eri pronto a sfidare il sentiero irto e controvento ... di Alan's Psychedelic Breakfast: Rise And Shine/Sunny Side Up/Morning Glory ometto qualsiasi considerazione ... è una esperienza musicale unica che va vissuta individualmente ... possibilmente in cuffia ed a occhi chiusi ... se i 4/5 o più fiammiferi che sentirai strofinare riusciranno ad accendersi nella tua mente ... non sarai più lo stesso di prima ... diversamente ci avrai provato con il sollievo di non aver perso nulla ... vedi ... determinati dischi bisogna averli asoltati in tempo reale, con la sensibilità dell'epoca per gustarne l'essenza e possederla per sempre ... ascoltarli quando tutto si è concluso ed è diventato retrospettiva non può perpetuare l'impatto primordiale e la carrozza di ... Hans rischia di trasformarsi di nuovo in una zucca ... Atom è uno di questi dischi.

tramblogy alle 11:11 del 9 aprile 2013 ha scritto:

Aaaaah....gran belle parole le tue!dal cuore...w Giuseppe!!...(di sicuro non lo butto via e nemmeno la Calabria!)ciao!

alekk (ha votato 8 questo disco) alle 15:44 del 15 aprile 2013 ha scritto:

la suite e summer 68' sono strepitose. il resto un pò meno. con animals il disco meno eccelso dei Pink Floyd dal 67' al 79'(escludendo le colonne sonore). Ma è un disco di passaggio,il primo dove si staccano,o meglio cercano di staccarsi dalla psichedelia per arrivare a un suono più morbido. Il processo si completerà e si perfezionerà con il successivo Meddle. Il livello è comunque alto.

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 13:15 del 7 luglio 2017 ha scritto:

... quasi un rito propriziatorio per alleviare questa maledetta afa_summer 2017 ... la mando da stamattina nella speranza di una nuvola passeggera ...

Timeless alle 13:52 del 23 agosto 2017 ha scritto:

A mio parere le 2 suite sono molto belle, ma il mio pezzo preferito rimane "summer 68", del nostro Richard

Wright. Dal punto di vista vocale è molto dotato, come abbiamo potuto ascoltare in "echoes"

Approfitto per ringraziarti di quel messaggio che hai mandato sotto la recensione di "foxtrot", dei Genesis. Hai dato molte risposte a molte mie domande

Un saluto!

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 14:51 del 7 luglio 2017 ha scritto:

... errata corrige x2: * - propiziatorio - ... effetto collaterale evidente di eccessiva calura!

IgnazP alle 23:03 del 14 dicembre 2017 ha scritto:

Non mi piace dire capolavoro, album buono, album modesto e così via. Per me è semplicemente l'album, che più di tutti identifica i veri Pink Floyd e di conseguenza è il mio preferito, con tutte le sue pecche (eventuali).

woodjack alle 13:22 del 15 dicembre 2017 ha scritto:

Invece per me è il disco dei Floyd (quantomeno la facciata A che è il cuore del disco) che li identifica meno. L'unica loro vera sbandata progressiva, nell'unico senso che io conosca (ossia dell'appropriazione dei linguaggi della musica colta). Tra l'altro al contrario dei progressivi nativi, che pescano di solito o dal '700 o dal '900, loro restaurano un teutonismo tardo-ottocentesco fatto di magniloquio, logorrea e accartocciamenti vari (vedi Wagner ed epigoni) che oggi suona meno contemporaneo che mai. Si ravvederanno in fretta, dapprima tornando alla psichedelia e poi imboccando la strada dell'art-rock più o meno dilatato/contaminato ma sempre saldamente ancorato ad elementi popular (blues, soul, ballad, forma-canzone ecc). Senza voler esprimere un giudizio di gradimento, mi pare più un incidente di percorso.

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 16:26 del 15 dicembre 2017 ha scritto:

d'accordo ma non wagner ed epigoni qui siamo dalle parti piu' misere di un RW Vaughan

woodjack alle 17:52 del 15 dicembre 2017 ha scritto:

ma certa pletoricità dei compositori inglesi (Elgar, Vaughan Williams, Walton...), derivava proprio dai modelli tedeschi del secolo precedente (Wagner, Bruckner, Mahler ecc)! cui veniva accostata componente più tipicamente anglosassone, che era quella folclorica, del bozzetto oleografico. Faceva eccezione solo Holst, il più attento, tra i compositori moderni inglesi della prima generazione, alle avanguardie continentali (Stravinsky e il neoclassicismo francese in generale).

woodjack alle 17:54 del 15 dicembre 2017 ha scritto:

ma anche dallo Schoenberg pre-dodecafonico!

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 10:20 del 16 dicembre 2017 ha scritto:

si claro ma nei floyd di sta ciofechina di disco wagner bruckner mahler proprio non ci sono

woodjack alle 9:58 del 17 dicembre 2017 ha scritto:

mi sarò sbagliato, sarà che io di Wagner non ho stima (mai compositore fu più funesto per la storia) e mi viene da associarlo alle ciofeche eheheh

IgnazP alle 11:06 del 24 dicembre 2017 ha scritto:

La tua disamina, non fa una pecca e diciamo che la condivido, ma per me, é una questione di cuore, che viene dal profondo, infatti, non do un giudizio sull'album, mi piace e basta, così com'è!

nebraska82 (ha votato 7,5 questo disco) alle 16:32 del 17 dicembre 2017 ha scritto:

concordo in pieno con woodjack. a prescindere dai giudizi sul disco ( per me comunque buono), è arduo considerarlo il piu' rappresentativo dei Floyd....resta un unicum nella loro discografia, un po' come "their satanic majesties" per gli Stones.

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 11:13 del 19 dicembre 2017 ha scritto:

si buon raffronto. e' l'album che fa capire i limiti musicali del gruppo soprattutto sulla lunga suite . limti schubertiani direi alla massimo mila ghghh

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 19:35 del 19 dicembre 2017 ha scritto:

... Lulubelle III è mortificata per il chiacchericcio gratuito sul suo disco, rifiuta di farsi mungere e ha le mammelle gonfie ...

IgnazP alle 11:08 del 24 dicembre 2017 ha scritto:

Ci osserva con attenzione e probabilmente, se la ride!

lux208 (ha votato 8 questo disco) alle 15:39 del 11 agosto 2018 ha scritto:

Non è a livello dei capolavori che seguiranno, ma è lo stesso di gran fattura e ispirazione. If mi ricorda molto alcuni pezzi presenti in The Wall .

Utente non più registrat (ha votato 8,5 questo disco) alle 9:43 del 13 agosto 2018 ha scritto:

Curiosamente, è il primo album rock che abbia mai acquistato, occuperà sempre un posto speciale nel mio cervello e nel mio cuore

Utente non più registrat (ha votato 8,5 questo disco) alle 9:13 del 21 novembre 2018 ha scritto:

E per inciso, questo è assolutamente all'altezza dei capolavori che seguiranno. La suite eponima è il primo tentativo serio di unire la classica al rock (per una gran parte merito anche di Ron Geesin, l'8,5 è anche per lui), altro che i Nice che al confronto fanno ridere. If è una confessione intima che si fa perdonare qualche banalità (se di banalità si può parlare). Summer '68 uno dei capolavori di Wright, uomo dalla sensibilità artistica straordinaria, Beatles e Beach Boys avrebbero ammazzato per avere in repertorio una perla come questa (e d'altronde sono sicuro che anche loro l'avrebbero interpretata bene). Far Old Sun è un classicone dei "morbidi" della band, piacevole ma anche strozzato dalla registrazione in studio, Gilmour avrà occasione di sbizzarrirsi dal vivo nell'assolo finale. Non capisco perché Alan's Psychedelic Breakfast venga considerata confusa, o un esperimento poco riuscito; va be che l'hanno registrata in fretta e furia, ma cavolo sembra che l'abbiano preparata in un anno tanto è curata nei particolari!

Quest'album mi ha sempre lasciato a bocca aperta, e continuerà a farlo. Grandissimi Pink Floyd, la mia band preferita di sempre

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 13:29 del 21 novembre 2018 ha scritto:

Concordo ... parola di van zandt!

roberto vinci (ha votato 9,5 questo disco) alle 20:05 del 28 dicembre 2018 ha scritto:

Siamo in piena sperimentazione,non sanno ancora dove vogliono andare ma escono momenti incantevoli quasi a loro insaputa,la title track la ascolto da 35 anni e non mi stanca mai,Summer 68 è un bocconcino delizioso,Fat Old Sun non è venuta benissimo ma ultimamente David nei concerti ci ha fatto sentire come avrebbe dovuto essere.Lo so che i quattro non parlano benissimo del disco,loro vogliono arrivare a Dark Side e questo è solo una stazione intermedia,ma rimane un capolavoro,If è la continuazione delle dolci ballate malinconiche di More che continueranno anche in Meddle con A Pillow of Winds.Insomma un diamante grezzo che continua a brillare

Vito (ha votato 7 questo disco) alle 0:01 del 23 febbraio 2020 ha scritto:

La title teack è un polpettone, le altre tracce ottime