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R Recensione

8/10

Rain

Cerulean Blue

Di tutte le forme d’Arte esistenti, la Musica è senz’altro la più diretta a scatenare le emozioni; attenzione però, perchè non per questo è sempre la più facile da essere assimilata!

Invito pertanto coloro che sono alla ricerca di un sound più immediato a “lasciare qui ogni speranza”, poiché Celurean Blue non è certamente un disco di facile ascolto. 

Descriverlo risulta ancora più complesso dal momento che dell’autore altro non c’è concesso sapere se non la nazionalità inglese ed il nome d’arte Rain, un moniker così anonimo su una copertina tanto enigmatica da lasciar di primo impatto assai perplessi sulle intensioni del musicista.

Anche per questo motivo, al fine di comprenderne le scelte stilistiche, è necessario far luce su ciò che ci troviamo tra le mani: un vero e proprio saggio di filosofia raccontato tramite la storia di un giovane nativo americano di nome Rick che decide di intraprendere un viaggio spirituale attraverso  “la terra a cui il suo sangue appartiene”.

A svelarci l’esperienza vissuta tramite gli occhi del protagonista sono le cartoline spedite dallo stesso ad un certo Mr. Jaeger (la cui voce viene interpretata da Rob Brown, uno dei più rinomati doppiatori della BBC), un anonimo corrispondente che svolge la funzione di narratore all’inizio di ogni brano. 

Concentrandosi molto quindi sul contenuto testuale, il quale presenta una profondità che - se mal trattata - quasi rischierebbe di cadere in ingiustificati moralismi, viene letteralmente piegata alle necessità narrative la musica, la quale continua tuttavia a svolgere un ruolo fondamentale nella descrizione delle atmosfere dei macrocosmi delle metropoli e nei microcosmi delle persone in esse incontrate. Dimenticatevi quindi hits o brani decontestualizzabili. 

Già dalla prima traccia, “The Lammas Lands”, possiamo comprendere che di progressive (inteso come improvvisi cambi di tempo e giri psichedelici) ce ne sia ben poco. È un motivo New Age oriented invece ad introdurci nel mondo perduto della spiritualità dei pellerossa, là dove la festa del Lammas porta con se concetti come quelli di “trasformazione” e “rinascita”: la legge della natura. 

La presenza ridondante del concetto di “ciclicità” (appartenente alle antiche civilità) ha un significato chiave nel concept al pari di quello della “dualità” (che è invece tipico del pensiero occidentale): spetta quindi al “Parsifal” il compito di trovare le connessioni tra gli eventi mondani del mondo reale ed la simbologia dei miti e delle religioni.

È geniale come Rain sia riuscito ad accostare elementi trascendentali come cori e organi con strumenti estremamente sensuali e moderni come il sassofono e la batteria, in un interessante duetto che descrive alla perfezione le stravaganti incoerenze di una città occidentale come la “Grande Mela” (là dove l’isola di Manhattan trova un curioso parallelismo con l’“Isola delle Mele”, Avalon). 

Sia la ricerca di una Verità assoluta nel viaggio di Rick che il conflitto tra il corpo e l’anima del folle incontrato a New York trovano in comune una sorta di crisi interiore che segna ogni personaggio incontrato dal protagonista

Starcrossed” non fa eccezzione alla regola, là dove si mette in mostra l’assurdità dei misticismi dei Gurù delle nuove religioni profetizzanti il ritorno dei “Signori del Cielo”. 

Lentamente il rock comincia a prendere campo già da quest’ultima traccia, assumendo sonorità progressive sullo stile Genesis o, come nel caso di “The Silver Apples Of The Moon, su quello dei Pink Floyd ai tempi di “The Dark Side of the Moon”, per intenderci (sarà un caso la somiglianza del due titoli?). Proprio come nello storico LP, vengono concessi molti spazi agli effetti sonori che addirittura osano spezzare questi brani già di per sé privi di simmetria: niente è lasciato al caso se teniamo a mente il tema trattato, in questo caso del declino psico-fisico di una donna di San Diego dovuto all’assunzione di droghe e all’assenza di valori od obiettivi nella propria vita. 

Chiara è quindi la critica al mondo fantastico di Hollywood in “Light and Magic” e al paradosso del Sogno Americano, un’eterna ricerca di un’illusoria ed irraggiungibile felicità, proprio come gli effetti speciali di un film. La traccia segue le orme musicali prese in precedenza, ricordando a tratti band moderne come Porcupine Tree o Marrilion

Ancora una volta, torna il tema trattato in “Parsifal” della “verità celata” quando Rick racconta il suo incontro a San Francisco con un povero che, poco prima di morire, gli rivela al prezzo di un dollaro il “segreto della vita”. Anche “Jerusalem”, il pezzo più pink floydiano del disco, presenta la dualità strumentale, stavolta però rivisitata sotto una luce più positivista e gioiosa, dove il conflitto tra Nord ed il Sud viene meno tra la perfetta armonia delle percussioni etniche africane con le cornamuse scozzesi. 

Ed infine, Rick raggiunge la vetta del monte McKinley in Alaska come noi raggiungiamo l’epilogo che da il nome al disco: “Cerulean Blue”.

Sia noi che lui ci si aspetteremmo un Gran finale coi fiocchi, qualcosa di epico o quantomeno la concessione della risposta tanto agoniata fino ad ora… e invece no!

Il ragazzo osserva ciò che ha lasciato alle sue spalle, dal sentiero roccioso alle storie di chi ha incontrato sul cammino, ma ciò che può vedere è solo la fine del suo viaggio: altro non rimane da fare che discendere dal sogno per continuare a vivere.

Questo semplicissimo messaggio è la risposta; la donna corrosa dalle fantasie, il Guru acciecato dalle sue visioni, il povero che conosce il segreto della vita… ognuna di queste anime si è perduta nei propri sogni, un limbo dove non è possibile sostare a lungo, poichè chi vive in essi, non può vivere nel mondo reale: solo alla morte infatti Re Artù trova dimora nella leggendaria Avalon.

Il brano si spegne lentamente in una dolce ballad intonata dagli archi. 

Cosa ci rimane quindi di questo disco una volta “scalato”?

Questo dipende unicamente dall’esperienza che con esso ne farete.

Ultima nota non priva di importanza: il disco è completamente gratuito ed è possibile scaricarlo sul sito dell’artista stesso, dove è anche possibile aquistare per un prezzo molto basso una copia dotata di contenuti aggiuntivi, nonché di un packaging accattivante e ben curato: questo è il futuro del mercato musicale!

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