Pantha Du Prince
Black Noise
Hendrick Weber, sebbene molto giovane, si muove da anni dentro e fuori quello che è ormai linflazionato panorama della minimal techno. E stato ed è un dj capace di coniugare in maniera matura le diverse espressioni della cassa in quattro, ispirato, peraltro, dalle diverse scene di Berlino e Parigi, le due città dove vive e lavora.
Con "Black Noise" Hendrick impone il proprio modo di fare elettronica, di ricercare suoni, di affiancare rumori naturali ad altri di sintesi, di saper narrare attraverso levoluzione di una traccia. Sarebbe estremamente fuorviante, ad esempio, nel parlare di minimal o minimal techno, accostare il lavoro di Weber al magma pressoché omogeneo che rappresenta lattuale scena della musica da club. Black Noise va, prima di tutto, ascoltato. Ha bisogno di una buona predisposizione allascolto, di un orecchio emotivo e paziente, a metà tra quello di un cultore della migliore ambient e quello di un divoratore di post rock. E questa la chiave per accedere alle undici tracce dellalbum, dove lautore raffina, complessivamente, limpostazione già data al precedente The Bliss (Dial, 2007), piegando piacevolmente le ragioni della cassa in quattro alle necessità di un disegno più ampio.
E cosi che da un iniziale intrecciarsi di rumori prende forma, in Lay In A Shimmer come in Abglanz, un primo delicato sussulto di cassa e gemiti elettronici. Dolcemente, con una melodia sporcata, sboccia The Splendour (uscito come singolo già nel 2009) prima di giungere a quella Stick To My Side, per la quale presta la voce Noah Lennox (Panda Bear, Animal Collective) e che dal primo ascolto si impone come traccia più significativa del lavoro, già peraltro disponibile anche in 12 con una versione remix di Four Tet.
Soluzioni più classiche (Behind The Stars, A Nomads Rethreat) anticipano una parte conclusiva dellalbum nella quale lo scenario si allontana, gradualmente, dallhabitat dancefloor (Welt Ahm Draht, Bohemian Forest) per avvicinare un mood più ambient, ricco di rumorismi (Im Bann) e stralci di quiete (Er Schneit).
Assolutamente di più di una semplice lista di tracce genericamente etichettabili come minimal techno.
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