R Recensione

8/10

Shout Out Louds

Our Ill Wills

Il tramonto. La pianura. I finestrini dell’auto abbassati per far entrare la brezza estiva.

Di ritorno da un viaggio verso casa.

Ad un certo punto la radio comincia a suonare Tonight I Have To Leave It.

Tamburi, campane, chitarre, nacchere: è l’inizio della festa di bentornato.

È uscito il nuovo disco degli svedesi Shout Out Louds, Our Ill Wills.

A due anni di distanza dal loro esordio Howl Howl Gaff Gaff, il quintetto di Stoccolma ritorna per celebrare quel suono indie-dream-pop che ultimamente sta diventando una piacevole costante della musica del nord Europa.

Dopo averci fatto ballare con un primo album dalle tracce contagiose e danzerecce (a tratti Strokes-iana), ora è il momento di rientrare a casa dalla discoteca, e di creare un suono che ti accompagni nel ritorno.

Prodotto da Bjorn Yttling di Peter Bjorn and John, “Le nostre cattive volontà” si apre con una traccia che ricorda decisamente il suono dei Cure, anche se non nelle note più cupe, quanto piuttosto in quelle di Friday I’m in love, dove alla malinconia si accosta una venatura di speranza.

La reminescenza di Robert Smith si fa sentire più volte nel corso delle dodici tracce che compongono l’album (vedi You are dreaming o Impossibile), toccando l’apice in Normandie, una nuova Close to me in chiave svedese contemporanea.

Dolci accordi che fanno da sottofondo per la voce sofferta di Adam Olenius nella bellissima Parents Livingroom in un continuo crescere e decrescere di toni, per giungere poi ad un paio di brani più delicati, arricchiti dalla lieve voce della tastierista Bebban Stenborg, quali Suit Yourself e Blue Headlights, che tingono il disco di una piacevole freschezza a tratti quasi folk.

I don’t have a future” canta Olenius nella traccia centrale del disco, a cui vene costantemente risposto in coro femminile “Impossibile”, da cui il titolo della canzone, poi d’improvviso s’arresta la marcia, una lieve pausa all’interno di questi sei minuti e mezzo di accordi, quasi una riflessione tra sé e sè, il ritmo scende, le note meno incisive, il tempo si ferma per poi tornare crescere di nuovo nel finale, ritornando alla realtà e abbandonando i pensieri.

Ill Wills, al contrario di quanto ci si aspetterebbe almeno dal titolo, è l’unica traccia esclusivamente strumentale del disco, un velo di tristezza la avvolge, quasi una ninna-nanna prima del gran finale che passando per Time left for love, dal ritmo contagioso, giunge a Hard rain.

Come chiudere un disco in modo migliore?

Hard Rain è la sintesi dell’intero disco, è allegria, malinconia, dolcezza (ricompare anche qui la voce di Bebban Stenborg in passaggio che fa quasi rabbrividire per la bellezza), spiritualità, intreccio di suoni, gli archi con le campane, e le chitarre, e le tastiere, un crescere di suoni, che forse vale da solo tutto l’album.

Our Ill Wills si dimostra un’eccellente opera seconda per gli Shout Out Louds, anche se ha la pecca di apparire una raccolta di b-sides del loro primo album: forse perché qui manca un vero pezzo “da pista”, al contrario dei diversi singoli estratti da Howl Howl Gaff Gaff. Questo non gli toglie comunque un posto tra i migliori dischi del 2007 (per ora…).

V Voti

Voto degli utenti: 8,2/10 in media su 17 voti.

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Marco_Biasio alle 19:43 del 20 luglio 2007 ha scritto:

E' uscito ed io non lo sapevo???? Corro immediatamente a fustigarmi...

Marco_Biasio alle 19:43 del 20 luglio 2007 ha scritto:

Però Howl Howl Gaff Gaff non è di due anni fa, è del 2003

mannaz (ha votato 8 questo disco) alle 18:54 del 22 luglio 2007 ha scritto:

grande cd..forse un po' al di sotto di howl howl gaff gaff..ma grandi questi svedesi!

rubens (ha votato 9 questo disco) alle 9:52 del 26 settembre 2007 ha scritto:

Uno dei dischi dell'anno

La Svezia quest'anno detta legge nel pop, c'è poco da fare

Truffautwins (ha votato 9 questo disco) alle 3:12 del 14 dicembre 2008 ha scritto:

Debitore dei Cure ma comunque fantastico

target alle 21:48 del 16 gennaio 2009 ha scritto:

Più la ascolto più ne sono convinto: "impossible" è la canzone pop più bella degli ultimi cinque anni.

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 9:15 del 17 febbraio 2010 ha scritto:

Diciamo che grazie a questo disco ho iniziato ad amare anche The Head On The Door...Splendido!