R Recensione

7/10

Pelle Carlberg

Everything. Now!

Di Pelle Carlberg si era già parlato nell'articolo dedicato a quella che certamente è la più importante etichetta svedese degli ultimi anni, ossia la Labrador Records, e si era parlato degli Edson come uno dei più rappresentativi ed interessanti gruppi in essa militanti, che con il delicatissimo album "Every Time Every Second" avevano confezionato nel 2004 un romantico affresco pop.

Pelle non perde quel suo strascicato falsetto nel cantato, suadente ed impeccabile nell'interpretare da cantautore questi undici piacevolissimi brani, i cui testi (a detta della Labrador) sembrano usciti direttamente dal suo diario personale.

Il disco si presenta con "Musikbyran Makes Me Wanna Smoke Crack" un ben coordinato crescendo di pop elegantemente cadenzato rincalzato dal dirompente solo di voce alla Stuart Murdoch di "Bastard don't Blush", con chitarra acustica al seguito e glockenspiel (onnipresente): una impeccabile pop song irresistibilmente contagiosa che una volta ascoltata, non si vede l'ora di riascoltare e di cantare a squarciagola.

"Telemarketing" introduce e presenta sin da subito la vena più intimistica di Pelle, accudito da violoncello ed arpeggi di chitarra. "A Testeless Offer" si aggira nei paraggi sonori dell' indie pop made in Scozia mentre la dolceamara "Go To Hell, Mr. Rydell" parla dello sfogo di un cantautore (difficile capire chi sia l'artista in questione...) dopo aver letto in rete una critica al proprio album, scritta da una recensitrice poco disponibile al dialogo..

La sbarazzina "Riverbank" e la più essenziale "Oh No It's Happen Again" seguono la linea di un lavoro dove la voce di Pelle rimane comunque in primo piano; l'ironia riaffiora in "How I Broke My Foot And Met Jesus" dove si fa sentire l'esperienza con gli Edson, mentre "Summer of 69" è opportunamente estiva ed assieme a "I Had A Guitar" risolleva dalla pacatezza in cui inesorabilmente ci si stava (anche se con piacevole trasporto) inoltrando.

Conclude una "Mind the Gap" che ricorda a tratti alcune melodie dell'ultimo lavoro degli australiani Sodastream, e ciò anche in parte per la velatamente afona voce di Pelle, un timbro (fortunatamente) molto ricorrente nell'indie pop in band come Belle&Sebastian, Ant, e del duo da quest' anno sotto l'italiana Homesleep, appunto, i bravissimi Sodastream.

Da qualcuno soprannominato il Frank Sinatra del indiepop, Pelle Carlberg durante i suoi numerosi e godibili live in tutto il mondo sembrerebbe piuttosto un giovane Elvis dagli irrefrenabili movimenti pelvici, il che lo rende ai nostri occhi ancora più simpatico. Egli è l'ulteriore e rasserenante conferma che la gelida scandinavia conserva in sé il tepore di uno dei movimenti pop più sinceri e prolifici di questi tempi.

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