R Classifica 2009 di Alessandro Zabban

The Bachelor

10. Patrick Wolf
The Bachelor (Bloody Chamber Music 2009)

Il disco più ambizioso del cantautore inglese: un magniloquente affresco sonoro dove il suo estro e la sue poliedricità si cimentano con ottimi risultati nel disco degli accessi: dai sontuosi arrangiamenti, alle contaminazioni più bizzarre, per un mood ora di un romanticismo sfrenato e totalizzante, ora di un provocatorio sfoggio di vanità.
Flowers from Exile

9. Rome
Flowers from Exile (Trisol 2009)

In flowers from exile, i Rome stemperano le fosche tinte apocalittiche del neofolk che contraddistingueva i loro precedenti lavori, in favore di un\' opera di cantautorato di grande fascino evocativo. Un oscuro concept album sulla guerra civile spagnola raccantata dall\'anima inquieta di un Jerome Reuter che si inserisce con autorità sul percorso che da Leonard Cohen porta a Mark Lanegan.
Reservoir

8. Fanfarlo
Reservoir (Autoproduzione 2009)

Il gioiellino alternative folk quest’anno è Reservoir: i Fanfarlo si scoprono costruttori di deliziose melodie cristalline ondeggiando sapientemente fra la poesia naif di Beirut e l’indie a tutto tondo degli Arcade fire.
Dragonslayer

7. Sunset Rubdown
Dragonslayer (Jagjaguwar 2009)

Il pazzo ensemble canadese applica al suo estro al disco più sgangherato dell’anno. Frammenti pop, veloci ripartenze rock, passaggi folk sbilenchi, sono gli ingredienti fondamentali della fenomenale fiaba fantasy messa in piedi dai sempre più arditi Sunset rubdown.
No More Stories Are Told Today I'm Sorry They Washed Away No More Stories The World Is Grey I'm Sorry Let's Wash Away

6. Mew
No More Stories Are Told Today I'm Sorry They Washed Away No More Stories The World Is Grey I'm Sorry Let's Wash Away (Sony 2009)

La consacrazione del gruppo più pazzo e originale di Danimarca: basi progressive incontrano un’elettronica figlia della musica cosmica e il dream pop. Il valore aggiunto sono poi le trascinanti melodie Kitsch.
Primary Colours

5. The Horrors
Primary Colours (XL 2009)

Dopo un esordio fortemente connotato dal punk, gli Horrors raggiungono la piena maturità del loro suono con un affascinante e letale mix di dark-wave e muri shoegaze: fra rasoiate alla Jesus and mary chain, attacchi in stile Joy division e lunghe cavalcate epiche e decadenti.
Little Hells

4. Marissa Nadler
Little Hells (Kemado 2009)

L’atteso ritorno della cantautrice americana segna anche un cambiamento che la avvicina ad alcune sonorità eteree e dreamy care ai Cocteau twins. Ciò che resta meravigliosamente uguale è la capacità della Nadler di scrivere canzoni altamente emozionanti.
Seek Magic

3. Memory Tapes
Seek Magic (Something In Construction 2009)

Così come era Dummy per il trip-hop, Seek magic è il disco più eccentrico del nuovo filone glo-fi, ma anche il più evocativo. Un viaggio a ritroso nella giovinezza che non c’è più, fra dream pop, elettronica liquida e tastiere a dirigere la perfetta orchestra dei Memory tapes.
Lovetune for Vacuum

1. Soap&Skin
Lovetune for Vacuum (Pias Recordings 2009)

Lo strepitoso esordio di una giovanissima e talentuosa cantautrice austriaca: fra classicità e post-modernismo, Anya Franziska crea degli straordinari pastiche sonori dove il gothic rock si fonde con il rock da camera, il cantautorato, l’elettronica d’avanguardia.