A Intervista a Geoff Farina (Karate,Glorytellers,Ardecore, Exit Verse)

Intervista a Geoff Farina (Karate,Glorytellers,Ardecore, Exit Verse)

Intervistare Geoff Farina è stato per me un gran privilegio. Non nascondo una certa emozione nell'aver rivolto delle domande e aver ricevuto delle risposte da uno dei protagonisti della scena alternative mondiale degli anni '90, precursore con la leggendaria band dei Karate, di quel sound micidiale, passato poi alla storia come slowcore (ma poi pure jazzcore, post rock e altre definizioni, tutte ripudiate dalla band), che mantenendo un'anima e una rabbia hardcore ne hanno condotto lo spirito all'interno di ritmi più lenti, strutture musicali più articolate, digressioni cerebrali dal retrogusto jazz e blues. I Karate si sono sciolti nel 2005, ma Geoff Farina, voce e chitarra di quel gruppo, ha nel frattempo coltivato una miriade di altri progetti, tanto come solista tanto in nuove formazioni (Glorytellers, Ardecore e altre ancora) tutti progetti però incentrati sull'utilizzo principale di strumentazione acustica prestata ad atmosfere country, folk e blues. Uscirà il 17 novembre di quest'anno il disco d'esordio del nuovo progetto di Geoff, Exit Verse, che segna il suo ritorno alla chitarra elettrica e ad un sound inevitabilmente più vicino a quello dei Karate. Quella che segue è una chiacchierata con l'artista Farina sui particolari di questa nuova avventura musicale. 

Ciao Geoff, benvenuto su Storia della musica!

Grazie! Felice di essere qui con voi.

Ho ascoltato Seeds la nuova canzone dall'album di debutto omonimo degli Exit Verse, il tuo nuovo progetto. Mi sembra di sentire ancora una certa influenza dei Karate sulla canzone. Giusto?

Si certo, penso che qualsiasi trio rock nel quale canto e suono la chitarra alla fine suonerà un pò come i Karate. Penso che questo venga fuori in "Seeds", più che nelle altre canzoni.

E 'qualcosa che hai fatto deliberatamente o è venuto fuori naturalmente quando hai nuovamente acceso l'amplificatore?

Non è stato intenzionale, ma d'altra parte, non voglio cercare di suonare in modo necessariamente diverso dai Karate. Scrivo  canzoni e poi le suono a modo mio, cosa che alla fine evoca sempre i Karate. Molte altre canzoni degli Exit Verse sono più veloci e hanno un suono più "tradizionale", quindi penso che gran parte dell'album (e le nuove canzoni che stiamo scrivendo ora) segnerà una dipartita dal suono dei Karate.

Negli ultimi dieci anni la tua musica è stata molto diversa dalla musica fatta con i Karate. Come mai hai deciso di tornare in qualche modo “alle tue radici"? C'è un ruolo giocato dai vecchi (e nuovi) fan dei Karate in questa scelta ad esempio chiedendoti di suonare di nuovo "alla vecchia maniera"?

In realtà le mie radici sono la chitarra acustica. Ho imparato a suonare la chitarra acustica quando ero molto giovane, e le prime canzoni che ho suonato erano di Mississippi John Hurt, Bob Dylan, i Beatles, Billy Bragg, e altra musica acustica. Non ho mai suonato seriamente la chitarra elettrica fino a quando non ho frequentato la scuola di musica (il Berklee College of Music, ndr). Ma per rispondere alla tua domanda, quando mi sono trasferito a Chicago pochi anni fa, Nathan McBride mi ha chiesto di suonare la chitarra elettrica nella sua band (i Bando, ndr) con il batterista Frank Rosaly. All’inizio ero riluttante ma dopo aver provato un paio di volte mi sono reso conto di quanto ho amato quello strumento e di quanto mi mancasse. Esaurita l’esperienza con quella band ho iniziato con gli Exit Verse.

Come hai scelto i tuoi compagni in questo nuovo progetto? È stata una scelta guidata dall'amicizia o dalla musica? Com'è stato lavorare (per la prima volta?) con questi due artisti? Ti andrebbe di presentarceli?

Pete (Croke, ndr) suona in molte band di Chicago, tra cui Brokeback, Pink Avalanche e Tight Phantomz. L’ho visto suonare un paio di volte e in uno dei suoi concerti mi ha detto di essere un fan dei Karate, così quando ho avuto l'idea per la nuova band gli ho chiesto di suonare assieme. Ho conosciuto John (Dugan, ndr) quando i Karate erano in tour con i Chisel, un po’ di anni fa, e quando mi sono trasferito a Chicago si è iniziato a parlare dell’idea di suonare assieme. Terminata la registrazione dell'album John ha deciso di lasciare la band e Pete mi ha suggerito il suo amico Chris Dye. Chris si è rivelato essere un grande batterista e un bravo ragazzo, e siamo diventati subito buoni amici. Direi quindi che è stata una scelta guidata sia dalla musica che dall'amicizia. La scena di Chicago è molto “sociale” e si finisce per conoscerci tutti, e alla fine siamo tutti amici. Mi piace suonare con gli Exit Verse per entrambe le ragioni. E’ uno spasso suonare queste canzoni ed è anche piacevole passare del tempo con loro.

Quali sono le principali fonti di ispirazione per questo nuovo album, voglio dire, oltre ai Karate !?

Quando scrivevo le prime canzoni per Exit Verse, stavo ascoltando gli Stones dei primi anni '70, i Faces, Thin Lizzy,  Stranglers, Only Ones, Stiff Little Fingers, Jam, Ramones, Hound Dog Taylor, Big Star,  Real Kids, the Saints, Badfinger, alcuni dei primi dischi di Bowie (The Man Who Fell to Earth, Hunky Dory), Creedence, alcuni dischi degli ZZ Top (in particolare Tres Hombres a volumi altissimi in macchina) e altri classici degli anni 70/80 che non ascoltavo da un pò e che di recente sto riscoprendo. Ho anche ascoltato tanto Buddy Holly, e altra musica degli anni '50 interessante dal punto di vista di un chitarrista. Molti musicisti degli anni '50 avevano un sound maggiormente influenzato dal pianoforte, cosa che dà alla chitarra un suono completamente diverso, suono che può però anche funzionare bene in un contesto "più punk".

In generale sto cercando di mantenere le canzoni semplici e divertenti da suonare, sto cercando di essere meticoloso sul ritmo e sull’atmosfera di ogni canzone. I Karate erano spesso troppo cerebrali, qui invece provo a rendere la musica più divertente, naturale, e libidinosa. Penso che "Seeds" sia la canzone più cerebrale dell'album.

So che non ti piacciono le definizioni circa i generi musicali, ma la musica dei Karate è sempre stata descritta come slowcore, jazzcore, post rock, emocore. Sono "categorie" nelle quali ti ci ritrovi? C'è qualcosa di tutto ciò anche nel nuovo album?

Non saprei dirti cosa significhino questi termini. Noi suoniamo musica rock.

Un paio di anni fa ti chiesi se ci poteva essere qualche possibilità di vedere una reunion dei leggendari Karate. Mi dicesti che era quasi impossibile, anche per motivi logistici dato che tutti voi ora vivete in luoghi diversi negli Stati Uniti. Qualcosa è cambiato nel frattempo? Possiamo sperare di vedervi tutti insieme ancora una volta, anche solo per un evento ad hoc?

Sono sicuro che a tutti noi piacerebbe suonare assieme di nuovo, ma siamo stati tantissimo in tour per 12 anni, e credo che tutti quelli che volevano vederci alla fine da qualche parte c’hanno visto suonare. A dire il vero non sono tanto interessato a suonare musica che ho scritto molti anni fa, e penso che se tornassimo insieme sarebbe più divertente e più edificante scrivere musica nuova. Credo che nessuno di noi sia nella fase nostalgia che sembra così tanto di moda in questo momento.

C'è un imminente tour europeo (e quindi, italiano) in programma? Avete intenzione di riprodurre alcune vecchie canzoni dei Karate nel tour con gli Exit Verse?

Stiamo lavorando all'organizzazione di un tour europeo nel 2015, i dettagli saranno resi noti presto. Verremo sicuramente anche in Italia ... è il posto dove in assoluto preferisco suonare e poi sono stato così fortunato da quelle parti! Non so se con gli Exit Verse riproporremo brani dei Karate. Penso che non siamo in grado di farli così bene come facevamo con i Karate, sarebbero un po’ "cheap".

Geoff, grazie mille davvero per il tuo tempo e in bocca al lupo per la nuova avventura con gli Exit Verse. Noi amiamo la tua musica. Ciao!

Grazie!

Alcuni link utili: 

"Seeds" , il nuovo singolo

https://soundcloud.com/damnably/03-seeds 

Pagine Facebook 

https://www.facebook.com/ExitVerse

http://www.damnably.com/exit-verse/ 

pre-orders del nuovo album

http://www.damnably.com/portfolio/exit-verse-exit-verse/ 

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Marco_Biasio alle 11:26 del 21 settembre 2014 ha scritto:

Per me è sempre un piacere ed un onore leggere cose del genere. Intervista enorme e preziosissima. Svaka čast Franz, davvero. E grazie anche per avermi messo a conoscenza di Exit Verse, di cui non sapevo nulla. Ad meliora!

Franz Bungaro, autore, alle 8:31 del 22 settembre 2014 ha scritto:

Grazie a te Marco. Ti garantisco che è stato un piacere ed un vero onore anche per me intervistare Geoff Farina, uno dei 3 o forse 4 idoli della mia musica, quella che adoro in modo istintivo e irrazionale. La prima cosa che ho fatto dopo l'intervista è stata ringraziarlo per l'accuratezza delle risposte date, sempre ricche e preziose. Quando è l'artista a parlare, il "critico musicale" avverte un senso di impotenza e forse di inadeguatezza. Quando alla mia domanda sul genere di musica che lui fa, alle mie brillantissime alternative mi ha praticamente risposto (molto gentilmente) che dovrei farmi meno pippe mentali e limitarmi a dedurre che se c'è una chitarra elettrica, una batteria e un basso, è rock, bene, a quel punto ho capito che dovremmo ascoltare la musica con più serenità e meno rigore "scientifico" e limitarci a discernere le cose buone da quelle meno buone.