A Madchester - Cronache dalla pazza manchester

Madchester - Cronache dalla pazza manchester

Pazza, pazza Manchester . "24 Hour Party People" è la definizione più appropriata per descrivere la scena di Madchester (fusione tra "Mad", matto, e la città inglese in cui nacque il movimento): innanzitutto è il titolo di un inno targato Happy Mondays , una delle band più rappresentative, ed è anche una pellicola dedicata a quella che fu l'etichetta indie per eccellenza di Manchester , la Factory Records , ed al suo fondatore Tony Wilson ; ma soprattutto è la frase che meglio di qualunque altra fa capire l'ambiente di quegli anni: un party continuo. Ma cos'è, precisamente, Madchester ? Paradossalmente, bisogna partire da Chicago ,nell’annus domini 1987 . E' qui che attraverso gli esperimenti di Phuture con la sua Roland TB-303, prende forma la acid house , che approda in fretta nei locali gay insieme all'ecstasy, la nuova droga cult che viene immediatamente identificata con il neonato sound.

In men che non si dica, la acid house viene adottata dalla capitale gay di quegli anni, Ibiza , per poi espandersi nei locali underground di tutto il continente ed insediarsi, infine, all'Hacienda , tana storica dei giovani mancuniani negli eighties ; il popolo di Manchester , con il post punk agli sgoccioli e gli Smiths ad un passo dallo scioglimento, aveva infatti bisogno di nuovi stimoli, di nuove distrazioni nelle quali calarsi, e questi ritmi danzerecci, uniti all'ecstasy, fu pane per i suoi denti. Dalla fusione tra il pop melodico e l' Acid House , nacque Madchester , una musica pulsante, psichedelica , orecchiabile e capace di far ballare con l'uso di strumenti tradizionali. Diamo uno sguardo alle band più importanti dell'intero movimento…

Gli Happy Mondays si ispirarono per il loro nome al pezzo dei New Order " Blue Monday ", e la contrapposizione tra il triste e l'allegro, non sta solo nella ragione sociale: se i superstiti Joy Division incarnavano la normale, depressa conversione elettronica della new wave , gli Happy Mondays partorirono un sound spensierato, energico, adrenalinico: oltre al mix Pop- House , erano rintracciabili inflessioni funk e fascinazioni anni '70 (la loro "Kinky Afro" riprende la "Lady Marmalade" delle LaBelle ). I Mondays incarnavano appieno la scena madchesteriana non solo musicalmente: erano cinque delinquenti con la passione per alcool e droga. I giovani della medio-bassa borghesia mancuniana dell'era Thatcher si ritrovavano in pieno nel loro concetto di alienazione dalla realtà. Pionieri del movimento con il loro debutto targato proprio dalla Factory , " Squirrell & G-Man Twenty Four Hour Party People Plastic Face Carnt Smile (White Out) ", fu con i successivi " Bummed " ( 1988 ) e, soprattutto, " Pills'n'Thrills And Bellyaches " ( 1990 ) che gli Happy Mondays segnarono un'epoca. Quest'ultimo è probabilmente il manifesto di Madchester , il disco più rappresentativo e completo. Ma forse non il migliore...

Infatti l'anno precedente, gli Stone Roses diedero alle stampe un disco fondamentale per la storia della musica, dato l'impatto che ebbe alla sua uscita e l'influenza esercitata negli anni a venire. Il disco in questione, intitolato semplicemente " The Stone Roses ", è meno danzereccio dei tipici album della scena, e guarda più agli anni '60 che ai '70; l'influenza di gruppi come Beatles , Rolling Stones , Kinks e Beach Boys è lampante, ma inizia anche a farsi notare l'impronta lasciata dagli Smiths sulla musica britannica. Le ritmiche da dancefloor e i concerti trasformati in rave fanno del gruppo capitanato da Ian Brown la band più famosa ed influente di Madchester .

Gli altri gruppi simbolo di Madchester furono gli Inspiral Carpets , che riportarono a galla la psichedelia dei '60 ed i relativi Hammond (con il disco " Life "), o i Charlatans , i più longevi (ancora in attività), che con il loro " Some Friendly " dipinsero un autentico ritratto dell'era, o ancora A Guy Called Gerald , alias Gerald Simpson , produttore che con il singolo "Voodoo Ray" portò forse per primo alla ribalta commerciale Madchester e che coi “suoi” 808 Statesiglò l’enorme Pacific State, o ancora la meteora The Farm , per finire con la parentesi madchesteriana, " Gold Mother ", dei James .

Madchester finì con il fallimentare festival di Spike Island , il flop di " Yes, Please " degli Happy Mondays (e la precipitazione del loro leader Shaun Ryder nel tunnel della droga), le beghe contrattuali degli Stone Roses con la propria etichetta, l'annullamento del tour americano di questi ultimi tramite un comunicato stampa recitante "L'America ancora non ci merita" e la lunghissima gestazione del loro secondo disco, il deludente " The Second Coming ".

Cosa è rimasto di Madchester ? Molto, in realtà. Probabilmente tutto il fenomeno Brit Pop ( Oasis in testa: Noel Gallagher fu un roadie degli Inspiral Carpets e la loro musica fu influenzata non poco dagli Stone Roses ) non sarebbe mai esistito senza di esso, e ancora oggi band come Kasabian , Infadels e Hard-Fi pagano più di un pegno agli anni della “pazza Manchester”.

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