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R Recensione

10/10

Stone Roses

The Stone Roses

La prima cosa che viene in mente una volta finito di ascoltarlo, è che, pur essendo comunemente considerato il simbolo di Madchester, questo disco di “madchesteriano ” abbia veramente poco; certo, l'elemento psichedelico, la ripresa del pop anni '60 ed il mood solare e spensierato sono ben presenti ed ancorati a quasi ogni traccia dell'opera, ma l'elemento dance, figlio diretto della neonata house music che impazzava nei locali più “in ” della città inglese, è decisamente più presente nei lavori di punta di gruppi come Happy Mondays, A Guy Called Gerald, Paris Angels e soprattutto 808 State .

Ma dove pecca in rappresentatività, l'omonimo degli Stone Roses acquista senz'altro in qualità: non si tratta solo del miglior disco che abbia sfornato la scena di Madchester, ma in definitiva di uno dei migliori esempi di pop indipendente che la terra d'Albione abbia mai prodotto.

Lo sbilenco cantato di Ian Brown, le melodie byrdsiane di John Squire e la straordinaria sezione ritmica formata da Reni  e Mani  (senza dubbio i musicisti più tecnicamente dotati della band), assemblano un cocktail micidiale, fatto di ritmi freschi e di spirito adolescenziale.

L'atipica opening trackI Wanna Be Adored ”, vagamente oscura e psichedelica, introduce perfettamente una cascata di canzoni allegre e fortemente sixties: “She Bangs The Drums”, “Waterfall ”, “Elizabeth My Dear ” e “Bye Bye Badman ” sono solo alcuni esempi di un guitar pop estremamente influenzato da gruppi quali Beatles, Byrds, Beach Boys e ben forgiato dall'estro creativo di uno Squire ricco di inventiva.

Assolutamente più “madchesteriani ” la lisergica “Don't Stop”, nata da una manipolazione dei nastri di “Waterfall ”, e la conclusiva “ I Am The Resurrection ”, con il suo groove funky e la sua danzereccia coda strumentale; tradiscono timide influenze smithsianeThis Is The One” e la sublime “Made Of Stone”, dalle velate tinte malinconiche e condite da delicatissimi arpeggi di chitarra.

La versione americana dell'album contiene inoltre altri due autentici capolavori come “Elephant Stone ” e “Fools Gold ”, il loro pezzo più famoso e dance-oriented .

Degna di menzione la coloratissima copertina realizzata da Squire, tanto lisergica e frizzante da rappresentare perfettamente le trame di un disco che ebbe un impatto devastante sulla scena inglese e non: difficile immaginare l'intero movimento brit pop degli anni '90 senza questo debutto degli Stone Roses, che sembra aver lasciato segni indelebili su Oasis, Verve e co.

Peccato che la magia si perse quasi subito, in mezzo a questioni contrattuali e vizi da rockstar. Un altalenante seguito e le mediocri carriere soliste di Squire e Brown non rendono giustizia ad un ensemble che con questo primo, omonimo lavoro, ha scolpito una pietra miliare del pop anglosassone .

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Voto degli utenti: 8,6/10 in media su 38 voti.

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ozzy(d) (ha votato 7 questo disco) alle 14:29 del 8 maggio 2007 ha scritto:

I wanna be adored, i am the resurrection..,,viva la modestia!

album godibile e importante per il contesto storico, anche se abbastanza sopravvalutato, essendo ben lungi dall'essere un capolavoro. "made of stone" è comunque un gioiellino...sulle commistioni tra rock e dance il loro miglior pezzo è "fool's gold", singolo di poco posteriore a qeust'album. Lasciava presagire un secondo album epocale, invece finirono malissimo....

Moon (ha votato 7 questo disco) alle 14:33 del 9 maggio 2007 ha scritto:

preferisco second coming

boy_with_VU_tee (ha votato 7 questo disco) alle 16:45 del 10 aprile 2008 ha scritto:

Topico

Un disco storico per il brit pop degli anni 90. I wanna be adored, She bangs the drums e Made of stone gioiellini.

Paranoidguitar (ha votato 10 questo disco) alle 15:54 del 29 novembre 2008 ha scritto:

disco storico, cosa sono sti votacci?

Mr. Wave (ha votato 9 questo disco) alle 20:40 del 13 gennaio 2009 ha scritto:

"Sometimes I fantasise..."

Bellissimo, seminale, irripetibile capolavoro. Oltre ad esser assurgersi, storicamente parlando, come manifesto pragmatico di quella che fu, la minuta ''scena di Madchester'', è tutt'ora, a distanza di un ventennio, uno dei più riusciti album che, il panorama indie-pop europeo, ricordi con grandissimo piacere, anche in virtù di numerose perle indimenticabili, contenute all'interno di esso (I Wanna Be Adored, She Bangs The Drums, Elephant Stone, Waterfall, Made Of Stone, This Is The One, Fools Gold su tutte) e di un sound, rivolto senza indugi al rinvenimento, alla reinterpretazione di quanto di meglio offerto dalla psichedelia 60s, addizionato alle seminali sonorità e ai connotati estrapolate dal mondo dei ''club'', che farà scuola nell'annata dell'esplosione del ''brit-pop'' della decade Novantiana. Insomma, un album immenso, gremito di spunti ed idee, che fu (...è) capace di dar vita a un ''stile'' fuori dal tempo, ma distante dal risultare anacronistico.

Mr. Wave (ha votato 9 questo disco) alle 20:42 del 13 gennaio 2009 ha scritto:

correggendo...

'Oltre ad assurgersi, storicamente parlando, a manifesto pragmatico...'' pardon.

claudiap. alle 15:37 del 27 marzo 2009 ha scritto:

non capisco cosa abbia di speciale quest'album, mi sembra solo un esempio come un altro di alternative

dario1983 (ha votato 9 questo disco) alle 15:40 del 28 marzo 2009 ha scritto:

claudiap.

ha di speciale che è stato incredibelminte seminale per tutti i vari oasis, blur e compagnia che avrebbero fatto il botto da lì a qualche anno. le sonortà britpop già ci sono tutte.

Sor90 (ha votato 10 questo disco) alle 12:12 del 3 giugno 2009 ha scritto:

Al primo ascolto

rimasi folgorato dall'atmosfera che emanavano le canzoni, allegra e spensierata, peccato per come sono andate le cose successivamente

swansong (ha votato 10 questo disco) alle 11:06 del 24 marzo 2010 ha scritto:

Fantastico!

Album stupendo che, pur traendone innegabilmente fortissima ispirazione, riesce a stravolgere e, per me, superare in brillantezza ed esecuzione (la sezione ritmica è semplicemente da urlo e Mani uno di batteristi più sottovalutati e misconosciuti del pianeta!), tutto l'indie pop fino ad allora partorito da quelle parti (Manchester, ovvio!), a cominciare dagli Smiths di quel noiosissimo borioso e ruffiano di Morrisey...si è capito che non lo sopporto?). P.S. il successivo "Second Coming", pur non raggiungendo le vette insuperabili di 'sto capolavoro, rimane un lavoro dignitosissimo, che amo particolarmente in quanto vero e proprio "bignamino" ledzeppeliniano e viscerale dichiarazione d'amore da parte di John Squire a sua maestà JP...eh eh!

DonJunio (ha votato 8 questo disco) alle 13:21 del 24 marzo 2010 ha scritto:

"I am the resurrection" è l'apice dei Roses, la virata dance a metà canzone e il cascame jingle-jangle sul finire mi fanno tuttora cascare dalla sedia. Reni batterista a dir poco pirotecnico, Mani confermerà poi con i Primal scream di "Xtrmntr" tutto il suo valore.

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 13:55 del 24 marzo 2010 ha scritto:

e c'è anche l'aspetto arty non indie-fferente per questa band: gli EP ho scoperto sono bellissimi anche sotto questa punto di vista, sarà che a me piace l'informale-espressionismo astratto

ozzy(d) (ha votato 7 questo disco) alle 16:12 del 25 marzo 2010 ha scritto:

stoke, i'm impressed. pensavo ti piacesse solo roba del periodo mesozoico, questi sono abbastanza recenti per te lol

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 17:04 del 25 marzo 2010 ha scritto:

RE:

lol...beh si è vero di nuovo non mi piace quasi più nulla che mi sembra tutto vecchio ...ma sai

devo smentire dr paul che dice sto fermo al 1982, grrrrrrrr

H2O_LUCA (ha votato 8 questo disco) alle 19:20 del 18 settembre 2010 ha scritto:

Good

C'è ancora del meglio nella storia degli Stone Roses ma questo cd è veramente fatto a regola d'arte per quanto riguarda il sound diretto e precedente e maestro al brit pop. I am the resurrection e She Bangs The Drums adorabile come Ian Brown e soci per chi di questa musica ne fà pietra miliare

Hexenductionhour (ha votato 9 questo disco) alle 21:34 del 13 febbraio 2011 ha scritto:

Scoperti di recente e che grande sorpresa,un album eccellente con bellissime sonorità...l'inizio di quel genere chiamato Brit-pop e forse anche l'apice stesso,bellissime le melodie e bella anche la voce di Ian Brown ogni singolo elemento è combinato alla perfezione,niente a che vedere con le band successive (Oasis,Blur,Verve ecc..) che devono molto agli Stone Roses.

Utente non più registrato alle 14:12 del 4 luglio 2012 ha scritto:

Molto bello era anche l'album Do It Yourself dei Seahorses di Squire.

Matteo Giobbi (ha votato 10 questo disco) alle 18:27 del 3 settembre 2013 ha scritto:

Album seminale e storico. Irripetibile.

ThirdEye (ha votato 9,5 questo disco) alle 21:51 del 15 maggio 2014 ha scritto:

Quello che io chiamo un disco pop che rasenta la perfezione. Il vinile l'ho letteralmente consumato. Peccato per Second Coming...bellissima invece la raccolta di singoli e b-sides Made Of Stone, quasi alla pari di questo.