V Video

R Recensione

7/10

DJ Rashad

Just A Taste

"E questa cos'è? La solita roba che ascolti tu?"

"Eh sì. Cioè no aspetta: non è esattamente la stessa musica. Questa è una combinazione nuova, un nuovo rimescolamento delle carte."

"Tu e la tua fissa dubstep..."

"No, qui la cosa è un bel po' diversa, tieni conto che DJ Rashad viene da un ambiente completamente differente. Pensa a lui come a uno strano incrocio tra un rapper e un turntablister. Il suo è uno stile ben preciso, puoi chiamarla ghetto house (in questo caso sarebbe ghettotech a dire il vero), o Chicago joke, o footwork, ma alla base trattasi della stessa materia prima: applicare tecniche di sampling vocali o ritmici per produrre un cugino di secondo grado del breakbeat, che data la presenza frequente di metriche rap finisce per avvicinarsi all'hip-hop. L'accostamento al dubstep è giustificato da una certa affinità aggiuntiva ai bassi e riverberi, che ti spinge a fare due più due: campionamenti, ritmi secchi, sincopi, toni cupi e ripetizioni cicliche sono tutti elementi effettivamente in comune."

"In altre parole, robaccia."

"Ehi, piano con le offese, stiamo comunque parlando di nuove invenzioni. Anche se non nego che a volte il risultato diventi indigesto: in brani come Love U o We Run It, ad esempio, il sample loop è davvero fittissimo, ne viene fuori una nenia ossessiva che, stimolante o no, dà alla testa. Come sempre sono gli eccessi che tolgono la piacevolezza dell'ascolto. Però in generale quest'approccio può essere molto interessante, anche perchè apre una miriade di possibilità. Osserva attentamente di cosa è capace questo disco in certi frangenti: Iiiiiii Hiiiiiiii prende come punto di partenza una tromba jazz d'altri tempi, la distorce, la sfibra, la martella, la smembra, fino a inventarsi un non-groove liquido e ondulato, un gioco di compressioni e dilatazioni dei tempi. O prendi Ghost, che tesse una tramatura di campionamenti così fitta da reinventare praticamente il breakbeat, sostituendo artifizi vocali alle impalcature ritmiche. O ancora, Love U Found: un intreccio di acuti femminili e beat affilati, che si alternano con continui cambi di registro, con quei picchi melodici che svettano su una base wonky accelerata e burrascosa. "

"E questo Rashad si è inventato tutto questo?"

"DJ Rashad è uno degli esponenti più importanti del lotto, ma il footwork non è una sua esclusiva. E' una tendenza che nasce qualche anno fa, orientata ad una forma moderna di breakdance. Uno dei tanti figli del tappeto underground, insomma. Come sempre è da lì che partono le prime intuizioni, e come sempre all'inizio sono ad uno stato rozzo, ancora da modellare. Ora però se ne inizia a parlare sempre più, le attenzioni aumentano, non sai mai che presto arrivi qualcuno che dia una dimensione artistica formale allo stile, che lo tolga dalle strade e lo riscriva in una nuova forma. Col dubstep era andata proprio così, all'origine di tutto c'erano le iniziative 2-step e grime nate nei bassifondi dei primi anni '00, poi è arrivata quella corazzata di artisti ed è stata coniata una nuova estetica. Qui non siamo ancora in questa fase, come dice il titolo questo è "solo un assaggio". Ma ti sto presentando in anticipo quello che tra due o tre anni (o magari tra 6 mesi) potrebbe esplodere in un nuovo fenomeno."

"Che privilegio..."

"E' il tratto distintivo dei nostri tempi, questa continuo sbocciare di piccoli germogli. Sono innumerevoli e pieni di fantasia (altro che calo dell'innovazione), ma non riescono a diventare vere ondate con grande seguito perchè non arrivano al grande pubblico. Diciamo che spesso non arrivano proprio da nessuna parte, dev'essere l'ascoltatore a spulciare, ad approfondire, a scoprire. Come un esploratore. Ma questo avviene oggi in tutti gli aspetti della cultura, compresa l'informazione. E' l'omologazione dei mezzi di comunicazione di massa a costringerci alla ricerca autonoma."

"Sto sempre qui ad ascoltare i tuoi trip, dovrebbero santificarmi!"

"Nah, dillo che ti piace. E poi, è tuo dovere sopportarmi. Andiamo a letto?"

"Sono già a letto!"

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
Teo 7/10

C Commenti

Ci sono 4 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

REBBY alle 10:52 del 9 febbraio 2011 ha scritto:

ihih, Iiiii hiiiii mi piace, musica ipnotica che mi porta alla mente alcuni "esperimenti" di Wyatt (End of an ear? Flies con Eno su Plaque songs? O che altro?). Dj Rashad probabile che manco saprà chi è ed ancora più probabile che non vi sia alcuna "parentela" ed io vaneggi, ma tant'è. Ed inoltre, ascoltando l'intero album (www.factmag.com) non mancano altri brani che trovo affascinanti (ad esempio I'm gone, ma anche Love u found eh, nonostante la "segretaria"). Il mio "problema" con questo disco, non è comunque legato ai singoli pezzi, ma al suo ascolto filato. Nonostante le numerose microvariazioni "strumentali" e i riusciti contributi vocali, nel complesso, prevale alle mie orecchie un'eccessiva ripetitività della proposta. In particolare trovo indigesta la presenza di quella segretaria che di frequente schiaccia i tasti rumorosi della sua vecchia macchina da scrivere mentre si ascolta l'album ahah. Insomma meglio per me fare "solo un assaggio" che decidere per l'abbuffata.

synth_charmer, autore, alle 18:48 del 11 febbraio 2011 ha scritto:

RE:

ma sì, ti capisco benissimo. Il sound del disco è ancora piuttosto "rozzo", molto legato al ghetto e si sente. Però l'idea non è male, e apre davvero tante possibilità. La speranza, come dicevo nella follia qui sopra, è che qualcuno dia una dimensione estetica a questo primo schizzo ebbravo rebby che si butta con coraggio nei nuovi suoni e sa dire cose interessanti anche a partire da un unico ascolto (ma sta segretaria almeno sta messa bene?)

REBBY alle 12:14 del 15 febbraio 2011 ha scritto:

"ma sta segretaria almeno sta messa bene?"

è anoressica eheh

synth_charmer, autore, alle 15:31 del 16 settembre 2011 ha scritto:

"quello che tra due o tre anni (o magari tra 6 mesi) potrebbe esplodere in un nuovo fenomeno." --> era febbraio quando lo dicevo. 5 mesi esatti dopo la perfezione formale del footwork è esplosa nel nuovo disco di Machinedrum, Room(s), che nello stesso tempo è anche la triangolazione perfetta con future-garage e soul-step, in pratica tutte le ultimissime frontiere dell'elettronica moderna. Il disco è un capolavoro consigliatissimo, mentre io sono un veggente, passate in privato per il terno della settimana sulla ruota di napoli