A Le 'Buone Notizie' di Paolo Spaccamonti

Le 'Buone Notizie' di Paolo Spaccamonti

Spaccamonti suona sempre, parla poco e non canta mai. Eppure, di cose da dire ne ha parecchie.

 

 - Quali sono le tue origini musicali? Come hai iniziato e – per quanto si possa rispondere – perchè?

Il metal. O meglio: gli AC/DC. Il metal è venuto dopo ed è stato devastante perchè mi ha costretto a suonare molto, essendo un genere tecnico. Poi ho scoperto altro.. E' stata una gioia constatare come due semplici accordi possan bastare a far tremare le viscere. Ho iniziato a strimpellare per necessità oltre che per vocazione. Essendo drammaticamente anti-sportivo non avevo scelta.

 - Che musica ascolti e quali musicisti pensi ti abbiano influenzato? C'è qualche nuovo artista (italiano e non) che apprezzi particolarmente?

Ascolto un sacco di musica e non mi basta mai. Il primo chitarrista a farmi sobbalzare dalla sedia è stato Toni Iommi dei Black Sabbath. Ma molte musiche mi influenzano e dovendo scegliere scelgo la musica semplice (e possibilmente ripetitiva) in tutte le sue sfaccettature, dai Boards Of Canada a Bill Callahan . Certo, vedere dal vivo Julia Kent armata solo di violoncello in un piccolo club anni fa ha definitivamente cambiato la mia percezione del live "in solo". Per quanto riguarda i "nuovi" italiani direi : Offlaga Disco Pax, Uochi Toki, Teho Teardo, Edda, Lettera 32, Movie Star Junkies, Almagest!, 3Quietmen, Trees Of Mint, Lili Refrain, Bachi da Pietra, Stefano Pilia, i Camillas, Cop Killin' Beat e tanti altri. Con gli "ultimi" stranieri ho un pò di difficoltà ma ci provo: Pvt, Caribou, Gonjasufi e James Blake. Questo perchè gli artisti che mi han più sorpreso di recentente appartengono alla vecchia guardia: Pj Harvey, Swans, Grinderman, Low, Neil Young, Gil Scott Heron.

  - Il tuo primo album (“Undici Pezzi Facili”) ha ottenuto un riscontro ottimo. Te lo aspettavi? Avevi quel tipo di obiettivo?

Non me l'aspettavo e non mi ero posto quell'obiettivo nonostante lo desiderassi. Nessuno è in grado di architettare un buon riscontro, specialmente in un genere "privo di voce" come il mio. Ho cercato di fare del mio meglio sfruttando i pochi mezzi di cui disponevo. Mi è andata bene.

  - Qual è la differenza tra “Undici Pezzi Facili” e “Buone Notizie”? Io ho l'impressione che questo nuovo disco abbia maggiore omogeneità, che sia pensato più come “disco” e meno come semplice raccolta di pezzi. E' così?

In parte hai ragione tu, nel primo sono presenti brani provenienti da vari periodi della mia vita. Durante la lavorazione ho deciso quale inserire su disco e quale no. Non sapevo bene cosa fare.. alcune cose sono nate registrandole, altre avevano solo bisogno di essere fissate. Essendo il primo lavoro "in proprio" è stato molto improntato sul work in progress. "Buone Notizie" invece è nato con più consapevolezza. Avevo in testa la scaletta sin dall'inizio, si è trattato solo di far suonare i brani come speravo.

  - Parlaci di “Buone Notizie”. Come è stato lavorare con ospiti eccellenti come Julia Kent e Fabrizio Modenese Palumbo?

Per me un miracolo essendo fan di entrambi. Con Fabrizio ho avuto modo nel tempo di stringere una bella amicizia per cui l'effetto "fan" si è fatto più gestibile. Viceversa con Julia Kent ... assistere alla sua session di prova sul mio brano è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Adoro la sua musica , mi commuove sempre.

Ma tutti gli ospiti sono stati grandiosi: Marco Piccirillo, Daniele Brusaschetto, Ezra, Ramon Moro, Dario Bruna, Davide Compagnoni. Eterna gratitudine a tutti.

  - Qual è il tuo rapporto con la chitarra? Quanto dedichi allo studio della tecnica sullo strumento e quanto al lavoro sui suoni?

Puoi spiegarci – a grandi linee – che tipo di effetti usi per creare (da solo!) quello che sentiamo sul disco?

Purtroppo le dedico pochissimo, i bei tempi dello studio in cameretta sono finiti. Cerco comunque di non "perdere la mano", soprattutto in vista di concerti. Per quanto riguarda i suoni cerco di usare pochi effetti ma bene. Un pedale del volume, distorsore, delay e loop station. Nei live "in solo" l'utilizzo di una loop diventa fondamentale per ovviare a mancanze importanti come basso e percussioni.

  - Che rapporto hai con la scena musicale torinese? Collabori spesso con Daniele Brusaschetto (storico musicista torinese), so che recentemente hai registrato le chitarre per il nuovo disco di Stefano Amen...

Non saprei dire che tipo di rapporto ho con la "scena musicale torinese", davvero. Con alcuni (come i sopracitati) sono molto amico e a volte capita di collaborare . Daniele ha prodotto quasi interamente il primo lavoro oltre a farmi uscire per la sua Bosco Rec. Per quanto riguarda le registrazioni di Amen.. in realtà provengono da sessioni antecedenti al mio primo disco (2007) e sono contento che le abbia finalmente pubblicate, essendo canzoni bellissime. Stefano è un ottimo autore oltre che gran musicista, cosa non così frequente nel "cantautorato".

  - Quali sono i tuoi progetti (tour estivo?) e le tue ambizioni (io lo dico, l'Europa?).

Spero di fare un po' di date in giro...un bel po'. Per quanto riguarda l'Europa hai ragione, credo sia giunta l'ora .

  - Quai sono - oggi - le buone notizie?

Un nuovo disco di Lanegan (solista) entro l'anno. A volte mi basta poco.

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