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R Recensione

7/10

De’ Soda Sisters

Arriverà l’Estate?

Le De’ Soda Sisters sono tre cantanti, musiciste e compositrici di Rosignano Solvay che si autodefiniscono “trio popolare agrifolk”. Attraverso un riuscitissimo crowdfunding hanno registrato il nuovo album dal titolo “Arriverà l’estate?”, domanda che si sono poste molto spesso durante la lavorazione del disco in una piovosissima primavera dal sapore autunnale, in cui il clima pessimo non era solo quello atmosferico, ma anche quello economico e sociale del nostro paese. Da queste premesse nasce non solo il titolo del disco, ma anche la scelta del materiale, fatto di cover di brani tradizionali e composizioni autografe che raccontano di resistenza e lotte, passando dai temi del lavoro a quelli dell’ambiente (inquinamento, riscaldamento globale, sfruttamento dei lavoratori, condizione femminile).

Il brano che apre il disco è quasi un biglietto da visita: scelgono infatti come inizio “Amore Ribelle”, uno dei canti anarchici più conosciuti di Pietro Gori, riproposto in una versione leggera, quasi pop, con le tre voci che si incrociano e un semplice arpeggio di chitarra acustica. È questa la cifra stilistica principale delle tre ragazze, la leggerezza con cui trattano temi in realtà molto profondi e attuali, come la lotta all’inquinamento raccontata nella loro “La Ballata della Soda (Vai, vai...)”. Qui una chitarra acustica, un mandolino e il tamburo a cornice sono i tre semplici strumenti che accompagnano una canzone sui danni dell’uso indiscriminato della chimica, dove è protagonista la fabbrica della Solvey di Rosignano, e i danni provocati all’ecosistema marino. Un brano perfettamente in linea con le ballate popolari, con una coda che trasforma la ballata in una scatenata e dirompente tarantella.

Questo intrecciarsi di brani popolari tradizionali e brani autografi che si rifanno alla tradizione prosegue per tutto il disco, ed è la carta vincente di Veronica Bigontina (voce, nacchere, washboard, cucchiai, tammorra, tamburo a cornice, chitarra acustica), Lisa Santinelli (voce, mandolino, cigar box, glockenspiel, cembalo, tamburo a cornice, chitarra acustica) e Benedetta Pallesi (voce, chitarra acustica, kazoo, mandolino): riportare alla luce i brani tradizionali dando loro una veste attuale, e dare una forma popolare ai brani nuovi. Cosi il classico canto partigiano “Festa d'Aprile” assume una veste da vera festa, allegra e leggera, quasi pop nella migliore accezione del termine, mentre “Quei briganti neri” da canto di lotta della Resistenza viene trasformato dalle tre voci in una bellissima ballad. Stesso trattamento, improntato alla grazia e alla leggerezza, subiscono il canto anarchico “Dimmi bel giovine”, accompagnato da cigar box guitar e cucchiai, e “Sebben che siamo donne”, canto di lotta delle mondine per la liberazione dallo sfruttamento sul lavoro, che nelle mani delle De’ Soda Sisters diventa un’allegra canzone da festa.

In questo solco si inseriscono alla perfezione i brani autografi, come “Ode al trattore”, in cui emerge l’anima contadina ed ecologista del trio, raccontando della fine dell’agricoltura genuina fagocitata dalle multinazionali dell’agro business, e dando dimostrazione di come, rivestendo un brano con pochi e semplici strumenti, si possa fare canzone d’autore in maniera originale e allo stesso tempo rifarsi alla tradizione del canto popolare. De’ Soda Sisters passano così con estrema facilità dalla riflessione de “Il tempo in cui non c'è domanda”, in cui ci si interroga sulla situazione del nostro paese, dove odio e paura diffusi ad arte, ignoranza,  individualismo e perdita della memoria storica rischiano di far scivolare lentamente la nostra società verso una deriva autoritaria, all’ironia in chiave swing di “Maledetta FI-PI-LI” con le sue storie di viaggi autostradali, tra code e TIR.

In “Arriverà l’Estate?” il trio riesce a conciliare l’esigenza di parlare del presente con la necessità del mantenere viva la memoria del nostro passato, tramite un prezioso lavoro di ricerca e riproposizione di un materiale ancora attuale per i temi trattati. Ecco quindi il recupero di “Olì Olì Olà”, già nel repertorio della grande Rosa Balistreri, che qui diventa una trascinante tarantella a 100 all’ora, di “Inno individualista”, rivisitazione di un canto anarchico con un ritmo scatenato e di “Il singolare Maggio di Tressa”, una ballata acustica contro la guerra che risale al ‘700.

Alla fine del disco, forse una risposta alla domanda che le De’ Soda Sisters si pongono con il titolo del disco possiamo intuirla, e sta nel loro cercare, attraverso la musica popolare, di porre le basi per invitare tutti noi a creare un mondo migliore, dove quell’estate del titolo sia più che un periodo dell’anno solare, un simbolo di rinascita.

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zagor alle 21:34 del 10 dicembre 2019 ha scritto:

Finalmente un po' di gnocca su SDM!