R Recensione

9/10

Social Distortion

Mommy’s Little Monster

È IL 1978 e sull’onda del primo punk californiano che aveva rigirato letteralmente Los Angeles dalle fondamenta e portato alla luce del sole nuove rock’n’roll band di giovani punk vogliosi di raccontare storie di strada prese dalla vita di tutti i giorni , fu in quei giorni indimenticabili, che da Fullerton, nei pressi di L.A. nacquero quelli che,di lì a poco, con il nome di “ Social Distortion “ divennero un vero e proprio “esempio” per grandi platee di punk rockers in tutto il mondo . Autentici, scatenati, talentuosi ragazzi della california che sempre hanno mantenuto integro il credo più prezioso del rock’n’roll ; partire dalle radici di questa musica per poi adattarla ai tempi che la ospitano cercando sempre di guardare avanti senza paura.

Così dopo una serie di singoli bellissimi, pubblicati in varie compilation locali ,arriva sugli scaffali di legno deinegozi di dischi il loro primo album di 9 canzoni al fulmicotone e racchiuse in poco meno di trenta minuti di purissimo punk rock.

Parliamo di “Mommy’s little monster” ed è il 1983 .

I Social Distortion sono stati una tipica punk band ma anche molto di più, per tutta la loro complicata carriera artistica suoneranno un rock teso e compatto sempre molto trascinante e arricchito da trame sonore varie e dainserimenti strumentali e vocali indovinati e originali; tutto questo eseguito con un’approccio grezzo e emotivamente coinvolgente.

Irruenza, freschezza di esecuzione , sincera attitudine punk e una mai nascosta venatura quasi romantica scorrono in tutti i loro brani e nei testi delle canzoni come pure nel cantato sempre originale di Mike Ness , cantante chitarrista e vera anima motrice della band oltre che instancabile front man dal vivo.

Il CUORE li ha guidati nella scelta dell’approccio emotivo e sincero fino al midollo verso il rock’n’roll, dalla STRADA hanno raccolto le storie di vita che hanno messo nelle loro canzoni, col cuore hanno composto questo album suonandolo in modo viscerale tutto d’un fiato, sulla strada, l’immensa suburbia Losangelina hanno girato in lungo e in largo fino allo stordimentoper raccontarci storie di giornate dureche spesso ti lasciano così, senza fiato, e col respiro corto, ma che valgono la pena di essere vissute al meglio, in compagnia del rock’n’ roll di qualche birra, degli amici e se si è fortunati, di una bella e giovane Sheena “Punk rocker girl”.

Il sound complessivo del lavoro è di ottimo livello; secco,compatto, potente,arioso,la chitarra non è mai sopra le righe e si inserisce precisa e affilata;il cantato, come accennavamo prima, non ha mai toni aggressivi e nel suo svilupparsi all’interno dei brani dell’album è originale e coinvolgente.

La forza che sprigiona questo vinile prezioso ricorda qualcosa di antico perché è qualcosa che esiste da parecchio tempo da quando questa musica è nata ed è divenuta parte della nostra vita ; La Passione insieme alla Rabbia non nichilista intesa come consapevolezza di cambiare lo stato di cose presente.

Così quasi magicamente queste delicate combinazioni si realizzano e danno forma e suono ad almeno 8 canzoni memorabili su un totale di 9 brani.

I testi sono attenti alla dura realtà sociale della california con una particolare attenzione alla situazione dei giovani punk emarginati ma comunque felici di essere se stessi e di vivere con coerenza : da “Thelling Them

- Mia madre è preoccupata di come bevo –

- Mio padre non può capire come la penso –

- Loro si svegliano dicendo “Vai a lavorare”-

- Io sbatto la porta e dico “ Zitti stronzi”-

- Non posso aspettare fino al concerto di stasera,quando sono con i miei amici va tutto bene-

- Loro mi dicono, ma io dico loro”Farò a modo mio e vincerò sempre”-

- Quando il sole tramonta sono pronto per suonare non importa quello che dicono gli altri.

Testi semplici e sinceri di una chiarezza disarmante che ci raccontano di realtà dove veramente il rock’n’roll ti può salvare la vita.

Il disco si apre con “ The Creeps” pezzo tirato, tosto, dal muro sonoro potentissimo con la voce di Ness grintosa e ispirata che duella con la chitarra incisiva seguita sullo sfondo da un basso implacabile; bella e breve .

Another state of Mind” ( il brano in questione ha dato il nome ad un Tour al quale i Social hanno partecipato) è un vero e proprio inno punk quasi un anthem per le future generazioni piena di cori lunghi e profondi che avvolgono un brano dal forte impatto emotivo; un’altra chicca assoluta da 2 minuti e mezzo di incontaminato punk rock, chitarra bellissima.

L’adrenalina sale e si passa a “ It was a pretty picture” una delle vette artistiche non solo dell’album ma di tutto il punk Californiano degli 80’s ; Ritmo mozzafiato chitarra ipnotica cantato trascinato e azzeccatissimo, il tutto sotto un muro ripido di feedback che accompagna tutto il pezzo mentre la seconda chitarra traccia le sue trame elettriche al neon non appena Ness smette di cantare; Una cavalcata elettrica straordinaria per una canzone perfetta.

Con “Thelling Them”,una sorta di country devastato ascoltiamo un altro brano riuscitissimo; forza immediatezza potenza romanticismo e senso di fratellanza emergono prepotenti ascoltandolo mentre è impossibile evitare di battere il tempo o saltare alle note di una chitarra impressionante per tecnica e bellezza del suono; come la London Calling del punk californiano la chitarra telegrafo diffonde il suo messaggio liberatorio; assolutamente stupenda, con un finale indimenticabile.

E così gia inebriati voltiamo il disco e incontriamo “Hour of Darkness” secondo chi vi scrive il pezzo meno riuscito della collezione anche se la parte cantata da Ness è appassionata e piacevole forse il finale scivola via un po così senza colpirci come gli altri fin qui ascoltati.

Ed eccola finalmente la canzone che dà il titolo all’album “ Mommy’s little monster” ed è pura gioia punk! Una chitarra scatenata ci porta dentro un brano bellissimo e trascinante nel quale Ness canta da dio e le entrate di chitarra e batteria sono perfette, il ritmo fa pensare a pogate scatenate sotto il palco o a corse mozzafiato in moto col vento tra i capelli; ascoltiamo continui cambi di tempo e svariate accelerazioni ritmiche che restano sempre in un ambito “ melodico” . C’è rabbia ma anche forte voglia di andare avanti e di ricominciare già da domani. Un brano grandissimo e forse difficilmente uguagliabile.

Anti fashion “ e “ All the answer” proseguono con ritmi superveloci in un’esecuzione quasi Hardcore ma sempre attenti alle aperture melodiche e vocali di cori ben assortiti; nella seconda canzone si nota un approccio veloce asciutto da punk urbano con ritmica secca e toni anthemici nel cantato e atmosfera complessiva da “ street style” in compagnia degli amici di sempre.

Il disco sta per concludersi , resta da ascoltare “Moral Treat “ la canzone che conclude questo disco fondamentale: Si entra con una breve introduzione che ci porta dentro il brano più lungo di tutto l’album; ma che benedizione tutti quei secondi di musica aggiunti! Il pezzo è semplicemente bellissimo, i suoni della chitarra sono più “duri” aspri e più pesanti mentre il cantato di Ness viaggia su toni più drammatici così come pure i bellissimi cori hanno un’aria più cupa quasi oscura;

Improvvisamente il suono rallenta e si riparte come per una seconda parte di canzone nella stessa, il cantato diventa quasi epico e il suono è più lento, marziale che riesplode progressivo in un’ultima accelerazione finale dove la voce di Ness ci saluta dura lasciandoci alle spalle uno dei dischi più riusciti e appassionati del punk rock targato USA di tutti i tempi.

Passeranno quasi 5 anni per poter riascoltare nuove canzoni di Mike Ness e soci, e in questo buco di tempo così grande, accadranno varie cose quasi tutte brutte che porteranno Mike a toccare il fondo rischiando di non risalirlo più, avvolto da “quell’ora di oscurità “ che con coraggio riuscirà a diradare.

Altri compagni di quella fantastica avventura non riusciranno a farcela; Criss Dannell è morto per aneurisma celebrale a soli 38 anni e, a fargli triste compagnia, dal 2006 c’è anche Brent Liles,bassista del gruppo fino al 1984, travolto da un camion mentre andava in bicicletta sempre là dalle loro parti.

Speriamo con tutto il cuore che Mike tenga duro con la solita forza e il coraggio di un grande rocker quale lui è ,certi, che il rock’n’roll continuerà bene o male ad indicargli la strada giusta che è certamente quella che porterà presto ad un disco nuovo e anche, perche’ no, a qualche meritata soddisfazione personale.

( dedicato ad un bambino col quale mi diverto da pazzi)

V Voti

Voto degli utenti: 7,8/10 in media su 9 voti.
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Cas 8/10
Noi! 7/10

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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DonJunio alle 23:18 del 26 novembre 2007 ha scritto:

never trust someone who's not punk!

Pagina tra le più importanti e le più pure nell'evoluzione dell'hardcore. I Social distortion furono pure portati in tour da Neil Young nel 91 assieme ai Sonic Youth. Ottima recensione!

simone coacci (ha votato 8 questo disco) alle 14:27 del 27 novembre 2007 ha scritto:

Take away, take away, take away this ball and chain / I'm sick and i'm dying and i can't take anymore pain

Già. Nonostante i miei 17 anni siano scaduti ormai da un pezzo l'entusiasmo del recensore mi ha letteralmente travolto. Mike Ness è il Jonny Cash del punk rock. Laude ad entrambi.

boy_with_VU_tee (ha votato 8 questo disco) alle 16:55 del 10 aprile 2008 ha scritto:

SxDx

Grandissimo disco d'esordio, uno dei dischi punk più belli di sempre. Ma preferisco i Social Distortion di WLWHWT e SL&RnR.