R Classifica 2008 dei recensori (pagina 1 di 6)

Cut The World

57. Moscow Olympics
Cut The World (Lavender 2008)

Dalle Filippine, un revival new wave tanto mimetico quanto riuscito, solare e avvolgente, che prende i New Order a braccetto, li conduce ad estatiche altezze dream pop e li incrocia con un\'attitudine tutta shoegaze. Caleidoscopico e luminosamente metropolitano, è un ascolto che rimane.
Jim

56. Jamie Lidell
Jim (Warp 2008)

Nella algida Berlino capitale di minimal e dub techno, nasce il disco più soul del 2008. L\'ex Supercollider Jamie Lidell abbandona la sperimentazione sulle macchine e si dedica ad un congegno ancora più complesso: l\'essere umano
Gong Lake

55. Neptune
Gong Lake (Table of Elements 2008)

Non basta imbottirsi la testa di avant-rock, noise-punk o post-industrial per rivelare la vera natura di questo disco dalle mille sfumature, bisogna ascoltarlo e basta. Un album abitato da un sound sfaccettato e difficile da raccontare senza cadere nella banalizzazione della ricerca a tutti i costi di riferimenti idonei per spiegare questa musica.
All we Could do was Sing

54. Port O'Brien
All we Could do was Sing (COOP Music 2008)

Chi avrebbe mai detto che l’Alaska potesse produrre delle melodie tanto calde? Eppure i Port O’ Brian ci riescono eccome: ecco infatti una dozzina di bellissimi brani indie-folk di grande impatto e naturalezza che non cedono mai il passo agli stereotipi del genere.
Long Distance Swimmer

53. Adrian Crowley
Long Distance Swimmer (Tin Angel 2008)

Il più bel complimento che si possa fare a questo disco è che non c\'è un solo momento che valga la pena di essere sprecato...dovunque siate, qualunque cosa stiate facendo, correte a comprarlo.
Di Vizi Di Forma Virtù

52. Dargen D'Amico
Di Vizi Di Forma Virtù (Talking Cat 2008)

Due volumi, 35 pezzi, sei produttori, addirittura. Un’arnia di musica elettronica che racchiude modanature dub, sciabolate electro-pop, armonie synth wave, scampoli di “spaghetti funk”, scrosci cyber dance alla Daft Punk.Un impetuoso e disarcionante rodeo in cui il flow metropolitano incontra la canzone d’autore, il grottesco corteggia il ridicolo, il sublime il banale, la speranza la rassegnazione.
FilmWork XIX: The Rain Horse

51. John Zorn
FilmWork XIX: The Rain Horse (Tzadik 2008)

Opera d\'arte di livello eccellente. Accostare il nome di John Zorn a quello del grande maestro Morricone non è mai stato così naturale.
Memory Drawings

50. The Drift
Memory Drawings (Temporary Residence 2008)

Chitarra, batteria, tromba e contrabbasso. I Drift, quartetto californiano, sa cosa esprimere e come farlo. Quasi un\'ora di cool jazz che si scompone e si frattura in mille riverberi rock, per un album semplice, lineare ed emozionante.
Amen

49. Baustelle
Amen (Warner Atlantic 2008)

Diary Of An Afro Warrior

48. Benga
Diary Of An Afro Warrior (Tempa 2008)

A proposito di nuove generazioni: Benga ha 22 anni e rappresenta il nuovo che avanza. Il sogno rave dei primi anni \'90 torna a rivivere per merito del dubstep, che lo rende più oscuro e maturo per questi angosciosi giorni d\'oggi.