Herva
Skin (EP)
La prima volta che ho sentito Herva è stato al M.I.T. a Roma nel Foyer della sala Petrassi. Il suo set iniziò mezzora dopo Squarepusher e nel giro di pochi minuti il foyer si riempì, nonostante nella Cavea ci fosse un artista molto più noto e con alle spalle decenni di carriera. È sicuramente questa la forza della musica di Herva: ti ipnotizza, ti rapisce e non riesci più a farne a meno.
Listen to me people chiarisce subito di cosa stiamo parlando. È unelettronica ibrida che si impossessa di linguaggi house, techno, r&b, hip-hop e soul. Forse è questultimo elemento che riesce a rendere tutto più magico, più spirituale. O forse è solo la sua classe che appare subito evidente e cristallina a conquistare lascoltatore.
Si continua con Skin mastered, beat dal mood hip-hop che ancora si mescola a down-tempo e riff melodici accennati e una voce distorta come continuo sottofondo. È un sound che si impossessa del corpo e della mente in maniera completa, lasciando poco spazio ai pensieri ed ai problemi di un individuo.
Chiude questo Ep Again. Questa volta latmosfera è più R&B con degli interventi soul qua e là. Non si riesce a star fermi, i piedi e le mani devono muoversi come posseduti dalla musica.
Questo breve assaggio di ciò che è Herva e la sua musica lo pone come un astro nascente dellelettronica italiana. Il suo talento è stato colto dalla Bosconi Records che gli ha offerto subito unopportunità nonostante la sua giovanissima età (18enne allepoca dellEp). Ascoltando questa musica si ha la sensazione di venire trascinati in unaltra dimensione, senza spazio e tempo, sospesi e immersi nella musica di questo alchimista del suono.
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