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R Recensione

7/10

Nite Jewel

Liquid Cool

Al terzo colpo arriva il disco migliore di Ramona Gonzalez, aka Nite Jewel, subito intruppata, dopo il debutto del 2008 (“Good Evening”), nel carrozzone glo-fi, anche nell’approfondimento che proponemmo a caldo con Matteo Losi, che ebbe a definire l’impasto sonoro della musicista di Los Angeles un “concentrato gassoso di disco, electro e synth-pop in salsa DIY”.

Bene, la definizione, dopo il passo falso di “One Second of Love” (2012) dettato da pressioni mainstream da parte della Secretly Canadian, può essere riusata per questo “Liquid Cool”, dove Gonzalez torna ad appannare i suoni di cotonature ’80 e sfocature da modernariato, togliendo la patina sbrilluccicosa delle cose più recenti: è un electro-pop che gioca tutto sulle tinte brune dei vecchi vhs, con un basso spesso in primo piano ma tastiere soffocate e rapprese, secondo vera estetica lo-fi (“Was That a Sign”).

I beat spesso incupiti cozzano con la voce aerea di Nite Jewel, per un effetto simile all’inquietante chiaroscuro di copertina, tranne in poche aperture più sfacciatamente technicolor e italo disco (“Kissing the Screen”). Contrariamente alle rese di altre artiste limitrofe (Empress Of, Glasser, ma anche certa Grimes di “Visions”: basta sentire, qua, “You Now”), Gonzalez si distingue per l’aura più scura, ulteriormente spenta dalla produzione a bassissimo voltaggio: “Boo Hoo” e “Over the Weekend” , in questo senso, sono due gran pezzi, con la seconda che propone un fraseggio di synth in stile ‘spleen ai Caraibi’ rubato ai primi The Knife.

L’apice, però, è una “Running Out of Time” talmente stellare che non a caso ha spinto l’amica Julia Holter a riproporne subito un remix senza beat e del tutto svaporato: il passo robotico dell’originale in realtà accompagna un bilancio introspettivo spietato («I tried to make it right and I failed so many times») in cui il ritornello altissimo e ricomposto da strati vocali tutti sfrangiati lancia in una dimensione davvero altra. Chapeau.

Così il buffo esito è che, mentre gli altri glo-fi-ers sembrano essersi persi, Nite Jewel, a otto anni da quel debutto persino in anticipo sui tempi, riemerge, in ritardo, con un piccolo gioiello notturno pop.

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