R Recensione

6,5/10

Emmy The Great

Second Love

Di un secondo amore si sa in anticipo, potenziale, cosa aspettarsi. La sua fine. 

L’idealizzazione, che nel primo rapporto è il motore dell’amore, nel successivo diventa tentazione; una tentazione però smussata, controllata, tenuta un po' più a freno rispetto al passato. Per paragone, per paure: ché, all’esordio, non si era ancora sperimentata la caduta.

È, forse, con questa idea che Emma Lee Moss ha composto le dodici tracce di “Second Love”, suo terzo album in studio. Ed è con questo sentimento che la cantautrice newyorkese propone un pop elettronico all’osso, a metà tra cantautorato indie dai riferimenti main (“Constantly”, “Social Halo”) e attitudine, nei dettagli, arty - Julia Holter, Bat for Lashes, solo per dirne alcuni.

Smussato e controllato il sound, in assoluto e rispetto alle sue produzioni precedenti: estetica minimale, ripiegata, con atmosfere avorio in cui i beat, xx/r’n’b tenuissimo (“Dance w Me”), permettono la coesistenza di lunghi vuoti, addobbi (“Shadowlawns”) e vapori electro, tratteggi di acustica (la corale “Algorith”)/ elettrica (“Hyperlink”, “Social Halo”).

C’è almeno un pezzo capolavoro, qui, da portarsi dietro: “Swimming Pool”, feat. Tom Fleming dei Wild Beasts. Baritono liminale e vibrante lui, struttura/scheletro compatta in cui lei, elegiaca, interpreta e modula alla perfezione. E viene da domandarsi perché ogni pezzo non giochi con queste dinamiche. 

Maggior sostanza nella scrittura, per il futuro: ma la strada, per Emmy, sembra quella giusta.

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C Commenti

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Dr.Paul alle 16:35 del 9 maggio 2016 ha scritto:

non so niente di emmy e ascolterò. volevo dire reensione bomba, rapida, concisa, scorrevole, autorevole.

hiperwlt, autore, alle 0:03 del 10 maggio 2016 ha scritto:

Grazie Doc! Fai sapere

fabfabfab alle 10:57 del 11 maggio 2016 ha scritto:

Introduzione sacrosanta. Pura Verità. Grande Mauro!