R Recensione

9/10

Death in June

The World That Summer

Dopo il successo di  "Nada!", il disco che ha ottenuto i maggiori riscontri commerciali e che ancora adesso è il più amato dai fans della Morte in Giugno, Douglas P. decide di dare una svolta alla sua carriera artistica raffinando e mettendo a fuoco quelle che sono le sue concezioni estetiche e musicali che lo vedono diventare sempre più una sorta di "chansonnier" dark nonché inventore del sottogenere neo-folk.

Il nuovo doppio album "The World That Summer" ( titolo preso da un libro che narra le vicende di un giovane ebreo durante il Nazismo ) vede quindi rifinirsi maggiormente le sonorità folk già emerse in "Nada!" e segna anche una salto di qualità nelle liriche.Le rose raffigurate in copertina sono già un simbolo potente che permea questi solchi intrisi di decadetismo : la rosa infatti è vista nel duplice significato di amore e morte.

L'album inzia con "Blood of Winter",  dove splendidono i ricami di tromba e chitarra acustica in un'atmosfera vagamente Morriconiana.Il successivo "Hidden Among the Leaves" è un pezzo affilato come una lama di coltello che esemplica l'etica "Hagakure" e dove è possibile ascoltare la voce dello scrittore Giapponese Yukyo Mishima, una delle fonti letterarie di maggior ispirazione di Douglas P. assime a Jean Genet."Torture by Roses" è invece una classica ballata dark-folk che da qui in avanti diventerà una sorta di marchio di fabbrica dei Death in June : il simbolo della rosa è qui ancora evocato in tutto il suo simbolsmo decadente.

Con "Come Before Christ and Murder Love" ci troviamo forse di fronte al vertice assoluto dell'album e ad una delle migliri canzoni mai composte da Douglas P : la melodia è irresistibile ed è sorretta dalla chitarra custica e dalla tromba.L'album si snoda poi fra dure ballate marziali come "Rule Again" e "Blood Victory", dove è possibile ascoltare la voce "indemoniata" dell'ospite David Tibet dei Current93 e altre classiche ballate neo-folk come la splendida "Break the Black Ice" e "Rocking Horse Night".Chiude questo capolavoro con la lunga "Death of a Man" : si tratta della prima incursione dei Death In June in territori martial-ambient, una sorta di oscura litania in onore di Yukyo Mishima e della sua etica.Il pezzo forse è troppo monocorde ma è comunque impossiblie per l'ascoltatore rimanere indifferente di fronte a queste cupe atmosfere nere che lo avvolgono in una spirale infernale.

Un monumentale affresco sonoro che con il successivo "Brown Book" consegna alla storia della musica le visioni morbose e la poetica della controversa figura di Douglas P..

V Voti

Voto degli utenti: 8,4/10 in media su 5 voti.
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cthulhu 10/10
REBBY 8/10

C Commenti

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Moonlight Love alle 16:42 del 4 settembre 2008 ha scritto:

E scusa se è poco!! Bravo Cesare!

Mr. Wave (ha votato 8 questo disco) alle 13:04 del 26 ottobre 2008 ha scritto:

un sottogenere ingiustamente sottovalutato (il folk apocalittico)

...angosciose ed inquietanti ballate dark-folk di grande impatto emotivo, attorniate da sonorità solenni, ostiche e marziali che fanno da cornice a uno scenario apocalittico e catastrofico. Una delle massime punte del movimento folk apocalittico [8.5]

cthulhu, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 13:12 del 26 ottobre 2008 ha scritto:

Folk-apocalittico

Si forse solo adesso gruppi come Current93,Death in June, Coil stannno raccogliendo maggiori consensi ( seppur sempre in un ambito di "nicchia" ) rispetto al passato, complimenti per l'eccellente commento -

Mr. Wave (ha votato 8 questo disco) alle 13:18 del 26 ottobre 2008 ha scritto:

RE: Folk-apocalittico

troppo buono cthulhu un grazie particolare meriterebbe Cesare, per la stesura dell'ottima recensione, e per la sua bravura e competenza in materia, rispolvera questi capolavori (ingiustamente) misconosciuti e ignorati. (aspetto con impazienza la recensione dell'album ''Horse Rotorvator'' (1986) dai grandissimi Coil, opera immensa un saluto. Ciao

Mr. Wave (ha votato 8 questo disco) alle 13:24 del 26 ottobre 2008 ha scritto:

RE: RE: Folk-apocalittico

oops mi sa che ho confuso! ahah scusami Cesare, pensavo non fossi tu cthulhu... vabè approfitto per ringraziarti e rifarti i complimenti per l'ottimo lavoro pardon

cthulhu, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 14:18 del 26 ottobre 2008 ha scritto:

RE: RE: RE: Folk-apocalittico

Non preoccuparti - "Horse Rotorvator" ho in mente di recensirlo, in ogni caso dei Coil ho recensito "Musick to Play in the dark"!!

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 11:06 del 6 gennaio 2010 ha scritto:

Forse non un capolavoro tout court, ma in ogni caso un disco affascinante, decadente, d'atmosfera. Con il titolo più bello che si ricordi a memoria d'uomo, per quanto mi riguardi.