Amon Duul II
Phallus Dei
Questo è il primo album originatosi dalla scissione in due tronconi della comune politica Amon Duul e rimane ancora, pur essendo molto grezzo, una perla oscura di una potenza luciferina che risuonò all'epoca in tutte le menti di ogni ascoltatore illuminato : era chiaro che qualcosa di folle stava nascendo in Germania, che una musica influenzata dalla psichedelia americana e dai primi Pink Floyd in acido di Barrett ma ben conscia delle proprie radici teutoniche stava prendendo forma.
Il disco inizia subito con la lunga suite free-rock "Phallus Dei", questo pezzo è anche l'unico punto di contatto con i vecchi Amon DuIl : un "trip" psichedelico apparentemente improvvisato con la presenza massiccia di ogni tipo di percussione : il gruppo libera in queto pezzo tutta la propria creatività alternando momenti di psichedelia ipnotica ad altri più sperimentali ma non riuscendo mai ad annoiare ed immergendo l'ascoltatore in un incubo senza apparente fine da cui è difficile risvegliarsi.
Il lato B parte con"Kanaan" e si tratta subito di uno "standard" epocale, un pezzo molto efficace che colpisce subito nel segno con una potenza pagana che risveglia antichi Dei nascosti : l'impatto è devastante e prosegue con la psichedelia a tinte nere di "Dem Guten, Schonen, Wahern" dove il canto para-operistico in falsetto di Renate Knaup risveglia le febbrili visioni da incubo di Edgar Allan Poe.Il brano seguente "Luzifers Ghilom" è di una potenza pre-punk devastante, una danza di morte fatta da antichi druidi nella Foresta Nera.
La marcetta finale "Henriette Krotenschwanz", contrappuntata ancora dal magnifico canto di Renate Knaup, pone fine a un delirio che forse poteva nascere solo nelle menti folli di questa comune e nelle lande oscure della Germania.
"Phallus Dei" è ancora oggi il loro disco più venduto e pur essendo stato registrato in modo amatoriale, rimane forse il loro capolavoro nonostante i successivi "Yeti" e "Dance of the Lemmigns" saranno più rifiniti e meglio registrati.
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