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R Recensione

8/10

Edda

Stavolta Come Mi Ammazzerai?

Prendi un uomo introverso, lascia che ti parli delle sue fragilità, carpisci i brandelli smozzicati della sua infima esistenza, metti insieme i pezzi, contempla il ritratto e impallidisci (Semper Biot). Lascia che continui a raccontare, con fiducia fa’ che danzi e che si prostri alla realtà, dinoccolato e ancora pavido ma improvvisamente consapevole, quasi elegante, quasi bello mentre si riveste con quelli abiti sporchi e oscenamente vistosi: guardalo morire speranzoso di rinascere altro (Odio I Vivi). Ora muovi un passo, forse molti passi, indietro: Chan-wook Park non avrebbe osato tanto, nel narrare per immagini ciò che Edda svela, in musica, del sé stesso di oggi. Vaffanculo reincarnazione, speranze di un altrove immacolato, alienazione e ascesi: io sono il passato marcio di Edda, e dunque il suo presente sanguinante, le sue cicatrici beanti ricucite a vivo con un punteruolo lercio; io sono blasfemia e vomito, sono eroina e acido, sono l’esorcismo di tutti gli esorcismi, sono la mia famiglia oscena.

Sono Pater e Mater, il primo voglio vederlo soffrire (“Ucciditi per me”), la seconda evocarla in un’epica ode disarmata: “sono un figlio di puttana”.  Sono il deliquio acidulo e martellante del mio Coniglio Rosa e dei miei fratelli più fortunati di me che ho appena ammazzato, sono Peppa Pig in televisione mentre la mia vita ferita di bambina ai miei occhi è luminosa ugualmente: quel nitore livido ho creduto fosse sole. Sono Tu e Le Rose, e il dolcissimo canto di rimpianto per un amore sano, mentre tu sei la mia insana e furiosa Stellina, “pelle e fica, anoressica, ti prego mangia su di me, mangia ME”.

Sono caracollante e Bellissima per davvero, ornata di chitarre stralunate e trombe e deliri esplosi, sono la tua ignorante Mademoiselle, figlia di un raccapricciante avanspettacolo, sono sanremese mentre vomito sul palco e l'orchestra va avanti in frigida ipnosi… Allora fai di me la tua Puttana Da 1 € che non vale 1000 lire, ah la crisi, dove andremo a finire? Dormi E Vieni su di me, isterico o silente, viscerale o violento, ma non mi lasciare sola. Sono infantile anche quando parlo della mia Ragazza Porno, con la surrealtà, mi dicono, di un diario delle medie. Vaffanculo, è vero, riconosco che “è vero, ti sopporto solamente perché sono fatta di ero”, visto che rima baciata? “Ama solo chi ti caga”: sono omosessualità esposta e dilaniata (letteralmente), sono un carillon sovreccitato e indosso mutande Yamamay.

Mi dicono, assomiglio agli Afterhours, ma forse loro somigliano a me. E comunque io non so cantare.

Sono blasfema, oscena, melmosa. “Quando me la dai tu sanguino meglio di Gesù”. Sono schizofrenica e oscillante (Piccole Isole) come questa recensione, e volgare, ché di raccontarmi altrimenti non ho la pazienza. E sono pacificata e spensierata, “perché adesso io c’ho la malattia” (HIV), e sboccata e rabbiosa al contempo (Ragazza Meridionale).

Sono pulp e sono punk, ignorante e politicizzato, sono dolcissima come sperma e gutturale come rigurgito. Sono il braccio rachitico e armato di Edda, sono la vendetta e la menzogna.

“Chi dice la verità non può chiamarsi Rampoldi”.

Io sono Stavolta Come Mi Ammazzerai?, e faccio davvero tanto male.

V Voti

Voto degli utenti: 7,8/10 in media su 11 voti.
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george 9/10
devis. 8/10
demyan 10/10
REBBY 6,5/10

C Commenti

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fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 15:24 del 4 dicembre 2014 ha scritto:

Disco splendido. Sembra che questi venti anni non siano mai passati.

La recensione, invece, è proprio un capolavoro.

Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 12:04 del 6 dicembre 2014 ha scritto:

è come se un disco avesse spazzato via 15 anni di rock indipendente italiano. Ma quindi i dischi belli si possono ancora fare in italia(no)!?!

swansong alle 14:56 del 5 gennaio 2015 ha scritto:

Si, si possono fare, eccome. Ma non è certo quello di Edda il caso, almeno a mio parere. Bensì, per fare un esempio, quello dei qui accanto recensiti Blastema e del loro sorprendente debutto "Pensieri Illuminati". Un gruppo semisconosciuto che, nonostante una fugace, splendida apparizione a Sanremo nel 2013, non ha avuto il giusto e meritato successo e ce ne sono tanti come loro, purtroppo! Per quanto possa valere il mio parere ed il mio invito, consiglio a tutti, caldamente di dare loro un ascolto.

Edda, invece, proprio non è nelle mie corde e lo trovo irritante come pochi. De gustibus. Scusate l'OT!

Ciao e buon anno!

Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 12:24 del 6 dicembre 2014 ha scritto:

....non avevo ancora letto la recensione. Bellissima. Chapeau per Bargeld.

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 10:41 del 8 dicembre 2014 ha scritto:

L'inascoltabile, irritante, falso Edda primo in classifica e nessuno che si indigna? MA come, quello che cantava con i Ritmo Tribale, i figliocci dei Negrita (!), che si metteva la gonna per scimmiottare i Red Hot Chili Peppers! Il misogino, il sessista primo in classifica e nessuno dice niente? :-p

Cas alle 23:48 del 8 dicembre 2014 ha scritto:

be' uno che canta come se avesse una rana (viva) in bocca non merita commenti ghghghg. ovviamente scherzo, mi sono ripromesso mille volte di ascoltarlo: prima o poi lo farò

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 11:19 del 9 dicembre 2014 ha scritto:

In effetti può essere sgradevole. Bisogna farci l'orecchio. Ma è la stessa sensazione che provo ascoltando Demetrio Stratos, dal quale Edda - tra l'altro - dichiara di trarre ispirazione...

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 14:22 del 9 dicembre 2014 ha scritto:

Non voglio discutere il tuo orecchio (la teoria della relatività dell'orecchio eheh) e nemmeno il fatto che Edda si ispiri a Demetrio (anche il mio amico Giorgio si ispirava a lui quando interpretava i miei testi negli Sbo & rat, ma somigliava più ad Edda...) , ma dal mio punto di ascolto i due cantati sono quanto di più lontano si possa immaginare (sia per doti naturali, che per tecnica, a seguito di studi molto duri). Demetrio Stratos, come Tim Buckley ad esempio, è, a mio giudizio, una delle più belle voci della storia del rock. L'ho già detto, Edda (per me in peggio) ha semmai qualche similitudine con Juri Camisasca di La finestra dentro.

Questo ( a differenza di Semper Biot, di cui ho il cd) comunque non l'ho ascoltato (a parte il pezzo sopra), ma se trovo un'altro che dice che il cantato gli ricorda quello di Stratos giuro che me lo procuro.

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 15:41 del 9 dicembre 2014 ha scritto:

Non provarci, amigo. Non ho detto che il cantato mi ricorda quello di Stratos, ho detto che lui dichiara di ispirarsi a Stratos (tra l'altro credo che lui stesso non pretenda di fare paragoni diretti, almeno spero) e che - a pensarci - quando ascoltai gli Area per la prima volta il cantato di Stratos non lo capii. C'è differenza tra l'ispirazione e il risultato, e in questo caso tale differenza è evidente, non c'è neanche bisogno di tirare fuori discorsi tecnici. Io quando suonavo la chitarra mi ispiravo a Jimi Hendrix

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 16:29 del 9 dicembre 2014 ha scritto:

Ah beh, ho travisato allora, chiedo venia. Anzi chiedo nenia eheh per penitenza canto insieme ad Edda tre Pater ( ...ucciditi...) e due Mater (sono un figlio di puttana...) lol

Massai che l'è minga semper biot, il cantato mi sembra più impostato eh. Massi dai mi ascolterò anche questo, d'altra parte con la crisi che c'è anche nel l'edilizia di far ponteggi non se ne parla e mangiare bisogna mangiare!

"Mi aspetto che tu mi entri nelle ossa eheh che tu mi dia la scossa..." più Skiantos che Camisasca sto giro o ho detto na cazzzzata?

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 16:51 del 9 dicembre 2014 ha scritto:

Si diciamo che gli piace il nonsense con turpiloquio.

La cosa del fijo de na mignotta se la porta dietro da tempo. Ricordo "Il Lupo", brano dei Ritmo Tribale credo del 1990 o giù di lì (ve l'ho detto che ero un fan): "Ora che ci penso / ora ve lo chiedo / mi amate veramente? / o solamente a letto / Stefano mi guarda / con una faccia strana / sono veramente / un figlio di puttana"

Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 17:40 del 9 dicembre 2014 ha scritto:

La voce di Edda l'ho odiata per anni. Ho scoperto i Ritmo Tribale con Bahamas, il primo (forse anche l'ultimo) dalla sua dipartita dove la voce e' quella del chitarrista (che pure aveva cantato negli anni precedenti in singoli e marginali episodi). Adoro quell'album. Quando dopo, a poco a poco, sono entrato nel "mondo" di Edda, ho capito dove stava la genialità di quel gruppo. Quest'album mi ha riportato alla mente e al cuore le emozioni di quei "Ritmo Tribale", calmierate dalla maturità regressiva dell'Edda di oggi. Davvero un bell'album rock italiano come non se ne sentivano da anni (Verdena esclusi).

zagor alle 10:47 del 10 dicembre 2014 ha scritto:

Quel poco che ho sentito dei dischi solisti di Edda non mi è piaciuto, mi sembravano la versione aggiornata dei dischi di Fausto Rossi (ex Faust'O) negli anni 90, tipo "Exit"......ma non ha il suo stessa carisma. Niente da dire sui Ritmo Tribale, spaccavano i culi!

george (ha votato 9 questo disco) alle 19:10 del 10 dicembre 2014 ha scritto:

Una potenza nella voce e un gusto nelle melodie incredibile! Un talento enorme che edda prova a negare a se stesso e agli altri!

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 14:29 del 13 dicembre 2014 ha scritto:

FrancescoB (ha votato 7 questo disco) alle 17:43 del 25 dicembre 2014 ha scritto:

Un lavoro intenso e torbido, la fruizione non è semplice, entrare in sintonia con liriche e atmosfere ancora meno. Ma quando ti prende, questo è un lavoro tosto, Per ora mi limito a un 7, ma sospetto un'impennata con il tempo e con il progredire degli ascolti.

Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 11:38 del 29 dicembre 2014 ha scritto:

...Fra, mi hai fatto tornare alla mente certi professori all'Università che avevo rimosso, tipo quelli che avrebbero potuto dire cose tipo "le metto 24, ma sospetto che con il tempo diventerà un 28"

FrancescoB (ha votato 7 questo disco) alle 12:03 del 29 dicembre 2014 ha scritto:

Beh io rivedo spesso i voti, diciamo che a oggi credo che questo sia un gran bel disco, magari non un capolavoro. Ma si tratta del classico lavoro che può rivelare dettagli e particolari nuovi a ogni ascolto, insomma non sarebbe la prima volta che il giudizio migliora col tempo

Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 12:21 del 29 dicembre 2014 ha scritto:

ah si, capita anche a me di ricredermi sui dischi, nel bene e nel male, spesso è il frutto di una personale maturazione umana e culturale (della serie, il disco resta lo stesso, sono io che cambio)...anche se personalmente credo che il bello (e il difficile) di dare un voto che rimane, sia cogliere, dopo 3, massimo 4, ascolti, i punti di forza e di debolezza di un disco in termini assoluti. Poi gli ascolti futuri daranno e toglieranno, ma questo è più parte del divenire delle cose che un voto su un disco (o un voto all'Università! )

Marco_Biasio alle 17:28 del 3 gennaio 2015 ha scritto:

Non so niente di lui e dei Ritmo Tribale, ma nel corso degli ultimi anni un sacco di persone me l'ha consigliato. Ho visto solo il singolo, per ora: belle musiche e un testo straziante (sulla voce ci si fa l'abitudine, dopo un po'). Riesce davvero a cantarle dal vivo queste canzoni? Io non riuscirei mai a denudarmi in questa maniera di fronte a gente che non conosco...

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 11:41 del 4 marzo 2015 ha scritto:

Stavolta non lo ammazzo eheh stavolta piace anche a me. Miglior album dell'anno di rock cantato in italiano? Altroché voce irritante ed inascoltabile, sui testi magari si può anche discutere, bensì felice connubio della nostra lingua con la "metrica rock", combinazione non proprio facile.

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 17:06 del 4 marzo 2015 ha scritto:

Ohhhh! Finalmente. Se c'è l'avvallo di Rebby posso stare tranquillo: non ero nè sordo e nè scemo nel 2009. E neanche nel 1992.