Stefano Battistella
Interrato dell'Acqua Morta
Stefano Battistella è un giovanissimo cantatutore veronese che aveva questo disco in cantiere fin dal settembre 2013. Evidentemente alcune vicissitudini ne hanno posticipato luscita a febbraio 2014 ed oggi possiamo finalmente ascoltare un lavoro intelligente, carico di filosofia e, last but not least, registrato e mixato in maniera sopraffina. Accanto a Battistella (chitarra, pianoforte e voce) ci sono Cristiano Tommasini (basso elettrico), Bruce Turri (batteria e percussioni) e Giordano Sartoretti (tromba e flicorno). Unequipe di strumentisti piuttosto tradizionale per un CD che va inserito nel cantautorato tout court, anche se presenta deragliamenti nel jazz e nel nu metal. Per capirci, Interrato dellAcqua Morta è un crossover tra il De André di Anime salve, il Segreto di Ampia, i Linea 77 de La speranza è una trappola e i Tre Allegri Ragazzi Morti de La seconda rivoluzione sessuale.
Tutto prende spunto dallInterrato dellAcqua Morta, una strada di Verona sorta sullomonimo canale dopo che la disastrosa inondazione del 1882 ne evidenziò il potenziale pericolo per la popolazione. Costruire una via sopra un fiume interrato è dunque la perfetta analisi di questo disco: unimmodificabile via di comunicazione edificata su unaltra via di comunicazione sempre in fluire.
Ma uno dei fili conduttori del disco risiede in Dio, o meglio nellidea di Dio. Alcuni parlerebbero di inquietudine dellartista, di conflittualità generazionale, di ricerca del senso della vita, di turbamento artistico. Personalmente credo invece che la presenza di Dio allinterno dei brani di Battistella sia una sorta di transfert culturale tra la sua vita accademica e quella eminentemente artistica. In tutte le facoltà di filosofia è ancora forte la dottrina teologica di SantAgostino, Giordano Bruno, SantAmbrogio, Blaise Pascal, Tommaso dAquino; la teologia viene studiata, analizzata e spesso confrontata con altre correnti di pensiero, su tutte il nichilismo, ombra nera a cavallo di 800 e 900.
Musicalmente parlando, Battistella va dalle influenze jazzy di Ninna nanna delle foche e Mr. Bombardini a quelle metallare di Ascidia e La professione di fede del biscotto savoiardo, dalla trama country de La sbronza del secolo al cantautorato parentiano di Morte nera e Lautodidatta. Quello di Stefano Battistella è lesordio di un musicista di soli ventidue anni: qualsiasi acerbità viene scusata dallanagrafe.
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