Mastice
Violente manipolazioni mentali
In superficie piuttosto ruvidi eppure fanno presa in men che non si dica: i Mastice non potevano scegliere nome più azzeccato al proprio progetto. I ferraresi Igor Tosi (voci, synth, loop e lamiere) e Riccardo Silvestrini (chitarre, drum machine, synth e cori) hanno esordito a fine 2014 con un disco dalle fattezze new wave, con movenze industrial ed EBM, in cui lelemento depechiano è quantomai forte e persistente. Dieci pezzi torvi e decadenti, abbastanza bui da scaraventarvi in uno scenario di macchine sventrate e capannoni abbandonati: riverberi elettronici, ritmiche ancestrali, oscillazioni pneumatiche e rimbombi da centrale idroelettrica: Violente manipolazioni mentali sta proprio in questo oscurissimo antro digitale di 33 minuti.
Diciamo subito che il brano perfettibile del disco è Venditori di fumo, che unisce alle sonorità di stampo Depeche Mode una scelta delle parole e del metro paragonabile ai La Crus. Un frammento del brano è piuttosto eloquente in termini di squallore spirituale e desertificazione dellanima: «Perché mai / dovrei passare la serata / a gridare alla finestra / di una squillo?». I Mastice si muovono benissimo nei territori in apparenza sterili della musica industriale, riuscendo a ricoprirli di volta in volta con manti sonori diversi, dallambient macchinistica di VMM al mathcore di Freddo e al synthpunk di Zero e Porci («Frotte di porci accorrono! / Cercano dignità nellessere / il porco più grosso»), senza rinunciare a qualche blanda concessione melodica in Risveglio o Target («Siamo inguaribili sognatori, / siamo miserabili senza fantasia, / siamo perfettamente uguali, / non cè mai piaciuto riflettere»).
La cavità in cui i Mastice si sono cacciati è dunque abbastanza buia da non vedere luce sopra di sé, come caduti per accidente in un pozzo. Ma, se volessimo utilizzare una metafora avulsa dalluniverso industrial, potremmo dire che Violente manipolazioni mentali è come una tazza di caffè bollente: per tutti invitante anche se pochi possono buttarla giù di colpo.
Tweet