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R Recensione

9/10

Léo Ferré

La Solitudine

In Francia c’è stata un’invidiabile generazione di chansonniers che va da Charles Trenet a Gilbert Becaud, da Georges Brassens a Charles Aznavour, da Serge Gainsbourg a Boris Vian, da Christophe a Georges Moustaki. Tra questi va menzionato un monegasco che fece della poesia anarchica la propria cifra stilistica, Léo Ferré. Uomo di grande puntiglio intellettuale, voce forte e vibrante, indiscusso talento nello scrivere poesie d’amore e di violenza, noia ed anarchismo. “La Solitudine” è un disco edito per il solo pubblico italiano sulla falsa riga de “La Solitude”, uscito in Francia qualche settimana prima. Si può tranquillamente pensare a questo disco come ad un best of della produzione musicale di Ferré. Imponenti sezioni orchestrali affiancate a languidi accompagnamenti di pianoforte, un cantato spesso recitato ed una quasi assente sezione ritmica, e poi quella voce così impetuosa che alla fine di ogni verso sembra decretare un atto di vendetta, un’esplicita minaccia.

Il lato A del vinile contiene “I Pop”, “Piccina”, “Pépée” e “La Solitudine”, canzoni in bilico tra ironia e sarcasmo, con scandalose bordate di emancipazione sessuale o decadenti inni all’amore perduto: in Ferré sembra che il movimento sessantottino si estingua nel momento in cui se ne prende coscienza. Non c’è recriminazione alcuna ma una semplice e quotidiana lotta contro il potere della consuetudine, mascherata qui da potere politico. La prima facciata del disco racconta un Ferré più giovane e leggero, amante degli amplessi volanti e del buon vino, dell’amicizia fraterna e della trasparenza intellettuale. Non ci sono canzoni di particolare rilievo se non la title-track stessa, incentrata sull’importanza di «lavorare le nostre idee come se fossero dei manufatti» perché «la disperazione è una forma superiore di critica». Il nichilismo prende il sopravvento e annuncia ciò che verrà sul lato 2. È bene sapere che proprio questa canzone ispirerà nel 2010 il disco de Le Luci Della Centrale ElettricaPer Ora Noi La Chiameremo Felicità”.

Dopo l’onirica “Niente PiùLéo Ferré decide di regalarci quattro capolavori assoluti della canzone d’autore francese. “Gli Anarchici” è il manifesto fiero e melanconico di coloro che credono possibile la via anarchica, quella più genuina che proviene da Caserio, Vaillant e Bresci; l’anarchia che mina le fondamenta del potere costituito per costruire un mondo privo di autorità, dove i popoli vivano in autonomia senza padrone, re o Dio che sia. “Il Tuo Stile” è semplicemente stupefacente, una poesia che fonde la sacralità della donna con la futilità del mondo circostante, in un caleidoscopio di sfavillanti stupidaggini che attoscano l’essenza femminile, il suo ruolo di amante perenne, di madre affascinante. “Tu Non Dici Mai Niente” è la creazione artisticamente più rilevante, con un linguaggio al limite dell’erme(neu)tica pieno di rimandi a situazioni politiche contingenti e ad uno stile di vita che s’è fatto ideologia. Il capolavoro ultimo è “Col Tempo”, amara presa di coscienza sugli anni che passano e tradiscono l’anima, ingannano i sensi e infine affogano il corpo e la mente nella solitudine della morte.

Questo è un disco impeccabile di un artista assoluto, un contenitore di idee pulite eppure troppo coraggiose per i greggi popolari; parimenti è un sussidiario sulle emozioni e le sensazioni che scuotono i cuori di fronte ad una donna, ad uno scontro con la polizia, ad una sbornia, di fronte alla vita stessa che alla fine vince sempre.

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Teo 9/10
sarah 8/10

C Commenti

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Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 12:18 del 21 marzo 2011 ha scritto:

francesco, è esagerato sostenere che gli chansonnier francesi davano una pista ai cantautori italiani? una intensità (e teatralità) del genere gli italiani (de andrè in primis) se la sognavano...parere mio eh!

sarah (ha votato 8 questo disco) alle 14:29 del 21 marzo 2011 ha scritto:

Diciamo che è una bella lotta, Paul....

Totalblamblam alle 14:36 del 21 marzo 2011 ha scritto:

dr paul de andré pur amando brel e la francia non sopportava proprio quella enfasi teatrale e trasporto con il pubblico live di cui parli...infatti lui guarda a brassens che è proprio l'antitesi della teatralità...ferré per me è troppo didascalico, pesante come un macigno ...ci sono dei dischi suoi che sono letteratura recitata da orchite

ROX alle 16:29 del 21 marzo 2011 ha scritto:

però Piccina e Col tempo sono due capolavori

Totalblamblam alle 17:24 del 21 marzo 2011 ha scritto:

RE:

indubbiamente ma ferré a mio avviso soffre di eccessiva verbosità e prolissità...è più un poeta che un musicista autentico, molte sue liriche sono impregnate di "maudit" da baudelaire a rimbaud a verlaine ...è un verbo che lui ha portato ai proletari francesi con i suoi incontri didattici

ozzy(d) alle 17:28 del 21 marzo 2011 ha scritto:

molto meglio nino ferrer, quello di "vorrei la pelle nera" e tante altre mirabilie come "metronomie", très magnifique!!!

Totalblamblam alle 17:40 del 21 marzo 2011 ha scritto:

RE:

meglio di tutti delle vacchia guardia alla fine è serge reggiani,

non c'è un disco dei suoi brutto o palloso

REBBY alle 18:48 del 21 marzo 2011 ha scritto:

Gli anarchici (I pop) eheh

Col tempo/Niente più/Pepee!/Il tuo stile:/La solitudine,/Tu non dici mai niente/Piccina.

swansong alle 11:46 del 22 marzo 2011 ha scritto:

E vabbè, ma allora lo fate apposta, dai...

Scusate, non sò perchè, ma oggi non riesco a frenare la mia vena "dissacratoria" e dopo Marley tocca anche a Ferré e a tutta la pletora di verbosi, noiosissimi, mesti e portasfiga chansonniers francesi: due palle allucinanti! Adorati da una cara zia, da bambino (io sono del 1970) non facevo altro che ascoltarli (rectius: subirli), uno strazio! Come se non bastasse, ci si è messa, alle medie, un'odiosa insegnante di francese innamorata pazza di Brassens, Brel, Ferré e compagnia cantanti, che addirittura è arrivata a farci tradurre ripetutamente le loro canzoni, manco fossero, Rimbaud o Prévert, roba da telefono azzurro! Fortunatamente, la maturità non mi ha fatto cambiare idea...mi tengo stretti, strettissimi, non solo De Adrè, ma anche Battisti e tutti i cantautori italiani che, sì Dr Paul, allora come ora, secondo me, davano ben più di una pista agli scansionniers d'oltralpe! Scusate lo sfogo, ma è da quando avevo 12 anni che sognavo di scriverlo ( e chissà che la mitica, "sadica", Prof.ssa Zei di francese stia leggendo SdM, un bacio!). P.S. Così come ho fatto per Marley, non do alcun voto, per rispetto di tutti coloro che li amano ed anche perchè sarebbe un voto poco obiettivo..

Totalblamblam alle 13:34 del 22 marzo 2011 ha scritto:

RE: E vabbè, ma allora lo fate apposta, dai...

LOL portasfiga e' stupenda

Utente non più registrato alle 15:11 del 23 aprile 2015 ha scritto:

eheheh a me fanno sempre venire in mente...

Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 13:06 del 22 marzo 2011 ha scritto:

vabbe swan ma le antipatie personali nn valgono ghghg anche a me nn piace il reggae ad esempio, proprio zero!!

anche io poi, capiamoci bene, nn sto a sbattermi tutti i giorni con ferrè...quando parli di "strazio" comprendo perfettamente! certo ti dico che secondo me il solo gainsbourg oscura tutti gli italiani da te nominati!! questo è un dato di fatto oggettivo LOL! e poi...i francesi in un modo o nell'altro sono riusciti a farsi una nomea all'estero...noi NO!! becaud, gainsbourg, greco, aznavour, brassens dovunque vai sono conosciuti dai... anche solo per sentito dire. de andrè e battisti in arizona ma chi li ha mai sentiti nominare??? più facile che conoscano modugno!

Totalblamblam alle 13:38 del 22 marzo 2011 ha scritto:

RE:

vabbe' pure tu esageri ora...gainsbourg dal 74 in poi non e' che abbia prodotto dischi che si ricordino eh comunque resta l'unico fuoriclasse che hanno avuto. cocciante per esempio in francia ha spopolato, battisti piace anche a bowie per dire ghhghg aznavour nun se regge dai da latte alle ginocchia e' come albano cutugno

Totalblamblam alle 13:40 del 22 marzo 2011 ha scritto:

RE:

la greco poi che c'entra LOL e' una interprete non una cantautrice i pezzi originali sono tutti del marito che era il pianista di brel

Totalblamblam alle 13:42 del 22 marzo 2011 ha scritto:

RE:

ah l'ultima cutugno e nino d'angelo live all'olympia

non scordartelo ahhahah cutugno e' amato dai francesi !

ozzy(d) alle 13:41 del 22 marzo 2011 ha scritto:

l'unica cosa buona che abbiamo esportato in francia sono le tette della bellucci, il fatto che cocciante sia apprezzato oltralpe è la dimostrazione di quanto i mangiarane hanno gusti osceni ghghgh

Totalblamblam alle 13:43 del 22 marzo 2011 ha scritto:

RE:

guarda che cocciante non e' cosi' scarso! concerto per margherita con la produzione di vangelis e' stellare ha delle aperture synth/progr il tuo genere ghghgh

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 13:56 del 22 marzo 2011 ha scritto:

Io sono ammalato dei maudits francesi e quindi anche di molti cantautori d'oltralpe. D'altra parte una "gara" con i nostri mi sembra impropria, o comunque credo sia impossibile stilare classifiche "oggettive", è sempre questione di gusti. Non trasformiamo le nostre opinioni in dati di fatto che non esiston

Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 14:47 del 22 marzo 2011 ha scritto:

impossibile stilare classifiche e fare paragoni...eh te pareva!! manco i cantautori si possono paragonare? ma non prendiamo sempre tutto troppo sul serio, è una discussione da prendere cosi..tra serio e faceto, anche riguardo l'oggetività...per fortuna che avevo messo dei LOL in stampatello grandi come una casa!!

mi piacerebbe rispondere a stoke che tiene alto il tricolore di cotugno e cocciante in questi giorni di festeggiamento x i 150 anni d'unità! LOL! dai fabio sai cosa intendo....gainsbourg fino al 74, diciamo anche 73...ma tanto basta dai!! io poi adoro alcuni cantautori italiani, chesso' battiato o lucio dalla, forse non ci sappiamo vendere non lo so, ma è un dato di fatto che siano nomi totalmente sconosciuti all'estero, Dalla ebbe il suo momento di gloria a NY...ma sapeva piu di concerto per little italy che altro! purtroppo! la greco è vero non è autrice, prendiamo in esame le interpreti: vogliamo mettere la levatura internazionale della piaf, greco e hardy contro mina e patty pravo? e come già sai parli con uno che i dischi della patty fino ai primi anni 80 ce li ha (quasi) tutti in cd e qualcuno anche in vinile eh!!

Totalblamblam alle 15:25 del 22 marzo 2011 ha scritto:

RE:

w il tricolore LOL ma infatti non prendiamo sempre tutto sul serio..dr paul ma allora il reggae che non ti piace e serge ne ha fatti di dischi cosi', come la metti? una nannini vendeva milioni di dischi in germania, lasciamo perdere i cutugno e albano che hanno venduto solo in russia LOL ma mina e patty pravo insieme vanno oltre i 200 milioni di dischi! tanti venduti in america latina che cantati in spagnolo, la piaf s'attacca allo zufolo francese...brassens poi chi se lo incula fuori dalla francia? pochi! noi italiani su tutti...l'hardy e' conosciuta in UK perche' ha cantato in inglese altrimenti non sarebbe stata seguita e via discorrendo...ah zucchero dove lo metti! qui lo conoscono bene come il cocker italiano e de andre' da quando byrne l'ha incensato con creuza de ma e' piu' cool di tutti

Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 17:39 del 22 marzo 2011 ha scritto:

stoke stiamo deviando però, nn volevo certo impaludarmi in discorsi di vendite e classifiche! la nannini e zucchero sarebbero da prendere a cartonate in faccia, anche la pausini, ramazzotti e arbore vendono milioni di copie in sudamerica ma chissenefrega! dei francesi mica ti ho nominato plastic bertrand o lio, quindi i nomi del cazzo lasciamli fuori!! )) non so evidentemente viviamo realtà differenti! de andre cool grazie a byrne nn ne sapevo niente, quindi me la bevo...ma la mando giu con una fatica disumana (non ce li vedo i commessi di music exchange a parlare fitto fitto di de andre lo straordinario italiano ultracool). la piaf che si attacca allo zufolo dai non regge, te vojo bene ma nn regge e dai....

Totalblamblam alle 21:33 del 22 marzo 2011 ha scritto:

RE:

per Crêuza de mä: Il disco è stato considerato da parte della critica una delle pietre miliari della musica degli anni ottanta e, in generale, della musica etnica tutta; David Byrne ha dichiarato alla rivista Rolling Stone che Creuza è uno dei dieci album più importanti della scena musicale internazionale degli anni ottanta [2], e la rivista "Musica & Dischi" lo ha eletto migliore album degli anni ottanta[3].

Qualche anno fa, a "Rolling Stone", tu hai dichiarato che "Creuza de mä", di Fabrizio De Andrè, è uno dei dieci migliori album degli anni Ottanta. Hai trovato qualcosa di altrettanto buono, nella produzione italiana degli ultimi tempi? E non ti è mai venuto in mente di fare una "cover" di una canzone di Fabrizio?

"Alla prima domanda devo rispondere di no: purtroppo, non ho più sentito nulla di lontanamente paragonabile a "Creuza de mä", che infatti continuo a duplicare - illegalmente! - per un sacco di amici americani. Quanto alla possibilità di una "cover"... perché no? L’idea mi attira parecchio, e probabilmente l’avrei già realizzata se non fossi stato trattenuto dall’enorme difficoltà di tradurre dal genovese all’inglese! Vedremo in futuro...".

Gente come David Byrne, Brian Eno, Mick Jagger, Robert Fripp, Peter Gabriel

hanno definito 'Crueza de Ma'' uno dei 10 dischi più belli del secolo

scorso. Non so vedi tu ne aproffitto e ti consiglio l’ultimo queen deep cuts vol.1 <3 LOL

Totalblamblam alle 21:35 del 22 marzo 2011 ha scritto:

RE:

Deviando si ma mica tanto e poi è colpa tua ahahha... io ti ho detto mina e pravo mica pausini e ramazzo ! beh si bertrand è un fake sia nella fase wave che nella fase ping pong hula hoop ma la piaf io non la reggo suona vecchio dai vai al pere lachaise e sulla sua tomba metti na monetina e parte ouiiiiiiii e poi per tutta quella scena sudore mi basta brel … quante canzoni ricordiamo della piaf due tre che poi sia un mito ok ma era pure racchia e complessata… e visto che ti piacciono le racchie allora ti consiglio brenda lee, miss dynamite! Dr paul scusa aznavour o moustaki non dirmi che non sono pallosi…tanti cantautori francesi sono così miele e pere cotte…i commessi di music exchange sono dei bifolchi !! che fai li mitizzi? LOL : uno ascolta solo metal a notting hill coi capelli lunghi unti e puzza pure , un altro sembra na crisalide lo vedi e dici ma è maschio o femmina? per dire che non vanno presi come riferimento attendibile anzi ! sono anche di vedute ristrette un solo genere e basta…c’è anche un italiano che lavora in quel team di perdenti odioso e spocchioso e di una antipatia che non ti dico… poi sono mafiosi i dischi buoni se li tengono loro e quando porti a vendere dischi che sono perfetti ti dicono no questo è messo male vedono graffi inesistenti lo vendi e lo rivedi messo in vendita come EX , LOL, tutto vero eh li bastonerei senza pietà…questo per dirti della professionalità di quel team lasciamo stare va che c’è tanto liquame e mo’ mi incazzo solo a pensarli…w l'italia (quella di de gregori )

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 20:20 del 23 marzo 2011 ha scritto:

Calma Paul, mai detto che "non si può paragonare i cantautori", anzi io sono sempre il primo a cimentarsi con le classifiche )

Mi lasciano perplesso solo le pretese di oggettività, soprattutto se le fondi sulla fama all'estero: e sti cazzi, rispondo! :LOL:

Per me la fama dipende da mille fattori fra cui pubbicità adeguata, appetibilità etc.. Perchè Lady Gaga è mille volte più famosa di mille artisti che adoro, ed io continuo a tenermi questi ultimi. Insomma la fama non dice niente, se si vuole paragonare dal punto di vista musicale ci sta tutto, ma stilare classifiche in base alle vendite per me non è il massimo

Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 20:49 del 23 marzo 2011 ha scritto:

julian ma tu gli interventi di questa discussione li hai letti tutti o no?

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 20:57 del 23 marzo 2011 ha scritto:

No :LOL:

Ho solo letto che i cantautori francesi sarebbero migliori di quelli italiani perchè meglio conosciuti all'estero: poi hai corretto il tiro (ok su Ramazzotti, Pausini etc.. ma c'entrano poco), ma ribadisco che secondo me non è di per sè sta grande argomentazione, non dimostra nulla. Si tratta sempre di gusti e c'è poco di oggettivo, anche gli spagnoli hanno avuto molti cantautori di classe relativamente conosciuti ma chissenefrega, questo non incide sul loro valore.

Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 21:23 del 23 marzo 2011 ha scritto:

guarda julian io non ho corretto niente, sei piu bravo a scrivere recensioni, i riassunti non sono il tuo forte ghghgh! io nn ho esordito dicendo "i francesi sono migliori xche meglio conosciuti all'estero"! per fare appena un passo indietro basta leggere il mio primo intervento in questa discussione (l'ultimo in basso), sono solo 3 righe, ci vuole un attimo )

se vogliamo proprio parlare di altro: cosa c'entra la pubblicità adeguata? parliamo di gente che incideva dischi quando a malapena esisteva la televisione in b/n!! il discorso del cool può riguardare anni recentissimi, ma la cool-aggine non credo nasca x caso, mo' uno diventa cool cosi....per opera dello spirto santo? evidentemente i francesi sono maggiormente apprezzati nel resto del mondo e basta (io direi infinitamente piu apprezzati xche il paragone nn sussiste pur con i dovuti distinguo riguardanti un (1) solo disco di de andre -cfr stoke-), questo credo possa essere un dato di fatto inoppugnabile o no? uno poi se ne puo anche fregare...ma non è importante!

ozzy(d) alle 22:27 del 23 marzo 2011 ha scritto:

i francesi sono più apprezzati perchè sanno vendersi meglio, basti pensare alla torre eiffel che è un osceno ammasso di ferramenta. e spacciano per loro pure la gioconda.

Totalblamblam alle 22:36 del 23 marzo 2011 ha scritto:

RE:

buuahaha ma che sta a di? la effeil è un capolavoro archittetonico dai ...dr paul Michel Polnareff ti piace ? stemperiamo gli animi su

Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 22:57 del 23 marzo 2011 ha scritto:

RE: RE:

e chi è polnareff? ho dovuto fare ricerca google ghghgh, ma è gia tutto stemperato no problem!! piuttosto mendozzi dove è andato a finire??

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 13:05 del 24 marzo 2011 ha scritto:

Si ho capito Paul ho riassunto un pò alla cazzo

Anche se mi pare che il discorso torna sempre sullo stesso punto, al di là degli interventi che non hio letto: sono più apprezzati in giro per il mondo.

Ed io ripeto: questo non li rende migliori. Peraltro, a me piacciono un sacco sia Ferrè che Brassens, Aznavour, Brel, ed i poeti francesi dell'800 sono il mio più grande amore letterario o quasi, insomma non ne faccio una questione nazionalistica. Ciò detto: rispetto ovviamente la tua opinione che ha pure fondamenta serie, ma non concordo più di tanto (ci sono molti fattori, anche storici: i francesi hanno dato vita ad una certa scuola prima di noi, De Andrè e soci seguono la via dei precursori: su questo concordo pienamente).

La Torre Eiffel comunque è terribile dai :LOL:

SamJack alle 13:24 del 24 marzo 2011 ha scritto:

Un nostro Piero Ciampi, per non scomodare il solito De Andrè, non ha nulla, ma proprio nulla da invidiare agli chansonnier...

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 13:35 del 24 marzo 2011 ha scritto:

Oddio, cosa ho dovuto leggere... Per prima cosa, complimenti a tutti per i commenti esilaranti. Dicono che il surrealismo sia un movimento finito, ma su SdM è più vivo che mai...

Suvvia, Leo Ferré, ARTISTA IMMENSO!!! Ma come Paul, non conosci Monsieur Polnareff? L'autore della bellissima e "très kitsch" "Love me please love me"? ()

Beh, a parte gli scherzi, anche io trovo che i cantautori francesi siano avanti a quelli italiani, magari non sul singolo (chessò, difficile dire se sia meglio De André o Brassens, sebbene io preferisca il secondo), ma nel complesso e soprattutto sul versante donne. Avete nominato le inarrivabili Piaf, Greco e Hardy (noi una come la bella Françoise non l'abbiamo mai avuta), ma BRIGITTE FONTAINE? Ne vogliamo parlare?Insomma, la più grande di tutte!!! Genio e avanguardia allo stato puro!!!! (http://www.youtube.com/watch?v=5JTy_PJr8Tg&feature=related).

E poi, venendo ai giorni nostri e restando sul versante cantautori (che se poi andiamo sull'elettronica o sul pop rock forse ci va anche peggio), noi un Benjamin Biolay, mica ce l'abbiamo...

Poi basterebbe fare un nome... ma è già stato fatto!

Julian, è ovvio che un utente con un avatar come il tuo non ne faccia una questione nazionalistica, ma ti assicuro che sei una mosca bianca

E comunque la Tour Eiffel è fantastica

Ho letto più volte il nome di Brel: occhio, era belga...

ozzy(d) alle 13:48 del 24 marzo 2011 ha scritto:

viva l'italia, patria del bidet

piero ciampi un grandissimo, così come luigi tenco ( ringrazio mastro coacci per avermeli fatti scoprire). poi vabbè i francesi per avere la carriera di un battiato o dischi come " anima latina" o "don giovanni" del lucio nazionale sarebbero in grado fare raid aerei coi mirage ghghghgh. secondo me i sostenitori a tutti i costi dei mangiarane sarebbero in grado di scrivere che hanno autori di colonne sonore migliori di morricone, umiliani o goblin.....

mendustry, autore, alle 19:39 del 24 marzo 2011 ha scritto:

Ecco Mendozzi

Ho letto tutti i vostri commenti... sinceramente di paragoni ne faccio pochi perché le verità sono molteplici. Ma di gusti, come avete già detto, se ne può e se ne deve parlare.

Innanzitutto lo chansonnier francese è qualcosa che in Italia non esiste se non nella misura di una certa "musica intimista" alla Fred Bongusto (per intenderci). Fatto sta che i nomi degli chansonnier francesi che ho fatto oltre a quelli che avete fatto voi sono assolutamente magnifici: hanno reso musica la poesia - non senza un pizzico di forzata grandeur - e, nel caso di Ferré, sono stati incendiari.

In Italia, a mio avviso, abbiamo avuto la miglior tradizione di cantautorato e basta citare i nomi di De André, Ciampi, Tenco, Paoli, De Gregori ed alcuni altri per dare l'idea. Da noi si è avuta una tradizione più impegnata (socialmente).

Tutto questo per dire che ciò che affermiamo in questa sede non conta nulla. Il dato oggettivo è che Charles Aznavour come Fabrizio De André, Léo Ferré come Piero Ciampi, Serge Gainsbourg come Paolo Conte sono degli artisti assoluti e la loro arte non sottosta alle regole del mercato. Le stesse regole che vorrebbero migliore l'artista che vende di più...

Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 20:36 del 24 marzo 2011 ha scritto:

le verità sono molteplici

francesco apprezzo la tua riflessione ben ponderata, le verità sono molteplici e soprattutto nn esiste una verità assoluta, e quello che ognuno di noi afferma in questa sede non cambierà di una virgola il corso della storia! in italia pero', ammettiamolo, siamo speciali per fare pari e patta, per i colpi di spugna, tutti hanno ragione/tutti hanno torto! i cantautori sono tutti bravi: ferrè come de andrè, gainsbourg come conte.... non so in bangladesh potrebebro dire la stessa cosa e ne avrebbero tutto il diritto: quindi badishattva è bravo tanto quanto brassens, e singh putthanvi è un artista assoluto tanto quanto gainsbourg! io rimango del parere che differenze ce ne sono eccome, qui le regole di mercato non c'entrano....ferrè non è uno spaccaclassifiche come nn lo è stato gainsbourg o la greco, hardy, piaf...discorso lungo complesso, forse noioso...

* gulliver i vari morricone, rota, piccioni, umiliani...quellli sì chegodono di rispetto anche all'estero!! nulla nasce per caso ))

Totalblamblam alle 21:52 del 24 marzo 2011 ha scritto:

RE: le verità sono molteplici

beh ma mica solo quelli se allarghiamo il discorso anche molto progressive italiano è stato apprezzato all'estero...tu dimmi altri dischi da 9 francesi degli anni 70...mettiamo questo di ferré, l'hardy della question e gainsbourg con nelson e poi ? tirami giù altri titoli memorabili.

paolo conte in francia è un mito ...pino daniele siamo lì. di brassens ho tutta la discografia su vinile i dodici vol. della costruzione di una chitarra e musicalmente dopo il primo mi fermo che gli altri sono sempre uguali

ozzy(d) alle 22:03 del 24 marzo 2011 ha scritto:

eh stoke, ma cosa vuoi che sia il progressive italiano di fronte a talenti come benjamin bole' ghghghgh.

Totalblamblam alle 22:20 del 24 marzo 2011 ha scritto:

RE:

e chi è costui? LOL poi sa per me il progressive è na scurreggia ma tant'è in italia tira

ozzy(d) alle 13:29 del 25 marzo 2011 ha scritto:

beh se per quello anche artisti che io aborro all'estero sono veneratissimi tipo i matia pazar ( i pet shop boys ci hanno fatto una cover), per non parlare di moroder. solo che era veneto, si fosse chiamato giorgio morode' e fosse nato a rouen sarebbe idolatrato come icona del french touch dai nostri amici filo franzosi ghghghgh.

ROX alle 16:48 del 25 marzo 2011 ha scritto:

dipende da quali Matia Bazar... la produzione dall'81 all'89 è davvero bella

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 21:08 del 25 marzo 2011 ha scritto:

Ecco, secondo me il più chansonnier fra i nostri (De Andrè a parte, caso molto particolare comunque) è stato Piero Ciampi, artista davvero immenso, poetico nella sua semplicità e nel suo linguaggio quotidiano (in questo molto simile a Brel: che era belga ma culturamente e spiritualmente un francese doc, non a caso sempre di stanza a Parigi).

Quoto comunque anche il Gulli che giustamente mette sul piatto Lucio Battisti (una parola storta al riguardo e sono botte :LOL o Battiato, forse non propriamente cantautori ma comunque artisti della canzone come ce ne sono pochissimi, anche all'estero. Insomma, grandi nomi ne abbiamo avuti anche noi, senza pretesa di esaustività o di classificare in modo assoluto per carità )

Utente non più registrato alle 13:38 del 23 aprile 2011 ha scritto:

"pur con i dovuti distinguo riguardanti un (1) solo disco di de andre"...beh, ad esempio Steven Brown dei Tuxedomoon era un grande ammiratore di Luigi Tenco, ne fa fede il disco "Brown plays Tenco".