V Video

R Recensione

8/10

Van Morrison

Keep me singing

Dicono che la musica di Van Morrison sia adatta agli ampi spazi aperti, quasi fosse un elemento della natura al pari del vento, del sole o della pioggia. Personalmente ho provato l’esperienza di portarmi voce e note del burbero irlandese in collina e immergermi nel bagno di sensazioni prodotte dal panorama, dai profumi del bosco e dalla colonna sonora di Van: va bene qualsiasi disco, dato che la qualità non è mai scesa in oltre cinquanta anni e la scelta è solo questione di affetti personali o predisposizione al lato mistico piuttosto che a quello terreno nel Nostro. Ma un effetto simile lo si può provare anche in casa, semplicemente immaginando quelle colline e quegli alberi, quel vento e quel calore suggeriti dalle morbide inflessioni vocali di “The man” e dal lussureggiante contorno di fiati, cori, organo hammond e armonica. Succede, puntualmente anche con il nuovo “Keep me singing”, ultima opera di un periodo fecondo che si vorrebbe non trovasse mai fine. 

Il clima di questo disco è rilassato e confidenziale, “laid back” direbbero gli inglesi, ma senza rinunciare a qualche impennata ritmica o emotiva, nascosta fra un blues d’annata, una seduttiva ballata pianistica, ed altri numeri di quel variegato ed irrinunciabile mix di folk irlandese, soul, jazz e pop che rappresenta la materia prima con la quale Van Morrison costruisce le sue composizioni. Il disco conquista subito, con un duetto d’apertura “Let it rhyme” e “Everytime a see a river”, che introduce con dolcezza al menu in programma: tastiere, organi, una tromba, un solo di hammond e cori femminili a circondare quella Voce, capace di trasportare ovunque, inferno e paradiso compresi. Poi, dopo la esuberante title track, un primo colpo al cuore, una di quelle ballate nella tradizione di “Tupelo honey” da cui non si staccheresti più: si intitola “Out in the cold again” e stende il suo tappeto di archi e pianoforte ai piedi di liriche impregnate di rimorso e malinconia (I was Mr nice guy too long..) le quali, grazie alla sentita interpretazione, acquistano il dono della verosimiglianza. Ma la sequenza è lunga e nulla è da trascurare. Ecco un sanguigno blues, “The pen is mighter tham the sword”, il gioiello soul “Share your love with me” condotto dall’hammond e punteggiato da discreti fiati, unica cover del disco, già nel repertorio di Bobby “Blue” Bland, la fascinosa ballad folk di “Memory lane”. Ed ecco l’altro picco del disco, “Holy guardian angel”, apertura su una folata d’ archi che davvero trasporta in una metaforica campagna battuta dal vento, e sviluppo in chiave soul con quei picchi vocali tipici dell’irlandese, contrappuntati da cori gospel. “In Tiburon”, un lento per piano e tromba dedicato ai tempi trascorsi a San Francisco, è popolato dai fantasmi di Lenny Bruce, Chet Baker , Vince Guaraldi, Gregory Corso, Keruac e Ginsberg,Look beyond the hill” è un breve sketch jazz notturno e cinematografico, e “Too late” suona omaggio al rhytm’n’blues, mentre la finale strumentale “Caledonia swing” intreccia jazz, melodie celtiche ed ancora  R&B, quasi a simboleggiare la gamma  delle radici musicali di Van.

Le liriche sono un sunto delle riflessioni di un uomo che ha passato i settant’anni, vive la malinconia, ma non rinuncia alle tipiche zampate di un carattere poco arrendevole. Solo lui può far rimare, in inglese, due versi come “Put another coin in the wishing well…tell eveybody got to go to hell” ovvero “Getta un'altra monetina nella fontana e manda tutti al diavolo”, oppure condurre i serrati ritmi del blues di “Going down to Bangor”, armonica e piano in tipico stile Chicago, con un “Tra-la-la, Tra la-le” che suonerebbe ridicolo in bocca a chiunque altro. Impagabile Van, ce l’hai fatta anche stavolta a catturarci e, certo, continueremo più che felici a farti cantare.

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 1 voto.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5

C Commenti

C'è un commento. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

nebraska82 (ha votato 7,5 questo disco) alle 21:01 del 2 novembre 2016 ha scritto:

molto bello, una sorpresa!