R Recensione

10/10

The Kinks

Golden Hour of the Kinks

Erano i primi anni ’60, gli anni in cui una sorta di ribellione ( e rivoluzione) gorgogliava e ribolliva nelle viscere della musica stessa; l’evo del Mersey Beat era già iniziato quando all’avvento di bands come Who, Small Faces, Animals, faceva capo l’urgenza della creazione di uno stile innovativo e personale. La lezione del rock’n’roll e dell’ R’n’B di fine anni ’50 era stata ampiamente sviscerata e somatizzata e ciò che ne emerse fu un sound grezzo, corrosivo e brillante in contrasto a quello pulito e ben educato del beat.

Fu in questo contesto che dal quartiere londinese di Minswell Hill cominciò l’avventura dei fratelli Ray e Dave Davies: insieme a Peter Quaife (basso), Mick Avory (batteria) crearono una band che si sarebbe imposta, nel grembo dell’austera matrona Inghilterra, come una sorta di istituzione: i Kinks. Impressionato dalla loro proposta estremamente originale (e geniale), furono scritturati dal ben noto produttore americano Shel Talmy ( già scopritore degli Who, dei Creation e dei Fleurs de Lys), e l’agosto del 1964 vide il primo singolo proiettarsi in vetta alle classifiche: “You really got me”. L’arroganza e l’aggressività che impregnava i riffs di chitarra elementari ma determinanti, la voce nasale e graffiante di Ray Davies, combinati e fusi in un organico sonoro ruvido ma limpido ( lontano dalle sonorità sporche e poco lineari dei Rolling Stones ad esempio) , ne fecero uno dei brani precursori dell’hard rock.

Lo stesso incedere nervoso e sferzante si riscontrò anche nella seguente “All day and all of the night”, parimenti abrasiva ma dagli arrangiamenti più curati, entrambe tratte dall’ album d’esordio “ The Kinks”( 1964) a cui parteciparono in qualità di session men Jimmy Page, Jon Lord e l’onnipresente pianista Nicky Hopkins. Fu subito chiaro che i Kinks ed il loro frontman e compositore Ray Davies erano ben lungi dall’incarnare un semplice ed adolescenziale gruppo beat;fuori dal loro tempo pur cavalcandolo appieno, non era lo stucchevole amore beatlesiano che celebravano o le ebeti frustrazioni dei teen-agers, ma una giovinezza ed un sentire impulsivo, rabbioso e verace. E le loro tumultuose apparizioni live parlavano più della musica stessa: la frenetica e travolgente energia delle esibizioni inevitabilmente sfocia in rissa, tanto da procurare al gruppo non solo una fama poco confortante ma anche il divieto di esibirsi negli Stati Uniti per 4 anni. Motivo: erano riusciti a provocare una rissa persino durante una trasmissione televisiva.

Ovviamente non fu una buona operazione commerciale, tuttavia non impedì l’uscita a getto continuo di singoli destinati a divenire hits, come la sfrenata e travolgente “Till the end of the day” che trasudava tutto l’ardore e la violenza dei primordi o “Tired of waiting for you” piazzatasi al primo posto nelle charts: smorzata la caratteristica, virulenta tensione, era una concessione alla melodia che Ray Davies & Co. faceva al pubblico, o alla psichedelia più soft e carezzevole di “See my friends”, scritta durante un tour in India. Intanto fra una profusione di singoli ed Ep, il secondo disco “The kinda Kinks”(1965) fu dato alle stampe.Meno orientato verso il rock ed il blues del primo, un ritorno agli esordi si ebbe invece col terzo “The Kinks Kontroversy”.

Ma il brillante Ray Davies ora non si accontentava più di levigare gli angoli taglienti della sua musica: i Kinks stessi si trasformarono in spigoli e cunei da conficcarsi nel fianco dell’Inghilterra borghese e conservatrice del tempo, prendendo di mira la biogotta ed ipocrita rispettabilità propria della media ed alta borghesia. “A well respected man” ne fu la prima estrinsecazione, satira dai toni vaudeville delle abitudini e aspirazioni di un rispettabilissimo giovanotto borghese “.. doing his best so conservatively” in attesa della morte del padre per mettere le grinfie sul suo patrimonio. O la deliziosa e scanzonata “Dedicated follower of fashion”: è la Swinging London e l’ossessione per i dictat della moda ad essere stavolta nell’occhio del ciclone, rubando le melodie al musichall e alla musica leggera.

Tuttavia sarà sempre il perbenismo britannico a costituire l’oggetto della polemica dei Kinks e che diverrà il perno di gran parte della loro produzione futura. La decadente “Sunday afternoon”, con arrangiamenti presi in prestito dalla canzone esistenzialista francese e dal blues delle radici, attaccherà il cinismo della borghesia più agiata. Ed il gruppo imboccò, di 45” in 45”, di Lp in Lp ( Face to Face-1966), (Something else- 1967), la strada della maturità musicale e formale, pur non prendendosi mi troppo sul serio. Non erano difatti proprio loro, i primi ad ironizzare su vizi e virtù nascoste della seriosa Gran Bretagna? Gli ottoni e il piano boogie di “Dead end street” canteranno sardonicamnete la misera fine dei teppisti di strada mentre la melodica e luminosa ballata di “Waterloo Sunset” celebrerà con beatlesiano trasporto emotivo, l’amore di due giovani capaci di essere felici anche nello squallore dei sobborghi.

Originale la circense e tragicomica “Death of a clown” interpretata come potrebbe farlo un vagabondo alcolizzato che incespica nelle vie. Ma ormai i Kinks aspiravano a più ambiziosi progetti: il concept-album, l’opera rock.”The Village Green Preservation Society( ’68), “Arthur”(’69),” Lola”(’70), “Kronicles”(72), erano vere e proprie vignette dell’ Inghilterra e i suoi costumi, la corruzione della borghesia, le vicende della gente comune e degli infimi. Lola”ad esempio, glammeggiante disavventura di un travestito, opera bandita negli States nontanto per il contenuto a sfondo sessuale, quanto per un riferimento diretto alla Coca-Cola che disturbò molto la multinazionale americana. O il beffardo calypso di “Apeman” in purissimo stile Marc Bolan che sottolineava ulteriormente l’eclettismo del suo compositore, indifferente alle mode e alle vendite che la band avrebbe potuto o meno realizzare.

Artigiani di melodie uniche e sagaci ,noncuranti degli amori o degli odi che si attiravano, i Kinks e singolarmente i suoi membri, continuarono a produrre opere di diverso valore fino agli anni ’90, sebbene, chiaramente, la vena artistica e geniale si esaurì nei primi anni ’70. In virtù del loro talento quasi pittorico di ricostruire attraverso combinazioni di stili differenti veri e propri affreschi, caricature, spaccati della società inglese, i Kinks erano assurti, in campo musicale, al ruolo che Charles Dickens aveva rivestito in letteratura più di duecento anni prima.

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loson alle 11:15 del 24 giugno 2008 ha scritto:

storia

Succinto ma interessante ripassino sulla storia del gruppo pop più importante degli anni '60. Però (eh sì, c'è un però) la sostanza è tanta che ogni loro disco da "Face To Face" ad "Arthur" si meriterebbe una disamina autonoma. Buon lavoro, comunque. Speriamo riesca ad avvicinare più persone ad un gruppo ancora oggi tremendamente sottovalutato.

nebraska82 alle 20:32 del 19 settembre 2012 ha scritto:

band immensa, una carriera costellata da una serie di capolavori in fila con pochissimi eguali nella storia del pop rock.

alvin (ha votato 8,5 questo disco) alle 20:16 del 31 ottobre 2012 ha scritto:

la storia del rock, una band fin troppo sottovalutata

glamorgan alle 8:40 del 20 marzo 2014 ha scritto:

grandi i kinks,sono il mio gruppo preferito,ho 15 loro CD,mi piacerebbe anche prendermi qualche vinile tipo village green,arthur e muswell hillbillies

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 15:34 del 18 ottobre 2020 ha scritto:

Buona raccolta per conoscere i mitici Kinks, ma a mio avviso "Something Else", "Village Green" e "Arthur" sono tutti album molto sopra la media e per tanto degni di una recensione apposita ciascuno. Comunque, siccome da qualche parte bisogna pur cominciare...

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 8:12 del 19 ottobre 2020 ha scritto:

P.S. la scaletta è sbagliata di brutto.

Giuseppe Ienopoli alle 19:31 del 20 ottobre 2020 ha scritto:

... mi sembra evidente che recentemente ti stai interessando delle recensioni di Brionia Meriggi solo per contestarne le scelte musicali e le relative valutazioni.

Non mi sembra un atteggiamento corretto, in considerazione del fatto che la signora Meriggi è dal 2008, almeno mi pare di aver dedotto, che non recensisce e non interviene nelle discussioni di SdM ... spero per Lei che abbia di meglio da fare.

Leggendo le sue 27 recensioni si capisce che ha recensito solo dischi che le piacevano e parecchio anche, vero è che i suoi voti oscillano dall'otto al dieci ... a leggere le opinioni degli intervenuti, Brionia ha ricevuto complimenti per le sue scelte e condivisioni per ciò che ha esposto.

Dodici anni dopo arriva Gennari, prende l'otto di Coven - Witchcraft Destroys Mind and Reaps Soul e lo abbassa a tre, ghermisce il nove di The Creation - The Creation e lo trasforma in quattro, acciuffa l'otto di Les Fleurs de Lys - Reflections e lo traduce in due ... ma passi per l'ossessione di manipolare continuamente i numeri o i voti che dir si voglia, ma contemporaneamente sputacchiare sui lavori del recensore di turno con espressioni di "disgusto musicale" per me non è condivisibile senza se e senza ma ... la penso così e di questa mia intransigenza mi scuso soprattutto con te ... non vuole essere un atteggiamento persecutorio nei tuoi confronti.

Del resto io non ho mai recensito un disco in vita mia e sarà per questo che rispetto in ogni caso il lavoro di chi si adopera a recensire i dischi che ascolta cercando di dare il meglio di sé.

Adesso capisci perché se Brionia sapesse come tratti le sue vecchie recensioni fatte con amore e dedizione finirebbe per piangere di mortificazione ... penso e sono sicuro che tu non lo vorresti.

FrancescoB alle 9:26 del 21 ottobre 2020 ha scritto:

Gennà è un bravo ragazzo e un grande appassionato di musica ma, forse causa età (che gli invidio) e guru di riferimento (che invidio meno), pecca un pochino di presunzione e rilascia giudizi trancianti. Con il tempo imparerà che non esistono verità in questo ambito e che lo scaruffismo è solo uno dei tanti metodi di interpretazione della musica. Un proverbio dice che dubitare di se stessi è il primo segno di intelligenza, per lo Zio Scaru temo sia tardi, ma Gennaro può ancora rimediare, ha tutti gli strumenti per riuscirci

theRaven alle 10:22 del 21 ottobre 2020 ha scritto:

Quanto meno dovrebbe trovare un modo più sobrio di esprimere i suoi pensieri, che NON sono dei dogmi assoluti, e magari azzeccare certi paragoni assurdi e fuori luogo...

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 22:43 del 21 ottobre 2020 ha scritto:

Calma, calma.

A parte il fatto che nemmeno mi sono reso conto cha l'album dei Coven e dei Creation e dei Flouro Lilla sono stati recensiti dalla stessa persona (non che mi interessi qualcosa riguardo al fine di esprimere il gudizio su un disco), perché Giuseppe io credo che tu ti stia riferendo a questo, affermo - e credo sia quantomeno plausibile - che avrei dato loro gli stessi bassissimi voti anche se Brionia li avesse giudicati con 7 che da 10 che da 5. Quel che cambia semmai con ciò è il mio commento: se un disco che io ritengo un capolavoro riceve una recensione freddina, io alzo la voce; e allo stesso modo un disco scadente che viene presentato come superbo e imperdibile mi suscita commenti pepati - e dai, lo so che i miei commenti talvolta vi fanno sorridere, lazzaroni

Riscoprire band e artisti dimenticati è una bella cosa che non posso che apprezzare. Ma se questa operazione spinge a parlare di dischi talvolta scadenti persino da tutti i punti di vista (originalità, ispirazione, tecnica...) invetrinandoli come dischi "eccellenti" come con il disco dei Coven, allora non ci sto; e non esito ad esprimere il mio dissenso.

E se questo ferisce i sentimenti di una persona, anche se sembra brutale dirlo così, ma non mi può interessare di meno: si cresca e si impari che c'è gente a questo mondo, come ad esempio il sottoscritto, che conosce più di due dischi in croce e ci tiene a guastarti le feste sui tuoi idoli intoccabili. Io amo Between the Buttons, ma secondo voi mi sento offeso dai molti utendi che lo hanno votato e commentato appena tiepidamente? Se ve lo chiedavate - ne dubito fortemente - la risposta è no, e non vedo perché la cosa debba ferirmi.

(Sappiate Giuseppe e Francesco che per me siete dei bei utenti e continuate a piacermi molto, giusto per chiarire come non stia scrivendo con alcun livore in corpo)

Onestamente tengo molto in considerazione le mie conoscenze e la mia sensibilità, non posso nasconderlo. Tutto ciò può anche assomigliare alla presunzione, ma non la definirei così: diciamo che la cosa che più mi annoia a questo mondo è dire "rispetto le opinioni di tutti in egual misura". La Verità, in tutte le cose, Buffoli, esiste eccome, non ho dubbi: il fatto che sia difficile e non di rado impossibile per noi mortali capire quale sia non deve farci pensare che non ci sia. Ma non ho voglia di filosofare... ho sonno. Da animo intelligente, e sapiente, e brillante, e coraggioso, e premuroso, e forte, posso senza dubbio affermare come fra le mie numerosissime qualità vi siano anche una spiccata modestia e una luminosa umiltà (sto scherzanzo dai), qualità queste che mi spingono a dubitare molto di me stesso, specialmente in quest'ultima maledetta settimana, ma qui si entra nel personale e quindi mi fermo (e qui non scherzavo). Ma, dicevo, ora ho sonno...

"I didn't mean to hurt you..."

FrancescoB alle 9:03 del 22 ottobre 2020 ha scritto:

Caro Gennà, fai benissimo a esprimere la tua opinione ma quando la spacci per la Verità ti esponi sempre alle reazioni altrui, dato che neppure la scienza regala sempre certezze assolute, figuriamoci quante ne puoi trovare in onde che muovono l'aria a determinate frequenze impattando sui nostri timpani ghggh

Chi parla di Verità in qualsiasi ambito artistico sta semplicemente rivendicando qualcosa che non esiste ed è sufficiente liberarsi delle gabbie mentali costruite dalla Cultura (una forma di schiavitù inconsapevole) per rendersene conto. Io credo che più conoscerai e più ti renderai conto di quanto i discorsi sulla Verità siano fuffa

Giuseppe Ienopoli alle 12:06 del 22 ottobre 2020 ha scritto:

Se Gennari_Giorgio fosse una creatura del mare sarebbe un seppia, una seppia gigante sopravvissuta ai numerosi predatori grazie alla sua sacca capiente di nero, spruzzato nel corso degli anni in tutti gli ambiti e in tutte le direzioni … ha sempre inchiostrato la realtà scomoda e le noie del quotidiano, complimentandosi con se stesso per la buona riuscita dell'operazione e facendosi beffe di chi si dimenava con difficoltà nel nero di seppia non sempre fresco di giornata.

E' nero di seppia quando dici di non badare al nome dell'autore delle malcapitate recensioni da te invece rigorosamente selezionate, perché scommetto che tu hai il tuo librettino, sempre nero, su cui annoti anche i nomi degli utenti antipatici che si complimentano con il recensore e osano alzare il voto “già esagerato” … tutta gente musicalmente incompetente che non sa vivere e che pende dalle labbra del recensore_coglione che pende pure a sinistra foss'anche per sciatalgia o artrosi dovute all'età … troppi “pendimenti”, bisogna intervenire d'urgenza e dare un'accorciatina a tutte queste capigliature sessantottine di “una generazione sconquassata” … (si legga in Brionia Meriggi – Mamas & Papas).

Cerca di capire che si può dissentire dalle opinioni del recensore, anzi qualche volta si deve … ma se in discussione c'è una serie di interventi che confermano quanto detto e valutato nella recensione, allora il Gennari di turno, animato dal sacro impeto della Verità assoluta, dovrebbe fare i conti della massaia e realizzare che il suo due e i suoi schizzi salivari indirizzati al re_censore colpiscono e mettono in pubblico ludibrio anche tutti i sudditi e la dignità dell'intero reame … e allora in un attimo di lucidità bisognerebbe chiedersi:

- Ma chi sono io per dileggiare tutti i presenti? … Ne ho facoltà? … E se ne ho facoltà, chi è quel pazzo scatenato che mi ha rilasciato questo jus? … E se il pazzo lo ha rilasciato veramente, io che pazzo non vorrei essere perché già sono di animo intelligente, e sapiente, e brillante, e coraggioso, e premuroso, e forte, e modesto e umile ma luminoso … e siccome vorrei pure compiacere questi quattro lazzaroni che si divertono e si acculturano con i miei scritti, quasi quasi mi fermo e conto fino a dieci! -

… to be continued …

Giuseppe Ienopoli alle 12:13 del 22 ottobre 2020 ha scritto:

E' da seppia sprovveduta e viziata sostenere che rispettare le opinioni di tutti in egual misura è la cosa più noiosa a questo mondo … sarà pure una cosa noiosa ma si chiama libertà di parola e di opinione, è un diritto di ognuno di noi, è contenuto nella Carta costituzionale (art. 21) e pertanto è un dovere di tutti noi rispettarlo.

Il rispetto in egual misura di tutte le opinioni non significa però che io debba condividere tutte le opinioni ... comprese quelle della simpatica signora Brionia Meriggi o di quel Ienopoli saccente e grafomane … hai invece facoltà di urlare:

- Torturatemi ma io non condividerò mai ciò che scrivono questi due manigoldi … !

… anche Scaruffi una volta lesse: - Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle - … poi continuò a fare lo scaruffi del villaggio più convinto che pria.

.

P.S. … Gennà, affermi con la mano sul cuore che io e Francesco siamo dei “bei utenti” e continuiamo a piacerti molto, ma sempre in terra di Brionia ci hai mandato esplicitamente, sgarbatamente e gratuitamente a quel paese ad entrambi e ancora aspettiamo che tu ci fornisca i biglietti del viaggio premio ... non pretenderai che lo facciamo a nostre spese, la cosa era gratuita … lol + sigh&sob + mamas&papas!

.

Linea allo Studio.

Giuseppe Ienopoli alle 12:26 del 22 ottobre 2020 ha scritto:

Se Gennari_Giorgio fosse una creatura del mare sarebbe un seppia ...

.

n.b. ... se non si fosse capito è la prima parte poi si aggiunge ... E' da seppia sprovveduta ... si prega di non confondere le due seppie.

FrancescoB alle 13:28 del 22 ottobre 2020 ha scritto:

Ahi Ahi, qui mi si scalda pure la Iena, e io per esperienza temo l'ira di buoni

Comunque, caro bell'utente che fa compagnia al sottoscritto utente, a sua volta decisamente bello (siamo un po' i Belli e Dannati del sito): non ti angustiare, quelli di Gennà sono peccati di gioventù perdonabili, con il tempo smusserà gli angoli della sua protervia e valorizzerà tutto ciò di cui dispone, che è tanto e che merita di essere valorizzato.

Giuseppe Ienopoli alle 15:29 del 22 ottobre 2020 ha scritto:

... non mi pare di aver fatto interventi che istigano all'ira et similia ... forse non hai utilizzato il giusto registro di lettura.

Riprova con un tono pacato e colloquiale ... dovrebbe andare meglio.

Penso di aver fornito a Gennari tanti spunti di riflessione e inviti subliminali all'autocritica di rimozione ... almeno queste erano le intenzioni iniziali.

Concordo con te che il Nostro ha grandi margini di miglioramento e il tempo sarà senz'altro galantuomo.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 23:53 del 22 ottobre 2020 ha scritto:

Onestamente Francesco ritengo non solo plausibile ma del tutto certo che la verità nelle cose esista, pur d’altronde essendo certo che spesso è difficile da trovare e spesso addiritura irraggiungibile. Certo un buon inizio per una crescita in tal senso è il conoscere diverse Verità proposte da altrettante persone considerate di rilievo per l’argomento in esame (e non intendo che uno per dire la propria debba avere per forza un titolo cartaceo di qualche genere, ci mancherebbe, che aberrazione, ma se converso sul valore letterario dell’opera di Pirandello è assurdo chiedere un parere a mio nonno che gli unici libretti che ha letto sono quelli per curare il suo bell’orto – ma qui, credo, stiamo sul lapalissiano), mettersi ad analizzare le proposte, meglio se cercando pure di comprendere i motivi veri che spingono taluni a prestare fede a certe loro opinioni, e poi orientarvicisi. E certamente è risibile e da evitare abbassare le discussioni a cose del tipo “ma sono meglio gli Amon Düül II o i Black Sabbath?”, ma nulla toglie che si possa benissimo analizzare i loro lavori rispetto al contesto dell’epoca, del genere in cui essi operano e quanto hanno influito e su chi; e così facendo si giungerebbe pure a qualche verità, anche solo eliminando frasi come “la musica dei Sabbath è una colonna portante di quella dei R.E.M.” (naturalmente questa è una caricatura). L’importante nelle cose se si vuole giungere alla Verità è avere un buon numero di metri di paragone e una buona dose di dedizione; non sto dicendo che così facendo si giungerà davvero alla Verità, ma senz’altro è un ottimo punto di partenza.

.

E ora veniamo a te Giuseppe la Iena, Giuseppe il professore, Giuseppe che si prende la licenza poetica di darmi della seppia in tutti gli ambiti della mia vita che fra l’altro nemmeno conosci, di darmi insomma del mistificatore nonché del vigliacco pronto a scappare di fronte ai predatori in caso di pericolo (quali predatori? Il Demonio? L’Arte? Brionia Meriggi? Non si sa). Io avrei scommesso la mano sul fatto che la recensione dei Creation e quella dei Fleurs fossero scritte dalla stessa persona, e però no, su quella dei Coven non ci avevo proprio fatto caso, purtroppo è così (oh, naturalmente cerco solo di difendermi maldestramente dicendo “è così”, gettando ancora inchiostro negli occhi della gente, come la lurida seppia che sono). Non che sia importante o che interessi a qualcuno, comunque. E poi no, non ho nessun libretto di utenti che mi stanno antipatici o di quelli simpatici (Cristo, ma siamo alle elementari…), o di quelli che parlano bene o male di un disco, poiché mi iscrissi in questo per parlare di musica e conoscere della musica, e non per disprezzare alla morte qualcuno o innamorarmi delle persone all’interno. Ma anche questo, io te lo dico, non importa a nessuno. Non so quale bizzarra tara mentale ti spinga a tradurre cose come “Dà retta a me, certe band meglio lasciarle al dimenticatoio” o “Un buco nero dell’Arte”con “Sei una cogliona Brionia e non sai vivere”. Tutti questi discorsi sono partiti da te che se accorso a difendere (peraltro da nessun insulto personale) un utente che non scrive sul sito da dieci anni. I miei complimenti. (hai visto come sono bravo a confondere le acque? Ho fatto passare il tuo cavalleresco ed eroico sforzo per una sbraitata fuori luogo. Tipico, per una viscida seppia qual sono). Chi è il pazzo scatenato che mi dà facoltà di giudicare i dischi? Non lo so guarda, penso che dovresti rivolgerti al poveretto che ha progettato questo sito e che non ha pensato ad un modo per censurare le mie oscene esternazioni riguardo a capolavori imprescindibili quali il disco dei Coven o la raccolta dei Les Fleurs de Lys. D’altronde di musica conosco due acche e non ho gli strumenti nececessari per giudicare qualcosa… ecco, Eddy Cilìa è una persona titolata e colta e stagionata, farebbe al caso tuo – ah, egli è anche l’uomo a cui piacciono gli Who e che trova Tommy un disco retrogrado e pacchiano. (vedi? mi faccio pure scudo di nomi infinitamente più grandi della mia misera piccolezza, d’altronde è normale per una seppiolina senza spina dorsale come me). Apprendo poi di essere un viziato. Con cosa argomenti? Ma col nulla, certo. Ti appelli ipocritamente alla libertà di ciascuno di esprimere la propria opinione: ipocritamente certo, perché tu in realtà sei benissimo in grado di capire come io non abbia detto “c’è gente che non dovrebbe dare opinioni” ma invece, parafrasando, “trovo risibile che tutte le opinioni siano da rispettare ugualmente”, e credo sia un parere non solo più che plausibile e sensato ma anzi del tutto corretto, perché da dove vengo io le opinioni hanno pesi a volte diversissimi che dipendono anche da chi le dice e in che contesto le dice… qui hai fatto un banale erroraccio di comprensione del testo, provocato dall’avventatezza del tuo sparlare. Ma non si preoccupi, Iena… mica lo dico ai suoi studenti. Hai pure la cortesia di insegnarmi come ci si esprime correttamente (ma come, non lo sai che le seppie non parlano? E poi lascia perdere Giuseppe, lo sai che spiegare le cose al musso sprechi fiato e infastidisci la bestia…), informandomi di come “ho la facoltà di urlare: - Torturatemi ma io non condividerò mai ciò che scrivono questi due manigoldi … !”, proposizione che tu non hai mai utilizzato in nessuna occasione e in nessun contesto della tua vita. (vedi? Procedo facendo apparire i tuoi saggi e nobili consigli come ridicole e non richieste lezioni di galanteria… d’altronde un pesce abietto e sporco come me, in queste cose ci sguazza). E naturalmente ho detto che sei un bell’utente solo per pararmi il sedere da eventuali messaggi stizzosi e livorosi, – ma fortunatamente tu, sommo Iena, non ti fai raggirare da questi trucchetti e vai dritto per la tua strada! … mi hai scoperto nella mia malvagità, haha, bravo! Meno male che c’è il Padreterno Iena che riesce da dietro un computer a scrutare nelle coscienze scoprendo l’animo marcio di loschi utenti come me… ! ….

Comunque bravo, ti sei sfogato, ti senti meglio adesso che mi hai vomitato addosso tutto quel veleno che ti tenevi nello stomaco? Ora che hai fatto cadere la maschera e ti sei mostrato quale la Iena ululante e rancorosa che sei, va meglio? Chi lo sa, ma non mi importa più di tanto, visto che colgo l’occasione per interrompere definitivamente ogni rapporto diplomatico nei tuoi confronti. Sì perché vedi, io con persone che ad ogni messaggio che scrivo su qualunque cosa tengono a mente che sono una piccola seppia invertebrata, sprovveduta, sfacciata e viziata, finché ad un certo punto sputano fuori tutto perché non ce la fanno più, io non ci voglio avere a che fare. Con persone doppie come te non ci voglio più avere a che fare, capisci? Coraggio Iena, sorridi! … Il cielo è sempre più blu, gli uccelli cantano e la sinistra è al potere ! … Fai sonni tranquilli, mi raccomando ! Non potrà certo turbarti la totale perdita del rispetto per te da parte di un pesce invertebrato e vigliacco come me… sorridi, su! Ora se non ti dispiace levo le tende da questa faziosa e ridicola discussione… attento a non sporcarti la giacca eh! Si sa, le seppie quando si dileguano rilasciano sostanze che insudiciano non poco…

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Ah, comunque, il tuo ultimo commento è davvero un tocco di classe. D’altronde è tipico dei diffamanti di razza prima vomitare veleno su qualcuno (con eleganza e rispetto delle sintassi eh… mica parliamo di diffamatori di terz’ordine!) e poi farsi scudo con una delle seguenti opzioni: 1 “no ma lo dico perché sono troppo sensibile e non riesco a tenermi tutto dentro” e 2 “no ma io lo dico per te, non fraintendermi, sono insegnamenti di vita, cerca di capirli, prendili come spunti di riflessione”… e tu hai scelto la più opportuna, la seconda. Un trucco che funziona sempre… finchè non trovi una canaglia come me che ti smaschera, ovvio.

Marco_Biasio alle 21:26 del 23 ottobre 2020 ha scritto:

Se sei un troll (cosa di cui sono sempre più convinto) stai facendo un buon lavoro. Se non lo sei, la tua più grande fortuna è essere approdato nella sdm del 2020 e non nel debaser del 2005...

zagor alle 0:49 del 23 ottobre 2020 ha scritto:

fate da bravi su, altrimenti chiamo Brionia e vi faccio sculacciare tutti.

FrancescoB alle 8:50 del 23 ottobre 2020 ha scritto:

Ah Ah minchia Gennà datte na calmata su, che Iena non ha mai fatto sbottare nessuno

Sulla Verità soprassiedo perché non è il contesto né ho il tempo e temo neppure le cognizioni sufficienti per addentrarmi in tematiche tanto alte, io esigo la competenza e quindi voglio parlare con qualcuno che conosca l'oggetto della materia, per citare il Nanni che urlava "Io non parlo di cose che non conosco" ghghg, ma questo perché non tutte le valutazioni e opinioni sono rilevanti allo stesso modo. Se io parlo di fisica quantistica, di pittura rinascimentale o di medicina indiana con qualcuno che ne sa risulto il caprone che sono e non per questioni di Verità ma perché non maneggio minimamente l'oggetto della discussione.

In sintesi, per me stai confondendo la competenza con la Verità ma si tratta di due cose diverse, al più posso concederti che la Verità può riscontrarsi nei dettagli tecnici (una settima maggiore è una settima maggiore, che per me sia vero o no) o in quelli storici (che i tuoi idoli Beatles abbiano debuttato il tal giorno del tal anno è un fatto), il resto diventa tutta un'altra questione

Giuseppe Ienopoli alle 13:33 del 23 ottobre 2020 ha scritto:

Gennari, nel ruolo di vittima non sei credibile, a parte la recitazione forzata per mancanza di argomenti reali e il livello men che mediocre dell'esposizione formale … sconvolgente solo la tua capacità di creare dei pistolotti chilometrici, forse nella convinzione che le dimensioni contino anche in questo ambito.

Nella tua permanenza in questo sito, breve o lunga che sia, hai continuamente infastidito chiunque si trovasse anche per caso sul tuo cammino negli spazi recensivi o in quelli del forum, hai setacciato tutti i generi musicali ostentando una competenza musicale impressionante e senza limiti soggettivi, espressa con toni insuperabili per impudenza e varietà lessicale.

In tal senso hai creato continue tensioni ingiustificabili e nervosismi spropositati, ricavandone attestati dichiarati di antipatia e ammonimenti ufficiali da parte della Redazione … vai a rileggere i tuoi interventi e non dimenticare di dare un voto anche a te stesso.

Hai edificato monumenti dialettici al tuo smisurato ego che non ti fanno onore e testimoniano di un sistema ideale da rivedere …

Non ho letto tutto ciò che hai scritto ma mi riservo di farlo … penso comunque che la tua performance più esemplare resti quella relativa alla recensione di Revolver (guarda caso un disco dei Beatles) nella quale hai tenuto testa a non so dire quanti interlocutori avversari … in prima fila Piero Scalosci, PehTer, RobertS … e in quella occasione tu hai presentato a tutto il popolo di Storia della Musica il primo esperimento di clonazione di utente … una sorta di spalla comica tipo “vieni avanti cretino!” … praticamente hai partorito in diretta un tuo alter ego denominato “Gennari taci ti prego” (erano le 9:54 del 19 aprile 2019), che cominciò a dialogare con il suo creatore con uno scambio di battute surreali … ne voglio riportare solo uno per capire l'originalità o la follia dell'operazione:

Gennari taci ti prego alle 13:28 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Sono qui perché l’ignoranza di voi imbecilli mi offende. L’intellettualoide non sono io ma voi, che senza sapere un cazzo (guarda quel pagliaccio che cita i Type 0 Negative per criticare i Beatles che ovviamente è la cosa più ritardata che si potesse fare) decidere chi fa “sperimentazione vera” e chi no (lol). Per me è uno che dice che non c’è differenza tra i lavori dei Beatles da Revolver (soprattutto) in poi e la musica pop a loro contemporanea ha dei gravissimi deficit cognitivi (e infatti voi li avete ed è inopinabile).

Giorgio_Gennari (ha votato 7 questo disco) alle 13:39 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Senti un po', brutto rosicone dal pene minuscolo, hai intenzione di mollare la presa e lavarti cortesemente dai coglioni o preferisci proseguire fino a sera? Così, per sapere.

Si rimanda alla versione integrale chi volesse vivere un'esperienza unica nel suo genere.

Adesso il Gennari, che con le sue elucubrazioni di musica e dintorni, ha torturato per due anni e otto mesi l'utenza tutta di Storia della Musica, si dichiara vittima, avvelenata da una Iena che lo ha paragonato ad una seppia che si diverte a spruzzare, per un fatto caratteriale, il suo nero dialettico in ogni dove … la situazione è veramente bestiale oltre che paradossale!

Gennari, sancisco definitivamente: - Nel ruolo di vittima non sei credibile! -

Condivido senza sforzo la tua decisione di interrompere definitivamente ogni rapporto diplomatico nei miei confronti.

Tempo fa, in terra di Brionia e di Mamas&Papas, ci avevo provato pure io, ma non durò molto per colpa tua ovviamente … questa volta andrà tutto bene per merito mio.

In chiusura vorrei chiedere scusa alle seppie di tutti i mari per averle paragonate a Gennari_Giorgio, al quale mi rivolgo per l'ultimissima volta per esentarlo dalla risposta a questo scritto, con il quale spero vivamente di non avere urtato ulteriormente la sua sensibilità già fortemente provata … pertanto comincia a tener fede alla tua dichiarazione di intenti … non rivolgermi più la parola, non la merito più … cercherò di farmi bastare quanto mi hai già detto ieri, in maniera sciatta, sgarbata e incivile, a volte incomprensibile ma con molto sforzo sono riuscito a parafrasare il tutto … nonostante il tuo giudizio resto sempre e in ogni caso il Prof. Ienopoli.

P.S.

Ho già portato la giacca in lavanderia … mi resta la parte più difficile che sarà quella di spiegare “il trambusto” ai miei studenti, ma dovrei riuscirci anche senza clonazione.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 22:40 del 23 ottobre 2020 ha scritto:

Ma io mi chiedo, porca la miseria, ma quanto deve scendere in basso un uomo che si trova imbottigliato in un avventato discutere che lui stesso ha iniziato ma che vuole comunque aver ragione da vendere? Ora tutto quello che dico e faccio è recita? E sarebbe recita perché lo affermi tu ora, e basta? E non leggi nemmeno ciò che ho scritto e ne discuti comunque l’esposizione formale e lo trovi indegno di attenzione perché in fondo è solo una recita? E non ho argomenti mentre in realtà li ho eccome perché me li hai forniti tutti tu ma non te ne importa un fico secco perché sto solo recitando? E faccio la vittima piagnucolante invece di respingere assurzioni malsane e offensive ripetute? E sono coperto di ridicolo perché ho scritto un messaggio lungo quando tu per primo da un commento di mezza riga (“Hai per caso deciso di far piangere Brionia ... ?!”) sei passato a uno di sedici righe e di colpo a uno persino in due parti ancora più lungo? Ma cos’è siamo su Scherzi a Parte e non me ne sono mai accorto? E starei ancora solo recitando e facendo la vittima e quindi tutto ciò che scrivo dico e penso e i voti che do sono solo un mucchio di cazzate che non servono a nessuno, è a questo che stai alludendo!?

E dopo tutto questo da inguaribile ostinato diffamatore quale sei mi tiri fuori che sotto la recensione di Revolver ho creato un utente falso, ma allo scopo di che cosa? Di che cosa, Giuseppe la Iena? Perché avrei dovuto creare un utente di nome “Gennari taci ti prego” che interviene a cazzo di cane insultando tutti e soprattutto me medesimo, a cui io rispondo volgarmente e brevemente insultandolo per la sua avventatezza, al che poi (sto andando a memoria, col cavolo che mi studio quel lontano episodio isolato come hai fatto tu) mi dice una cosa tipo “dai su anch’io alla tua età ragionavo così ma poi sono cresciuto, se ti va ne possiamo parlare in privato” e a cui non rispondo neanche perché non posso avere nulla da imparare da un bestione avventato come lui e la cosa finisce lì (sì, finisce lì perché non mi ha inviato alcun messaggio privato; però IO invece nel tempo ne ho inviato qualcuno A TE, e sempre con educazione e cortesia, ma non conta nulla perché stavo solo recitando la parte di un ragazzo normale che chiede delle indicazioni e termina con “Ti saluto calorosamente, in attesa magari di un'altra riposta.. o sennò do comunque un cordiale Arrivederci.” – ma te ne sei scordato, vero? -, stavo recitando perfidamente un personaggio fittizio di buono, vero? Come no, Iena, come no). Ma quale stramaledetto “accrescimento della mia immagine pubblica” avrebbe apportato un sockpuppet del genere!? Ma ti senti mentre scrivi? Ma perché mai io, che FIN TROPPO EVIDENTEMENTE nel bene e nel male non ho mai avuto bisogno di un pupazzetto per esprimere le mie idee, avrei dovuto creare un utente falso in quell’occasione? E tu, tu dai tutto questo del tutto per scontato, come se dicessi che il sole brilla! Dai, spara, quali altri utenti falsi ho creato? Victor? Anthon Rathausen? RobertS? Ma porca miseria, ma come si fa…

Dai, basta, sento la mia salute mentale deteriorarsi a forza di leggere i tuoi messaggi. Addio Iena, non mi mancherai.

Giuseppe Ienopoli alle 22:02 del 23 ottobre 2020 ha scritto:

Signor Biasio penso che la tua esternazione sia riferita a me ... in tal caso mi potresti semplificare il tutto con maggior riferimento al ... se non lo sei ...

Resto in fiduciosa attesa ...

Marco_Biasio alle 22:39 del 23 ottobre 2020 ha scritto:

No, Giuseppe, ho risposto direttamente a GG, sotto il suo ultimo post...

Giuseppe Ienopoli alle 17:40 del 24 ottobre 2020 ha scritto:

Ho letto e riletto lo sfogo difensivo di Gennari vs sockpuppet … questa volta le sue parole non sembravano, come in precedenza, il copione di una recita d'occasione ma esprimevano un dispiacere autentico, anche la fluenza lessicale era diversa … per farla breve sono ritornato a scandagliare quel coacervo di opinioni che si era creato sotto la recensione di Revolver.

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Ho utilizzato una metodica oserei dire da var calcistico … ho preso in considerazione lo stile espressivo di Gennari che ormai mi è familiare e l'ho sottoposto a confronto con quello di “Gennari taci ti prego” in base ai criteri della costruzione della frase, del lessico utilizzato e soprattutto della punteggiatura che è quasi sempre personalizzante.

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A mio modesto parere non appartengono alla stessa “penna mentale” … più pensato, più ricercato e ordinato mi risulta lo stile di “Gennari taci ti prego” (scusa Gennari e basta).

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Pertanto mi scuso ufficialmente con Giorgio per averlo considerato un sorta di Dottor Jekyll e Mr Hyde ma le apparenze deponevano contro di lui.

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Si potrebbe dire … tutto è bene quel che finisce bene, ma non possiamo ancora dirlo perché al simposio sui Beatles di Revolver ha partecipato anche un certo Vivini56 che ha un particolare inquietante che lo lega a Gennari_tacitiprego … i due account risultano registrati a Storia della Musica lo stesso giorno (19 aprile 2019), entrambi realizzano sei interventi prima di sparire dalla circolazione, esordiscono a distanza di tre ore l'uno dall'altro …

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Gennari taci ti prego alle 9:54 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Gennari ho fatto questo profilo perdendo dieci minuti della mia vita solo per dirti che devi stare zitto, non sai nulla, non sai ascoltare la musica, non sai capirla, sei assolutamente incapace di cogliere i collegamenti tra un gruppo e un altro, non fai che rimasticare opinioni altrui, vecchi stereotipi affossati dalla storia quando non ti lanci addirittura in paragoni risibili, sparate senza senso... e questo emerge in ognuno dei tuoi singoli messaggi e recensioni che sono esattamente il male in musica

Ora io non tornerò mai qui perché di te e di questo sito mi frega meno di zero, vista l’abissale incompetenza di molti dei contenuti, però volevo solo passare per dirti che sei uno scarto e non ami la musica, ami solo sentirti figo con questa. Ciao

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Vivini56 (ha votato 1 questo disco) alle 13:13 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Se non reputi il sito alla tua altezza che cavolo ci fai qua? Te come tutti gli altri che criticate Gennaro siete solo degli intellettualoidi da salotto che non sanno nulla e pretendono di rispondere a delle argomentazioni serie senza cognizione di causa. Vattene da qua che é meglio. 9/10 per i Beatles é un insulto a chi ha fatto sperimentazione vera.

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… noterete che Vivini56 ha dato 1 a Revolver e si preoccupa subito del fatto che tutti critichino Gennaro … ma andiamo avanti …

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PehTer (ha votato 9 questo disco) alle 13:20 del 19 aprile 2019 ha scritto:

Oh ma cos'è oggi, il ritrovo dei casi umani? (in realtà sospetto sia più un ritrovo di sockpuppet)

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… complimenti a PehTer che già sente puzza di bruciato … lol … ma subito qualcuno interviene a discolparsi dal sospetto di sockpuppet … indovinate chi è?

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Giorgio_Gennari (ha votato 7 questo disco) alle 13:24 del 19 aprile 2019 ha scritto:

No aspe chiariamo io non ho creato il finto profilo di Vivini56 eh, è un commento autentico (o per lo meno io non c'entro proprio nulla)

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… dalle mie parti si dice: - La gallina che canta per prima, ha fatto l'uovo - … ancora meglio i Latini con - Excusatio non petita, accusatio manifesta - (in italiano - Scusa non richiesta, accusa manifesta -) …  il proverbio viene generalmente citato quando qualcuno anticipa le proprie giustificazioni, anche se non è stato previamente accusato dal suo interlocutore, tradendo quindi un senso di colpevolezza.

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Vivini56 si esibisce in interventi che fanno insospettire Piero Scalosci (un vero simpaticone) …

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Piero Scalosci alle 13:02 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Ecco un altro profilo fake di Gennari che corre a difenderlo. Bravo, stai facendo un ottimo lavoro. Visto che ci sei perchè non ti ammazzi che ci fai un favore a tutti e sopratutto alla tua inutile vita? Chiusura mentale io? Tutt'altro, in musica ascolto qualsiasi cosa e non mi faccio seghe mentali come chi tu sai.

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Giorgio_Gennari (ha votato 7 questo disco) alle 13:30 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Ho scritto prima che non sono io a scrivere sotto il nome di Vivini56, per quanto ne so potrebbe essere tua madre

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Vivini56 (ha votato 1 questo disco) alle 13:46 del 20 aprile 2019 ha scritto:

Il mio account é nuovo solo perché non ho mai sentito la necessità di commentare su un altra recensione, fino ad ora. Non pensavo che mi sarei trovato in un asilo nido del genere. Ti ringrazio per aver augurato il suicidio a questo Gennari, il quale vi sta trollando alla grande, e voi abboccate, bravi coglioni.

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La pianto e non vado oltre ... cedo la parola a Giorgio per la chiosa finale.

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Da parte mia ho solo da dirgli di smetterla di riferirsi a me con gli appellativi di Iena in tutte le salse e soprattutto di diffamatore ... per deontologia professionale sono tenuto a mantenere un comportamento corretto in ogni occasione e poi caratterialmente sono aperto e disponibile verso il prossimo chiunque esso sia ... forse perdono facilmente, ma difficilmente dimentico quando ricevo una scortesia che non merito ... ma non penso sia un difetto.

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Ciao Giorgio ... continueremo a leggerci ma eviteremo categoricamente di scriverci.

Utente non più registrat (ha votato 7 questo disco) alle 17:54 del 24 ottobre 2020 ha scritto:

Sei inguardabile Ienopoli. Non capisco come ho fatto tempo fa a considerarti quale un utente di un certo spessore. Potrei iniziare a farti ragionare - provarci, almeno - spiegandoti come per un appassionato di musica come me sentirmi rinchiudere tutte le sfaccettature della mia persona e del mio pensiero e dei miei criteri per valutare l'arte nell'etichetta di "Un troll" sia il peggior avvilente insulto che mi si possa fare, e che quindi se avessi creato un utente falso mai e poi mai gli avrei fatto dire "ma non vedete che Gennari vi sta trollando alla grande?"...

Sei inguardabile Ienopoli, vergognati.

FrancescoB alle 18:03 del 24 ottobre 2020 ha scritto:

Ragazzi mettete da parte questa acrimonia e tornate serenamente a parlare di musica su, non è obbligatorio andare d'accordo e direi che è giunto il momento di metterci una pietra sopra