The (International) Noise Conspiracy
Cross of my Calling
Si respira un aria tutta nuova in casa International Noise Conspiracy , quartetto svedese capitanato da Dennis Lyxen (ex Refused ) che per questo “The Cross of my Calling “ si sono avvalsi della produzione di Rick Rubin .
Disco che sin dalla prima, bollente, “Assasination of myself “ fa risuonare in modo nudo e crudo il rock '60s che fu di Doors e Stooges, mischiando ottime melodie retro’ frullate dagli equalizzatori e da un groove accattivante che coglie il suo epicentro in “ Satan made the deal “.
Ritmiche che passano anche per il garage/rock marchio di fabbrica della band, che tiene sempre alta la velocità ed il beat al suo apice, grazie anche a grandi pezzi quali “Hiroshima mon amour “ (il cui ritornello potrebbe aver effetto di colla su molti timpani), o alla semi-ballad “ Boredom of safety “.
Poi ancora tanto rock n roll grezzo e funkeggiante in “ I am the dynamite “ e nella costelliana “ Washington Bullets “ .
Un gradino su tutte esplodono le schegge punkeggianti di una “ Black september “ tra Mc5 e Stooges, e le sfiziose aperture melodiche di “ Child of god “, stracolma di lunghe divulgazioni psichedeliche, e le atmosfere introspettive della conclusiva title track, tra le migliori del disco .
Ritorno in stile per i T.(i.) n.c., ora attesi nella loro bella dimensione live, dove la band ha da sempre colto nel segno e coinvolto tutti i partecipanti attarverso una scarica di adernalina che, da sempre, è l’elemento chiave del gruppo.
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