A Classifica dischi 2015 - Daniele Mengoli

Classifica dischi 2015 - Daniele Mengoli

1. Iosonouncane “Die”

Il dormiveglia intasato di sogni nell’istante in cui morirai.

 

2. Kamasi Washington “The Epic”

Improvvisazione, controllo, avanguardia, schizofrenia. Poesia. Un monumento fuori dal tempo, dentro il tempo, intorno al tempo.

 

3. Benjamin Clementine “At Least For Now”

Un pianoforte rincorre il canto, il canto rincorre l’enfasi, l’enfasi rincorre l’ascoltatore, nessuno raggiungerà nessuno e il tempo si ferma in una fotografia sfocata e bellissima.

 

4. Matana Roberts “Coin Coin Chapter Three: River Run Thee”

La mia “heartgrinder” preferita faccia dei miei brandelli quel che vuole. Destrutturazione, anarchia, quiete, sangue.

 

5. Sufjan Stevens “Carrie & Lowell”

La fine è un imbuto silenzioso, e fa sempre piangere.

 

6. Bilderbuch “Schick Schock”

Quando la patina e il contenuto si compenetrano in una danza allucinata, paraplegica: il sonno della ragione degenera mostri.

 

7. Algiers “Algiers”

Il diavolo è nei dettagli, la rabbia è un gospel nero, l’America rovina i denti, unghie sporche scorticano pelli linde, il prete muore, venga il regno.

 

8. Kendrick Lamar “To Pimp A Butterfly”

L’hip hop nel 2015 fa cacare, e Kendrick Lamar è un dio dorato.

 

9. Paolo Spaccamonti “Rumors”

Viaggio all’interno dell’orecchio sinistro di un vagabondo che medita, beve e cammina, guardandosi le scarpe.

 

10. Uochi Toki “Il Limite Valicabile”

vbhggthbrvouhtfvbldfjignjgdfnblghrbnrgbnljgnbjirnbsijvifrvjhgiuthgbvuythwsopuirhvbhghugruthburtnhburtbnutrgbntrgnbljuknbvlgrjesvnb. Esattamente.

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