A Jungle, Live @ Magnolia (Milano) - 22/11/14

Jungle, Live @ Magnolia (Milano) - 22/11/14

Bel live, quello dei Jungle al Magnolia. Fedelissimo alla resa in studio del loro debutto, seppur allungato nelle code dei brani in funzione di esaltare la carica e gli anthem del loro trascinante electro funk.

Time” chiude uno show breve (un’ora scarsa), ovvia conseguenza di una setlist confinata alla loro unica release; show, ad ogni modo, estremamente solido: smooth e nu soul, esaltante nelle reminiscenze disco '70s nonché wave, aggiornato nei suoni - dai beat fondi, all'istrionismo indie rock dei Tv on the Radio. E curato fin nel minimo dettaglio, dai possenti giochi di luce ad accompagnare le traiettorie dei brani alla scenografia (quanto basta) esoterica, fino all'acustica di livello.

Suonano già da veterani, i Jungle: composti ma coinvolgenti, in confidenza nell'incastro tra tastiere e falsetti, esaltati da una sezione ritmica (batteria e congas) fondamentale nel sostenere il groove dei.pezzi. Pezzi, come si diceva, fin troppo fedeli alle versioni in studio,e che quindi hanno restituito tutto il dinamismo easy listening che ci si aspettava - “Busy Earnin’”, “Son of The Gun”, “Lucky I Got What I Want”. “Accelerate”, “The Heat”. 

Rimane il dubbio, confermato nel live, su come Josh Lloyd-Watson e Tom Mc Farland possano, in un futuro più o meno prossimo, far evolvere l’estetica e lo stile della loro proposta: ad ora ciò non rappresenta un problema, e a conferma si segnala il generoso plauso di un pubblico (molti gli inglesi), certamente non da sold out, benché partecipe e a fine live molto ripagato.

Ad aprire il concerto i concittadini Beaty Heart, ensemble ancora acerba benché capace di coinvolgere (tanti gli applausi) tanto per espressività scenica, quanto per merito di un Art Pop psichedelico e dalle derive newyorkesi-caraibiche ("Dov'è la festa?" chiede il frontman; "in fondo al mar dei bauscia" verrebbe da rispondere) in scia Vampire Weekend.

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Sor90 alle 19:47 del 23 novembre 2014 ha scritto:

Confermo tutto, dal coinvolgimento alla resa perfetta dei brani. Anche al ClubToClub sono stati brevi ma intensissimi, e il Lingotto era una disco anni '70. Mauro inappuntabile, ça va sans dire.