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R Recensione

7/10

Lord Huron

Mighty

Una settimana: questo, pare esser stato il (breve) tempo impiegato da Lord Huron (alias di Ben Schneider), nel giugno del 2010, per realizzare il suo primo Ep, Into the Sun. Appresa la lezione - da Bon Iver e The Antlers? - su come trarre, dal turbamento e dal più radicale estraniamento dalla realtà, il massimo risultato (Schneider si è infatti isolato totalmente per comporre i suoi pezzi, presso le sponde del lago Huron, nello Stato del Michigan), la naturale conseguenza dei residui da trance d’ispirazione è stata Mighty, altro Ep licenziato dopo pochi mesi dal precedente.

Il lavoro, aggiorna le coordinate estetiche del folk - nell’era post-moderna - , infarcendolo di colori scintillanti, impregnandolo di pulsioni afro, visioni psych (Animal Collective meno eccessivi, ma “vecchia maniera”), armonie vocali ridondanti ed epicità gioiosa. Banditi i manierismi (ad esempio, nell’approccio minimal orchestrale - in odore di Arcade Fire - in Son of a Gun), il tutto si snoda in un melting pot di arrangiamenti creativi, strutture corali, accordi dal tenue sapore orientale (The Stranger), introduzioni ambientali e festose poliritmie tropicali (più efficaci che altrove - chi ha detto Contra?- ). In parte, entro una cornice (in questo senso, quasi irriconoscibile, apparendo più come una reminiscenza vaga e intangibile) da -classico- cantautorato folk americano.

In riferimento all’identità musicale di Mighty, le assonanze con gruppi e artisti come Fleet Foxes (per quanto concerne l’ampio utilizzo di cori), Midlake (per le atmosfera mistiche e arcaiche, qui meno seriose), Panda Bear (influssi psych), Devendra Banhart (pose orientaleggianti) si sprecano; ma il nucleo centrale della proposta non si frantuma in mille pezzi, passando per i paragoni, presentandosi, invece, come qualcosa di originale, nonché solido e compatto, dallo spiccato tratto figurativo e simbolico (non è un caso, per altro, che Schneider sia anche artista visivo).

Poca attenzione e poco hype intorno al progetto Lord Huron (in questo momento, in tour per gli States), fino ad ora: ma l’uscita del suo primo full-length (previsto entro il prossimo anno), dovrebbe, per chi scrive, esser presa in alta considerazione, ed accolta con tutti (speriamo) i riguardi del caso.

 

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Voto degli utenti: 5/10 in media su 1 voto.
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